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    Ciao Ragazzi... il mio dubbio consiste nel capire come gestire un cliente che abbia la possibilit&agrave; (nonchè la necessit&agrave di collegare più contatori ad un unico impianto su un solo tetto ad esempio. Può essere il caso di una famiglia con padre e figlio (con rispettive famiglie) che abitano sotto lo stetto tetto in due appartamenti distinti con due contatori distinti. La casa mettiamo sia intestata tutta al padre... ma i contatori ovviamente avranno due utenti diversi. Posso in questo caso &quot;spezzare&quot; virtualmente l&#39;impianto? Ossia posso collegare che so 3Kw al padre e 3Kw al figlio? Ovvio che essendo cmq l&#39;impianto su un unico tetto di una unica propriet&agrave; verr&agrave; a tutti gli effetti incentivato dal CE come un 6Kw il cui incentivo andr&agrave; al padre(proprietario del fabbricato)...<br>Non so se mi sono spiegato.<br>Grazie.. io non ho trovato una risposta nella &quot;infinita&quot; normativa e legislazione... e non ho esperienza pratica in materia da consentirmi di dare una risposta.<br><br>Grazie e ciao Fabio

  • #2
    Guarda che quel che conta è la potenza collegata all&#39;utenza.<br>Quindi tu puoi installare sul tetto 6 kwp, ma collegarne met&agrave; ad una utenza e met&agrave; all&#39;altra. Così risultano 2 impianti da 3kwp. anche se visivamente sembrano uno solo.

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    • #3
      Sono daccordo... il sistema in se non dovrebbe avere problemi di installazione. Il mio dubbio riguarda le varie autorizzazioni. Il CE avr&agrave; bisogno di un contatore unico che contabilizzi prima della divisione nelle due utenze (visto che l&#39;intestatorio del contratto con il GSE è solo il proprietario del fabbricato), in modo da computare i soldi per il proprietario del fabbricato e poi che si fa...si definiscono due contratti di Scambio sul posto per i due contatori? Si possono fare questi passaggi?

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      • #4
        Non credo.<br>Il figlio si deve far firmare dal padre un documento dove si d&agrave; la disponibilit&agrave; d&#39;uso del tetto e quindi si procede con due richieste indipendenti al GSE, una la fa il padre e una la fa il figlio.<br><br>Gianni<br>

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        • #5
          bisogna solo fare come se fossero due impianti separati, con la differenza che il figlio deve avere l&#39;autorizzazione dal padre.

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          • #6
            MMM... mi pare un sistema molto complicato...taote... siamo sicuri che basti una autorizzazione del padre? Mi pare troppo facile. E fare quindi due impianti separati, con due CE nonostante l&#39;installazione sullo stesso tetto?<br>Ohi... io la vedo difficile... difficile che sia autorizzabile dal GSE... questo intendo. Il bello è che di situazioni simili sono strapieno... anche ad esempio un unico proprietario con 2 o 3 contatori...come fa a fare lo scambio sul posto? Fa 3 impianti diversi? Non è possibile...altrimeni si aggirerebbe la regola dell&#39;unico proprietario dell&#39;impianto... 10 impianti da 3Kw con 10 contatori invece che 1 da 30Kw...sai che manna per l&#39;incentivo???<br>

