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e se domani .... ?? !!

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  • e se domani .... ?? !!

    poniamo il caso assurdo , ma non troppo, che DOMANI tutte le fonti energetiche petrolifere finissero ...
    una specie di "The Day After"
    una sorta di salto nel tempo all'indietro di 200 anni !
    come pensate di affrontare la situazione ??!!

  • #2
    Credo che nei primissimi tempi molte persone morirebbero, e molte altre nei giorni successivi.
    Forse non potrebbero nemmeno lasciare la loro carne ai cani, all'inizio perché i cani sarebbero stati mangiati quasi tutti, e poi perché ci sarebbero le persone rimaste vive da sfamare...
    Nel frattempo tutti quanti troveremmo il modo di fare un sacco di danni, facendo fuori tutte le sementi e gli animali da riproduzione.Ma poi, gli animali da riproduzione, almeno le nostre razze "ad alto rendimento", già non sono in grado di riprodursi da soli.
    Forse si salverebbero i selvaggi della giungla, gli abitanti di qualche isola favoriti dal clima e dalla presenza di pesci, alcuni montanari fra i più tosti, i Masai che bevono latte misto a sangue, se ancora ce ne sono.
    Noi "civili" abbiamo poche speranze, quanti animali da tiro ci sono oggi in Europa, per coltivare la terra con un minimo di resa?
    E chi mai potrebbe proteggerli dalle centinaia di milioni di affamati?
    E quante persone ci sono in grado di addestrare una coppia di bovini, alimentarli, mantenerli in salute, costruire gli attrezzi necessari...?
    Anche un bravo fabbro ha bisogno di carbone, ma quelle quattro ceppe che sono rimaste dei nostri boschi non passerebbero il primo inverno.
    Le centrali nucleari cesserebbero ben presto di funzionare, come tutto ciò che necessita di una organizzazione complessa.....

    Mi pare probabile anche l'instaurarsi di dittature, allo scopo d fare schiavi da adibire ai lavori pesanti finché restano in vita.

    Bel penso ci hai dato da sviluppare Tamerlano!

    Ciao da Renatore

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    • #3
      Ciao a tutti,
      ieri sono andato un pò fuori tema, la domanda non era "cosa pensate che succederebbe se...", ma "come pensate di affrontare la situazione".

      Io penso che se la mancanza di carburante si verificasse lentamente, cioè nel corso di decenni, ci si potrebbe in qualche modo arrangiare, naturalmente riducendo moltissimo i nostri lussi energetici e anche le necessità meno immediate; un'altra condizione, ancora più difficile da realizzare, è una classe dirigente responsabile e lungimirante, che favorisca da subito, come interesse strategico della nazione,lo sviluppo della "piccola proprietà contadina" e di un artigianato sostenibile con mezzi locali.

      Le risorse potrebbero provenire da risparmi sulle spese militari,
      - inizio OT-e la sicurezza militare, intesa come difesa da aggressioni esterne, potrebbe essere mantenuta riorganizzando le Forze Armate sul modello svizzero; certo diverrebbe impossibile la "proiezione di potenza" su teatri lontani, per la quale ci stiamo organizzando attualmente, ed i cui scopi mi sembrano la famosa "difesa preventiva", cioè sostenere una politica aggressiva e rapinosa, l'unica in grado di continuare a convogliare sulle mense di pochi le ricchezze del mondo; i contadini egiziani in rivolta per il cibo e che coltivano frutta pregiata per noi, sono un esempio fra mille dei risultati di questo concetto di sicurezza.
      - Fine OT-.

      Personalmente, in caso di mancanza repentina di petrolio, sarei tra i primi a soccombere, perché vivo da solo, non ho armi, non ho disponibilità di denaro per fare scorte ed immagazzinarle al sicuro, ed il mio orto ( che mi dà si e no il cinque percento del mio cibo) è difeso solo da un cancello di canne di bambù legate con i giunchi... e sarebbe depredato all'istante.

