Ciao a tutti,
ancora oggi non mi è chiara una cosa.
Se noi siamo nello spazio (quasi totale assenza di aria e influenze gravitazionali minime), quindi abbiamo attriti molto bassi, possiamo spingere un corpo per vederlo muoversi a lungo prima di arrestarsi. Noi possiamo imprimere una spinta ad un magnete e, lungo il suo percorso, posizionare tanti avvolgimenti in grado di immagazzinare l'energia elettrica prodotta dal passaggio.
Il quesito che mi sono posto è questo:
Tutta l'energia immagazzinata dagli avvolgimenti, ammesso di riuscire a convogliarla, sarebbe sufficiente ad imprimere una nuova spinta al magnete (uguale o maggiore alla precedente) quando questo si arresta?
Grazie anticipatamente
Gabriele
ancora oggi non mi è chiara una cosa.
Se noi siamo nello spazio (quasi totale assenza di aria e influenze gravitazionali minime), quindi abbiamo attriti molto bassi, possiamo spingere un corpo per vederlo muoversi a lungo prima di arrestarsi. Noi possiamo imprimere una spinta ad un magnete e, lungo il suo percorso, posizionare tanti avvolgimenti in grado di immagazzinare l'energia elettrica prodotta dal passaggio.
Il quesito che mi sono posto è questo:
Tutta l'energia immagazzinata dagli avvolgimenti, ammesso di riuscire a convogliarla, sarebbe sufficiente ad imprimere una nuova spinta al magnete (uguale o maggiore alla precedente) quando questo si arresta?
Grazie anticipatamente
Gabriele
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