Si sa che in un laser "normale" che emette una luce visibile coerente ha la necessità di un sistema di "pompaggio" che assorbe energia, di solito energia elettrica.
In altre parole, in un laser normale, spendiamo energia per fornire il laser di luce disordinata, per poi ottenere una luce ordinata che di solito è molto concentrata in poco spazio.
Quindi in ingresso c'è luce e in uscita c'è ancora luce.
Lo scopo di questo è ottenere luce coerente cioè ordinata in poco spazio.
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Per quanto riguarda il laser infrarossi, ci sono dei dubbi e delle cose che non riesco a capire.
Mentre nel sistema a luce visibile devo spendere energia per alimentare il laser a luce visibile, in quello ad infrarossi non dovrei avere questa necessità visto considerato che gli infrarossi stanno dappertutto.
Sto dicendo che nel laser ad infrarossi il cosi detto "pompaggio" è GRATUITO cioè free energy.
Se poi c'è qualche azienda che produce laser ad infrarossi che necessitano di energia, quelli sono affari della azienda; probabilmente loro vogliono laser di grande potenza e non importa niente se la bolletta della luce è salata.
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La emissione di un laser ad infrarossi potrebbe essere utile per fare bollire dell'acqua che diventa vapore, che il vapore spinge le pale di una turbina, che la turbina fa girare un alternatore, che un alternatore produce elettricità.
Non è detto che una piccola parte l'elettricità prodotta da quell'alternatore debba per forza alimentare il laser ad infrarossi, visto che gli infrarossi sono dappertutto e quindi il "pompaggio" è gratis (free energy).
Questa sarebbe una violazione del secondo principio della termodinamica !... D'altronde la caratteristica di un laser è proprio quella di concentrare energia in poco spazio.
Si usa dire che nell'ambito del laser, il secondo principio della termodinamica non è violato perché spendo tanta energia per il cosi detto "pompaggio", ma io non capisco dove sta la spesa di energia nel caso del laser ad infrarossi, visto che gli infrarossi sono dappertutto e il pompaggio è gratuito.
In altre parole, in un laser normale, spendiamo energia per fornire il laser di luce disordinata, per poi ottenere una luce ordinata che di solito è molto concentrata in poco spazio.
Quindi in ingresso c'è luce e in uscita c'è ancora luce.
Lo scopo di questo è ottenere luce coerente cioè ordinata in poco spazio.
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Per quanto riguarda il laser infrarossi, ci sono dei dubbi e delle cose che non riesco a capire.
Mentre nel sistema a luce visibile devo spendere energia per alimentare il laser a luce visibile, in quello ad infrarossi non dovrei avere questa necessità visto considerato che gli infrarossi stanno dappertutto.
Sto dicendo che nel laser ad infrarossi il cosi detto "pompaggio" è GRATUITO cioè free energy.
Se poi c'è qualche azienda che produce laser ad infrarossi che necessitano di energia, quelli sono affari della azienda; probabilmente loro vogliono laser di grande potenza e non importa niente se la bolletta della luce è salata.
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La emissione di un laser ad infrarossi potrebbe essere utile per fare bollire dell'acqua che diventa vapore, che il vapore spinge le pale di una turbina, che la turbina fa girare un alternatore, che un alternatore produce elettricità.
Non è detto che una piccola parte l'elettricità prodotta da quell'alternatore debba per forza alimentare il laser ad infrarossi, visto che gli infrarossi sono dappertutto e quindi il "pompaggio" è gratis (free energy).
Questa sarebbe una violazione del secondo principio della termodinamica !... D'altronde la caratteristica di un laser è proprio quella di concentrare energia in poco spazio.
Si usa dire che nell'ambito del laser, il secondo principio della termodinamica non è violato perché spendo tanta energia per il cosi detto "pompaggio", ma io non capisco dove sta la spesa di energia nel caso del laser ad infrarossi, visto che gli infrarossi sono dappertutto e il pompaggio è gratuito.
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