adsense

Comprimi

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Il Clinker nei gassificatori

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Il Clinker nei gassificatori

    <br>Mi e&#39; stato riferito , che attorno alle pareti della zona di riduzione , si ha la formazione del &quot;clinker&quot;<br><br>Questo materiale , deve essere rimosso in tempo relativamente brevi. ( si parla di qualche centinaio di ore )<br><br>Si corre altrimenti il rischio che la zona di riduzione , riduca FISICAMENTE .<br>Quindi , si avrebbe una minore produzione di gas con tutti gli inconvenienti del caso.<br><br>Ora , di preciso cos&#39;e&#39; il &quot;clinker&quot; ?<br>Ci sono dei sistemi , delle tecniche per avitare la formazione di questo nella zona di riduzione del reattore ?<br><br>Dipende prevalentemente dal tipo di biomassa utilizzata ?<br><br>Che cosa sono gli &quot;HOT SPOTS&quot; che in qualche misura contribuiscono alla formazione del clinker ?<br><br><br>Ciao
    Ciao,


    -Illo41100-

  • #2
    Il clinker altro non è che il fenomeno della fusione delle ceneri ed esiste in tutti i processi di combustione di biomasse in quantit&agrave; differenti.<br>Quando si scompone biomassa a mezzo di calore per ben completo che sia svolto il processo, è inevitabile ottenere un residuo solido che chiamiamo cenere. Essa è costituita dalla sostanza inorganica non combustibile come sali di varia natura, ferro, altri metalli pesanti, etc, intrecciati tra le fibre organiche combustibili come ad esempio la cellulosa; ovviamente le quantit&agrave; di ceneri variano a seconda della biomassa utilizzata. Le piante assorbono queste sostanze dal terreno; a seconda della provenienza e della tipologia le piante contengono quantit&agrave; differenti di metalli e sali.<br>Tra le cose più certe rimane comunque il fatto che ogni biomassa ha delle temperature di fusione differenti e i problemi sembrerebbero iniziare un po&#39; per tutti a partire dai 650 C°.<br>Cercare di far rimanere meno cenere possibile e per meno tempo all&#39;interno dell&#39;impianto, oppure raffreddare il tutto di qualche grado ad intervalli ciclici potrebbe essere una soluzione oppure si possono utilizzare sistemi di pulizia meccanica o ventilatori secondari che &quot;raffreddano&quot; il processo.<br>Una volta ho visto che per evitare la formazione clinker e depositi nel reattore, la parte superiore è stata realizzata con piastrelle perforate di materiale ceramico dove attraverso i fori veniva soffiata una piccola parte dell&#39;aria di raffreddamento creando così uno strato sottile di aria lungo le pareti impedendo il deposito di ceneri su di esse. Ma non so se funzioni o meno.<br>Gli hot spots, ovvero punti caldi, sono zone in cui la temperatura del reattore è maggiore rispetto alle altre. Concorrono alla formazione di clinker per quanto esposto sopra...<br>Riferendomi a una altra discussione, se ben ricordi, biomasse ricche di silice hanno maggiori problemi di questo tipo perchè si genera una strana formazione spugnosa, simile a pietra lavica o una sabbia agglomerata durissima da eliminare che, in alcuni casi, obbliga alla fermata e alla pulizia dell&#39;impianto.<br><br>Ely

    Commenta


    • #3
      Leptone,<br><br>Come al solito chiara e coincisa &#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/4ddae3e459ce528e2e19674d7355de60.gif" alt=""><br><br>Quindi in biomasse con basso tenore di silice , come ad esempio il pioppo , si avra&#39; una trascurabile produzione di clinker , o anche se in misura minore , sara&#39; sempre sostanzioso ?
      Ciao,


      -Illo41100-

      Commenta


      • #4
        Io non sono in grado di quantificare quanto se ne possa formare. E&#39; chiaro che alcune biomasse possono produrne in quantit&agrave; maggiore perchè maggiormente ricche di inorganici non combustibili ma bisogna considerare anche le condizioni di utilizzo.<br><br>Ely

        Commenta


        • #5
          La problematicit&agrave; della formazione delle fusioni è più o meno presente per qualsiasi tipo di biomassa.<br>Tuttavia a seconda della tecnologia di gassificazione può essere un problema trascurabile.<br>Per gassificatori a letto fisso può divenire un serio problema di conduzione.<br>Per i gassificatori a letto fluido sembra che non sia un fattore limitante anche se nel tentativo di aumentare il tempo di residenza nel gassificatore potrebbe innescarsi il fenomeno.<br>La formazione degli hot spot è spesso l&#39;origine del fenomeno.<br>Sono fenomeni locali che spesso fungono da iniziatori del processo di fusione delle ceneri che in modo non controllato si propagano all&#39;intero sistema.<br>Molto dipende anche dal rapporto biomassa/comburente, oltre che oviamente dalla temperatura di gassificazione.<br>Fare un residuo a 600°C della biomassa, analizzare la composizione elementare di queste ceneri può dare utili indicazioni sulla temperatura di fusione.

          Commenta


          • #6
            Il clinker quindi nei gassificatori , oltre ad essere piu&#39; o meno generato dalla biomassa stessa , puo&#39; essere anche un&#39;indice del corretto funzionamento del gassificatore stesso ?<br><br>Cioe&#39; un gassificatore , a parita di biomassa , che produca poco clinker si puo&#39; dire che e&#39; un&#39;ottimo gassificatore ?<br><br>Gli hot spots ,vengono generati dalla disomogenieta&#39; della biomassa ?<br>O vi sono altri motivi particolari ?<br><br>Ciao
            Ciao,


            -Illo41100-

            Commenta


            • #7
              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (illo41100 @ 15/10/2007, 12:48)</div><div id="quote" align="left">Il clinker quindi nei gassificatori , oltre ad essere piu&#39; o meno generato dalla biomassa stessa , puo&#39; essere anche un&#39;indice del corretto funzionamento del gassificatore stesso ?<br><br>Cioe&#39; un gassificatore , a parita di biomassa , che produca poco clinker si puo&#39; dire che e&#39; un&#39;ottimo gassificatore ?<br><br>Gli hot spots ,vengono generati dalla disomogenieta&#39; della biomassa ?<br>O vi sono altri motivi particolari ?<br><br>Ciao</div></div><br>Direi meglio...un gassificatore che <i>soffre poco </i> l&#39;eventuale presenza di clinker (vuoi perchè non si forma, vuoi perchè viene rimosso)...è un buon gassificatore.<br><br>Il corretto funzionamento non direi...in fondo le prestazioni di un gassificatore vanno valutate nel complesso:<br>rendimento della gassificazione;<br>composizione del syngas;<br>concentrazione di char;<br>bassa produzione specifica di TAR;<br>Poi ci sono aspetti più di carattere gestionale come affidabilit&agrave;, manutenzione, facilit&agrave; di conduzione, ecc...<br><br>Ribadisco comunque che a mio parere è la biomassa che determina il problema del clinker...ho visto gassificatori che lavoravano lolla di riso egregiamente bene essere assolutamente non convincenti con altre biomasse..propio per l&#39;aspetto formazione di clinker.<br><br>Hot spot. la disomogenit&agrave; della biomassa è un fattore importante...anche la distribuzione dell&#39;aria (o dell&#39;O2) lo è altrettanto.<br>In ogni caso laddove si creano zone in cui non si riesce a diperdere efficacemente il calore...vuoi per l&#39;uno o per l&#39;altro motivo su esposto...li è più facile che si generino.

              Commenta

              Attendi un attimo...
              X