Salve a tutti,
solo adesso sono venuto a conoscenza di questo forum.
Diversi anni fa (per l'esattezza nel 1999/2000) costruì un generatore di idrogeno che sfrutta l'ossidazione dell'alluminio per ottenere H dall'acqua.
Trovai il progetto su un sito che adesso non c'è più ma ho visto su altri post un collegamento riferito allo stesso progetto. Il progetto in questione è quello del sig. Cornish testato (a quanto pare) nel 1981 dalla BMW.
Dal poco che ho letto nella maggior parte dei post c'è molta confusione con riferimenti continui al moto perpetuo...
La macchina ipotizzata non crea energia dal nulla, ma invece di sfruttare come vettore di trasporto energetico l'idrogeno (molto pericoloso), sfrutta l'alluminio. Il prodotto di scarto sarebbe l'ossido di alluminio che con appositi procedimenti verrebbe "ricaricato" di energia per essere riutilizzato. Che poi l'enerigia sia proveniente da fonti rinnovabili o meno è un'altro problema.
Anche il fatto di costruire il motore ad idrogeno non è un problema, ci sono già ottime tecnologie per sfruttarlo (es: celle combustibile).
Quando costruii l'apparato ero all'ultimo anno del liceo (scientifico-tecnologico), lo feci per la tesina d'esame. I miei professori furono entusiasti ed increduli della mia macchina, di diverso avviso furono i membri esterni in commissione d'esame di fisica e chimica che mi presero letteralmente in giro dicendo che le pentole di alluminio piene d'acqua non producono idrogeno ecc. ...ma questa è un'altra storia!
Un anno dopo il diploma, mentre frequentavo l'università, fui richiamato dai miei buoni vecchi professori per partecipare ad un concorso per una borsa di studio che vinsi grazie alla macchina realizzata.
In quegli anni mi informai molto sulle energie rinnovabili ed i vettori di trasporto e purtroppo ho capito che ci sono troppi interessi ad ostacolare tutto
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Un esempio a parer mio eclatante sono i veicoli ad idrogeno che ha messo a punto la Bmw. Queste macchine che vogliono sembrare l'uovo di colombo ma non sono altro che fumo negli occhi dell'opinione pubblica. Infatti utilizzare un motore a scoppio per muovere un'auto vuol dire sprecare fino al 90% dell'energia, per non parlare dei serbatoi che devono essere mantenuti quasi allo zero assoluto!
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Tornando alla macchina, in laboratorio ha funzionato tranquillamente ma non ho mai misurato il rapporto tra potenza fornita e gas ottenuto che ad occhio direi essere piuttosto alto (tanta energia per poco gas).
Ho riscontrato diversi problemi: non sono mai riuscito a fondere il filo di alluminio con grandi tensioni e basse correnti ma il contrario: alimentavo con un caricabatterie da 12v ed avevo un assorbimento molto alto.
Un altro problema è stato quello che i residui di alluminio erano "scorie" troppo grosse, non erano abbastanza fini da sfruttare tutte le molecole con un conseguente abnorme consumo di alluminio.
Il problema più grosso che ho avuto è stato quello di non essere in grado di calcolare teoricamente quanta energia elettrica occorre per produrre un tot di idrogeno dalla fusione. Spero che qualche chimico di questo forum possa aiutarmi!
Ora che vi ho stressato ben bene con i discorsi vi mostro le foto della macchina che dovrebbe essere ancora nella scuola che frequentavo (Itis-liceo E.Fermi di Lucca)
Ecco la macchina assemblata (come vedete sono tutti materiali di recupero)






Ecco il pannello: avevo previsto tutto: regolazione velocità del filo automatica a seconda del livello di idrogeno, regolazione velocità e verso del rullo, filtro e vasca di decantazione per il recupero dell'ossido di alluminio, livellazione costante dell'acqua ecc.

Un momento della fusione:

La bottiglia di vetro serviva per decantare l'ossido di alluminio, il recipiente in plastica era il serbatoio ausiliario.

