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impianto di produzione elettrica da scarto di stalla

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  • impianto di produzione elettrica da scarto di stalla

    Salve..
    volevo aprire una discussione sulla produzione di energia elettrica dal separato solido di stalla e dal separato solido di digestato animale e vegetale.
    ho informazioni che entro l'anno ne andrà in funzione uno nel nord italia, e produrrà 180 kw elettrici con un tempo di ammortamento di 2,5 anni..
    aspetto i vostri commenti
    Ultima modifica di SolarPrex; 10-01-2009, 09:41.

  • #2
    Originariamente inviato da ecio Visualizza il messaggio
    Salve..
    volevo aprire una discussione sulla produzione di energia elettrica dal separato solido di stalla e dal separato solido di digestato animale e vegetale.
    ho informazioni che entro l'anno ne andrà in funzione uno nel nord italia, e produrrà 180 kw elettrici con un tempo di ammortamento di 2,5 anni..
    aspetto i vostri commenti
    Non conosco l'impianto di cui parli, però spannometricamente devi sempre considerare i costi di trasformazione della massa che intendi trasformare

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    • #3
      Nell'azienda in cui lavoro abbiamo fatto una macchina che trasforma i liquami ha un costo iniziale e poi quello d'esercizio che non sono indifferenti.. senza produrre nulla se non acqua..

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      • #4
        Originariamente inviato da ecio Visualizza il messaggio
        Salve..
        volevo aprire una discussione sulla produzione di energia elettrica dal separato solido di stalla e dal separato solido di digestato animale e vegetale.
        ho informazioni che entro l'anno ne andrà in funzione uno nel nord italia, e produrrà 180 kw elettrici con un tempo di ammortamento di 2,5 anni..
        aspetto i vostri commenti
        Caro Ecio

        mi dispiace deluderti ma impianti che rientrano in 2,5 anni NON esistono. Figuriamoci un ORC... un consiglio: non chiedere all'oste se il vino è buono
        Attenzione a come fate i calcoli... che poi mi tocca sempre correre a fare piani di rientro dalle aziende che hanno abboccato ad aziende che millantavano rientri in 4-5-6 anni e al terzo sono scoppiate tutte finanziariamente (non certo per cattiva gestione in itinere ma per considerazioni fatte MOLTO male dagli impiantisti).

        Attenzione!!

        A presto!
        www.energeticambiente.it

        www.energoclub.org

        Commenta


        • #5
          Originariamente inviato da SolarPrex Visualizza il messaggio
          Caro Ecio

          mi dispiace deluderti ma impianti che rientrano in 2,5 anni NON esistono. Figuriamoci un ORC... un consiglio: non chiedere all'oste se il vino è buono
          Attenzione a come fate i calcoli... che poi mi tocca sempre correre a fare piani di rientro dalle aziende che hanno abboccato ad aziende che millantavano rientri in 4-5-6 anni e al terzo sono scoppiate tutte finanziariamente (non certo per cattiva gestione in itinere ma per considerazioni fatte MOLTO male dagli impiantisti).

          Attenzione!!

          A presto!
          Infatti anchio avevo dei dubbi ma d'altronde non posso sapere tutto di tutto,
          Per solar quello di cui ti avevo accennato è finito tutto in puglia in tutti i casi se ho novità ti terrò informato

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          • #6
            chiarimenti

            salve..ringrazio solarprex per la risposta inanzitutto..
            volevo aggiungere dei chiarimenti all'argomento per comprendere meglio di cosa si tratta.
            L'impianto in questione utilizzerà lo scarto di un impianto a biogas, che quindi avrà gia prodotto energia termoelettrica con il letame di bovino, successivamente il digestato verrà separato tramite un separatore fan, leader nel mercato e attrazzatura più che testata, separando la parte liquida da quella solida che sarà al 55% di umidità.
            tale parte sarà gassificata e bruciata in una caldaia ad olio diatermico che farà funzionare un orc da 180 kw.
            Risultato: risoluzione del problema dello smaltimento che è un grosso costo per una stalla da 2000 capi;
            approvazione della filiera corta(ho appurato questa informazione) e quindi in teoria incentivo dal gse di 30 cent per kw;
            costo dell'impianto non esagerato se si contano i ricavi ottenuti per 7000 ore circa all'anno di funzionamento( 1200.000,00 € circa).

            quindi adesso che so circa cosa costerà si può calcolare che:
            7000 x .30 x 180 = 378000 €

            tempo di rientro circa 3 anni...non sono 2 e mezzo ma meglio di 6 / 7..

            aspetto il commento

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            • #7
              Originariamente inviato da ecio Visualizza il messaggio
              salve..ringrazio solarprex per la risposta inanzitutto..
              volevo aggiungere dei chiarimenti all'argomento per comprendere meglio di cosa si tratta.
              L'impianto in questione utilizzerà lo scarto di un impianto a biogas, che quindi avrà gia prodotto energia termoelettrica con il letame di bovino, successivamente il digestato verrà separato tramite un separatore fan, leader nel mercato e attrazzatura più che testata, separando la parte liquida da quella solida che sarà al 55% di umidità.
              tale parte sarà gassificata e bruciata in una caldaia ad olio diatermico che farà funzionare un orc da 180 kw.
              Risultato: risoluzione del problema dello smaltimento che è un grosso costo per una stalla da 2000 capi;
              approvazione della filiera corta(ho appurato questa informazione) e quindi in teoria incentivo dal gse di 30 cent per kw;
              costo dell'impianto non esagerato se si contano i ricavi ottenuti per 7000 ore circa all'anno di funzionamento( 1200.000,00 € circa).

