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biomasse e bioetanolo

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  • biomasse e bioetanolo

    buonasera a tutti,
    nella mia zona (vercelli) si sta parlando di un impianto di seconda generazione per produzione di bioetanolo.
    Non si hanno molte informazioni, ma si parla di avviamento con utilizzo di canna palustre proveniente dal Brasile, poi successivamente utilizzo di paglia di riso e/o di grano.
    La produzione annua dovrebbe essere di 140.000 ton di bioetanolo.
    Mossi e Ghisolfi è il proponente.
    Nessuno sa o vuole rivelare il bilancio di CO2 dell'intero processo e nemmeno il bilancio energetico, si parla solamente di bilancio finanziario.
    C'è qualcuno nel forum che ha esperianza e/o info?

  • #2
    Non è che sia proprio CO2-free, bisogna valutare la CO2 emessa in ogni ciclo di lavorazione, dal raccolto della biomassa, al trasporto (dal brasile a vercelli qualcosa si emette....), alla conversione.
    Poi che uso se ne farà di questo bioetanolo?

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    • #3
      impiantino di prova?

      Originariamente inviato da sergiogra Visualizza il messaggio
      La produzione annua dovrebbe essere di 140.000 ton di bioetanolo.
      Siamo seri, nemmeno rastrellando tutta la pianura padana avrebbe materia prima sufficiente........ci dovrebbe essere comunque un bel viavai di camion, quindi si attendono quanto prima gli scatenamenti delle piazze!
      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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      • #4
        Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
        Siamo seri, nemmeno rastrellando tutta la pianura padana avrebbe materia prima sufficiente........ci dovrebbe essere comunque un bel viavai di camion, quindi si attendono quanto prima gli scatenamenti delle piazze!
        Beh , si vede che non sei di qui. E' la vecchia fonderia Teksid servita da un raccordo ferroviario autonomo e da uno svincolo sulla ex statale 31 bis che da accesso diretto alla A4 a Verolengo . Lo stesso avviene con le statali di raccordo in direzione di Casale , grazie alla variante di Morano arrivi direttamente a Casale Nord sulla A26 attraverso la ex 596 dir . In pratica il traffico per la ex Teksid non passa attraverso centri abitati . Meglio di quella sede penso sia difficile trovare in Piemonte , poi possiamo essere contrari per altri motivi che esulano dai trasporti ma qui siamo al punto che le guardie ecologiche vanno a minacciare multe per chi brucia la paglia nei campi .......

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        • #5
          Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio
          Meglio di quella sede penso sia difficile trovare in Piemonte , poi possiamo essere contrari per altri motivi che esulano dai trasporti ma qui siamo al punto che le guardie ecologiche vanno a minacciare multe per chi brucia la paglia nei campi
          Io ideologicamente non son contro niente e nessuno anche se ci sarebbe da scrivere un libro riguardo certe scelte di puro portafogli di qualcuno, solo che se anche molto ottimisticamente, come da loro dati rapportando 4 biomassa a 1 il prodotto in uscita, son sempre un 600.000 tonnellate di balle che girano.....se poi si arriva su rotaia dalla Liguria con importazioni BR è un altro discorso, ma purtroppo in un modo o nell'altro si trasporterà sempre volumi e non peso.
          OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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          • #6
            Aggiornamento su impianto,
            la biomassa per l'impianto NON arriverà dal Brasile, si pensa di produrla in un'area di max. 20 km.
            Si tratta di "ARUNDO DONAX" la canna comune già presente sul territorio e quindi non dovrebbero esserci rischi sulla biodiversività.
            Questa ultima info potrebbe essere molto importante al fine di creare posti di lavoro in area incolte nella prima fascia del Monferrato.
            Come complemento alla canna si pensa utilizzare paglia di grano.
            Il progetto, così presentato, sarebbe molto valido. Occorrerà valutare bene eventuali aspetti negativi...

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            • #7
              Scusate la dimenticanza.......
              BUONA PASQUA a tutti.