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            • #7
              ti dico che è così.. salvo casi particolari.<br><br>Quando ci sono 2 proprietari x 2 impianti dovrebbe andare tutto liscio, basta che chi non è proprietario dell&#39;immobile abbia l&#39;autorizzazione dall&#39; altro. Lo stesso vale nei condomini, diversi inquilini possono fare impianti diversi (quindi diversi proprietari) purchè siano autorizzati.<br><br>Ho invece dubbi sul fatto che un proprietario di 3 diversi contatori sullo stesso immobile possa fare 3 impianti. Conviene che faccia l&#39;unificazione delle utenze e quindi un impianto unico. Se invece lo stesso proprietario ha 3 impianti su 3 immobili diversi può farli tutti e tre....<br><br>Il discorso è legato quindi maggiormente alla unit&agrave; immobiliare o la particella catastale.<br><br>Per esempio un mio committente vuole fare un impianto da almeno 50kwp su terreno, io gli ho consigliato di spezzarlo in impianti non superiori ai 20kwp (per ragioni fiscali, tralatro ancora non del tutto chiare). Quindi alla fine ne faremo 4 da 20kwp, ma il terreno deve essere diviso in 4 particelle catastali distinte, per far risultare 1 impianto su ogni particella.<br><br>saluti

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (taote @ 7/4/2007, 14:41)</div><div id="quote" align="left">Quando ci sono 2 proprietari x 2 impianti dovrebbe andare tutto liscio, basta che chi non è proprietario dell&#39;immobile abbia l&#39;autorizzazione dall&#39; altro. Lo stesso vale nei condomini, diversi inquilini possono fare impianti diversi (quindi diversi proprietari) purchè siano autorizzati.<br><br>Ho invece dubbi sul fatto che un proprietario di 3 diversi contatori sullo stesso immobile possa fare 3 impianti. Conviene che faccia l&#39;unificazione delle utenze e quindi un impianto unico. Se invece lo stesso proprietario ha 3 impianti su 3 immobili diversi può farli tutti e tre....<br><br>Il discorso è legato quindi maggiormente alla unit&agrave; immobiliare o la particella catastale.</div></div><br>Anche a me risulta così...<br><br>Da FAQ a GRTN (anzi ex GRTN)<br><br><i>Requisiti Soggetti Responsabili:<br>a) Se una persona fisica è proprietaria di più immobili in luoghi separati, può presentare una domanda per ciascuno<br>degli immobili?<br>48<br>Sì. La Delibera dell’Autorit&agrave; per l’Energia Elettrica e il Gas n° 188/05, infatti, prevede che il soggetto responsabile dell’impianto<br>non possa presentare più di una domanda entro la stessa scadenza per il medesimo sito (art. 3.1).</i>

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                • #9
                  Quindi riassumendo mi confermate che il sistema è abbastanza semplice nella sua solita complicazione... su un unico tetto si possono dividere diversi impianti se vi sono diversi proprietari con l&#39;autorizzazione del proprietario dell&#39;immobile. Per quel che riguarda quanto detto da taote al riguardo di installazioni su particelle catastali diverse direi che non cisono particolari problemi di sorta... si tratta in effetti a tutti gli effetti (scusate il giro di parole) di immobili diversi. Al massimo come dicevi tu occorrer&agrave; un frazionamento per definire la 3 particelle diverse.<br>Questione diversa invece per un unico proprietario con diversi contatori cosa in effetti non fattibile. A quel punto conviene incanalare tutta l&#39;energia prodotta su un unico contatore o riunire in effetti quelli esistenti.<br>Ho un committente in effetti con una situazione particolare ma facilmente risolvibile e lo pongo volentieri come caso a cui ispirarsi. Due fabbricati (uno con copertura in eternit ed uno normale...è un agricoltore...-)) e due contatori... cosa semplice è quindi sparare i due impianti sui due contatori diversi e con quelli gestire i due CE....<br>Direi che mi pare che questa sia la cosa giusta.

