Ciao a tutti, sto ristrutturando casa e anche l'intero impianto di riscaldamento. La mia intenzione è quella di mettere un termocamino a legna (con il kit preinstallato completo di circolatori, scambiatore a piastra e vaso di espansione) come fonte di calore principale e una caldaia a condensazione come supporto nel caso in cui il camino per un motivo qualsiasi non viene alimentato, inoltre ci sarà un puffer con serpentino ACS che per motivi di spazio sarà purtroppo di soli 300l.
Guardando gli schemi proposti sulla rete, nella quasi totalità il termocamino con il proprio circolatore viene collegato al puffer, la caldaia fa altrettanto con il proprio circolatore e i radiatori sono alimentati da un 3° circolatore collegato direttamente al puffer. [SCHEMA 1]
Nell'ottica di ottimizzare le connessioni, diminuire i tempi di riscaldamento dei radiatori, eliminare il terzo circolatore con altrettante tubazioni, non si potrebbero usare i soli circolatori del camino e caldaia per fare lo stesso lavoro? [SCHEMA 2] o [SCHEMA 3]
Nella fattispecie, nello SCHEMA 2 il termocamino appena arriva alla temperatura ideale aziona il proprio circolatore mandando acqua calda ai due collettori (ho diviso l'impianto in due zone) fino a quando si raggiungere la temperatura imposta dal termostato ambiente, raggiunta la quale l'elettrovalvola a 3 vie (.2) commuta sul puffer scaricando su quest'ultimo l'eventuale surplus termico. In seguito se in camino non viene più' alimentato e la sua temperatura scende e il termostato ambiente richiede apporto termico, l'elettrovalvola (.2) commuterà verso la caldaia, se nel parte alta del puffer ci sarà acqua almeno a 65° l'elettrovalvola a 3 vie (.3) prenderà acqua già calda dal puffer ed usando il circolatore della caldaia manderà acqua ai radiatori senza riscaldarla o cmq appena per portarla a 70°, diversamente se la temperatura del puffer è bassa o si è raffreddata l'elettrovalvola (.3) bypasserà il puffer e la caldaia riscalderà solamente l'acqua contenuta nei radiatori senza farsi carico di riscaldare il puffer nemmeno minimamente.
Questa schema a mio avviso avrebbe il vantaggio di riscaldare subito i radiatori all'accensione del camino senza dover aspettare che l'intero puffer entri a regime, il metano si userebbe esclusivamente per riscaldare i radiatori e non il puffer, si risparmierebbe l'acquisto di un circolatore richiedendo quindi meno spazio e meno tubazioni.
Lo SCHEMA 3 invece potrebbe essere una via di mezzo tra lo schema 1 classico e lo schema 2. Anche qui si risparmierebbe l'acquisto del circolatore e la caldaia sostanzialmente lavorerebbe come nello schema 2.
Sottopongo a voi gli schemi per avere un vs parere. Voglio convincermi io su come fare i collegamenti per poi lasciare all'idraulico il compito di effettuare il lavoro manuale.
Guardando gli schemi proposti sulla rete, nella quasi totalità il termocamino con il proprio circolatore viene collegato al puffer, la caldaia fa altrettanto con il proprio circolatore e i radiatori sono alimentati da un 3° circolatore collegato direttamente al puffer. [SCHEMA 1]
Nell'ottica di ottimizzare le connessioni, diminuire i tempi di riscaldamento dei radiatori, eliminare il terzo circolatore con altrettante tubazioni, non si potrebbero usare i soli circolatori del camino e caldaia per fare lo stesso lavoro? [SCHEMA 2] o [SCHEMA 3]
Nella fattispecie, nello SCHEMA 2 il termocamino appena arriva alla temperatura ideale aziona il proprio circolatore mandando acqua calda ai due collettori (ho diviso l'impianto in due zone) fino a quando si raggiungere la temperatura imposta dal termostato ambiente, raggiunta la quale l'elettrovalvola a 3 vie (.2) commuta sul puffer scaricando su quest'ultimo l'eventuale surplus termico. In seguito se in camino non viene più' alimentato e la sua temperatura scende e il termostato ambiente richiede apporto termico, l'elettrovalvola (.2) commuterà verso la caldaia, se nel parte alta del puffer ci sarà acqua almeno a 65° l'elettrovalvola a 3 vie (.3) prenderà acqua già calda dal puffer ed usando il circolatore della caldaia manderà acqua ai radiatori senza riscaldarla o cmq appena per portarla a 70°, diversamente se la temperatura del puffer è bassa o si è raffreddata l'elettrovalvola (.3) bypasserà il puffer e la caldaia riscalderà solamente l'acqua contenuta nei radiatori senza farsi carico di riscaldare il puffer nemmeno minimamente.
Questa schema a mio avviso avrebbe il vantaggio di riscaldare subito i radiatori all'accensione del camino senza dover aspettare che l'intero puffer entri a regime, il metano si userebbe esclusivamente per riscaldare i radiatori e non il puffer, si risparmierebbe l'acquisto di un circolatore richiedendo quindi meno spazio e meno tubazioni.
Lo SCHEMA 3 invece potrebbe essere una via di mezzo tra lo schema 1 classico e lo schema 2. Anche qui si risparmierebbe l'acquisto del circolatore e la caldaia sostanzialmente lavorerebbe come nello schema 2.
Sottopongo a voi gli schemi per avere un vs parere. Voglio convincermi io su come fare i collegamenti per poi lasciare all'idraulico il compito di effettuare il lavoro manuale.
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