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pedofilia è ora di dire basta tutti insieme

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  • pedofilia è ora di dire basta tutti insieme

    se siete d'accordo con quanto scritto sotto inoltrate a piu' persone possibili grazie di cuore


    Bambini di 3 e 4 anni abusati. Questo accade nel nostro paese. Siamo arrivati al punto in cui noi adulti non riusciamo più a difendere i nostri bambini, siamo giunti al punto in cui dobbiamo chiedere loro di difendersi da soli…………….bambini di 3 e 4 anni ………

    E’ ora di dire BASTA, uniamoci e cerchiamo di pensare insieme come fare, dedichiamo un po’ del nostro tempo ad informarci sul fenomeno e facciamo l’unica cosa che puo’ aiutare i bambini,

    FACCIAMO PREVENZIONE

    Insieme possiamo farcela, insieme DOBBIAMO FARCELA

    http://www.aquiloneblu.org
    info@aquiloneblu.org

  • #2
    Mi ha molto colpito il fatto di cronaca nel Lazio.
    Assumere alcune droghe puo' essere devastante, per alcune basta anche una sola volta per avere danni irreversibili.
    Con quale diritto certe persone si appropriano della vita di altri bambini affidati alle loro cure?
    :angry: :angry: :angry:

    Marco Pannella sta portando avanti un'azione lodevole, ma davanti a questi casi - se con colpevole dimostrato - mi vengono dei fortissimi dubbi, meglio rovinare per tutta la vita dei bambini innocenti o meglio mettere a tacere uno dei violentatori?

    Ciao
    Mario


    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
    -------------------------------------------------------------------
    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
    -------------------------------------------------------------------
    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
    ------------------------------------------------

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    • #3
      CITAZIONE (mariomaggi @ 25/4/2007, 15:37)
      Mi ha molto colpito il fatto di cronaca nel Lazio.
      Assumere alcune droghe puo' essere devastante, per alcune basta anche una sola volta per avere danni irreversibili.
      Con quale diritto certe persone si appropriano della vita di altri bambini affidati alle loro cure?
      :angry: :angry: :angry:

      Marco Pannella sta portando avanti un'azione lodevole, ma davanti a questi casi - se con colpevole dimostrato - mi vengono dei fortissimi dubbi, meglio rovinare per tutta la vita dei bambini innocenti o meglio mettere a tacere uno dei violentatori?

      Ciao
      Mario

      Perché uccidere chi uccide per dimostrare che non bisogna uccidere?
      Non smettiamo di ragionare, per favore.

      Commenta


      • #4
        CITAZIONE (mariomaggi @ 25/4/2007, 15:37)
        Marco Pannella sta portando avanti un'azione lodevole, ma davanti a questi casi - se con colpevole dimostrato - mi vengono dei fortissimi dubbi, meglio rovinare per tutta la vita dei bambini innocenti o meglio mettere a tacere uno dei violentatori?

        Pannella è un idealista che difende un ideale di garanzia che mi trova del tutto d'accordo. Non ha importanza il crimine, la pena di morte è sempre un passo troppo lungo per le possibilità umane.

        Io invece mi soffermerei sull'aspetto della prevenzione. Spesso queste persone hanno veri problemi psichici compulsivi che difficilmente possono essere frenati dall'effetto dissuasivo delle pene, anche di quella capitale.
        Le indagini e la prevenzione delle forze di polizia (che, garantisco, sono estremamente attente a ogni segnalazione di questo tipo) vengono purtroppo enormemente ostacolate dagli innumerevoli paletti garantisti posti a difesa del cittadino, specie se dipendente.
        Ma quando si parla di cittadini in erba, spesso nemmeno in grado di capire e raccontare con precisione le esperienze vissute, a mio parere dovrebbe essere adottata una politica un pò meno garantista, eliminando molti divieti ed ostacoli al controllo di chi si occupa dei bambini.
        In parole povere, se una sorveglianza video, anche nascosta, del lavoratore può essere accettabile che sia vietata nel normale lavoro dipendente credo che per chi lavora coi bambini le norme sulla privacy e lo statuto dei lavoratori vadano un attimino riviste.
        Non è un obbligo civile scegliere un'attività delicata come accudire i bambini. Chi lo fa deve (o dovrebbe) sapere che da parte della comunità ci sarà un controllo del tutto speciale e una minor protezione dei suoi "diritti di privacy". E' francamente grottesco che in questo paese un sospetto di illecito fiscale possa praticamente essere radiografato a sua insaputa in assoluta autonomia da parte degli organi di controllo e poi la polizia si trovi costretta a presentare tonnellate di prove ed indizi solo per convincere un magistrato a concedere la sorveglianza video di un lavoratore.

        Dovremmo ricordare ogni tanto la saggezza degli antichi. Ubi maior, minor cessat.
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • #5
          Mi trovate totalmente d'accordo su tutto.
          Io sono per la castrazione chimica di chi e' un pedofilo conclamato, per chi ha abusato di bambini o solo aiutato altri a farlo e quando e' inequivocabilmente provato.

          Pero' ci sono e devono essere dei distinguo.

          La questione di Rignano Flaminio forse si risolvera' in una bolla di sapone per l'inconsistenza delle prove.
          Non ci sono riscontri alle presunte accuse da parte dei bambini, non ci sono riprese video ne registrazioni audio, ci si basa tutto sulle dichiarazioni della psicologa e di un assistente sociale che potrebbero anche aver mal interpretato i bambini (e non sarebbe la prima volta).