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                  • #10
                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fabjordan @ 10/4/2007, 16:15)</div><div id="quote" align="left">Quindi riassumendo mi confermate che il sistema è abbastanza semplice nella sua solita complicazione... su un unico tetto si possono dividere diversi impianti se vi sono diversi proprietari con l&#39;autorizzazione del proprietario dell&#39;immobile. Per quel che riguarda quanto detto da taote al riguardo di installazioni su particelle catastali diverse direi che non cisono particolari problemi di sorta... si tratta in effetti a tutti gli effetti (scusate il giro di parole) di immobili diversi. Al massimo come dicevi tu occorrer&agrave; un frazionamento per definire la 3 particelle diverse.<br>Questione diversa invece per un unico proprietario con diversi contatori cosa in effetti non fattibile. A quel punto conviene incanalare tutta l&#39;energia prodotta su un unico contatore o riunire in effetti quelli esistenti.<br>Ho un committente in effetti con una situazione particolare ma facilmente risolvibile e lo pongo volentieri come caso a cui ispirarsi. Due fabbricati (uno con copertura in eternit ed uno normale...è un agricoltore...-)) e due contatori... cosa semplice è quindi sparare i due impianti sui due contatori diversi e con quelli gestire i due CE....<br>Direi che mi pare che questa sia la cosa giusta.</div></div><br>Direi di si. Considera che occorrerebbe non far figurare il medesimo Mister X come proprietario di entrambi i contatori (se posti sul medesimo sito).<br><br>Indipendentemente da ciò, in questo caso caso, avere due impianti separati sarebbe un vantaggio per godere in un caso del bonus +5&#37; per la rimozione amianto qualora sia possibile fare un&#39;integrazione architettonica completa. Infatti, se l&#39;impianto fosse unico (zone amiantifere e non ;-) ) vincerebbe (a quanto ne sappiamo oggi) la tariffa più bassa. Quindi niente bonus amianto.<br>Comunque aspettiamo la delibera per veder confermati i nostri ragionamenti.

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                    • #11
                      Una cosa salta agli occhi... per gli impianti grandi piazzati a terra si riesce facilemtne ad aggirare il limite di grandezza dell&#39;impianto... chiaro che se uno vuole fare 200Kw non ha senso fare 10 particelle per fare 10 impianti da 20Kw (anche se... ) con 10 contatori e 10 CE.... ma per piccoli impianti da 40-50-60Kw...direi che ne vale la candela... c&#39;è poi anche il problema della VIA... per impianti a terra sopra i 20 Kw è obbligatoria... si aggira facendo 2 impianti da 20 kw in due particella affiancate?<br>bella domanda

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                      • #12
                        Ciao a tutti,<br> dalle mie parti i villaggi di edilizia popolare sono pieni di villette a schiera, virtualmente dei condomini in orizzontale.<br>Un condominio di tale specie, può essere considerato persona giuridica?<br>In tal caso avrebbe diritto al CE?<br>Ammesso che ciò sia possibile, come potrebbero suddividere i condomini l&#39;energia prodotta dal condominio?<br>Ci sono gi&agrave; delle normative o delle consuetudini riconducibili al caso?<br>Qualcuno ha gi&agrave; posto delle domande simili con casi analoghi?<br>La mia ricerca è finalizzata alla organizzazione di aiuti a livello comunale per iniziative del genere e rappresenta un campione di domande che ci sono state poste in assemblea pubblica per la presentazione di una realizzazione fotovoltaica sui tetti di alcuni edifici comunali.<br>Ringrazio chiunque vorr&agrave; darmi una mano.<br>Osvaldo

