Il principio fisico
Per raffreddare una sostanza tramite laser c'è bisogno di campi elettromagnetici e due laser: uno per fare l'eccitazione e uno per consentire l'effetto barriera.
In pratica, si può raffreddare solo un elemento chimico alla volta.
Per mezzo dei campi elettromagnetici si confinano le molecole in uno spazio ridotto e nello stesso tempo con un raggio laser opportunamente calibrato si crea una sorta di barriera che agisce solo su una molecola eccitata (eccitata a livello atomico, cioè che possiede una certa energia nota), mentre questa barriera laser è trasparente alla stessa molecola non eccitata (quindi è come se non esistesse).
Con un secondo laser si eccitano le molecole dell'elemento chimico.
Le molecole eccitate rimangono confinate in uno spazio sempre più stretto perchè continua a riempirsi di molecole eccitate di un solo tipo, ma NON aumentano di temperatura perchè la loro energia media è pressochè identica.
(le molecole hanno tutte lo stsso livello energetico quantistico e quindi non può avvenire scambio termico).
Ora...
Rilasciando il campo magnetico, lo spazio si espande e la temperatura scende.Quindi si ripete il procedimento tante volte fino a raffreddare l'elemento chimico in questione.
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Possibili utilizzi...
Il laser cooling può essere utlizzato per raffreddare materiali e spazio, fino alla temperatura di 1*10-8 kelvin.A quelle temperature cosi basse, gli effetti quantistici sono macroscopici.
Si ipotizza che un attimo prima del big bang, la temperatura era 1*10-18 kelvin.
Questo significa che in un futuro non tanto lontano si potrà sperimentare un big bang artificiale di tipo rudimentale e forse sarà anche possibile fare esperimenti di free energy visto che apparentemente sembra che l'universo si è creato dal niente assoluto.
Purtroppo esiste anche la piccolissima possibilità che in un lontano futuro il laser cooling possa essere usato come arma di sterminio di potenza simile alla bomba nucleare a fusione (deuteruro di litio), o anche molto molto peggio.
La potenza dipende (inversamente) dalla temperatura che si riesce a raggiungere.
Per raffreddare una sostanza tramite laser c'è bisogno di campi elettromagnetici e due laser: uno per fare l'eccitazione e uno per consentire l'effetto barriera.
In pratica, si può raffreddare solo un elemento chimico alla volta.
Per mezzo dei campi elettromagnetici si confinano le molecole in uno spazio ridotto e nello stesso tempo con un raggio laser opportunamente calibrato si crea una sorta di barriera che agisce solo su una molecola eccitata (eccitata a livello atomico, cioè che possiede una certa energia nota), mentre questa barriera laser è trasparente alla stessa molecola non eccitata (quindi è come se non esistesse).
Con un secondo laser si eccitano le molecole dell'elemento chimico.
Le molecole eccitate rimangono confinate in uno spazio sempre più stretto perchè continua a riempirsi di molecole eccitate di un solo tipo, ma NON aumentano di temperatura perchè la loro energia media è pressochè identica.
(le molecole hanno tutte lo stsso livello energetico quantistico e quindi non può avvenire scambio termico).
Ora...
Rilasciando il campo magnetico, lo spazio si espande e la temperatura scende.Quindi si ripete il procedimento tante volte fino a raffreddare l'elemento chimico in questione.
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Possibili utilizzi...
Il laser cooling può essere utlizzato per raffreddare materiali e spazio, fino alla temperatura di 1*10-8 kelvin.A quelle temperature cosi basse, gli effetti quantistici sono macroscopici.
Si ipotizza che un attimo prima del big bang, la temperatura era 1*10-18 kelvin.
Questo significa che in un futuro non tanto lontano si potrà sperimentare un big bang artificiale di tipo rudimentale e forse sarà anche possibile fare esperimenti di free energy visto che apparentemente sembra che l'universo si è creato dal niente assoluto.
Purtroppo esiste anche la piccolissima possibilità che in un lontano futuro il laser cooling possa essere usato come arma di sterminio di potenza simile alla bomba nucleare a fusione (deuteruro di litio), o anche molto molto peggio.
La potenza dipende (inversamente) dalla temperatura che si riesce a raggiungere.
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