      Ecco, la mia risposta è questa: cercare di procurarmi un'arma, fare scorta di tabacco ed alcolici da usare come merce di scambio, cercare di entrare a far parte di un gruppo... ma sono tutte azioni da intraprendere prima del collasso;

      Se fosse domani... mi rimetterei alla clemenza della sorte!

      Renatore

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      • #4
        Vediamo... Mi alzo domattina, 10 Luglio 2008, e la prima notizia è: 'E' FINITO IL PETROLIO'.

        Se la linea elettrificata del mio treno è connessa ad una centrale a petrolio, al lavoro non ci vado di sicuro. La macchina, con quei pochissimi preziosissimi litri la dovrò letteralmente centellinare per una emergenza assoluta. Ogni punto di rifornimento farmaci, cibo e acqua dovrà essere raggiunto a piedi. Pressoché impossibilitato a ottenere aiuto trasportato in caso di emergenza medica. Necessario abbattere alberi in vista dell'inverno. Se è una centrale a petrolio che mi dà la corrente domestica, blackout totale. Procurarsi candele e se possibile cibo a lunga conservazione. Mancanza di corrente causa blocco impianto di distribuzione idrica, procurarsi vaste scorte di acqua, predisporre raccolta e filtraggio di piovana, molta economia nell'igiene personale.
        Esaurimento rapido di ogni genere alimentare e di conforto, distribuzione razioni di emergenza a singhiozzo e a macchia di leopardo. Formare gruppi per distribuzione concordata risorse alimentari e farmacologiche, armarsi o appoggiarsi a chi dispone di armi, favorire la formazione di comunità il più autosufficienti possibile per resistere fino al ripristino dei servizi essenziali.

        Sistema traumatizzato, rivolte e disagi sociali in numerose zone, ma situazione sulla lunga controllabile.
        Parte un programma governativo di emergenza con assoluta priorità per la costruzione di centrali nucleari, rigassificatori e potenziamento di centrali a gas e carbone. I trasporti pubblici useranno per un certo periodo la forza animale (cavalli e buoi), prolifereranno biciclette a forza manuale ed elettriche. Qualcuno potrebbe riscoprire il risciò. L'industria automobilistica si converte all'auto elettrica. Lo sfruttamento delle fonti energetiche alternativo destinato a conoscere un nuovo boom.
        La filiera dei prodotti di importazione è bloccata quasi completamente. Il traffico marittimo residuo è affidato ai battelli nucleari. Ogni velivolo che possa sollevarsi sarà gestito dalle forze di difesa di ogni nazione fino all'esaurimento dell'ultimo goccio di carburante rimasto nei serbatoi (dando per scontato che siano state esauste anche le riserve strategiche).

        E questo è quello che mi viene in mente, per ora.

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        • #5
          Ciao a tutti,
          torno su questo argomento che, da vecchio lettore di Urania, mi trova molto sensibile.

          Se sono apparso troppo pessimista, dato che "la fine del petrolio" l'ho estesa alla "fine delle risorse energetiche fossili", non considerando quindi il gas ed il carbone,credo tuttavia che una interruzione improvvisa e totale dei prodotti petroliferi avrebbe come conseguenza dei gravi sconquassi nel nostro modo di vita, e mi sembra sbilanciata verso l'eccessivo ottimismo la visione di Valmax, della quale cercerò di puntualizzare i passi che per me sono meno condivisibili.

          Per fare non dico delle previsioni, e nemmeno delle stime, ma solo per delineare uno scenario, ci vorrebbero dei dati che non ho; per esempio, sapendo che percentuale di energia elettrica viene prodotta mediante prodotti petroliferi, si saprebbe di quanta corrente potremmo disporre dopo che questi venissero a mancare, nella favorevolissima ipotesi che tutte le centrali non "a petrolio" continuino a funzionare normalmente; siamo molto lontani dal 50 percento?Vuol dire che i trasporti continuerebbero a funzionare al dieci percento dell'attuale perché, viaggiando attualmente su gomma l'ottanta percento delle merci, tutta questa capacità verrebbe a mancare;
          la trazione animale "domani mattina" quanta di questa capacità potrebbe sostituire? Secondo me, una frazione insignificante. Inoltre va considerato che il restante venti percento attuale della capacità di trasporto è data dalle ferrovie, chi trasporterebbe le merci dalle fabbriche e dai campi alle stazioni?