          Prima di condannare e mettere al bando le persone bisogna accertare la verita'.
          Ricordiamoci che un individuo e' innocente fino a quando non viene inequivocabilmente dimostrato il contrario con prove e riscontri oggettivi.

          MetS

          PS Pensateci solo per un momento, se foste voi nella situazione accusati di quest'abominevole infamia.
          Se sapeste di essere innocenti come vi comportereste?
          Prima di lapidare qualcuno siatene certi o poi ve ne pentirete per sempre.

          Edited by MetS-Energie - 1/5/2007, 14:45

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          • #6
            Caro Mets concordo, c'è troppa voglia di linciare, di condannare e su articoli di giornale che fanno diventare il rosa rosso vivo, che godono nell'inventarsi particolari di cui non possono essere a conoscenza.
            Il rom che uccide con il furgone 5 ragazzi ha avuto la prima pagina, servizi, interviste. Il campo nomadi era diventato la causa dell'incidente, la gente che gridava giustizia.
            Il giorno prima un Vicentino ha tamponato in autostrada sulla corsia di sorpasso un'auto con una famiglia di 5 Srylankesi a bordo uccidendone 3 e riducendo in fin di vita gli altri due e non era ubriaco, aveva solo fretta (non c'era nebbia e non si erano spostati abbastanza velocemente al suo arrivo) e non gli hanno dedicato se non un trafiletto un cronaca.
            Figli di un dio minore?

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            • #7
              state facendo dei bei ragionamenti

              DITECI DOVE PORTATE I NOSTRI BAMBINI


              Questa vuol essere una campagna di sensibilizzazione rivolta ai direttori didattici e agli insegnanti delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie.

              Non esiste una norma in materia, non esiste una legge che obblighi le direzioni didattiche ad informare i genitori che il tal giorno il proprio bambino con la sua classe uscirà dalla scuola ed andrà il tal posto.

              Sappiamo che moltissime scuole in italia in autonomia scelgono di informare i genitori ogniqualvolta i bambini vengono portati fuori dalla propria scuola per gite, o passeggiate anche all'interno del comune di residenza. Aquilone blu ringrazia questi direttori didattici attenti, e si augura che sempre piu' scuole adottino questa regola.

              I genitori hanno il diritto di sapere dove sono i propri bambini, SEMPRE.

              Se sei un genitore sensibilizza la scuola di tuo figlio su questa tematica, è importante.

              Mariangela Berretti
              http://www.aquiloneblu.org
              info@aquiloneblu.org

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              • #8
                Mah, quella storia della scuola del Lazio mi sembra una mezza bufala... Improbabile che bidello, maestra1, maestra2, bidello2, preside ecc ecc fossero tutti d'accordo. Sono capitati tutti li i pedofili?


                ciao
                Giorgio
                Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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                • #9
                  CITAZIONE (mariangel@ @ 1/5/2007, 14:40)
                  I genitori hanno il diritto di sapere dove sono i propri bambini, SEMPRE.

                  Non conosco molto le leggi italiane in materia di scuole ed asili.
                  Conosco quella francese.

                  Qui la scuola informa SEMPRE prima i genitori attraverso un programma annuale e poi mensile dove sono riportate le eventuali gite, passeggiate o eventi che portano fuori dal recinto scolastico i bambini.
                  Un genitore puo' approvare o disapprovare.

                  Il bambino non avra' un danno per la scelta del genitore, attivita' alternative sono organizzate per far sentire sempre a proprio agio i bambini che non lasciano la scuola in queste occasioni.

                  Gli asili materni inoltre coinvolgono i genitori nelle attivita' esterne e spesso ci si ritrova tutti in gita, bambini e genitori.

                  Baterebbe applicare in Italia le regole che altri in Europa gia' applicano

                  M

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                  • #10

                    CITAZIONE
                    Non è un obbligo civile scegliere un'attività delicata come accudire i bambini. Chi lo fa deve (o dovrebbe) sapere che da parte della comunità ci sarà un controllo del tutto speciale e una minor protezione dei suoi "diritti di privacy".

                    Concordo con questa visione di BE...
                    Nei supermercati e nelle banche la videosorveglianza c'è e nessuno fiata... si tratta di SOLDI.
                    Quando si tratta di FIGLI?
                    Quando scegli di dedicare la tua vita a contribuire allo sviluppo di quanto di più prezioso una società ha, le nuove generazioni, il controllo delle competenze, dell'equilibrio caratteriale, e delle capacità personali dovrebbe essere SCONTATO.
                    La posta in gioco è troppo alta...

                    Eppure queste competenze dovrebbero essere accertate... Oggi per fare gli insegnanti devi seguire una formazione specifica anche di tipo psicopedagogico. Niente abilitazione, niente cattedra...

                    Ma alla fine... Parliamo di un pezzo di carta o cosa? Qualcuno verifica veramente sul campo i requisiti?

                    A leggere i giornali di questi tempi (da chi taglia la lingua a un bimbo al primo incarico, a chi lega i bambini o li minaccia con armi spianate, a chi li molesta anzichè tutelarli...) direi proprio di NO.

                    C'è una responsabilità individuale, ma anche una responsabilità del sistema scuola.
                    Come c'è una responsabilità oggettiva di molti genitori che non educano più i genitori al rispetto delle persone che hanno cura di loro materialmente e intellettualmente.

                    Detto ciò è chiaro che però l'accertamento deve essere serio e trasparente, non un processo mediatico a Porta a Porta...
                    Chi è colpevole paga, in contanti e per intero (altro che pena di morte... tutta la vita in carcere senza sconti, a chiederti ogni mattina come ci sei finito...)... Chi è innocente ha il diritto di non vedersi la vita rovinata per un errore giudiziario.