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                        • #13
                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Osvaldo @ 23/4/2007, 23:32)</div><div id="quote" align="left">Ciao a tutti,<br> dalle mie parti i villaggi di edilizia popolare sono pieni di villette a schiera, virtualmente dei condomini in orizzontale.<br>Un condominio di tale specie, può essere considerato persona giuridica?<br>In tal caso avrebbe diritto al CE?<br>Ammesso che ciò sia possibile, come potrebbero suddividere i condomini l&#39;energia prodotta dal condominio?<br>Ci sono gi&agrave; delle normative o delle consuetudini riconducibili al caso?<br>Qualcuno ha gi&agrave; posto delle domande simili con casi analoghi?<br>La mia ricerca è finalizzata alla organizzazione di aiuti a livello comunale per iniziative del genere e rappresenta un campione di domande che ci sono state poste in assemblea pubblica per la presentazione di una realizzazione fotovoltaica sui tetti di alcuni edifici comunali.<br>Ringrazio chiunque vorr&agrave; darmi una mano.<br>Osvaldo</div></div><br>Puoi guardare le FAQ sul sito del GSE.<br><br>Comunque: non si può suddividere l&#39;energia prodotta da un unico impianto tra i vari condomini.<br>Se al <u>condominio</u> è intestato un contatore (es. quello relativo alle parti comuni quali illuminazione, pompe CT ecc), tale contatore può eventualmente beneficiare del conto energia di un possibile impianto FV.<br><br>Altre vie: ogni inquilino provvede a farsi un impianto privato (es. si trova un accordo su come dividere il tetto condominiale nel caso di condomini &quot;verticali&quot;, ammesso che ciò sia possibile) intestato al singolo contatore di propriet&agrave;;<br><br>si unificano tutte le utenze in unico contatore e si suddividono spese e benefici secondo una qualche modalit&agrave; (es. millesimi).<br><br>Occorre discuterne con l&#39;amministratore. E non è cosa da poco.

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                          • #14
                            <br>Ciao ste.sa,<br> non solo con l&#39;amministratore, la maggior parte di questi condomini non hanno nemmeno l&#39;amministratore, non hanno nemmeno un contratto per alimentare elettricamente le parti comuni. Ed allora devi discutere anche con le mogli (o mariti) dissenzienti e relative suocere. Risultato, a nessuno interessa affrontare l&#39;argomento, nè ai tecnici nè alle ditte interessate.<br>Eppure una realizzazione di poniamo 4 impianti da 1 kWp in una casa a schiera, darebbe la possibilit&agrave; non solo di elettrificare le parti comuni, ma di condividere magari anche l&#39;elettricit&agrave; per le lavanderie, con tutti i regolamenti del caso, naturalmente.<br>Anche l&#39;accesso al credito per l&#39;installazione sarebbe facilitato, come amministrazione comunale potremmo agevolare sia l&#39;assistenza al credito che al progetto, oltre all&#39;agevolazione per gli oneri di urbanizzazione nel caso di volumetrie aggiuntive.<br><br>Osvaldo

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                            • #15
                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">si unificano tutte le utenze in unico contatore e si suddividono spese e benefici secondo una qualche modalit&agrave; (es. millesimi).</div></div><br>Unificare le utenze la vedo una cosa irrealizzabile nella pratica, perchè si perderebbe di vista il consumo della singola utenza.<br>Mettiamo che per 4 utenze unificate si dimensioni l&#39;impianto con 12 KWp, quindi in una regione del sud circa 16000 KWh/anno<br>l&#39;anno dopo due utenze installano l&#39;impianto di condizionamento, usano la lavatrice tutti i giorni, si fanno pizze tutte le sere, si lasciano le luci accese anche di giorno, ecc... pensando che l&#39;elettricit&agrave; sia gratuita, dopo un anno si rendono conto di aver consumato più di quello che hanno prodotto.<br>Chi paga la differenza?<br>La divisione per millesimi non ha più senso, bisognerebbe comunque installare dei contatori di consumo, ma anche questo non risolve la potenza istantanea massima disponibile dalle utenze.<br>Ammettiamo che il contratto dell&#39;ENEL sia di 12KW e che tutte e quattro le famiglie usino la lavatrice nello stesso istante, poi mogari uno accende il forno elettrico, l&#39;aspirapolvere ecc... ed il contatore scatta, chi ne subisce il danno è la normale famiglia che vive normalmente, esattamente come facciamo noi.<br>Credo che unificando le utenze scatti una corsa al consumo che sia assolutamente dannosa (non dimenticate che siamo italiani).<br><br>Non vedo qual sia il problema nel realizzare quattro impianti separati, forse bisogna fare dei cavidotti aggiuntivi, ma dal punto di vista funzionale ognuno ha la responsabilit&agrave; dei prorpi consumi&#33;<br><br>Saluti<br>Salmec
                              L'esperienza è ciò che ti fa commettere errori nuovi invece di quelli vecchi.
                              Arthur Bloch