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              • #8
                a propostito di biomassa vedi un po' questo link: Bio Fuel Forest

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                • #9
                  Originariamente inviato da sergiogra Visualizza il messaggio
                  Aggiornamento su impianto,
                  la biomassa per l'impianto NON arriverà dal Brasile, si pensa di produrla in un'area di max. 20 km.
                  Si tratta di "ARUNDO DONAX" la canna comune già presente sul territorio e quindi non dovrebbero esserci rischi sulla biodiversività.
                  Questa ultima info potrebbe essere molto importante al fine di creare posti di lavoro in area incolte nella prima fascia del Monferrato.
                  Come complemento alla canna si pensa utilizzare paglia di grano.
                  Il progetto, così presentato, sarebbe molto valido. Occorrerà valutare bene eventuali aspetti negativi...

                  Ciao a tutti, mi chiamo Roberto e sono di Alessandria, confermo quanto postato da sergiogra. Il progetto della Mossi&Ghisolfi lo conosco anche io, partecipai ad un incontro al teatro civico di Crescentino (Vc) un paio di mesi fa. Premetto che sono un dottore agronomo e la questione di utilizzare la comune canna (Arundo donax) per la produzione di Bioetanolo di 2° generazione mi sembra proprio una buona idea. per quanto ne so io lo scopo è quello di non utilizzare biomasse a destinazione alimentare per la produzione di energia. La questione è etica più che pratica.. (in america ci fanno andare i suv 3000 turbo con il mais..) ma loro diciamo che se lo possono permettere.
                  mi sono informato (un mio amico lavora per la M&G) e confermo che la biomassa in entrata all'impianto in costruzione nella ex area teksid è Arundo donax coltivata in loco (max 40 km di raggio dall'impianto) per rispettare il concetto di filiera corta, anzi so di più..alcuni uomini di "Forenergy" una società di servizi di Pavia che si occuperà poi della semina dei rizomi e della raccolta della biomassa stanno andando in giro per le zone di crescentino e comuni limitrofi per proporre la coltivazione dell'arundo ad agricoltori e a sindaci.. bisogna cercare qualcosa come 4000 ha nei dintorni dell'impianto. ora la questione è: gli agricoltori accetteranno la sfida o (escludendo il riso che ha ancora buone dosi di guadagno almeno fino al 2013) continueranno a mettere mais su mais...senza contare che la nascita di un'industria "green" in una realtà depressa come quella... (all'incontro al teatro di cui sopra l'ing. Ghisolfi parlò di assunzione di circa 80 persone del posto presso la bioraffineria + una cinquantina di indotto) possa solo fare bene alla zona in un momento in cui fabbriche ed aziende continuano a licenziare...

                  Saluti

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                  • #10
                    Originariamente inviato da lex8282 Visualizza il messaggio
                    La questione è etica più che pratica.. ..... bisogna cercare qualcosa come 4000 ha nei dintorni dell'impianto. ora la questione è: gli agricoltori accetteranno la sfida o (escludendo il riso che ha ancora buone dosi di guadagno almeno fino al 2013) continueranno a mettere mais su mais...
                    Lascia perdere la parola ETICA che il tuo post è un bisticcio: se si cercano 4.000 ettari nei dintorni dell'impianto notoriamente non sito in alta montagna ma in zona fertile ed irrigua che potrebbero tranquillamente essere a mais o riso o coltivati ad altro della filiera agroalimentare, l'etica te la sei già digerita!
                    DOMANDA: vogliamo mangiare schifezze a basso costo importate dalla Cina perchè l'agricoltura nostrana non è più remunerativa ed ai contadini "forse" conviene coltivare Arundo Miscanthus o Salix??...perfetto, seminiamo e produciamo energia senza però poi lamentarci troppo!
                    OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                    • #11
                      hai detto bene "potrebbero essere coltivati a mais o a riso" il fatto è che molti di quegli ettari non sono coltivati.. vuoi perchè non conviene vuoi perchè sono proprietà comunali sta di fatto che invece di lasciare incolta della terra si potrebbe creare occupazione.

                      domanda: si preferisce coltivare mais o sorgo (molto ma molto più bisognosi in termini di input) da buttare in un impianto di biogas per produrre elettricità conveniente solo grazie agli incentivi?

