VI INSERISCO LE ATTUALI NOTIZIE :
COSA NE PENSATE ? ASPETTIAMO E SPERIAMO CHE DURNTE LE SEDUTE DI CEMERE ESENTO SPROFONDINO TUTTI.
55% e art. 29 del DL 185/2008. Brutte news dalle Commissioni riunite della Camera
Rivisto senza tante modifiche dalle Commissioni riunite della Camera l‘art. 29 del DL 185/08 che affossa le detrazioni fiscali per il risparmio energetico. Si spera ora nella discussione alla Camera e in quella del Senato. Brutte notizie, ahimé duole dirlo, per le detrazioni fiscali del 55% arrivano dalla lettura del Resoconto delle Commissioni riunite V (Bilancio, tesoro e programmazione) e VI (Finanze) della Camera dei Deputati. Riunitesi nella seduta del 18 dicembre 2008, ripresa poi il 22 dicembre 2008, le Commissioni riunite hanno discusso sulle possibili modifiche da apportare al DL185/08 e in particolare all’art. 29 per le parti che riguardano gli incentivi fiscali per il risparmio energetico. Il testo emendato dell’art. 29 viene trasmesso alla Camera per la discussione in aula nelle sedute dell’8, 9 e 10 gennaio.
Con rapidità Anit, l’Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico che sta monitorando da vicino quanto sta succedendo in Parlamento, ha approntato una tabella qui allegata che raffronta il testo dell’art. 29 presentato dal Governo con quello emendato. Il risultato è evidente, commenta l’associazione: “Purtroppo l’art. 29 non sembrerebbe subire grosse modifiche se non l’abolizione della retroattività e l’aumento dei limiti di spesa consentiti” concludendo che la speranza è che “tali emendamenti proposti non vengano accettati ma ulteriormente rivisti”.
Noi aggiungiamo che gli aumenti di spesa previsti sono assolutamente ridicoli, diremmo “una manciata di denari”: da 82,7 milioni passano infatti a 142,7 per il 2009 (per interventi del 2008), da 185,9 a 226 milioni per il 2010e da 314,8 a 344,8 milioni per il2011. Si tratta, nota bene, di “Limiti di spesa complessivi” che integrano, visto l’aggettivo ‘complessivi’, quasi sicuramente, le detrazioni per gli interventi degli anni precedenti. Ovvero, se questa lettura è esatta, come abbiamo già scritto altre volte, i fondi fissati nel singolo anno comprendono le quote parti in detrazioni per gli interventi di quell'anno e quelle rimanenti per gli interventi effettuati negli anni precedenti.
Se questa lettura è corretta, è chiaro che il programma delle detrazioni fiscali si spegnerà praticamente subito già con la dichiarazione dei redditi 2009 (che riguarda il 2008) visto che il monte globale delle detrazioni 2007 era di circa 800 milioni di euro e quello per il 2008 dovrebbe raggiungere quasi i 1000 milioni di euro da spalmare, cifre tutte da spalmare su un periodo da 3 a 10 anni. Supponendo, nell'ipotesi migliore per il Fisco, che tutti i contribuenti abbiano richiesto la detraibilità per un periodo di 10 anni, i fondi complessivi per il 55% di cui tener conto nelle dichiarazioni di redditi 2009 ammonterebbero almeno a 180 milioni di euro, una cifra nettamente superiore anche a quella prevista dall'ammendamento proposto dalle Commissioni riunite.
Ma v’è di più. La notizia è ancora più triste per coloro che avranno ricevuto diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate in ordine alla spettanza delle detrazioni, che non beneficiano più di una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, pari al 36% delle spese sostenute. A questo punto, vien da dire che era meglio il comma 10 dell’art. 29 che almeno prevedeva in seconda battuta dopo il diniego- il 36%.
COSA NE PENSATE ? ASPETTIAMO E SPERIAMO CHE DURNTE LE SEDUTE DI CEMERE ESENTO SPROFONDINO TUTTI.
55% e art. 29 del DL 185/2008. Brutte news dalle Commissioni riunite della Camera
Rivisto senza tante modifiche dalle Commissioni riunite della Camera l‘art. 29 del DL 185/08 che affossa le detrazioni fiscali per il risparmio energetico. Si spera ora nella discussione alla Camera e in quella del Senato. Brutte notizie, ahimé duole dirlo, per le detrazioni fiscali del 55% arrivano dalla lettura del Resoconto delle Commissioni riunite V (Bilancio, tesoro e programmazione) e VI (Finanze) della Camera dei Deputati. Riunitesi nella seduta del 18 dicembre 2008, ripresa poi il 22 dicembre 2008, le Commissioni riunite hanno discusso sulle possibili modifiche da apportare al DL185/08 e in particolare all’art. 29 per le parti che riguardano gli incentivi fiscali per il risparmio energetico. Il testo emendato dell’art. 29 viene trasmesso alla Camera per la discussione in aula nelle sedute dell’8, 9 e 10 gennaio.
Con rapidità Anit, l’Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico che sta monitorando da vicino quanto sta succedendo in Parlamento, ha approntato una tabella qui allegata che raffronta il testo dell’art. 29 presentato dal Governo con quello emendato. Il risultato è evidente, commenta l’associazione: “Purtroppo l’art. 29 non sembrerebbe subire grosse modifiche se non l’abolizione della retroattività e l’aumento dei limiti di spesa consentiti” concludendo che la speranza è che “tali emendamenti proposti non vengano accettati ma ulteriormente rivisti”.
Noi aggiungiamo che gli aumenti di spesa previsti sono assolutamente ridicoli, diremmo “una manciata di denari”: da 82,7 milioni passano infatti a 142,7 per il 2009 (per interventi del 2008), da 185,9 a 226 milioni per il 2010e da 314,8 a 344,8 milioni per il2011. Si tratta, nota bene, di “Limiti di spesa complessivi” che integrano, visto l’aggettivo ‘complessivi’, quasi sicuramente, le detrazioni per gli interventi degli anni precedenti. Ovvero, se questa lettura è esatta, come abbiamo già scritto altre volte, i fondi fissati nel singolo anno comprendono le quote parti in detrazioni per gli interventi di quell'anno e quelle rimanenti per gli interventi effettuati negli anni precedenti.
Se questa lettura è corretta, è chiaro che il programma delle detrazioni fiscali si spegnerà praticamente subito già con la dichiarazione dei redditi 2009 (che riguarda il 2008) visto che il monte globale delle detrazioni 2007 era di circa 800 milioni di euro e quello per il 2008 dovrebbe raggiungere quasi i 1000 milioni di euro da spalmare, cifre tutte da spalmare su un periodo da 3 a 10 anni. Supponendo, nell'ipotesi migliore per il Fisco, che tutti i contribuenti abbiano richiesto la detraibilità per un periodo di 10 anni, i fondi complessivi per il 55% di cui tener conto nelle dichiarazioni di redditi 2009 ammonterebbero almeno a 180 milioni di euro, una cifra nettamente superiore anche a quella prevista dall'ammendamento proposto dalle Commissioni riunite.
Ma v’è di più. La notizia è ancora più triste per coloro che avranno ricevuto diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate in ordine alla spettanza delle detrazioni, che non beneficiano più di una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, pari al 36% delle spese sostenute. A questo punto, vien da dire che era meglio il comma 10 dell’art. 29 che almeno prevedeva in seconda battuta dopo il diniego- il 36%.
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