Ciao a tutti,
Ho una casa in cui vivo circa 6 mesi l'anno, alla bella stagione, su cui vorrei mettere un mini-FV sfruttando la nuova delibera 315/2020/R/eel per i Plug&Play sotto gli 800 w e il 50% di contributo.
Riassumendo le condizioni:
Rinnovabili “fai da te”, per i piccoli impianti basta la Cominicazione Unica
Qualcuno ha già sperimentato la procedura?
Tutta la situazione mi sembra particolarmente semplice ed anche economica, fatto salvo che comunque un valido elettricista per installare ci vuole.
--------------------------------------------
Dal momento che con gli incentivi l'immissione in rete non avrebbe nessuna remunerazione, e migliorare la sicurezza, vedo che in giro stanno proponendo kit con sezionatore che impedisce di immettere energia in rete. Tipo:
n. 3 moduli fotovoltaici monocristallini da 300Wp. Totale 900Wp.
n. 1 inverter Plug and Play 1000W
10mt cavo rosso 6mmq
10mt cavo nero 6mmq
Connettori specifici per il collegamento
Sezionatore corrente continua con centralino
A parte i 900 che non sono a norma, non saprei se è meglio acquistare questi kit (non so che marche/componenti usano, per il momento) o crearne uno da zero con elementi ottimizzati. Mi potreste consigliare?
Mi pare di capire che gli inverter plug & play non siano i normali inverter (quanto meno integrano il regolatore di carica) e su questi non conosco le marche e modelli validi, mentre è il componente sul quale vorrei spendere per la qualità e durata.
Thanks!
PS: non ho capito se il sezionatore è di tipo on/off cioè corrente autoprodotta o Enel, oppure se è solo una barriera one way ed una scarsa produzione viene integrata dalla rete. Mi chiarite?
Ho una casa in cui vivo circa 6 mesi l'anno, alla bella stagione, su cui vorrei mettere un mini-FV sfruttando la nuova delibera 315/2020/R/eel per i Plug&Play sotto gli 800 w e il 50% di contributo.
Riassumendo le condizioni:
Secondo le nuove norme dell’Authority per queste tipologie di impianti rinnovabili, il tradizionale iter di connessione potrà essere sostituito da una Comunicazione Unica (modulo predisposto dalla stessa ARERA) inviata direttamente al distributore, senza l’obbligo di alcun alcun corrispettivo da versare.
Nel dettaglio la delibera stabilisce che l’invio della Comunicazione Unica all’impresa distributrice competente costituisca titolo abilitante per la connessione e l’attivazione di un impianto di produzione di potenza inferiore a 800W e che, quindi, “nessuna altra attività debba essere svolta dal richiedente al fine di connettere il proprio impianto alla rete con obbligo di connessione di terzi”.
La richiesta di connessione tramite Comunicazione Unica comporta una serie di semplificazioni/limitazioni nella realizzazione e nell’esercizio della connessione, quali
l’obbligo di classificare come “lavori semplici” (ai sensi del TICA) eventuali interventi svolti dall’impresa distributrice ai fini della connessione;
la non sottoscrizione di alcun contratto di dispacciamento da parte del richiedente della procedura semplificata, pur con la possibilità di immettere in rete l’energia elettrica eccedentaria rispetto alle necessità di autoconsumo, e la rinuncia di qualsiasi remunerazione in relazione alla predetta energia elettrica immessa in rete.
“Considerando le dimensioni ridotte, l’utilizzo sostanzialmente diretto all’autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale, il richiedente non dovrà sottoscrivere alcun contratto di dispacciamento”, spiega l’Autorità per l’energia. “Nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 W e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa”.
Al fine di valutare eventuali future evoluzioni della regolazione, tutti gli impianti di produzione di potenza inferiore a 800 W per i quali sia stata inviata la Comunicazione Unica, saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) già in uso.
Nel dettaglio la delibera stabilisce che l’invio della Comunicazione Unica all’impresa distributrice competente costituisca titolo abilitante per la connessione e l’attivazione di un impianto di produzione di potenza inferiore a 800W e che, quindi, “nessuna altra attività debba essere svolta dal richiedente al fine di connettere il proprio impianto alla rete con obbligo di connessione di terzi”.
La richiesta di connessione tramite Comunicazione Unica comporta una serie di semplificazioni/limitazioni nella realizzazione e nell’esercizio della connessione, quali
l’obbligo di classificare come “lavori semplici” (ai sensi del TICA) eventuali interventi svolti dall’impresa distributrice ai fini della connessione;
la non sottoscrizione di alcun contratto di dispacciamento da parte del richiedente della procedura semplificata, pur con la possibilità di immettere in rete l’energia elettrica eccedentaria rispetto alle necessità di autoconsumo, e la rinuncia di qualsiasi remunerazione in relazione alla predetta energia elettrica immessa in rete.
“Considerando le dimensioni ridotte, l’utilizzo sostanzialmente diretto all’autoconsumo e le eventuali trascurabili immissioni nella rete nazionale, il richiedente non dovrà sottoscrivere alcun contratto di dispacciamento”, spiega l’Autorità per l’energia. “Nel caso di produzione eccedente l’autoconsumo potrà immettere energia elettrica in rete, purché nei limiti massimi di 800 W e rinunciando a qualsiasi remunerazione per l’energia eventualmente immessa”.
Al fine di valutare eventuali future evoluzioni della regolazione, tutti gli impianti di produzione di potenza inferiore a 800 W per i quali sia stata inviata la Comunicazione Unica, saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) già in uso.
Qualcuno ha già sperimentato la procedura?
Tutta la situazione mi sembra particolarmente semplice ed anche economica, fatto salvo che comunque un valido elettricista per installare ci vuole.
--------------------------------------------
Dal momento che con gli incentivi l'immissione in rete non avrebbe nessuna remunerazione, e migliorare la sicurezza, vedo che in giro stanno proponendo kit con sezionatore che impedisce di immettere energia in rete. Tipo:
n. 3 moduli fotovoltaici monocristallini da 300Wp. Totale 900Wp.
n. 1 inverter Plug and Play 1000W
10mt cavo rosso 6mmq
10mt cavo nero 6mmq
Connettori specifici per il collegamento
Sezionatore corrente continua con centralino
A parte i 900 che non sono a norma, non saprei se è meglio acquistare questi kit (non so che marche/componenti usano, per il momento) o crearne uno da zero con elementi ottimizzati. Mi potreste consigliare?
Mi pare di capire che gli inverter plug & play non siano i normali inverter (quanto meno integrano il regolatore di carica) e su questi non conosco le marche e modelli validi, mentre è il componente sul quale vorrei spendere per la qualità e durata.
Thanks!
PS: non ho capito se il sezionatore è di tipo on/off cioè corrente autoprodotta o Enel, oppure se è solo una barriera one way ed una scarsa produzione viene integrata dalla rete. Mi chiarite?
Commenta