Buongiorno a tutti
Presento un progetto in cui è possibile alimentare un autoveicolo elettrico la cui energia è estratta da acqua a 6-8-10 °C. Per qualsiasi chiarimento sono quì a disposizione.
Inserisco anche la descrizione della presentazione della domanda di brevetto presentata poco tempo fa presso il Ministero Sviluppo Economico, domanda non approvata non per il contenuto tecnico in se, ma perchè, mi è stato riferito, la descrizione non è conforme alle ultime direttive Comunitarie :
"Alla attenzione del Ministero dello Sviluppo EconomicoDirezione generale per la tutela della proprietà industriale Ufficio Italiano Brevettie Marchi Via Molise, 19 - 00187 RomaMonteprandone li 15 Maggio 2020Oggetto: Risposta a rilievo ; Domanda: 102020000002731 - Richiesta diregolarizzazione in riferimento a : Mise. AOO PIT. REGISTRO UFFICIALE . U.0117037 . 07 – 05 - 2020
Spett. le ufficio UIBM buongiorno. Dopo aver ricevuto la vostra Pec, ho provveduto a modificare e correggere le varie osservazioni anche in base ai suggerimenti telefonici avuti dall'ing. Enrico Porcaro.
Distinti saluti
Tiberio Simonetti "
Titolo : Sistema a gas liquido per la produzione di energia elettrica da energia termica a temperatura ambiente.
Riassunto :
Ho basato questa domanda su un mio vecchio brevetto (brevetto n° 0001383773) che ho rielaborato utilizzando alcune tecnologie termodinamiche che non avevo considerato, e che invece adesso semplificano enormemente l'intero apparato circuitale. In questo progetto si dimostra come sia possibile produrre energia meccanica (e quindi elettrica), estraendo energia termica da acqua o aria a temperatura ambiente. Per ottenere questo è necessario un deposito di aria o azoto liquidi (o l'uno o l'altro) ben coibentati che vengono vaporizzati ed utilizzati per avviare l'impianto, dopo di che vengono riciclati e di nuovo liquefatti durante il funzionamento.
Le temperature minime oscillano tra i 97 e 101 Kelvin, le massime fino a 288 Kelvin con pressioni tra 6,8 e 8 Bar. La peculiarità, oltre ai gas impiegati, (aria o azoto) è basata anche sull'utilizzo di un tubo di calore il cui funzionamento di sovente è esposto anche nei libri di termodinamica. L'impianto,con espansioni isobare (sulle turbine T1 e T2), trasforma in energia meccanica l'energia termica prelevata dall'ambiente esterno. In realtà però, nel totale dell'energia immessa nel sistema, deve essere considerata anche quella utilizzata per la compressione (N1) e liquefazione del gas, preparato in anticipo, e caricato nel tubo di calore (scamb. Sb1).
Dovendo il sistema lavorare tra 6,8 e 8 Bar (ma è possibile lavorare anche a pressioni diverse), meno fluido compresso si disperderà verso l'esterno (perdite inevitabili) e più il rendimento si avvicinerà ad 1.
Questo è l'elenco dei dispositivi più importanti
(I disegni 1 e 2 sono inseriti in fondo prime delle rivendicazioni) :
N° 2 scambiatori indicati con Sb1 (o tubo di calore) ed Sb2 con radiatore Rad ;
N° 2 turbine T1-T2 con i relativi generatori elettrici G1 e G2;
N° 1 manometro M1 con variazione di pressione a comando elettrico ;
N° 1 compressore indicato con P1 ;
N° 1 pompa idraulica indicata con Pid ;
N° 1 serbatoio di azoto N1 in alta pressione ;
N° 1 valvola VCP idraulica a controllo proporzionale ;
N° 8 valvole V1-V8 ;
N° 12 sensori di temperatura e 12 sensori di pressione.