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                      • #12
                        Salve a tutti, sono nuovo del forum e mi presento. Faccio il consulente nel campo delle biomasse, ho grande esperienze soprattutto di filiere e approvvigionamento di materia prima. Vi posso dare alcune informazioni + precise a riguardo del progetto Arundo donax con il gruppo Mossi e Ghisolfi, visto che ho molti colleghi che ci lavorano.
                        1) il progetto prevede di usare all'inizio paglia e poi Arundo per la produzione di Energia e bioetanolo.
                        2) si è scelto l'arundo in quanto è una pianta che ha moltissima cellulosa e emicellulosa, sostanze fondamentali x il bioetanolo; inoltre è una pianta che cresce anche in condizioni estreme, il progetto è iniziato pensando a coltivare i terreni + marginali di ogni azienda agricola.
                        3) il progetto prevede di piantare in un paio di anni qualche migliaio di ha con Arundo
                        Io sono molto favorevole a questo progetto anche se credo i numeri sono troppo importanti per essere realizzati in così poco tempo.
                        Chi fosse interessato la società For-energy di Vigevano ha firmato un contratto di esclusività di fornitura con il gruppo M&G.

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                        • #13
                          aggiornamenti dalla conferenza dei servizi,
                          i punti in discussione sono due:
                          - approvvigionamento materia prima
                          - utilizzo dei residui ( lignina ) come combustibili per funzionamento inceneritore per produzione di energia elettrica.

                          Per quanto riguarda la materia prima (arundo donax) nel raggio di 20-30 km è possibile realizzare coltivazioni ( 4.000 ha sono tanti ma le aree inutilizzate non mancano) senza utilizzare superfici dedicate al riso e al mais.

                          Più spinoso è il problema della combustione della lignina, alcuni amministratori locali e gruppi di ambientalisti temono che il termovalorizzatore possa essere usato ANCHE per la combustione di rifiuti vari. La M&G ha assicurato che l'impianto non sarà adatto alla combustione di altri prodotti, ma manca la certezza.
                          sergiogra

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                          • #14
                            salve a tutti,
                            avrei la necessità di acquistare diverse tonnellate di bioetanolo o olio di colza per impianti di cogenerazione........sapreste aiutarmi????
                            grazie

                            Commenta


                            • #15
                              Cosa ci fai con il bioetanolo ? Di grazia ?

                              Commenta


                              • #16
                                Mi associo alla domanda di Sulzer1

                                Commenta


                                • #17
                                  lo miscelo................. avete la possibilità di aiutarmi???

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Assieme bruciano in un motore diesel senza problemi? in quali proporzioni? Con quali rendimenti?

                                    Commenta


                                    • #19
                                      By lex8282 at 2010-11-
                                      Originariamente inviato da piopporo Visualizza il messaggio
                                      Salve a tutti, sono nuovo del forum e mi presento. Faccio il consulente nel campo delle biomasse, ho grande esperienze soprattutto di filiere e approvvigionamento di materia prima. Vi posso dare alcune informazioni + precise a riguardo del progetto Arundo donax con il gruppo Mossi e Ghisolfi, visto che ho molti colleghi che ci lavorano.
                                      1) il progetto prevede di usare all'inizio paglia e poi Arundo per la produzione di Energia e bioetanolo.
                                      2) si è scelto l'arundo in quanto è una pianta che ha moltissima cellulosa e emicellulosa, sostanze fondamentali x il bioetanolo; inoltre è una pianta che cresce anche in condizioni estreme, il progetto è iniziato pensando a coltivare i terreni + marginali di ogni azienda agricola.
                                      3) il progetto prevede di piantare in un paio di anni qualche migliaio di ha con Arundo
                                      Io sono molto favorevole a questo progetto anche se credo i numeri sono troppo importanti per essere realizzati in così poco tempo.
                                      Chi fosse interessato la società For-energy di Vigevano ha firmato un contratto di esclusività di fornitura con il gruppo M&G.


