Buongiorno
come quasi tutti gli italiani, sonoutente dell’ENEL e ritengo dovere civico portare a conoscenza quanto ho personalmente riscontrato sul contatore elettronico trifase di casa mia. I risultati ottenuti sono stati confermati anche controllando alcuni altri identici contatori elettronici trifase ENEL. Per informazione di chi non sa, i contatori elettronici trifase di cui tratto sono quelli di colore bianco installati più o meno dal 2000. Questi hanno sostituito la maggior parte dei contatori “a disco” e l’ENEL conteggia ora con essi l’energia che fornisce alle utenze a 400V e potenza fino a fino a 30 kW. La presente non riguarda quindi i contatori elettronici monofase installati nelle abitazioni
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La circostanza in cui tale anomalia si è evidenziata è fortuita. Avendo necessità di effettuare lavori in prossimità dell’ubicazione del mio contatore, ho collegato ad esso una saldatrice monofase presa a prestito. Per comodità di collegamento stacco la linea che alimenta la mia abitazione, quindi il contatore si trova nella condizione di alimentare esclusivamente la saldatrice. Questo utilizzatore monofase offre due possibilità di alimentazione: 230V oppure 400V. Per comodità, essendo stata precedentemente utilizzata a 400V, non cambio collegamento e la alimento a 400V, quindi tra fase e fase del contatore. La saldatrice resta poi alimentata, a vuoto, per un certo tempo nel corso del quale il led rosso del contatore (quello della potenza attiva) lampeggia, a mio avviso, con frequenza troppo elevata. Agendo sul pulsante a fianco del display cerco la potenza istantanea registrata dal contatore: 0,7 kW cioè 700 Watt. Considerato che la saldatrice non sta facendo alcun lavoro, ma si trova solo collegata alla rete, il valore mi pare senza dubbio eccessivo. Infatti, con adeguata strumentazione, misuro meno di 200 Watt. E qui approfondisco per chi conosce la materia: normalmente una saldatrice, a vuoto, rappresenta un carico con cosfì inferiore a 0,5. Così come molti trasformatori e motori funzionanti a vuoto. Quindi, nei giorni seguenti, provo a collegare tra due fasi del contatore diversi carichi analoghi: un trasformatore d’isolamento monofase 400V/230V, un motore trifase a 400V alimentato con due sole fasi (circostanza possibile a seguito di guasto) ed un condensatore da 400Vac e 40 microfarad. Proprio nel caso del condensatore rilevo l’errore di misura maggiore: il contatore elettronico registra infatti una potenza istantanea di circa 1000 Watt anziché le poche unità (meno di 10 Watt) che registrerebbe un “vecchio contatore a disco”. L’errore conseguentemente si trasferisce in modo identico alla misura dell’energia, i chilowattora, quindi, l’utente, in questo caso, paga ora 1000 ciò che avrebbe pagato 10 col vecchio contatore. Il contatore elettronico trifase non misura quindi in modo corretto l’energia assorbita da carichi monofase a 400V e cosfì inferiore a 0,5. Per dovere scientifico ho ripetuto la prova col condensatore anche su un altri contatori identici ottenendo lo stesso risultato. La verifica è facile da eseguire. Chi ha dubbi può procedere personalmente.
come quasi tutti gli italiani, sonoutente dell’ENEL e ritengo dovere civico portare a conoscenza quanto ho personalmente riscontrato sul contatore elettronico trifase di casa mia. I risultati ottenuti sono stati confermati anche controllando alcuni altri identici contatori elettronici trifase ENEL. Per informazione di chi non sa, i contatori elettronici trifase di cui tratto sono quelli di colore bianco installati più o meno dal 2000. Questi hanno sostituito la maggior parte dei contatori “a disco” e l’ENEL conteggia ora con essi l’energia che fornisce alle utenze a 400V e potenza fino a fino a 30 kW. La presente non riguarda quindi i contatori elettronici monofase installati nelle abitazioni
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La circostanza in cui tale anomalia si è evidenziata è fortuita. Avendo necessità di effettuare lavori in prossimità dell’ubicazione del mio contatore, ho collegato ad esso una saldatrice monofase presa a prestito. Per comodità di collegamento stacco la linea che alimenta la mia abitazione, quindi il contatore si trova nella condizione di alimentare esclusivamente la saldatrice. Questo utilizzatore monofase offre due possibilità di alimentazione: 230V oppure 400V. Per comodità, essendo stata precedentemente utilizzata a 400V, non cambio collegamento e la alimento a 400V, quindi tra fase e fase del contatore. La saldatrice resta poi alimentata, a vuoto, per un certo tempo nel corso del quale il led rosso del contatore (quello della potenza attiva) lampeggia, a mio avviso, con frequenza troppo elevata. Agendo sul pulsante a fianco del display cerco la potenza istantanea registrata dal contatore: 0,7 kW cioè 700 Watt. Considerato che la saldatrice non sta facendo alcun lavoro, ma si trova solo collegata alla rete, il valore mi pare senza dubbio eccessivo. Infatti, con adeguata strumentazione, misuro meno di 200 Watt. E qui approfondisco per chi conosce la materia: normalmente una saldatrice, a vuoto, rappresenta un carico con cosfì inferiore a 0,5. Così come molti trasformatori e motori funzionanti a vuoto. Quindi, nei giorni seguenti, provo a collegare tra due fasi del contatore diversi carichi analoghi: un trasformatore d’isolamento monofase 400V/230V, un motore trifase a 400V alimentato con due sole fasi (circostanza possibile a seguito di guasto) ed un condensatore da 400Vac e 40 microfarad. Proprio nel caso del condensatore rilevo l’errore di misura maggiore: il contatore elettronico registra infatti una potenza istantanea di circa 1000 Watt anziché le poche unità (meno di 10 Watt) che registrerebbe un “vecchio contatore a disco”. L’errore conseguentemente si trasferisce in modo identico alla misura dell’energia, i chilowattora, quindi, l’utente, in questo caso, paga ora 1000 ciò che avrebbe pagato 10 col vecchio contatore. Il contatore elettronico trifase non misura quindi in modo corretto l’energia assorbita da carichi monofase a 400V e cosfì inferiore a 0,5. Per dovere scientifico ho ripetuto la prova col condensatore anche su un altri contatori identici ottenendo lo stesso risultato. La verifica è facile da eseguire. Chi ha dubbi può procedere personalmente.
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