              quindi adesso che so circa cosa costerà si può calcolare che:
              7000 x .30 x 180 = 378000 €

              tempo di rientro circa 3 anni...non sono 2 e mezzo ma meglio di 6 / 7..

              aspetto il commento
              Ancora non ci vedo chiaro.. forse mancano dei dati.. se puoi spiegarti meglio..

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              • #8
                Originariamente inviato da ecio Visualizza il messaggio
                salve..ringrazio solarprex per la risposta inanzitutto..
                volevo aggiungere dei chiarimenti all'argomento per comprendere meglio di cosa si tratta.
                L'impianto in questione utilizzerà lo scarto di un impianto a biogas, che quindi avrà gia prodotto energia termoelettrica con il letame di bovino, successivamente il digestato verrà separato tramite un separatore fan, leader nel mercato e attrazzatura più che testata, separando la parte liquida da quella solida che sarà al 55% di umidità.
                tale parte sarà gassificata e bruciata in una caldaia ad olio diatermico che farà funzionare un orc da 180 kw.
                Risultato: risoluzione del problema dello smaltimento che è un grosso costo per una stalla da 2000 capi;
                approvazione della filiera corta(ho appurato questa informazione) e quindi in teoria incentivo dal gse di 30 cent per kw;
                costo dell'impianto non esagerato se si contano i ricavi ottenuti per 7000 ore circa all'anno di funzionamento( 1200.000,00 € circa).

                quindi adesso che so circa cosa costerà si può calcolare che:
                7000 x .30 x 180 = 378000 €

                tempo di rientro circa 3 anni...non sono 2 e mezzo ma meglio di 6 / 7..

                aspetto il commento
                quelli sarebbero i calcoli del piano di rientro...? azz...non si finisce mai di imparare

                Forse ti conviene dare ascolto a solarprex....forse
                Ciao
                __________________________________________________ ___________________________________________
                Stirling

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                • #9
                  Ma l'impianto lo hai già realizzato?

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                  • #10
                    Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                    quelli sarebbero i calcoli del piano di rientro...? azz...non si finisce mai di imparare

                    Forse ti conviene dare ascolto a solarprex....forse
                    Accidenti... è bello vedere che i conti della serva girano ancora nei BP e vengano considerati come nozioni di economia e bilancistica avanzata.

                    Scusa l'ironia, seriamente... Non sono i conti da farsi, mancano TANTE variabili... ne dico una per tutte... non hai contato la manutenzione annua... senza considerare che al momento lo 0,30 per filiera corta NON è ancora operativo.

                    Purtroppo vedrai che i tempi si allungano MOLTO, e non hai ancora considerato il lato finanziario.. che non è uguale (ahimè) al lato economico.

                    Poi non capisco una cosa: metti un gassificatore (che non costa poco) e lo abbini ad un ORC? perchè non usi un GE che avrà almeno il doppio di eff elettrica?
                    Se mi posso permettere, nelle mie esperienze nel ramo delle consulenze mi capita spesso di scontrarmi in queste cose... Installatori (non è detto che sia il tuo caso) che VOGLIONO a tutti i costi installare SOLO il tipo di tecnologia che hanno a disposizione, a scapito dell'efficienza generale di impianto ed investimento... e quindi delle tasche del compratore.

                    Occhio, ripeto... NON CHIEDETE ALL'OSTE SE IL VINO è BUONO!

                    A presto
                    www.energeticambiente.it

                    www.energoclub.org

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                    • #11
                      Originariamente inviato da SolarPrex Visualizza il messaggio
                      Accidenti... è bello vedere che i conti della serva girano ancora nei BP e vengano considerati come nozioni di economia e bilancistica avanzata.

                      Scusa l'ironia, seriamente... Non sono i conti da farsi, mancano TANTE variabili... ne dico una per tutte... non hai contato la manutenzione annua... senza considerare che al momento lo 0,30 per filiera corta NON è ancora operativo.

                      Purtroppo vedrai che i tempi si allungano MOLTO, e non hai ancora considerato il lato finanziario.. che non è uguale (ahimè) al lato economico.

                      Poi non capisco una cosa: metti un gassificatore (che non costa poco) e lo abbini ad un ORC? perchè non usi un GE che avrà almeno il doppio di eff elettrica?
                      Se mi posso permettere, nelle mie esperienze nel ramo delle consulenze mi capita spesso di scontrarmi in queste cose... Installatori (non è detto che sia il tuo caso) che VOGLIONO a tutti i costi installare SOLO il tipo di tecnologia che hanno a disposizione, a scapito dell'efficienza generale di impianto ed investimento... e quindi delle tasche del compratore.