Tecnica a cui l'invenzione fa riferimento :
La tecnica fa riferimento alla produzione di energia meccanica (e quindi elettrica) usando l'espansione in turbina di un gas criogenico (azoto) , il cui ciclo va dallo stato liquido a quello gassoso e poi di nuovo allo stato liquido. Nello stato di gas freddo (223,5 k), assorbe energia termica ambiente, eseguendo delle espansioni isobare. Queste provocano a loro volta un raffreddamento del gas, che ricompresso ed a contatto con altro fluido più freddo(sempre azoto liquido) liquefa di nuovo mantenendo il ciclo. In sostanza l'energia ambiente (fornita dal Sole, immagazzinata in ambiente e poi di nuovo irradiata verso gli strati più alti della nostra atmosfera) viene trasformata prima in elettricità dalle turbine, ed infine ancora dissipata in energia elettromagnetica in transito coni carichi collegati sulle stesse linee elettriche.
Tecnica preesistente :
Questa si basa su impianti termoelettrici vapore-gas con espansioni in turbina in cui il fluido vettore va riscaldato ben oltre i 200 °C con energia termica esterna prodotta in genere da gas naturale. Esistono anche impianti solari termodinamici ad alta temperatura, che usano lo stesso sistema, con costi di energia in ingresso irrilevanti, ma con costi di rientro alti a causa della potenza prodotta discontinua. Il sistema proposto invece, riesce a produrre energia elettrica prelevando energia termica ambiente a 0-5-8-10 °C (anche con acqua a -15 °C e additivo anticongelante) in modo continuativo e con costi di ammortamento più bassi rispetto agli impianti già in funzione. Quindi il sistema presentato in questa domanda di brevetto è di gran lunga superiore alle tecniche esistenti attualmente sul mercato.
Originalità e fattibilità :
Al momento, per quanto io sappia e per quanto possa aver cercato sulla rete in Italia ed all'estero, non ho trovato nessuna idea che più si avvicina quella che adesso ho presentato. L'originalità quindi, può essere dedotta dalla mancanza di impianti preesistenti.Per la fattibilità (industrializzazione) i dispositivi esistono tutti e con prezzi accessibili. Non sono necessarie macchine utensili sofisticate e in commercio esistono già mini macchine (non da molto tempo) che producono azoto liquido (o aria liquida) per le più svariate necessità. Tanto importante è l'assemblaggio dell'algoritmo per il controllo di tutte le fasi ed un solo errore di valutazione nel concepire i cambi distato del fluido è sufficiente a comprometterne il funzionamento.
Vantaggi rispetto al vecchio brevetto.
Come ho già accennato nel riassunto, questa nuova domanda di brevetto si basa su un brevetto concessomi nel 2010 ( brev. N°0001383773), dove si dimostrava la possibilità di produrre energia elettrica prelevando energia termica a temperatura ambiente. In questo erano presenti due circuiti, uno in cui scorreva gas Neon (costo proibitivo che oggi si aggira intorno alle 4-6000 euro a kg) sempre in bassa pressione (1-2 Bar) e temperature che oscillavano tra i 70 e 100 k, mentre nell'altro circuito scorreva aria allo stato liquido-vapore-gas.Le temperature dell'aria oscillavano tra un minimo di 110-113 k ed un massimo di 290 k. A 113 k e pressione di 15 Bar veniva trasformata in liquido mentre con il recupero di energia termica esterna aumentava di pressione fino a circa 280 bar per poi espandere prima in una turbina isotermica e poi in una adiabatica.
L'impianto prevedeva oltre alla preparazione di aria liquida (prodotta nel circuito interno all'impianto) anche la presenza di cinque turbine (turbine n°4-5-8-12-22) e due compressori (rif n°5C-22) oltre naturalmente ad un numero smisurato di valvole e controlli che rendevano l'impianto molto costoso, e abbastanza articolato, con perdite di pressione che costringevano ad adottare condotte e valvole con sezioni maggiorate.Il nuovo progetto invece, presenta un solo circuito con pressione di lavoro tra 6,8 e 8 Bar (e se si vuole possono essere adottate anche pressioni minori a discapito però di un maggior volume) contro il vecchio impianto che invece aveva una pressione limite di ben 280 Bar con risvolti piuttosto pericolosi nel caso in cui basse temperature si fossero inserite nella zona in alta pressione.