          L'agricoltura dipende massicciamente dal "petrolio", per il funzionamento delle macchine agricole, per i concimi e gli altri input, per la conservazione ed il trasporto dei suoi prodotti, per gli spostamenti degli addetti;
          lo stesso discorso si può fare per la pesca, noi abituati a gustare i gamberoni del Cile, il pesce spada dell'Oceano Indiano, il persico del lago Tanganica e le sogliole del Nordatlantico ce li dovremmo dimenticare.
          Un pò di pesca, come un pò di traffico marittimo, potrebbero essere effetuati, più che con bastimenti nucleari, con le migliaia di barche a vela che attualmente passano undici mesi all'anno attaccate ai loro ormeggi; ma i marinai in grado di farlo dove sono? E, una volta che le loro moderne attrezzature fossero usurate, con cosa sostituirle? Tutte le funi attuali, come le reti e le lenze, le stesse vele vengono dai derivati del petrolio, come le vernici, le resine...

          Il cibo attualmente immagazzinato al freddo, entro poche decine di ore sarebbe inutilizzabile; i prodotti meno deperibili, ritengo probabile che verrebbero tesaurizzati e resi indisponibili a chi non fosse in grado di esigerli.

          Candele...sono fatte di paraffina, con cosa si fa la paraffina? Svuotando tutti i magazzini, quante ce ne toccherebbero a testa?

          Vaste scorte di acqua... trasportandola in taniche da chilometri di distanza, immagazzinandola nella vasca da bagno? E dove la si potrebbe attingere, diciamo in Milano quante fontanelle ci sono?

          Per costruire nuove centrali ci vogliono tecnici, maestranze, materiali, tempo, energia, capacità di trasporto, amministrazione funzionante, non ci farei gran conto su un programma governativo gestito dalle persone che ancora non stanno prendendo provvedimenti per frenare la nostra corsa, che ormai è evidente come ci stia portando verso un disastro planetario.

          Anche se l'industria automobilistica si convertisse ( è il verbo giusto ! ) all'auto elettrica, dove prenderemmo la corrente per fare andare queste macchine, dai pannelli solari ancora da costruire, per i quali serviranno altri materiali, tecnici, maestranze...?

          Chi decidesse di andare per legna, dovrebbe portarre con sé gli attrezzi, del cibo, il necessario per dormire e per cucinare, abbattere gli alberi con la scure ( eh già, niente motosega), trasportare la legna a casa, per bruciarla dove poi, quante stufe a legna ci possono essere, a Milano per esempio?
          E chi andasse a legna, rispetterebbe il diritto di proprietà?

          Mi sa che il "ripristino dei servizi essenziali" verrebbe atteso davvero a lungo.

          Ciao da Renatore

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          • #6
            E allora, benvenuta semplificazione: fine del petrolio, crollo 'a cascata' totale della civiltà, ritorno al medioevo con i pochi possidenti e gestori di tecnologia FER come i nuovi baroni nei loro castelli.

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            • #7
              bel quesito Tamerlano!!

              è stato sufficiente il black-out generale di qualche anno fa e l'ultimo sciopero degli autotrasportatori a darci belle preoccupazioni.. ma forse serve ancora qualche altra scossa per orientarci verso modi di vivere meno esigenti e verso l'utilizzo di FER.

