Non da youtube e nemmeno da fb o altri "social"... certo, nemmeno da un trattato di sociologia ma solo da RAI tre, nella trasmissione "agorà" che sta andando in onda in questi istanti ( ore 09:57 del 24 11 2017 ), ascoltato pochi minuti addietro da una delle partecipanti la discussione... la donna ora alla stessa stregua di un carretto, si parla di utero in affitto e/o di procreazione assistita e sue varianti..
La tecnologia oggi permette cose strabilianti, ma altrettanto "strabilianti" e aberranti sono le applicazioni che se ne fanno, dalla scissione dell'atomo si è arrivati alla bomba atomica e ai fatti della seconda guerra mondiale, una applicazione di ritrovati tecnologici mal applicati, di fatto, questo modus operandi ci accompagna da sempre, fa parte del dualismo "bene-male", non esiste uno se non esiste l'altro. Succedeva e succede anche oggi, che una coppia ( marito e moglie ) non riesca a procreare, a formare famiglia a tutto tondo...come la intendo io cioè, madre-padre-figli... succedeva e succede anche oggi che una famiglia versa in cattive situazioni economiche ma molto prolifera, poco mangiare ma molti figli, quindi, da sempre sono esistite certe condizioni che hanno a che fare con la coppia ( marito-moglie ) e il formare vera famiglia e quindi... da questo processo scaturisca quella che si chiama comunità e poi società. Ma cos'è la società oltre al sostantivo scritto? Lungi da me proporre un trattato di antropologia o di sociologia, non saprei da dove cominciare, col presente scritto e prendendo spunto da quanto detto all'inizio, voglio solo esporre quanto l'uomo/l'umanità tutta sia un calderone di contraddizioni, contraddizioni che al tempo presente si sono sbilanciate, a prevalere purtroppo sono quei valori che di fatto non sono valori ma solo prese di posizioni e come da sempre, chi è sereno e tranquillo non si sogna di invadere cose/situazioni che non gli appartengono... mentre invece, chi non è sereno ed è sempre in cerca di "conquiste", da sempre si muove animato da arroganza e sopraffazione, cercando di piegare alle sue esigenze, ogni altra maniera di vivere di altre persone, cercando tentando di assoggettarle ai suo bassi istinti, direi animaleschi ( con tutto rispetto per gli animali ). "La donna come un carretto", si fa un gran parlare di femminicidio, ci si indigna ( a ragione ) quando questi fatti giungono alla nostra percezione/conoscenza, ma, scusate, quando la pratica dell'utero in affitto viene praticata a scopi commerciali, non si è "uccisa" una donna?... Non si è svuotato del senso più alto di ciò che la donna è da milioni di anni ( la culla della società )? Ora che il "progresso" tecnologico lo permette, ci si permette di poter fare a meno di una donna, riducendola a semplice "vettore" di vita, di una vita con la quale convive per nove mesi e alla quale non può non trasferire sensazioni ed emozioni e altrettanto riceverne... signori miei, questa è legge naturale incontrovertibile ma stiamo cercando in tutti i modi di piegarla alle nostre insane voglie... questo lo chiamiamo progresso? Io direi/credo che ormai siamo andati oltre ogni limite... quindi, sentir parlare di femminicidio, alle mie orecchie risulta solo un argomento di discussione come un'altro, fine a se stesso e pretestuoso... di fatto, la donna viene uccisa in tanti altri e svariati modi... tutti "normalizzati"... di fatto, nei tribunali, se si riesce a provarlo, molte morti di operai nelle fabbriche o attività lavorative, risultano come omicidio anche se colposo ma altre volte volontario... se pur nessuno direttamente ha "accoltellato" quell'operaio, alla stessa maniera di come, nessuno di noi può sentirsi colpevole di uno dei tanti e quotidiani femminicidii.. o di un aborto " terapeutico"... e nemmeno dall'aver espropriato la donna dei valori che ha per sua natura... e che nessuno tra noi le ha mai potuto o saputo dare...( menomale, così non possiamo riprenderceli
)
f.sco
La tecnologia oggi permette cose strabilianti, ma altrettanto "strabilianti" e aberranti sono le applicazioni che se ne fanno, dalla scissione dell'atomo si è arrivati alla bomba atomica e ai fatti della seconda guerra mondiale, una applicazione di ritrovati tecnologici mal applicati, di fatto, questo modus operandi ci accompagna da sempre, fa parte del dualismo "bene-male", non esiste uno se non esiste l'altro. Succedeva e succede anche oggi, che una coppia ( marito e moglie ) non riesca a procreare, a formare famiglia a tutto tondo...come la intendo io cioè, madre-padre-figli... succedeva e succede anche oggi che una famiglia versa in cattive situazioni economiche ma molto prolifera, poco mangiare ma molti figli, quindi, da sempre sono esistite certe condizioni che hanno a che fare con la coppia ( marito-moglie ) e il formare vera famiglia e quindi... da questo processo scaturisca quella che si chiama comunità e poi società. Ma cos'è la società oltre al sostantivo scritto? Lungi da me proporre un trattato di antropologia o di sociologia, non saprei da dove cominciare, col presente scritto e prendendo spunto da quanto detto all'inizio, voglio solo esporre quanto l'uomo/l'umanità tutta sia un calderone di contraddizioni, contraddizioni che al tempo presente si sono sbilanciate, a prevalere purtroppo sono quei valori che di fatto non sono valori ma solo prese di posizioni e come da sempre, chi è sereno e tranquillo non si sogna di invadere cose/situazioni che non gli appartengono... mentre invece, chi non è sereno ed è sempre in cerca di "conquiste", da sempre si muove animato da arroganza e sopraffazione, cercando di piegare alle sue esigenze, ogni altra maniera di vivere di altre persone, cercando tentando di assoggettarle ai suo bassi istinti, direi animaleschi ( con tutto rispetto per gli animali ). "La donna come un carretto", si fa un gran parlare di femminicidio, ci si indigna ( a ragione ) quando questi fatti giungono alla nostra percezione/conoscenza, ma, scusate, quando la pratica dell'utero in affitto viene praticata a scopi commerciali, non si è "uccisa" una donna?... Non si è svuotato del senso più alto di ciò che la donna è da milioni di anni ( la culla della società )? Ora che il "progresso" tecnologico lo permette, ci si permette di poter fare a meno di una donna, riducendola a semplice "vettore" di vita, di una vita con la quale convive per nove mesi e alla quale non può non trasferire sensazioni ed emozioni e altrettanto riceverne... signori miei, questa è legge naturale incontrovertibile ma stiamo cercando in tutti i modi di piegarla alle nostre insane voglie... questo lo chiamiamo progresso? Io direi/credo che ormai siamo andati oltre ogni limite... quindi, sentir parlare di femminicidio, alle mie orecchie risulta solo un argomento di discussione come un'altro, fine a se stesso e pretestuoso... di fatto, la donna viene uccisa in tanti altri e svariati modi... tutti "normalizzati"... di fatto, nei tribunali, se si riesce a provarlo, molte morti di operai nelle fabbriche o attività lavorative, risultano come omicidio anche se colposo ma altre volte volontario... se pur nessuno direttamente ha "accoltellato" quell'operaio, alla stessa maniera di come, nessuno di noi può sentirsi colpevole di uno dei tanti e quotidiani femminicidii.. o di un aborto " terapeutico"... e nemmeno dall'aver espropriato la donna dei valori che ha per sua natura... e che nessuno tra noi le ha mai potuto o saputo dare...( menomale, così non possiamo riprenderceli

f.sco
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