In questo malaugurato caso, le condotte sarebbero state esposte a rottura fragile con conseguenze pericolose per l'impianto e per gli operatori presenti nelle vicinanze. La presenza di un solo circuito invece in questo nuovo progetto, da la possibilità di impiegare un solo tipo di gas poco costoso(ad esempio Azoto liquido o Aria liquida) rispetto al Neon che invece aveva ed ha un prezzo al kg esagerato e fortemente antieconomico. Nel nuovo impianto sono presenti solo due turbine, due scambiatori e un compressore mentre le valvole di controllo sono solo otto.
La relativa bassa pressione (6,8-8 Bar) evita pressioni di caduta notevoli nel circuito, grazie alle basse velocità del fluido nelle condotte, e il sistema a tubo di calore, se ben controllato e coibentato, rende l'impianto molto compatto con costi di ammortamento non paragonabili in nessun modo al vecchio sistema.
Motivi per la scelta del fluido vettore.
La scelta di un gas come aria o azoto, da diversi vantaggi. Sono gas presenti in grande quantità, e prima di essere inseriti nel circuito vengono depurati da CO2 e da altri gas inquinanti, sono facilmente liquefabili, e non asfissianti (nel caso si usi aria). Il loro delta T medio tra temperatura ambiente e temperatura di liquefazione è abbastanza ampio (293 k-97,2 k) ed hanno buona capacità termica con Cp = 1 kj / kg x °C.
Il progetto che verrà descritto farà riferimento al solo fluido Azoto, ma anche per l'Aria valgono le stesse considerazioni (l'azoto è un pò più leggero dell'aria e se ne terrà conto nelle espansioni isobare sulle turbine T1 e T2 ). La eventuale presenza di ossigeno liquido, nel caso si volesse usare Aria liquida, non pone particolari problemi di sicurezza all'impianto, perchè in evaporazione (vedere nel disegno il funzionamento della valvola VCP) l'aria liquida evaporerebbe tutta senza lasciare residui liquidi.
In ogni caso, se necessario, è possibile montare una piccola pompa idraulica, prelevare ossigeno liquido dal fondo e spingerlo verso l'alto (nel settore esterno in Sb1)polverizzandolo, oppure estrarlo per altri scopi (estrazione per uso terapeutico oper altro scopo).
Presento un progetto in cui è possibile alimentare un autoveicolo elettrico la cui energia è estratta da acqua a 6-8-10 °C. Per qualsiasi chiarimento sono quì a disposizione.
Inserisco anche la descrizione della presentazione della domanda di brevetto presentata poco tempo fa presso il Ministero Sviluppo Economico, domanda non approvata non per il contenuto tecnico in se, ma perchè, mi è stato riferito, la descrizione non è conforme alle ultime direttive Comunitarie :
"Alla attenzione del Ministero dello Sviluppo EconomicoDirezione generale per la tutela della proprietà industriale Ufficio Italiano Brevettie Marchi Via Molise, 19 - 00187 RomaMonteprandone li 15 Maggio 2020Oggetto: Risposta a rilievo ; Domanda: 102020000002731 - Richiesta diregolarizzazione in riferimento a : Mise. AOO PIT. REGISTRO UFFICIALE . U.0117037 . 07 – 05 - 2020
Spett. le ufficio UIBM buongiorno. Dopo aver ricevuto la vostra Pec, ho provveduto a modificare e correggere le varie osservazioni anche in base ai suggerimenti telefonici avuti dall'ing. Enrico Porcaro.
Distinti saluti
Tiberio Simonetti "
Titolo : Sistema a gas liquido per la produzione di energia elettrica da energia termica a temperatura ambiente.
Riassunto :
Ho basato questa domanda su un mio vecchio brevetto (brevetto n° 0001383773) che ho rielaborato utilizzando alcune tecnologie termodinamiche che non avevo considerato, e che invece adesso semplificano enormemente l'intero apparato circuitale. In questo progetto si dimostra come sia possibile produrre energia meccanica (e quindi elettrica), estraendo energia termica da acqua o aria a temperatura ambiente. Per ottenere questo è necessario un deposito di aria o azoto liquidi (o l'uno o l'altro) ben coibentati che vengono vaporizzati ed utilizzati per avviare l'impianto, dopo di che vengono riciclati e di nuovo liquefatti durante il funzionamento.