                    Sarebbe forse il caso di finirla con i processi televisivi, sanzionando quei media che fanno sensazionalismo a buon mercato, salvo poi smentire le proprie posizioni rivelatesi errare a voce altrettanto alta...

                    Il caso specifico mi lascia perplessa: le testimonianze convergenti di bimbi diversi, in momenti diversi, che neanche si conoscono e non sono ancora strutturati, a 3 e 4 anni, per raccontare bugie "da adulti"... mi fanno paura.

                    Ho paura che dietro questo fumo, tanto o poco che sia, almeno una schifosa fetta di arrosto si trovi... :unsure: ...

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                    • #11
                      CITAZIONE (mariangel@ @ 1/5/2007, 15:40)
                      state facendo dei bei ragionamenti

                      DITECI DOVE PORTATE I NOSTRI BAMBINI


                      Questa vuol essere una campagna di sensibilizzazione rivolta ai direttori didattici e agli insegnanti delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie.

                      Non esiste una norma in materia, non esiste una legge che obblighi le direzioni didattiche ad informare i genitori che il tal giorno il proprio bambino con la sua classe uscirà dalla scuola ed andrà il tal posto.

                      Sappiamo che moltissime scuole in italia in autonomia scelgono di informare i genitori ogniqualvolta i bambini vengono portati fuori dalla propria scuola per gite, o passeggiate anche all'interno del comune di residenza. Aquilone blu ringrazia questi direttori didattici attenti, e si augura che sempre piu' scuole adottino questa regola.

                      I genitori hanno il diritto di sapere dove sono i propri bambini, SEMPRE.

                      Se sei un genitore sensibilizza la scuola di tuo figlio su questa tematica, è importante.

                      Mariangela Berretti
                      http://www.aquiloneblu.org
                      info@aquiloneblu.org

                      Guardate che gli insegnanti non sono mica tutti come battaglia.
                      C'è gente che si fa un mazzo tanto per quattro euro che è laureata, si è fatta concorsi e precariato, conosce la materia che insegna, cerca di aiutare dei ragazzini figli di perfetti imbecilli che hanno come riferimento solo la televisione e il telefonino, che non appena prendono un'insufficienza sono pronti a fare ricorsi al TAR e che hanno imparato dalle famiglie che studiare non serve a nulla e basta essere furbi.
                      Nelle scuole italiane per uscire si fanno permessi firmati dai genitori e gli insegnanti hanno la responsabilità penale e civile sui ragazzi.
                      Quella di mettere le telecamere anche nei cessi sta diventando l'ultima esasperazione del controllo totale. Poi le immagini si possono utilizzare come meglio servono. Ragionate prima di buttarvi a capofitto nel trappolone che ci hanno preparato.

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                      • #12
                        CITAZIONE
                        Guardate che gli insegnanti non sono mica tutti come battaglia.

                        Lo sai che ti sarà chiesto conto di questa affermazione, vero? <img src="> !
                        A botte di link ad un noto quotidiano... :shifty: ...

                        CITAZIONE
                        C'è gente che si fa un mazzo tanto per quattro euro che è laureata, si è fatta concorsi e precariato, conosce la materia che insegna, cerca di aiutare dei ragazzini figli di perfetti imbecilli che hanno come riferimento solo la televisione e il telefonino, che non appena prendono un'insufficienza sono pronti a fare ricorsi al TAR e che hanno imparato dalle famiglie che studiare non serve a nulla e basta essere furbi.

                        Vero, verissimo...
                        Un sistema efficiente di controllo e di verifica delle competenze, capacità, attitudini degli insegnanti sgamerebbe le mele marcie e, come contropartita virtuosa, valorizzerebbe chi insegna per passione, con autorevolezza e non autorità, nel rispetto dei bimbi affidatigli.

                        Nelle scuole italiane per uscire si fanno permessi firmati dai genitori e gli insegnanti hanno la responsabilità penale e civile sui ragazzi.

                        CITAZIONE
                        Quella di mettere le telecamere anche nei cessi sta diventando l'ultima esasperazione del controllo totale. Poi le immagini si possono utilizzare come meglio servono. Ragionate prima di buttarvi a capofitto nel trappolone che ci hanno preparato.

                        E' vero che siamo in un clima di ansia da controllo totale... ma se non ci sono quelle ufficiali ci sono quelle ufficiose.
                        Quali? Quelle dei videofonini che tutto registrano e tutto cacciano in rete...

                        Tra persone serie e civili non ci dovrebbe essere bisogno di spauracchi per far rispettare le regole e il proprio interesse, che per i ragazzi è IMPARARE non fare quello che si vuole...
                        Ma evidentemente non è così...
                        E allora se non si possono sequestrare i cellulari perchè "si violano i diritti dei ragazzi", allora che l'insegnante possa contare sulla propria almeno.
                        Non solo quindi a supervisionarne la professionalità, ma anche a tutelarla se necessario... -_- !

                        Forse certi spettacoli poco costruttivi che girano per il web ce li saremmo evitati... o no?

                        Ho lasciato il dubbio se siamo un paese serio o no.
                        No, non lo siamo.
                        Siamo un paese in cui l'uso di un dispositivo salvavita come le cinture in auto è stato imposto per legge a botte di multe... perchè il cittadino medio non ne voleva sapere di tutelarsi da solo la propria zucca vuota.
                        Di che ci meravigliamo?