Da sx il professor Lazzari, io, il prof. Menichetti (spero non ne abbiano a male per la violata privacy
"> )

Macchina smontata:

Scusate in anticipo se non risponderò prontamente alle vostre repliche, comunque la mia e-mail è dariobessi@inwind.it
Edited by xitus - 23/5/2006, 19:24
solo adesso sono venuto a conoscenza di questo forum.
Diversi anni fa (per l'esattezza nel 1999/2000) costruì un generatore di idrogeno che sfrutta l'ossidazione dell'alluminio per ottenere H dall'acqua.
Trovai il progetto su un sito che adesso non c'è più ma ho visto su altri post un collegamento riferito allo stesso progetto. Il progetto in questione è quello del sig. Cornish testato (a quanto pare) nel 1981 dalla BMW.
Dal poco che ho letto nella maggior parte dei post c'è molta confusione con riferimenti continui al moto perpetuo...
La macchina ipotizzata non crea energia dal nulla, ma invece di sfruttare come vettore di trasporto energetico l'idrogeno (molto pericoloso), sfrutta l'alluminio. Il prodotto di scarto sarebbe l'ossido di alluminio che con appositi procedimenti verrebbe "ricaricato" di energia per essere riutilizzato. Che poi l'enerigia sia proveniente da fonti rinnovabili o meno è un'altro problema.
Anche il fatto di costruire il motore ad idrogeno non è un problema, ci sono già ottime tecnologie per sfruttarlo (es: celle combustibile).
Quando costruii l'apparato ero all'ultimo anno del liceo (scientifico-tecnologico), lo feci per la tesina d'esame. I miei professori furono entusiasti ed increduli della mia macchina, di diverso avviso furono i membri esterni in commissione d'esame di fisica e chimica che mi presero letteralmente in giro dicendo che le pentole di alluminio piene d'acqua non producono idrogeno ecc. ...ma questa è un'altra storia!
Un anno dopo il diploma, mentre frequentavo l'università, fui richiamato dai miei buoni vecchi professori per partecipare ad un concorso per una borsa di studio che vinsi grazie alla macchina realizzata.
In quegli anni mi informai molto sulle energie rinnovabili ed i vettori di trasporto e purtroppo ho capito che ci sono troppi interessi ad ostacolare tutto

Un esempio a parer mio eclatante sono i veicoli ad idrogeno che ha messo a punto la Bmw. Queste macchine che vogliono sembrare l'uovo di colombo ma non sono altro che fumo negli occhi dell'opinione pubblica. Infatti utilizzare un motore a scoppio per muovere un'auto vuol dire sprecare fino al 90% dell'energia, per non parlare dei serbatoi che devono essere mantenuti quasi allo zero assoluto!

Tornando alla macchina, in laboratorio ha funzionato tranquillamente ma non ho mai misurato il rapporto tra potenza fornita e gas ottenuto che ad occhio direi essere piuttosto alto (tanta energia per poco gas).
Ho riscontrato diversi problemi: non sono mai riuscito a fondere il filo di alluminio con grandi tensioni e basse correnti ma il contrario: alimentavo con un caricabatterie da 12v ed avevo un assorbimento molto alto.
Un altro problema è stato quello che i residui di alluminio erano "scorie" troppo grosse, non erano abbastanza fini da sfruttare tutte le molecole con un conseguente abnorme consumo di alluminio.
Il problema più grosso che ho avuto è stato quello di non essere in grado di calcolare teoricamente quanta energia elettrica occorre per produrre un tot di idrogeno dalla fusione. Spero che qualche chimico di questo forum possa aiutarmi!
Ora che vi ho stressato ben bene con i discorsi vi mostro le foto della macchina che dovrebbe essere ancora nella scuola che frequentavo (Itis-liceo E.Fermi di Lucca)
Ecco la macchina assemblata (come vedete sono tutti materiali di recupero)






Ecco il pannello: avevo previsto tutto: regolazione velocità del filo automatica a seconda del livello di idrogeno, regolazione velocità e verso del rullo, filtro e vasca di decantazione per il recupero dell'ossido di alluminio, livellazione costante dell'acqua ecc.

Un momento della fusione:

La bottiglia di vetro serviva per decantare l'ossido di alluminio, il recipiente in plastica era il serbatoio ausiliario.

Da sx il professor Lazzari, io, il prof. Menichetti (spero non ne abbiano a male per la violata privacy


Macchina smontata:

Scusate in anticipo se non risponderò prontamente alle vostre repliche, comunque la mia e-mail è dariobessi@inwind.it
Edited by xitus - 23/5/2006, 19:24
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