Le temperature minime oscillano tra i 97 e 101 Kelvin, le massime fino a 288 Kelvin con pressioni tra 6,8 e 8 Bar. La peculiarità, oltre ai gas impiegati, (aria o azoto) è basata anche sull'utilizzo di un tubo di calore il cui funzionamento di sovente è esposto anche nei libri di termodinamica. L'impianto,con espansioni isobare (sulle turbine T1 e T2), trasforma in energia meccanica l'energia termica prelevata dall'ambiente esterno. In realtà però, nel totale dell'energia immessa nel sistema, deve essere considerata anche quella utilizzata per la compressione (N1) e liquefazione del gas, preparato in anticipo, e caricato nel tubo di calore (scamb. Sb1).
Dovendo il sistema lavorare tra 6,8 e 8 Bar (ma è possibile lavorare anche a pressioni diverse), meno fluido compresso si disperderà verso l'esterno (perdite inevitabili) e più il rendimento si avvicinerà ad 1.
Questo è l'elenco dei dispositivi più importanti
(I disegni 1 e 2 sono inseriti in fondo prime delle rivendicazioni) :
N° 2 scambiatori indicati con Sb1 (o tubo di calore) ed Sb2 con radiatore Rad ;
N° 2 turbine T1-T2 con i relativi generatori elettrici G1 e G2;
N° 1 manometro M1 con variazione di pressione a comando elettrico ;
N° 1 compressore indicato con P1 ;
N° 1 pompa idraulica indicata con Pid ;
N° 1 serbatoio di azoto N1 in alta pressione ;
N° 1 valvola VCP idraulica a controllo proporzionale ;
N° 8 valvole V1-V8 ;
N° 12 sensori di temperatura e 12 sensori di pressione.
Tecnica a cui l'invenzione fa riferimento :
La tecnica fa riferimento alla produzione di energia meccanica (e quindi elettrica) usando l'espansione in turbina di un gas criogenico (azoto) , il cui ciclo va dallo stato liquido a quello gassoso e poi di nuovo allo stato liquido. Nello stato di gas freddo (223,5 k), assorbe energia termica ambiente, eseguendo delle espansioni isobare. Queste provocano a loro volta un raffreddamento del gas, che ricompresso ed a contatto con altro fluido più freddo(sempre azoto liquido) liquefa di nuovo mantenendo il ciclo. In sostanza l'energia ambiente (fornita dal Sole, immagazzinata in ambiente e poi di nuovo irradiata verso gli strati più alti della nostra atmosfera) viene trasformata prima in elettricità dalle turbine, ed infine ancora dissipata in energia elettromagnetica in transito coni carichi collegati sulle stesse linee elettriche.
Tecnica preesistente :
Questa si basa su impianti termoelettrici vapore-gas con espansioni in turbina in cui il fluido vettore va riscaldato ben oltre i 200 °C con energia termica esterna prodotta in genere da gas naturale. Esistono anche impianti solari termodinamici ad alta temperatura, che usano lo stesso sistema, con costi di energia in ingresso irrilevanti, ma con costi di rientro alti a causa della potenza prodotta discontinua. Il sistema proposto invece, riesce a produrre energia elettrica prelevando energia termica ambiente a 0-5-8-10 °C (anche con acqua a -15 °C e additivo anticongelante) in modo continuativo e con costi di ammortamento più bassi rispetto agli impianti già in funzione. Quindi il sistema presentato in questa domanda di brevetto è di gran lunga superiore alle tecniche esistenti attualmente sul mercato.
Originalità e fattibilità :
Al momento, per quanto io sappia e per quanto possa aver cercato sulla rete in Italia ed all'estero, non ho trovato nessuna idea che più si avvicina quella che adesso ho presentato. L'originalità quindi, può essere dedotta dalla mancanza di impianti preesistenti.Per la fattibilità (industrializzazione) i dispositivi esistono tutti e con prezzi accessibili. Non sono necessarie macchine utensili sofisticate e in commercio esistono già mini macchine (non da molto tempo) che producono azoto liquido (o aria liquida) per le più svariate necessità. Tanto importante è l'assemblaggio dell'algoritmo per il controllo di tutte le fasi ed un solo errore di valutazione nel concepire i cambi distato del fluido è sufficiente a comprometterne il funzionamento.