                        In fondo chi fa seriamente il suo dovere non ha nulla di cui temere, anzi... Finalmente sarà visibile, tangibile e incontestabile...
                        Gli altri dovranno darsi una regolata, ivi compresi i ragazzi e certi genitori che di fronte al video delle prodezze dei propri pargoli, forse ci penserebbe prima di chiamare l'avvocato...

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                        • #13
                          CITAZIONE (denew @ 1/5/2007, 19:05)
                          In fondo chi fa seriamente il suo dovere non ha nulla di cui temere, anzi... Finalmente sarà visibile, tangibile e incontestabile...
                          Gli altri dovranno darsi una regolata, ivi compresi i ragazzi e certi genitori che di fronte al video delle prodezze dei propri pargoli, forse ci penserebbe prima di chiamare l'avvocato...

                          Esatto! Non si tratta di ledere i diritti di nessuno. Esistono decine di tipologie di ambienti dove il controllo video è normale prassi (banche, supermercati) perchè mai non dovrebbe esserci un controllo continuo sui nostri figli (che in ogni caso non avrebbero alcun danno dalla violazione della loro privacy) e su coloro che sono deputati a prendersene cura?

                          Anch'io sono scettico sul fatto di Rignano. Attraverso amici delle forze dell'ordine so quanto sia arduo ottenere le prove oggettive necessarie e come le "testimonianze" dei bambini siano facilmente attaccabili in sede di dibattito. Se non esistono riscontri oggettivi, ma solo le dichiarazioni dei bambini e qualche indizio indiretto non credo che si riuscirà ad arrivare a certezze. E questo produrrà solo danni, sia ai bambini costretti a riesaminare continuamente esperienze terribili, sia agli operatori eventualmente innocenti, per cui rimarrà sempre un marchio di infamia perlomeno sospetta.
                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                          • #14
                            Abbiamo sempre detto che bisogna essere sicuri prima di dare del mostro agli insegnanti di Rignano Flaminio.
                            Copio qui quanto scritto sul sito di tgcom.it come precisazione e monito.
                            Mai muovere accuse precise e puntuali se non c'e' la certezza che si sia nel giusto, ognuno e' innocente fino a quando non sia stata inequivocanilmente provata la sua colpevolezza.

                            Rignano, pediatri: dubbi su lesioni
                            Perizia su genitori: problemi familiari
                            Ci sono ancora tanti dubbi sullo scandalo dei bambini dell'asilo di Rignano Flaminio, vittime di abusi. Secondo i pediatri che hanno preso in cura i piccoli dopo le denunce, non sono stati riscontrati segni, lividi o arrossamenti degli organi genitali, tali da far indurre a violenze sessuali. Intanto, dalle duemila pagine della perizia psichiatrica sui sei bimbi emergono "problematiche familiari".


                            Come riportato da La Stampa e la Repubblica, le dichiarazioni dei pediatri hanno reso più complicato il compito dei carabinieri, i quali hanno ammesso che è più difficile trovare riscontri alle denunce loro pervenute. I dati, infatti, vanno in controtendenza con le ben 46 irritazioni dell'area genitale riferite ai bambini dell'asilo coinvolti.

                            Senza contare, poi, che le conclusioni della perizia lasciano aperta una situazione familiare non sempre irreprensibile da parte dei genitori dei piccoli presi in esame. Perlomeno meno rassicurante rispetto a quanto inizialmente mostrato.

                            Nel frattempo, intere famiglie del piccolo centro alle porte di Roma, soprattutto donne con figli adolescenti, il parroco del paese, il fratello del sindaco, mariti e parenti, colleghi e amici, hanno sfilato con fiaccole per chiedere la libertà di sei presunti pedofili e i detenuti di Rebibbia che reagiscono e bollano i manifestanti pedofili a loro volta.

                            Nei quattro pullman che hanno portato a Roma i cittadini di Rignano Flaminio, percorrendo i circa 40 chilometri che separano il paese dalla capitale, hanno caricato tanti cartelli con scritto: ''Liberiamo chi ha dato vita alla scuola'', ''Libertà alle maestre innocenti'', ''Vittime del lavoro''. Ma nei cartelli c'è stato anche uno scatto di orgoglio di una intera comunità: ''Rignano non è il paese dei mostri'', ''2007: la caccia alle streghe continua'', ''Basta con le menzogne''. Tra quei volti, pieni di lacrime, ha sfilato don Enrico, il parroco del paese. ''Sono qui - si è limitato a dire - per stare insieme alla comunità, come sempre''.