                                      Sabato 13 nov, sono stato all'Eima di Bologna, li c'era uno stand del gruppo M&G ho parlato con un agronomo che mi ha spiegato in breve il progetto.
                                      Confermo quanto accennato da Piopporo circa la società For-Energy di pv che è stata incaricata di gestire tutta la logistica dalla semina dei rizomi alla raccolta e trasporto in impianto della biomassa. Mi è stato detto che l'intento non è quello di sostituire mais, grano o riso, ma di utilizzare terreni cosiddetti "marginali" ossia terreni non coltivati per vari motivi (soprattutto economici) da impiegare per la coltivazione dell'Arundo in modo da fornire agli agricoltori un reddito extra.

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                                      • #20
                                        Mi fa piacere che le informazioni erano corrette. Bella foto.
                                        Da quanto conosco ci sono sviluppi interessanti a riguardo, soprattutto per il prezzo di vendita.

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                                        • #21
                                          Originariamente inviato da piopporo Visualizza il messaggio
                                          Da quanto conosco ci sono sviluppi interessanti a riguardo, soprattutto per il prezzo di vendita.
                                          Se non porti anche gli altri ad usufruire di questa TUA conoscenza, il post "ammiccante" lascia un pò il tempo che trova.

                                          Prezzo di vendita: QUANTO?
                                          OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                          • #22
                                            ...aggiornamento da informazioni attendibili:
                                            la ditta For-Energy avrebbe già stipulato parecchi contratti con proprietari terrieri ( coltivatori e non ) per la produzione della Arundo donax.
                                            Le pratiche burocratiche per lo stabilimento di Crescentino sono quasi tutte espletate.
                                            saluti

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                                            • #23
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                                              Installeranno fermentatori con microrganismi o produrranno l'etanolo per via chimica con catalizzatori inorganici?

                                              Cosa faranno del residuo solido della pianta? (immagino che il processo abbia un residuo solido)

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                                              • #24
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                                                quindi M&G farà un impianto che produce 140.000 tonn di bioetanolo all'anno?

                                                Cosa faranno del residuo solido della pianta?
                                                Non esageriamo...

                                                """Primo interrogativo: trovare una fonte (per grandi quantità di cellulosa) non invasiva delle coltivazioni alimentari. E insieme, altamente produttive senza la necessità di fertilizzanti chimici (molti biocarburanti di prima generazione incorporavano, a conti fatti, più energia fossile di quella che sostituivano).

                                                «La risposta, dopo un attento processo di selezione, è stata l'Arundo Donax, la canna comune mediterranea – spiega Fano - che cresce naturalmente sui terreni marginali o incolti, non ha bisogno di fertilizzanti, e di meno di un quarto dell'acqua necessaria al mais». In pratica: gli agricoltori del Vercellese stanno già "seminando" a canne i 4mila ettari di loro terreni marginali, spesso intorno le risaie.

                                                «E abbiamo già degli accordi con loro su contratti di fornitura a medio termine per alimentare il nuovo impianto». I prezzi della biomassa, sottende Fano, saranno allineati ai costi di coltivazione delle canne e della paglia di riso: quindi bassi e stabili nel tempo.

                                                Di qui alla seconda parte della scommessa, il processo industriale. Passando per i costi di raccolta e di trasporto delle biomasse, minimizzati dal posizionamento dell'impianto al centro dell'area agricola (70 chilometri di diametro massimo). E dal suo dimensionamento (le 40mila tonnellate/anno) calibrato in base al reale flusso di alimentazione di materia prima cellulosica (canne e paglia di riso per 300mila tonnellate annue prodotte dall'area).

                                                Triturata, la biomassa (lignina più cellulosa) viene sottoposta, già oggi nell'impianto pilota dell'M&G a Arquata Scrivia, a un processo su misura. «In pratica viene bollita con forti sbalzi di pressione, che servono a staccare i polimeri cellulosici dalle fibre di lignina – spiega Luis Oriani, responsabile della Ricerca e Sviluppo – se ne ricava da un lato una massa di lignina, che ha un potere calorifico superiore al legno comune, e dall'altro una birra scura che poi viene distillata in etanolo». Nessuna magia biotech. «Eccetto l'idrolisi – osserva Fano – è ciò che si fa da migliaia di anni. Fermentazione naturale». E uso della lignina per scaldare l'impianto stesso.