Vantaggi rispetto al vecchio brevetto.
Come ho già accennato nel riassunto, questa nuova domanda di brevetto si basa su un brevetto concessomi nel 2010 ( brev. N°0001383773), dove si dimostrava la possibilità di produrre energia elettrica prelevando energia termica a temperatura ambiente. In questo erano presenti due circuiti, uno in cui scorreva gas Neon (costo proibitivo che oggi si aggira intorno alle 4-6000 euro a kg) sempre in bassa pressione (1-2 Bar) e temperature che oscillavano tra i 70 e 100 k, mentre nell'altro circuito scorreva aria allo stato liquido-vapore-gas.Le temperature dell'aria oscillavano tra un minimo di 110-113 k ed un massimo di 290 k. A 113 k e pressione di 15 Bar veniva trasformata in liquido mentre con il recupero di energia termica esterna aumentava di pressione fino a circa 280 bar per poi espandere prima in una turbina isotermica e poi in una adiabatica.
L'impianto prevedeva oltre alla preparazione di aria liquida (prodotta nel circuito interno all'impianto) anche la presenza di cinque turbine (turbine n°4-5-8-12-22) e due compressori (rif n°5C-22) oltre naturalmente ad un numero smisurato di valvole e controlli che rendevano l'impianto molto costoso, e abbastanza articolato, con perdite di pressione che costringevano ad adottare condotte e valvole con sezioni maggiorate.Il nuovo progetto invece, presenta un solo circuito con pressione di lavoro tra 6,8 e 8 Bar (e se si vuole possono essere adottate anche pressioni minori a discapito però di un maggior volume) contro il vecchio impianto che invece aveva una pressione limite di ben 280 Bar con risvolti piuttosto pericolosi nel caso in cui basse temperature si fossero inserite nella zona in alta pressione.
In questo malaugurato caso, le condotte sarebbero state esposte a rottura fragile con conseguenze pericolose per l'impianto e per gli operatori presenti nelle vicinanze. La presenza di un solo circuito invece in questo nuovo progetto, da la possibilità di impiegare un solo tipo di gas poco costoso(ad esempio Azoto liquido o Aria liquida) rispetto al Neon che invece aveva ed ha un prezzo al kg esagerato e fortemente antieconomico. Nel nuovo impianto sono presenti solo due turbine, due scambiatori e un compressore mentre le valvole di controllo sono solo otto.
La relativa bassa pressione (6,8-8 Bar) evita pressioni di caduta notevoli nel circuito, grazie alle basse velocità del fluido nelle condotte, e il sistema a tubo di calore, se ben controllato e coibentato, rende l'impianto molto compatto con costi di ammortamento non paragonabili in nessun modo al vecchio sistema.
Motivi per la scelta del fluido vettore.
La scelta di un gas come aria o azoto, da diversi vantaggi. Sono gas presenti in grande quantità, e prima di essere inseriti nel circuito vengono depurati da CO2 e da altri gas inquinanti, sono facilmente liquefabili, e non asfissianti (nel caso si usi aria). Il loro delta T medio tra temperatura ambiente e temperatura di liquefazione è abbastanza ampio (293 k-97,2 k) ed hanno buona capacità termica con Cp = 1 kj / kg x °C.
Il progetto che verrà descritto farà riferimento al solo fluido Azoto, ma anche per l'Aria valgono le stesse considerazioni (l'azoto è un pò più leggero dell'aria e se ne terrà conto nelle espansioni isobare sulle turbine T1 e T2 ). La eventuale presenza di ossigeno liquido, nel caso si volesse usare Aria liquida, non pone particolari problemi di sicurezza all'impianto, perchè in evaporazione (vedere nel disegno il funzionamento della valvola VCP) l'aria liquida evaporerebbe tutta senza lasciare residui liquidi.
In ogni caso, se necessario, è possibile montare una piccola pompa idraulica, prelevare ossigeno liquido dal fondo e spingerlo verso l'alto (nel settore esterno in Sb1)polverizzandolo, oppure estrarlo per altri scopi (estrazione per uso terapeutico oper altro scopo).
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