                            Commenta


                            • #15
                              Cari amici,
                              Leggete questo brano: è un po' lungo ma mi sembra molto interessante:
                              "La McMartin’s Pre-School è un istituto privato di Manhattan Beach, in California, ed è di proprietàdi Peggy Buckey e di sua madre, Virginia McMartin.
                              Ci lavora anche il figlio di Peggy, Ray Buckey, che fa l’assistente part-time, e che il 2 settembre 1983 viene caricato da un’auto della polizia e portato al distretto con le luci accese e le sirene spiegate. Come un pericoloso criminale e con un’accusa gravissima: quella di aver molestato sessualmente un bambino di due anni, Matthew Johnson. Anche se non c’erano segni di violenza fisica, anche se nessuno degli altri bambini aveva raccontato nulla di sospetto, anche se non c’erano prove.
                              L’hanno dovuto rilasciare, ma il capo della polizia non e soddisfatto, e manda una lettera a tutti i genitori dei bambini iscritti alla scuola McMartin. E nella lettera scrive che Ray forse ha molestato i loro bambini, e che li interroghino per scoprire se salta fuori la verità.
                              Prima che arrivi la primavera del 1984 sono centinaia i bambini visitati al Children’s Institute International, e per trecentosessanta di loro la diagnosi parla di un trauma psicologico da violenza sessuale.
                              La notizia raggiunge un’emittente televisiva locale, che inizia a parlare di un collegamento tra la scuola e l’industria della ****ografia infantile.
                              Ma non basta. Saltano fuori rituali satanici, stupri e omicidi consumati nei tunnel segreti che corrono sotto le fondamenta dell’edificio scolastico.
                              Lo Stato della California incarica il Children’s Institute di interrogare i bambini, di raccogliere informazioni, e per ogni fascicolo paga 455 dollari. L’istituto si avvale di zelanti collaboratori che dimenticano, o fingono di dimenticare, il rischio della suggestione, incalzando con domande dirette e mostrando soddisfazione per ogni risposta che va nella direzione voluta.
                              Quattrocento interrogatori, per 455 dollari l’uno.
                              Poco importa che le prove non saltino fuori, che dei tunnel e degli omicidi non ci sia traccia e che la madre del piccolo Matthew dichiari che era stato in realtà il suo ex marito ad avere sodomizzato Matthew, e che poi degli sconosciuti erano entrati nella sua casa per violentarle il cane, e ancora che Matthew era stato ferito da un elefante e da un leone durante una gita scolastica, e torturato dai suoi insegnanti che gli avevano cucito orecchie, capezzoli e lingua con punti metallici e gli avevano ficcato le forbici in un occhio.
                              Poco importa che alla fine alla madre di Matthew abbiano diagnosticato una schizofrenia paranoide e l’abbiano rinchiusa in manicomio.
                              Al processo, che inizia nel marzo del 1984, ci sono sette imputati a cui vengono contestati 208 capi d’accusa per abusi su quaranta bambini. Nel gennaio 1986 il neoeletto procuratore distrettuale fa cadere le accuse per cinque dei sette imputati: alla sbarra rimangono Ray Buckey e sua madre Pegg.
                              Un sondaggio condotto in quel periodo dice che il 96 per cento degli abitanti della contea conosce il caso, e di quelli che si sono fatti un’idea il 97 per cento pensa che l’uomo sia colpevole.
                              Ma il processo smentisce l’opinione diffusa, e Peggy viene assolta il 18 gennaio 1990, mentre Ray deve aspettare l’agosto dell’anno successivo perché il suo incubo abbia fine.
                              Quello della McMartin rimane uno dei più inquietanti, lunghi e costosi casi giudiziari della storia degli Stati Uniti: sei anni e quindici milioni di dollari.

                              Ma gli avvenimenti della scuola McMartin hanno lasciato il segno: a partire dalla metà degli anni Ottanta e per tutti negli anni Novanta, accanto alla presa di coscienza del fenomeno dell’abuso sui bambini, iniziano à comparire storie strane e inquietanti, storie di adulti che durante una psicoterapia raccontano di avere subìto una violenza sessuale durante l’infanzia, maltrattamenti che non sarebbero mai venuti alla luce se non avessero trovato un lettino e uno psicologo disposto all’ascolto.
                              Ne seguono denunce e processi, con richieste miliardarie di risarcimenti: la possibilità di «scoperte ritardate» è generalmente accettata.
                              Nonostante questo, qualcuno, con vena critica, inizia a sospettare che questi ricordi recuperati siano di fatto «falsi ricordi», indotti da terapeuti eccessivamente zelanti saltati sul carrozzone del fenomeno dell’abuso dei bambini.
                              Il mondo della psicologia, clinica e forense, si trova diviso e schierato, quantomeno fino a quando non scende in campo Elizabeth Loftus, un’autorità in materia, che dimostra con i suoi studi che la memoria è soggetta a distorsioni, errori e suggestionabilità, che è vulnerabile soprattutto all’influsso di una figura d’autorità, qual è lo psicoterapeuta per il paziente. La dottoressa Loftus racconta il caso di Nadean Cool, infermiera del Wisconsin, che nel 1986 fissa un appuntamento con uno psichiatra. Vuole essere aiutata a gestire le proprie reazioni nei confronti della figlia, che è rimasta colpita da un’esperienza traumatica.
                              La terapia si presenta complessa, e a un certo punto lo specialista decide di ricorrere all’ipnosi e ad altre tecniche suggestive per scavare nel profondo e far emergere le memorie sepolte. Nel corso del trattamento, la Cool si convince pian piano di portare dentro di sé i ricordi repressi di un coinvolgimento in riti satanici durante i quali era stata violentata, costretta a cibarsi di parti di bambini e obbligata ad assistere all’omicidio del suo amichetto di otto anni. Finisce anche per credere di possedere più di cento personalità diverse, di bambini, di adulti, di angeli.
                              Lo psichiatra arriva a sottoporla a rituali d’esorcismo, e nel corso di un incontro durato cinque ore la cosparge d’acqua santa intimando a Satana di abbandonare il corpo della sua paziente. Ma a un certo punto la donna capisce che i falsi ricordi le sono stati «suggeriti» dal terapeuta, affida tutto all’avvocato e lo porta in tribunale. Nel marzo 1997 la sentenza: lo psichiatra viene condannato a un risarcimento per danni pari a due milioni e 400 mila dollari."

                              Naturalmente, come papà di un bambino che va all'asilo sono molto preoccupato che gli possa succedere qualcosa.

