Nella tappa di sabato scorso, i ciclisti hanno inscenato una protesta contro la pericolosità del circuito.
Una protesta clamorosa rovina la tappa milanese - La Gazzetta dello Sport: Giro d'ItaliaLa corsa è stata volontariamente interrotta dai ciclisti e Danilo Di Luca, in qualità di Maglia Rosa, nonchè di vicepresidente dell'Associazione dei corridori professionisti ha testualmente dichiarato:
«Dopo il primo giro abbiamo visto che il circuito non era sicuro, per le presenza di macchine, degli spartitraffico, dei binari del tram. L'organizzazione ci ha supportato neutralizzando il tempo».
La domanda a questo punto è:
Se ciclisti professionisti preparati atleticamente ad affrontare le comuni avversità delle strade, pur gareggiando in condizioni di traffico nulle, ritengono troppo pericolose le auto in sosta, i cassonetti a lato strada, gli spartitraffico e soprattutto i binari del tram a filo, che cosa dovrebbero dire tutti coloro che usano la bicicletta per i propri spostamenti quotidiani?
Pace!
Gym
Una protesta clamorosa rovina la tappa milanese - La Gazzetta dello Sport: Giro d'ItaliaLa corsa è stata volontariamente interrotta dai ciclisti e Danilo Di Luca, in qualità di Maglia Rosa, nonchè di vicepresidente dell'Associazione dei corridori professionisti ha testualmente dichiarato:
«Dopo il primo giro abbiamo visto che il circuito non era sicuro, per le presenza di macchine, degli spartitraffico, dei binari del tram. L'organizzazione ci ha supportato neutralizzando il tempo».
La domanda a questo punto è:
Se ciclisti professionisti preparati atleticamente ad affrontare le comuni avversità delle strade, pur gareggiando in condizioni di traffico nulle, ritengono troppo pericolose le auto in sosta, i cassonetti a lato strada, gli spartitraffico e soprattutto i binari del tram a filo, che cosa dovrebbero dire tutti coloro che usano la bicicletta per i propri spostamenti quotidiani?
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