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MEMORIA DELL’ ACQUA
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Salve a tutti i curiosi !!!
C’è qualcuno che sia in grado di darmi informazioni sul contenuto scientifico di una metodologia agricola alla quale mi ero avvicinato ca. 20 anni fa, solo per curiosità ?
Due parole di introduzione. La coltivazione biodinamica affonda le sue radici nelle teorie e ricerche che hanno avuto Rudolf Steiner come promotore intorno al 1920. Aziende agricole che praticano la biodinamica seriamente ce ne sono parecchie dapprima in tutta l’ area di lingua tedesca, ma ora dappertutto. ( recentemente il numero di quelle aziende è aumentato moltissimo applicando metodi molto più “allegri” – che hanno maggior resa economica -).
Dirò in modo molto conciso una cosa sola che suscita curiosità e che è il motivo della attuale domanda.
Il concime impiegato in queste culture: mi sembra si chiami 500 ed è così prodotto. Si riempie un corno di bue con stallatico proveniente da bovini allevati in modo naturale. Si pone questo corno sotto terra in autunno, lo si riprende per Pasqua, quando il contenuto è maturo. Si diluisce un cucchiaio di questo concime in ffice:smarttags" /> 200 litri di acqua purissima – quasi introvabile -, a diluizione avvenuta si prende ancora un cucchiaio e lo si diluisce ancora in altri 200 litri di acqua come prima..
Dopo una serie di queste diluizioni l’ acqua risultante si impiega per la concimazione dei terreni. L’ acqua risultante è una diluizione così spinta che risulta impossibile trovare in essa neanche una molecola del concimante iniziale, ma funziona lo stesso egregiamente. I campi sui quali viene posto questo concime sono arati da macchine molto complesse trainate da cavalli. Gli attori di queste metodologie riconoscono di avere un raccolto leggermente minore rispetto alle concimazioni chimiche, ma ottengono prodotti naturali; il concime non costa niente e la natura viene totalmente rispettata. Con questo concime fanno tutto, cereali, foraggio, orti, e persino la vigna dalla quale però non fanno vino. Il loro stile di vita esclude anche il vino. – i pochi fenomeni di parassitosi vengono curati con analoghe soluzioni, mi sembra a base di ortiche -.
Asseriscono che il potere concimante derivi dalla MEMORIA DELL’ ACQUA: L’ acqua ricorda l’ informazione - elettrochimica ? – impressale dal concime originario anche se questo non c’è più, per niente.
Con il medesimo principio funziona l’ omeopatia, per tanto tempo osteggiata dalla scienza ufficiale, ma che ore è entrata timidamente anche nelle nostre USL, così come l’ agopuntura.
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Certo, questa metodologia, è semplice solo apparentemente; richiede una tecnica intimamente legata al “ patos “degli operatori. Se applicata in vasta scala comporterebbe grandi risparmi sia in termini economici che ambientali.
Un saluto antroposofico a tutti.
MEMORIA DELL’ ACQUA
Salve a tutti i curiosi !!!
C’è qualcuno che sia in grado di darmi informazioni sul contenuto scientifico di una metodologia agricola alla quale mi ero avvicinato ca. 20 anni fa, solo per curiosità ?
Due parole di introduzione. La coltivazione biodinamica affonda le sue radici nelle teorie e ricerche che hanno avuto Rudolf Steiner come promotore intorno al 1920. Aziende agricole che praticano la biodinamica seriamente ce ne sono parecchie dapprima in tutta l’ area di lingua tedesca, ma ora dappertutto. ( recentemente il numero di quelle aziende è aumentato moltissimo applicando metodi molto più “allegri” – che hanno maggior resa economica -).
Dirò in modo molto conciso una cosa sola che suscita curiosità e che è il motivo della attuale domanda.
Il concime impiegato in queste culture: mi sembra si chiami 500 ed è così prodotto. Si riempie un corno di bue con stallatico proveniente da bovini allevati in modo naturale. Si pone questo corno sotto terra in autunno, lo si riprende per Pasqua, quando il contenuto è maturo. Si diluisce un cucchiaio di questo concime in ffice:smarttags" />
Dopo una serie di queste diluizioni l’ acqua risultante si impiega per la concimazione dei terreni. L’ acqua risultante è una diluizione così spinta che risulta impossibile trovare in essa neanche una molecola del concimante iniziale, ma funziona lo stesso egregiamente. I campi sui quali viene posto questo concime sono arati da macchine molto complesse trainate da cavalli. Gli attori di queste metodologie riconoscono di avere un raccolto leggermente minore rispetto alle concimazioni chimiche, ma ottengono prodotti naturali; il concime non costa niente e la natura viene totalmente rispettata. Con questo concime fanno tutto, cereali, foraggio, orti, e persino la vigna dalla quale però non fanno vino. Il loro stile di vita esclude anche il vino. – i pochi fenomeni di parassitosi vengono curati con analoghe soluzioni, mi sembra a base di ortiche -.
Asseriscono che il potere concimante derivi dalla MEMORIA DELL’ ACQUA: L’ acqua ricorda l’ informazione - elettrochimica ? – impressale dal concime originario anche se questo non c’è più, per niente.
Con il medesimo principio funziona l’ omeopatia, per tanto tempo osteggiata dalla scienza ufficiale, ma che ore è entrata timidamente anche nelle nostre USL, così come l’ agopuntura.
Certo, questa metodologia, è semplice solo apparentemente; richiede una tecnica intimamente legata al “ patos “degli operatori. Se applicata in vasta scala comporterebbe grandi risparmi sia in termini economici che ambientali.
Un saluto antroposofico a tutti.
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