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                              • #16
                                Mia figlia ha 16 mesi, va alla materna che dista in linea d'aria 25 metri da casa mia.
                                naturalmente non la posso far volare e cosi' accompagnandola a piedi spendo 5 minuti.
                                Accanto alla scuola materna (in francia fino a due anni si va alla materna) c'e' l'asilo che frequentera' fino a 5 anni, dopo di che andra' alle elementari che guarda caso sono nello stesso complesso dove restera' fino ai 10 anni.
                                Se la maestra decide di portare i bambini della materna da qualche parte vuol dire che ha gia' avuto con due settimane d'anticipo l'accordo dei genitori, altrimenti non si muovono da li.
                                I bambini sotto i due anni non vengono portati da nessuna parte epr nessuna ragione salvo l'emergenza.
                                ho verificato Rignano Flaminio con Google Earth. E' un paesotto poco piu' grande di quello dove vivo io.
                                Dubito che nessuno si sarebbe accorto se i bambini venivano portati fuori dalla scuola.
                                Questo significa che molto probabilmente l'assistente sociale ed i genitori si sono convinti che qualcosa di esterno andasse male mentre i problemi dovevano esser cercati all'interno delle famiglie.
                                Se poi aggiungiamo i media allora frittata e' fatta.

                                Divertitevi, l'estate dei cani mordenti non e' nemmeno cominciata che gia' e' finita, adesso ci sono i pedofili (o i presunti tali) a fare cartello....

                                una lunga estate calda...............

                                M

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                                • #17
                                  Ho letto oggi la cronaca su repubblica e credo che sia abbastanza chiaro che la psicosi da pedofilo ha colpito pesantemente non solo i genitori, ma soprattutto e la cosa è molto più grave, il giudice che ha ordinato la carcerazione delle maestre e delle altre persone che da questa ingiustizia subiranno un danno non rimborsabile.
                                  Questo giudice alla fine non pagherà una lira e probabilmente resterà al suo posto pronto a compiere altre "brillanti operazioni", mentre l'esperienza subita dai pretesi colpevoli resterà un insulto non rimarginabile.
                                  E già anche in questo forum c'erano i cappucci pronti e la corda insaponata.

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                                  • #18
                                    Ma perché ci dobbiamo cimentare in questa caccia alle streghe (o agli orchi, se preferite), senza avere la benché minima possibilità di conoscere realmente come sono andate le cose?

                                    Le famiglie hanno denunciato un fatto e non chi l'avrebbe commesso, non essendo in grado di focalizzare un colpevole.

                                    Gli psicologi hanno evidenziato che il problema effettivamente esiste, avendo avuto concreti riscontri attraverso interrogatori con i bambini e con le famiglie, tenendo anche debitamente conto della possibilità che i racconti potessero essere di fantasia, ma così han detto che non era.

                                    I medici hanno detto che sarebbe stato difficile risalire a tracce di abusi perpetrati, eventualmente, ormai da diversi giorni prima.

                                    I magistrati hanno disposto il fermo cautelare e lo hanno confermato a seguito dei riscontri di cui sopra, ma non hanno ancora emesso un verdetto e quindi, seppur arrestati, gli insegnanti hanno tutto il diritto di essere considerati innocenti sino a prova contraria. Lo strumento dell'arresto è previsto nel nostro ordinamento giuridico, non trovo nessuno scandalo che sia stato applicato in questo caso, purché l'accertamento delle responsabilità dei singoli sia fatto il più rapidamente possibile, per connannare alla giusta pena i colpevoli e restituire la libertà agli innocenti.

                                    Per lavoro, sono molto vicino al paese dove si sono svolti i fatti e devo dire che se ne parla molto più altrove che qui. Condivido l'attesa della maggioranza delle persone che incontro, un'attesa non passiva. Poche sono le persone che hanno manifestato con gli striscioni per il rilascio degli arrestati e posso capire la loro incredulità, specie se hanno conosciuto quelle persone sotto altra veste. Questo non significa né che il paese sia con loro, né che sia spaccato nel giudizio, infatti sono convinto che anche i manifestanti siano contro gli abusi sui minori.

                                    Nota per MetS-Energie: in Italia c'è l'asilo nido (chiamato anche solo "nido") che accoglie i bambini dai 3 mesi ai 3 anni e c'è la scuola materna (che siamo abituati a chiamare "asilo", o "materna"), che accoglie i bambini dai 3 anni compiuti sino all'età scolare, che con la riforma scolastica può essere anticipata ai 5 anni, anziché i 6 anni classici.

                                    ••••••••••••

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                                      Leggo ora che l'indagine è in corso da mesi. I carabinieri hanno messo cimici e videocamere dappertutto. Tutto il traffico telefonico, SMS, cellulare dei sospetti è stato monitorato. La scuola è stata sottoposta a sorveglianza per mesi... e fin qui tutto perfetto.
                                      Ma.... nessuna di queste attività ha evidenziato nulla! Nessun contatto fra i membri della "setta" fuori dall'orario. Nessuna uscita delle maestre coi bambini, nessuna conferma alle testimonianze dei bambini, nessun oggetto, filmato, DVD compromettente dalle perquisizioni...
                                      Eppure durante il periodo di sorveglianza altri genitori hanno sporto denuncia asserendo che i propri figli avevano subito violenze addirittura mentre la scuola era sotto controllo dei carabinieri (cosa che, ovviamente i genitori non sapevano).
                                      Leggo che il comportamento della psicologa di "fiducia" dei carabinieri sembra essere stato perlomeno piuttosto discutibile, con interrogazioni di gruppo, contatto diretto coi genitori, indagini in loco a fianco dei carabinieri. Tutti i pediatri escludono qualsiasi lesione sospetta, non solo ora, ma anche in passato, tanto meno le punture e bruciature di cui si parla, sia i partecipanti sia i luoghi restano poco definiti ed indicati in modo contradditorio dai bambini con nomi di fantasia che variano da bimbo a bimbo.