                      Occhio, ripeto... NON CHIEDETE ALL'OSTE SE IL VINO è BUONO!

                      A presto
                      Solarprex
                      ti quoto e vista la lungimiranza ci metterei anche la domanda: inoltre si sà come e quando GSE paga?
                      Saluti.

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                      • #12
                        Salve a tutti.
                        Credo che vogliano gassificare la lignina o il materiale ad alto contenuto in lignina presente nel digestato e non attaccabile dai batteri metagenei, anche per un discorso di tempi corti di permanenza del digestato nei digestori (piu' piccoli sono meno costano in proporzione rendono di piu' in biogas, a scapito dello sfruttamento della biomassa), con conseguente aumento della parte di scarto solido.

                        Non posso parlare da tecnico, ma mi piacerebbe sapere il costo di un biodigestore piu' capiente, quindi con tempi di permanenza maggiori, e minor produzioni di solidi di scarto, rispetto al costo del gassificatore di cui sopra....

                        Esistono inoltre altre tecnologie in grado di rendere digeribile prima i materiali immessi, anche quelli non attaccati dai batteri. Si tratta di sistemi fast-explosion ad alte temperature, in grado, lavorando sul solido del digestato a fine ciclo, di spaccare le molecole di lignina e cere inattacabili dai batteri e renderle digeribili, per essere quindi reinmesse nel digestore.....

                        Inoltre con quei soldi mi farei un essicatoio rotativo-pellettatrice per trasformare quel digestato in bioconcime insaccabile e vendibile.... al quale aggiungerei i sali ammoniacali ottenuti dal trattamento delle acque del separatore .....

                        Sembra che i concimi chimici ritorneranno ai prezzi del 2006, solo nel lontano 2020. Credo anche che il futuro non sia la sola energia elettrica o termica (vedi prezzi del petrolio attuali!), ma proprio nella produzione di bio-concimi a bassissimo impatto ambientale!!

                        Bisogna anche tener conto delle difficolta' legislative e dei permessi necessari al trattamento dei rifiuti ed al loro incenerimento (chiedete quanto costa smaltire la cenere degli inceneritori!!).

                        A si il valore kw+cv per ora è fermo a 0,22 euro, e sembra che con decreto passera a 0,28. Ma di questi tempi, nulla e' sicuro!!!!!

                        Queste sono solo alcune valutazioni personali del progetto.... che ne pensate?

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                        • #13
                          Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
                          Salve a tutti.
                          Credo che vogliano gassificare la lignina o il materiale ad alto contenuto in lignina presente nel digestato e non attaccabile dai batteri metagenei, anche per un discorso di tempi corti di permanenza del digestato nei digestori (piu' piccoli sono meno costano in proporzione rendono di piu' in biogas, a scapito dello sfruttamento della biomassa), con conseguente aumento della parte di scarto solido.

                          Non posso parlare da tecnico, ma mi piacerebbe sapere il costo di un biodigestore piu' capiente, quindi con tempi di permanenza maggiori, e minor produzioni di solidi di scarto, rispetto al costo del gassificatore di cui sopra....

                          Esistono inoltre altre tecnologie in grado di rendere digeribile prima i materiali immessi, anche quelli non attaccati dai batteri. Si tratta di sistemi fast-explosion ad alte temperature, in grado, lavorando sul solido del digestato a fine ciclo, di spaccare le molecole di lignina e cere inattacabili dai batteri e renderle digeribili, per essere quindi reinmesse nel digestore.....

                          Inoltre con quei soldi mi farei un essicatoio rotativo-pellettatrice per trasformare quel digestato in bioconcime insaccabile e vendibile.... al quale aggiungerei i sali ammoniacali ottenuti dal trattamento delle acque del separatore .....

                          Sembra che i concimi chimici ritorneranno ai prezzi del 2006, solo nel lontano 2020. Credo anche che il futuro non sia la sola energia elettrica o termica (vedi prezzi del petrolio attuali!), ma proprio nella produzione di bio-concimi a bassissimo impatto ambientale!!

                          Bisogna anche tener conto delle difficolta' legislative e dei permessi necessari al trattamento dei rifiuti ed al loro incenerimento (chiedete quanto costa smaltire la cenere degli inceneritori!!).

                          A si il valore kw+cv per ora è fermo a 0,22 euro, e sembra che con decreto passera a 0,28. Ma di questi tempi, nulla e' sicuro!!!!!

                          Queste sono solo alcune valutazioni personali del progetto.... che ne pensate?
                          Penso (è quindi una mia valutazione personale) che questo sia L'OTTIMO MODUS OPERANDI per eccellenza. L'energia NON può nella maggior parte dei casi essere la giustificazione prima e ultima di questi investimenti notevoli.

                          Differenziare e pensare ad un integrazione produttiva volta a non perdere nulla dal processo, è la chiave vincente per resistere a crisi varie o agli umori altalenanti del legislatore.

                          Approvo a pieno (ma ripeto essere solo un mio parere ed è quello che propongo gneeralmente io a coloro che si rivolgono a me) il modo di porsi proposto da scresan.

                          A presto.
                          www.energeticambiente.it

                          www.energoclub.org

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