              Se il petrolio è causa di guerre.. chissà se l'esaurimento di tale fonte energetica non possa creare maggiore collaborazione, scambio merce e sopravvivenza pacifica?
              «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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              • #8
                Originariamente inviato da iP Tom Visualizza il messaggio
                Se il petrolio è causa di guerre.. chissà se l'esaurimento di tale fonte energetica non possa creare maggiore collaborazione, scambio merce e sopravvivenza pacifica?
                non vorrei essere pessimista, ma almeno dal mio punto di vista , credo che in una situazione del genere , porterebbe a scontri ancor piu' rovinosi , una specie di "tutti contro tutti " senza esclusione di colpi , dove ancora una volta , gli stati piu' forti militarmente avrebbero vita facile a far valere le loro "ragion di Stato ".

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                • #9
                  Uhm.
                  L'esaurimento improvviso del petrolio quale risorsa naturale lascerebbe ai singoli stati solo le riserve strategiche. Anche immaginando una militarizzazione degli stessi, è assai difficile che si scatenino subito delle guerre su vasta scala, considerando che la prima risorsa a venire consumata in tale caso è proprio il petrolio, e con più limitate risorse energetiche alternative (gas/elettricità/nucleare) a disposizione, ecco che un conflitto verrebbe aperto con più attenzione ad un obiettivo specifico e che sia mantenibile, piuttosto che l'assalto alla diligenza. Diverse nazioni troverebbero più utile coalizzarsi e condividere tanto le risorse energetiche/alimentari e militari piuttosto che scannarsi per un risultato che non potrebbero mantenere.
                  In questa ottica, le armi nucleari sarebbero un ottimo deterrente contro nazioni non altrettanto armate, e ritornerebbe l'era dell'equilibrio del terrore fra le nazioni in tal senso armate e pronte a colpire.

                  PS - un'altra cosa di cui tenere conto in caso di esaurimento del petrolio è un durissimo colpo all'industria dell'inchiostro, per quanto temporaneo.

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                  • #10
                    Ciao , tempo fa ho sentito dire che non sarebbe vero che il petrolio stia finendo , bensi sta arrivando al punto critico (tra il 2012 e il 2017 )cioe i serbatoi mondiali naturali stanno arrivando a un punto dove per estrarlo ci vuole molta energia e bisognava aumentare i costi dell barrile con conseguente cambiamento dell parco automotore , veicoli in grado di fare parecchi km con un litro in modo di amortizzare i costi per i cittadini , e guardate cosa a anunciato la vw Dalla Volkswagen ecco il prototipo di un auto che fa 100 km con un litro di gasolio Corriere della Sera

                    parlano dell 2010 , anche la toyota e la honda hanno detto che per circa la stessa data usciranno veicoli in grado di fare 45 , 50 km con un litro , ragazzi non sentite un po di puzza di bruciato ? era tutto studiato a tavolino ?spero tanto di sbagliarmi altrimenti siamo messi proprio male .

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                    • #11
                      Giusto per amor di precisione, il topic è partito con l'idea fantascientifica che da un giorno all'altro del petrolio non fosse rimasta una goccia.

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                      • #12
                        Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                        Giusto per amor di precisione, il topic è partito con l'idea fantascientifica che da un giorno all'altro del petrolio non fosse rimasta una goccia.
                        ... fantascientifica fino ad un certo punto .....
                        è un dato di fatto che il petrolio ed i suoi derivati sono una risorsa FINITA.
                        il problema sta nel quantificare la grandezza di tale risorsa e quanto manca alla fine della stessa considerando il consumo odierno e quello nell'immediato fururo .

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                        • #13
                          Certo, Tamerlano: ma è anche un fatto che comunque l'economia si sta muovendo spontaneamente per trovare fonti alternative al petrolio, dal gas al nucleare alle FER. Per quanti contraccolpi il progressivo esaurimento del petrolio possa portare, non si arriverà mai alla sindrome del 'come? E' già finito?'.

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                          • #14
                            era una supposizione! E cmq sei proprio sicuro che per un motivo X non possa accadere che i rubinetti per l'Italia si chiudano improvvisamente come stava accadendo per il gas (se non ricordo male)?
                            quanto saremo disposti a pagare per acquistare comunque le ultime riserve di petrolio non avendo i mezzi per utilizzare il metodo USA?
                            «Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». Mahatma Gandhi

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