                                      Senza entrare in particolari e prendere posizione mi pare che si possa dire che, comunque vada, questa indagine è un esempio di come non si dovrebbe mai fare un'indagine così delicata. Con queste premesse (se è tutto vero quello riportato dai giornali ovvio) nessun castello accusatorio resisterà a un collegio di difesa appena appena decente! Senza riscontri obiettivi e certi nessun giudice convalida una ricostruzione del genere basandosi solo sulle "testimonianze" di bambini di cui il più grande aveva 4 anni.

                                      Mah! :unsure:
                                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                      • #20
                                        BrightingEyes, mi meraviglio di te, dovresti sapere che quando c'è di mezzo il segreto istruttorio i giornalisti qualcosa lo devono pure scrivere. Ma quale affidabilità dare a tali affermazioni, seppur attribuite a questa, o quella voce indiscreta?
                                        Il magistrato interrogato direttamente non conferma, né smentisce e questo non deve essere interpretato come ammissione di chissà quale tesi.

                                        Meglio attendere con pazienza gli sviluppi.

                                        ••••••••••••

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                                        • #21
                                          Beh si, in effetti è sempre meglio dare giudizi a bocce ferme, tieni ragione. <img src=">

                                          Certo che, ipotizzando per un momento la reale colpevolezza degli indagati, non mi capacito molto della nascita di un gruppo di pedofili di tal fatta. Nella natura umana tutto può essere, ma sinceramente a pensare alla maestra che sussurra all'orecchio della bidella e del cingalese "che ne dici se ci spupazziamo un bambino?" o viceversa... boh! A me pare un'azzardo incredibile che si giustifica solo con personalità molto (ma molto!) disturbate. Che si siano trovate tutte insieme nello stesso posto al momento giusto... mah! Resto dubbioso.
                                          Comunque concordo che se c'è una verità di sicuro non passa per i giornali. :P
                                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                          • #22
                                            CITAZIONE (nll @ 8/5/2007, 02:17)
                                            BrightingEyes, mi meraviglio di te, dovresti sapere che quando c'è di mezzo il segreto istruttorio i giornalisti qualcosa lo devono pure scrivere. Ma quale affidabilità dare a tali affermazioni, seppur attribuite a questa, o quella voce indiscreta?
                                            Il magistrato interrogato direttamente non conferma, né smentisce e questo non deve essere interpretato come ammissione di chissà quale tesi.

                                            Meglio attendere con pazienza gli sviluppi.

                                            Sono d'accordo sui giornalisti e sui giornali, del resto i primi titoli sono stati molto eloquenti, però se i DVD sono stati riportati correttamente, BE si pone correttamente delle domande. Quando si realizzano tante coincidenze e tante fatti incredibili tutti assieme qualche dubbio affiora correttamente.

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                                            • #23
                                              Ma vi sembra normale che in una scuola la scoperta di un fatto così grave venga fatta da uno psicologo che vede dei disegni?
                                              Qui si sta dando per normale e logico che i genitori non sappiano cosa capita in una scuola, cosa capiti ai loro figli!!!!!

                                              In Italia non esiste una legge che obblighi alla comunicazione scuola famiglia?

                                              E un papà / mamma che chiede al bambino : che cosa hai fatto oggi a scuola esiste???????

                                              qui si sta discutendo di una situazione dove un genitore è logico che sia aggiornato sul grande Fratello, ma non si aggiorna sulla quotidianità del figlio, e poi va a piangere in diretta televisiva??????
                                              di questo ne vogliamo parlare?????????????????????

                                              (scusate lo sfogo, ma è un argomento che mi fa arrabbiare sul serio!)

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                                              • #24
                                                Alt, Fulvio, rileggiti i fatti conosciuti, per favore: I genitori si sono allarmati per alcuni comportamenti dei loro figli. Qualcuno ha interpellato direttamente la direzione della scuola, qualcuno il medico di famiglia, qualche altro lo specialista (psicologo). Inizialmente i genitori si sono mossi singolarmente, solo dopo, venendo a conoscere anche altri genitori con gli stessi dubbi, hanno iniziato un'azione congiunta.

                                                Sin qui la storia, poi entrano in gioco le ipotesi più o meno supportate da riscontri oggettivi.

                                                Intanto pare vi siano gli estremi perché siano concessi i domiciliari ai 6 insegnanti arrestati e che le accuse nei loro confronti possano in qualche modo alleggerirsi (non so come).

                                                Vi sono tesi che accuserebbero addirittura i genitori, ma mi chiedo se sia possibile una tale concentrazione di genitori scriteriati e pedofili in una sola scuola.

                                                Del resto mi chiedo anche come sia possibile che davvero così tante persone tra insegnanti e personale della scuola possa essere coinvolta: ma neppure uno che sia stato contattato per delinquere ha risposto di no e denunciato il fatto? Davvero tutti quanti hanno deciso di tuffarsi nel malaffare?
                                                Anche questo lo vedo con difficoltà.

                                                E allora qual'è la verità?