                                                «Con 40mila tonnellate anno potremmo alimentare quasi 7mila auto – conclude Fano – ma non è questo l'obiettivo. Noi vogliamo dimostrare la sostenibilità del bioetanolo e fondarvi anche una nuova chimica verde, svincolata dal petrolio. Per questo dall'anno prossimo qui a Rivalta Scrivia cominceremo a produrre i primi bioglicoli per poi passare a gasolii, gomme, fenoli, poliesteri, aromatici. Tutti a emissione zero.""
                                                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                                • #25
                                                  direi discorso da tenere ben uppato... qualcuno ha idea di come si coltivi questa famosa canna?? le % di canna e paglia sbaglio o non son state precisate?

                                                  quello che voglio dire... loro girano l'impianto a paglia "finchè ce n'è" e poi canna o van dentro insieme ?? quindi il tutto deve essere stoccato o nelle vicinanze della centrale o trasportato quando si va sotto scorta in centrale?
                                                  perchè a sto punto si ritorna alla questione della raccolta e stoccaggio paglia che genera volumi enormi (che van di pari passo ai costi e rischi di gestione) e tanto vale farci una centrale... come tra l'altro fan tutti i nostri vicini...(ultima ma non troppo la spagna)... o forse è piu facile far "digerire" ai cittadini un'impianto per la produzione di bioetanolo che non una centrale a paglia??

                                                  300.000 tonnellate annue...

                                                  cmq ben vengano gli investimenti eh... anzi son molto felice...voglio solo sottolineare quelle che a me sembrano cose da far notare in un forum dove per fortuna si discute e ognuno mette e disposizione le propie informazioni e conoscenze...poi magari sono io che mi son perso qualcosa..

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                                                  • #26
                                                    La storia si ripete innovandosi, ma che tristezza vedere che le eccellenze di questo paese sono state dimenticate (anche se risalenti a periodi oscuri!)
                                                    Torviscosa perchè nasce torviscosa
                                                    La battaglia del Rayon La battaglia del rayon

                                                    Sembra che la canna che vi venne coltivata fosse di eccezionale produttivita' in cellulosa!

                                                    PS
                                                    Anche per la canapa eravamo leader mondiali mentre ora, dopo anni di oblio, la leadership e' passata ad altri paesi (vedi Germania)
                                                    Bye

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                                                    • #27
                                                      Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                                      Non esageriamo...

                                                      """Primo interrogativo: trovare una fonte (per grandi quantità di cellulosa) non invasiva delle coltivazioni alimentari. E insieme, altamente produttive senza la necessità di fertilizzanti chimici (molti biocarburanti di prima generazione incorporavano, a conti fatti, più energia fossile di quella che sostituivano).


                                                      E uso della lignina per scaldare l'impianto stesso.
                                                      Io non esagero, mi sono limitato a scrivere quello che hanno riferito altri utenti,

                                                      Per la lignina, useranno quindi un combustore, il cui calore servirà a fornire il calore necessario al processo, per fermentazione e soprattutto per la distillazione.

                                                      Con tutta quella lignina (si parla di decine di migliaia di tonnellate) converrebbe valutare un impianto cogenerativo da 1MW.

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                                                      • #28
                                                        citazione
                                                        Con tutta quella lignina (si parla di decine di migliaia di tonnellate) converrebbe valutare un impianto cogenerativo da 1MW

                                                        M&G ha nel progetto la realizzazione di un cogenerativo.
                                                        Produzione di energia elettrica e termica per l'impianto.
                                                        sergiogra

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                                                        • #29
                                                          con ciclo Rankine a vapore?

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                                                          • #30
                                                            ...probabilmente "sì"
                                                            però nel progetto preliminare conosciuto si parla solamente di apparato cogenerativo per alimentare il gruppo produttivo.

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