Ho avuto un’idea per realizzare una piattaforma marina offshore che può navigare anche dentro il più forte ciclone tropicale (uragano), è fatta per sopportare senza danni onde monstre di 35 metri. Una caratteristica essenziale di questa piattaforma sono le dimensioni enormi, infatti è solo grazie alle dimensioni enormi che non può essere danneggiata da ondate enormi, per farvi un’idea è di forma circolare diametro 450 metri e i bordi sono alti 40 metri.
Il principio di galleggiamento della piattaforma è semplice, è una enorme vasca rovesciata, galleggia per l’aria trattenuta dai bordi della vasca, le onde passano sotto il bordo della vasca e proseguono all’interno della struttura, l’aria si adatta al profilo delle onde mantenendo però una pressione uniforme che fa galleggiare la piattaforma. Essendo le dimensioni della piattaforma molto grandi, le onde che passano sotto, che normalmente possono avere una lunghezza d’onda di 250 metri o inferiore, modificano minimamente la spinta di galleggiamento della struttura, infatti anche se un’onda è alta 30 metri e lunga 350 metri il livello medio del mare sulla lunghezza dell’onda è uguale a 0. Grazie a questo sistema la piattaforma avrà una stabilità enorme, i movimenti di su e giù, beccheggio e rollio saranno minimi anche nelle condizioni di mare più difficili.
Per impedire il ribaltamento della piattaforma, se c’è una sola camera d’aria sotto la piattaforma questa è altamente instabile, l’interno della piattaforma è compartimentato in 5 compartimenti stagni, uno grande centrale e 4 piccoli distribuiti sul bordo.
Fatto questo ho studiato un progetto per sfruttare in modo intensivo l’energia eolica e l’energia delle onde utilizzando questa piattaforma.
L’idea è di inseguire le più forti perturbazioni atmosferiche negli oceani (tempeste e uragani) per produrre energia, dai calcoli che ho fatto nella tabella excel che allego, con onde di 15 metri e vento a 175 Km/h si può raggiungere una produzione di energia di 1.750 MW.
Per sfruttare l’energia eolica all’inizio ho pensato a normali torri eoliche, i generatori non devono essere orientabili, perché è tutta la piattaforma che si orienta in direzione del vento, basta dotarla di motori, l’energia abbonda.
Però avevo il problema di cambiare le eliche dei generatori (per venti medi rotori da 90 metri diam. e per venti forti rotori da 40 metri diam.), per lavorare a velocità del vento da 50 Km/h a 240 Km/h è una soluzione indispensabile, e anche per distribuire la potenza su più generatori alle velocità maggiori.
Allora ho pensato ad un traliccio a griglia con i generatori eolici posti nei nodi del traliccio, e incernierato alla base per poter essere abbassato fino a che le eliche poggiano sulla piattaforma e possono essere smontate e sostituite con le eliche dell’altra taglia.
Il traliccio è ancorato con funi metalliche sopravento (linee viola nei disegni che allego) al bordo della piattaforma per poter resistere alla pressione del vento, come gli alberi di una nave a vela. Il compartimento di stabilizzazione sotto la piattaforma, posto sottovento, è sovradimensionato per poter controbilanciare il momento ribaltante creato dalla pressione del vento sulla struttura del traliccio.
Sulla griglia sono posti 40 generatori da 35 MW, 11 rotori da 90 metri possono lavorare con venti fino a 120 Km/h (velocità di cut-off), 40 rotori da 40 metri possono lavorare con venti da 115 fino a 240 Km/h (velocità di cut-off). Premetto che non so se sono realizzabili rotori con simili caratteristiche, penso che non sono mai stati studiati. Ma forse “il gioco vale la candela”.





Il principio di galleggiamento della piattaforma è semplice, è una enorme vasca rovesciata, galleggia per l’aria trattenuta dai bordi della vasca, le onde passano sotto il bordo della vasca e proseguono all’interno della struttura, l’aria si adatta al profilo delle onde mantenendo però una pressione uniforme che fa galleggiare la piattaforma. Essendo le dimensioni della piattaforma molto grandi, le onde che passano sotto, che normalmente possono avere una lunghezza d’onda di 250 metri o inferiore, modificano minimamente la spinta di galleggiamento della struttura, infatti anche se un’onda è alta 30 metri e lunga 350 metri il livello medio del mare sulla lunghezza dell’onda è uguale a 0. Grazie a questo sistema la piattaforma avrà una stabilità enorme, i movimenti di su e giù, beccheggio e rollio saranno minimi anche nelle condizioni di mare più difficili.
Per impedire il ribaltamento della piattaforma, se c’è una sola camera d’aria sotto la piattaforma questa è altamente instabile, l’interno della piattaforma è compartimentato in 5 compartimenti stagni, uno grande centrale e 4 piccoli distribuiti sul bordo.
Fatto questo ho studiato un progetto per sfruttare in modo intensivo l’energia eolica e l’energia delle onde utilizzando questa piattaforma.
L’idea è di inseguire le più forti perturbazioni atmosferiche negli oceani (tempeste e uragani) per produrre energia, dai calcoli che ho fatto nella tabella excel che allego, con onde di 15 metri e vento a 175 Km/h si può raggiungere una produzione di energia di 1.750 MW.
Per sfruttare l’energia eolica all’inizio ho pensato a normali torri eoliche, i generatori non devono essere orientabili, perché è tutta la piattaforma che si orienta in direzione del vento, basta dotarla di motori, l’energia abbonda.
Però avevo il problema di cambiare le eliche dei generatori (per venti medi rotori da 90 metri diam. e per venti forti rotori da 40 metri diam.), per lavorare a velocità del vento da 50 Km/h a 240 Km/h è una soluzione indispensabile, e anche per distribuire la potenza su più generatori alle velocità maggiori.
Allora ho pensato ad un traliccio a griglia con i generatori eolici posti nei nodi del traliccio, e incernierato alla base per poter essere abbassato fino a che le eliche poggiano sulla piattaforma e possono essere smontate e sostituite con le eliche dell’altra taglia.
Il traliccio è ancorato con funi metalliche sopravento (linee viola nei disegni che allego) al bordo della piattaforma per poter resistere alla pressione del vento, come gli alberi di una nave a vela. Il compartimento di stabilizzazione sotto la piattaforma, posto sottovento, è sovradimensionato per poter controbilanciare il momento ribaltante creato dalla pressione del vento sulla struttura del traliccio.
Sulla griglia sono posti 40 generatori da 35 MW, 11 rotori da 90 metri possono lavorare con venti fino a 120 Km/h (velocità di cut-off), 40 rotori da 40 metri possono lavorare con venti da 115 fino a 240 Km/h (velocità di cut-off). Premetto che non so se sono realizzabili rotori con simili caratteristiche, penso che non sono mai stati studiati. Ma forse “il gioco vale la candela”.
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