                                                Forse la conosceremo, se sapremo attendere e vigilare, non certo con la caccia al mostro.

                                                ••••••••••••

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                                                • #25
                                                  CITAZIONE (nll @ 9/5/2007, 08:51)
                                                  Del resto mi chiedo anche come sia possibile che davvero così tante persone tra insegnanti e personale della scuola possa essere coinvolta: ma neppure uno che sia stato contattato per delinquere ha risposto di no e denunciato il fatto? Davvero tutti quanti hanno deciso di tuffarsi nel malaffare?
                                                  Anche questo lo vedo con difficoltà.

                                                  Esattamente quello che intendevo.
                                                  Comunque se una cosa i giornali insegnano quotidianamente è che bisogna credere poco a cosa scrivono. La verità è quasi sempre un'altra rispetto ai romanzi (sia a favore che contro la "vittima" di turno) che ci imbastiscono sopra. <_<
                                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                  • #26
                                                    Io ho aprto proprio ora nel forum che frequento una riflessione sulle inchieste dei media..........se volete la trovate qui

                                                    http://micasatucasa.forumfree.net/?t=16660...stpost#lastpost


                                                    della serie questa volta i media possono davvero fare danni

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                                                    • #27
                                                      Liberate le maestre, in carcere ancora la bidella, riarrestato per essere espulso il benzinaio dello Sry Lanka.
                                                      La giustizia è uguale per tutti.

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                                                      • #28
                                                        Del riarresto del benzinaio non se n'è parlato in alcuno dei TG di ieri sera e neppure questa mattina e se comunque vi sono carichi pendenti d'altro tipo per lui, è giusto che gli vengano contestati, con tutte le conseguenze del caso. Non si tratta di giustizia parziale, credo e spero.

                                                        Tornando alla scarcerazione degli indagati. La motivazione deve essere ancora depositata, quindi si va a ipotesi, seguendo quanto i giornalisti ci riferiscono, con tutte le riserve che avevo espresso prima.

                                                        Non esisterebbero più gravi indizi di colpevolezza e quindi vengono meno le motivazioni per la custodia cautelare in carcere, questo non significa nulla, né a favore della difesa, né contro, semplicemente si afferma che le prove non sono tali da giustificare la privazione della libertà di quelle sei persone (per la verità una persona, la bidella, è ancora in carcere, ma questo solo perché l'esame sulla sua posizione verrà completato martedì prossimo).

                                                        Non l'ha ancora fatto il magistrato, perché dovremmo noi buttarci a sparar sentenze pro, o contro qualcuno? Attendiamo con pazienza, senza colpevolizzare, né assolvere (che equivale a colpevolizzare l'altro).

                                                        ••••••••••••

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                                                        • #29
                                                          Il benzinaio è stato fatto oggetto di decreto di espulsione che come sai è un procedimento amministrativo e questo è stato preso in seguito al suo coinvolgimento nell'affare.
                                                          Il fatto che si privino della libertà delle persone senza che sussistano gravi indizi è un fatto di una gravità enorme e che queste persone siano sottoposte alla gogna mediatica per un'accusa infamante non è particolarmente rassicurante. Se un giorno avrai la fortuna di sperimentare questa situazione forse le tue capacità di discernimento ne otterranno un beneficio. Ricordati che chiunque è innocente fino a prova contraria, non colpevole fino a quando non dimostra la sua innocenza.
                                                          E' la differenza tra uno stato di diritto e una dittatura.
                                                          Ultima modifica di nll; 17-05-2014, 12:34. Motivo: Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum.

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                                                          • #30
                                                            La carcerazione preventiva è prevista in tutti gli stati democratici e questo senza venir meno alla presunzione d'innocenza. Logico che, se vengono a cessare i motivi che hanno indotto il magistrato a prendere un tale provvedimento, questo debba essere prontamente rimosso, cosa che è accaduta. Dov'è lo scandalo?

                                                            Non fa piacere a nessuno finire in carcere, neppure ai colpevoli, figurati a quelli che sono innocenti! Non si tratta quindi di una questione di gusti, "questo lo metto dentro e quello no, perché così mi va". Se si è giunti a una decisione è perché ve ne erano i presupposti, anzi sono da lodare quelle persone che sanno rivedere le proprie decisioni in seguito all'analisi dei fatti.

                                                            Se qualunque persona coinvolta, a torto o a ragione, in questi fatti ha altre pendenze con la giustizia, comprese quelle relative alle norme sull'immigrazione, è giusto che si proceda anche per quelle, senza fare inopportuni accostamenti (che ci si sia accorti di irregolarità a seguito di indagini svolte per altri motivi, questo non significa che uno debba restare impunito). Ma ripeto che non ho sentito nulla di simile e quindi mi riservo di prendere posizione sul caso specifico solo dopo aver conosciuto il fatto da fonte attendibile.

                                                            Perché non si riesce a vedere il problema dalle diverse angolazioni? Riusciamo a immaginare l'angoscia delle famiglie e delle piccole vittime se realmente gli abusi vi sono stati? Forse solo il focus sui possibili colpevoli è fuori bersaglio, ma allora non è meglio continuare a indagare per giungere alla verità, qualunque essa sia?

                                                            Tu chiedi a me di sperimentare un'accusa ingiusta, ma chi ti dice che non l'abbia già sperimentata? E tu, hai sperimentato sui tuoi figli un abuso quale quello che avrebbero patito i bambini dell'asilo di Rignano? Ti auguro di no, anche se questo ti priva di tale esperienza.

                                                            ••••••••••••

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