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                              • #16
                                Ciao Salmec,<br> certo la soluzione che prospetti è la più logica, potendo ognuno è libero di fare o non fare il suo impianto e se lo gestisce come vuole.<br>Quello a cui pensavo io era la possibilit&agrave; di fare un impianto aggiuntivo, un quinto contratto quindi condominiale, dedicato alle parti comuni, comprese le lavanderie, a cui potrebbero contribuire i singoli coprendo per esempio il vialetto d&#39;ingresso, o il parcheggio comune. Una realizzazione di 4 kWp condominiale avrebbe un costo inferiore, e mi darebbe la possibilit&agrave; di 5.000 kwh annui da suddividere, se non fossero sufficienti potrei sempre pescarne di più dalla rete, senza toccare le 4 utenze &quot;normali&quot;.<br>Capisco che è complicato, ma non mi sembra impossibile, sempre che ci sia la volont&agrave; delle parti,<br>ciao<br> Osvaldo

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                                • #17
                                  Nulla è impossibile, però le 4 utenze DEVONO essere tutte d&#39;accordo altrimenti non se ne fa niente.<br>Nel mio palazzo sono anni (dal bando dei 10000 tetti fotovoltaici) che lo propongo per le utenze comuni e ascensore, ma interessa poco agli altri condomini e appena si parla di costi.... l&#39;argomento è gi&agrave; chiuso. Ora stò provando a farlo solo per la mia utenza, ma dei paletti ce ne sono sempre: nel 2005 non si è raggiunto il minimo dei 2/3 del&#39;assemblea, nel 2006 volevano avere prima il progetto definitivo e dividere la superficie nel tetto in modo che ci possa essere lo spazio per tutti (giustissimo)... adesso spero nel 2007.<br><br>Saluti<br>carest
                                  aggiornamento del mio file sui costi storici dell'elettricità a gennaio 2022
                                  https://www.energeticambiente.it/for...01#post2184501

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                                  • #18
                                    vorrei sapere se volendo realizzare a terra un impianto da 500 kW , lo vorrei autorizzare in tempi successivi da 50 kW.Vorrei sapere quali aggravi avrei per l&#39;impianto, e quali conseguenze, al posto di cstruirl una sola volta da 500.

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                                    • #19
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (felicelucia @ 30/4/2007, 11:07)</div><div id="quote" align="left">vorrei sapere se volendo realizzare a terra un impianto da 500 kW , lo vorrei autorizzare in tempi successivi da 50 kW.Vorrei sapere quali aggravi avrei per l&#39;impianto, e quali conseguenze, al posto di cstruirl una sola volta da 500.</div></div><br>Scusami<br>ma per realizzare un impianto da 500 kW ovvero 2.500.000 Euri o giù di li chiedi consiglio ad un forum ? non per sminuire nessuno di questo forum ma per un investimento del genere vorrei vedere in faccia il mio interlocutore.<br>Se contrariamente è parlare tanto per parlare allora possiamo discuterne.

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                                      • #20
                                        in realt&agrave; nn ho la dispnibilit&agrave; per realizzal, vlevo solo capire se conviene tecnicmanete ed economicamente fare più impanti sullo stesso sito (con punti di connessione differenti) oppure no....

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                                        • #21
                                          Spero tu stia parlando di impianti a terra... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5b71bb93e388de8c322589910573f5d3.gif" alt=":blink:"> ...<br><br>Nelle integrazioni architettoniche, l&#39;installazione in più tranche la vedo gi&agrave; più dura... dovrebbe essere ben studiata anche nell&#39;ambito delle problematiche di processo edilizio... ahi&#33; ahi&#33;

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