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Andamento condutture

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  • Andamento condutture

    Ho un piccolo dubbio e spero che qualcuno possa illuminarmi o darmi qualche informazione pratica :<br><br>Ho un impianto di 25 kWp da realizzare su un tetto a falde (quindi parzialmente integrato) di un edificio trifamiliare di 3 piani e il committente vorrebbe installare il quadro con inverter al piano terra sotto una tettoia all&#39;esterno....<br>in questa tettoia realizzerei i quadri di sottocampo con i dispositivi di protezione (fusibili) e il quadro interfaccia rete<br>Ora ho questo dubbio :<br><br>E&#39; corretto realizzare la calata dei conduttori in corrente continua fino al punto di prima...quindi avrei circa 15 mt di cavi che scendono dai sottocampi senza avere a monte dei quadri di protezione....il mio &quot;dubbio&quot; era nel caso di un corto-circuito che porterebbe correnti elevate sui moduli ?<br><br>Saranno efficaci gli scaricatori di sovratensione, installati così lontani dal campo?<br><br>Purtroppo non ho locali adiacenti al campo che posso utilizzare e devo giungere fino al piano terra dove ho l&#39;opportunit&agrave; di installare i quadri in corrente continua....<br><br>

  • #2
    corrente elevata nei moduli?<br>In caso di corto circuito la corrente nei moduli aumenta di poco.<br>

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    • #3
      Se hai più stringhe in parallelo io farei il parallelo prima di calare <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c7aa597f417fd39694f3dd260c94204a.gif" alt=""> giù di 15 metri. Quindi il quadro in d.c. lo farei su. Poi giù all&#39;inverter dopo il sezionatore e poi via così normalmente. Io solitamente prevedo due fusibili per stringa, poi un sezionatore in continua (uso personalmente un magnetotermico ad uso solo di sezionatore della BB modulare per il quadretto) e poi giù nella calata. Poi se l&#39;impinato è grande o complesso vedrai tu come meglio configurare il tutto.<br><br>In generale la tratta in cntinua dovrebbe essere più corta possibile, comunque occorre trovare anche un compromesso con il ciente e la disposizione dell&#39;edificio. Per il corto non ci sono problemi mentre gli scaritori io solitamente gli metto nel quadro in d.c. dopo il sezionatore che ti dicevo a protezione dell&#39;inverter. Come ben saprai gli inverter con le sovra tensioni di quelle bone non se la dicono molto....... (sono praticamente in mutande.)<br><br><br>salutoni<br><br>okosamastar
      okosamastar

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      • #4
        Utilizzo degli inverter SMA con più ingressi e quindi nel quadro di sottocampo non realizzo il parallelo tra le stringhe ma installo solamente sezionatori sotto-carico con fusibili, i diodi di blocco (perchè non mi fido di quelli nell&#39;inverter, all&#39;interno del quale poi si realizza il parallelo) e gli scaricatori di classe 2 a valle dei sezionatori con fusibili...come fai tu&#33;<br><br>Da quello che mi state dicendo, deduco che è preferibile installare i quadri di sottocampo il più vicino possibile alle stringhe...ed era quello che sospettavo&#33;&#33;<br>Tuttavia a volte non sembra tanto facile....se si pensa ad un campo su un tetto difficilmente accessibile in un edificio alto 7 - 8 mt. (quale può essere un capannone) mica posso installare i quadri vicino al campo....dovrei andare sul tetto a controllare e a sezionare&#33;<br><br>Potrebbe essere utile prima dell&#39;ingresso inverter (quindi dopo i 15-20 mt di calata di un numero di conduttori pari a 2xN stringhe) realizzare un quadro di campo D.C. (dove continuo a non realizzare il parallelo) con tanti sezionatori (sempre sottocarico) quanti sono le stringhe così da non dover andare nel sottotetto per sezionare le linee e lavorare (ad.esempio) sull&#39;inverter .... i sezionatori sarebbero in questo caso il DISPOSITIVO GENERATORE che compare nello schema CEI 0-2 e nelle DK ( e quindi il magnetotermico a valle degli inverter svolgerebbe una funzione di rincalzo ) &#33;&#33;<br><br>Non condivido l&#39;idea della lunghezza delle linee in D.C. ...essendo la corrente bassa rispetto alla tensione nominale, avrei minori perdite dato che sia la caduta di tensione che la perdita di potenza dipendono dalla corrente ... al massimo bisognerebbe usare sezioni un pò più grandi per tener conto della resistenza e della reattanza&#33;&#33;&#33;

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        • #5
          Ciao,<br><br>infatti hai ragione, non è un problema di perdite come molti continuano a dire ma è un problema diverso....... €€€€€€ <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b969af3ad91852d7ec4d3f9f8dfc35c3.gif" alt=""><br><br><br>salutoni
          okosamastar

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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">ma installo solamente sezionatori sotto-carico con fusibili</div></div><br>per favore mi puoi indicare che dispositivi usi? Cioè la marca e modello? Grazie

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            • #7
              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (rrico @ 3/10/2007, 12:33)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">ma installo solamente sezionatori sotto-carico con fusibili</div></div><br>per favore mi puoi indicare che dispositivi usi? Cioè la marca e modello? Grazie</div></div><br><a href="http://http://www.socomec.fr/cfml/ouvre.cfm?type=article&amp;code=a_intercustom&amp; langue=3" target="_blank">SOCOMEC sezionatori</a>

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              • #8
                il sezionatore è preferibile metterlo sul tetto da qualche parte ma metterlo sul tetto comunque.<br><br>L&#39;operatore che fa manutenzione deve avere sottocchio il sezionatore<br><br>è sicurezza sul lavoro

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                • #9
                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (sabrinas @ 7/10/2007, 00:29)</div><div id="quote" align="left">il sezionatore è preferibile metterlo sul tetto da qualche parte ma metterlo sul tetto comunque.<br><br>L&#39;operatore che fa manutenzione deve avere sottocchio il sezionatore<br><br>è sicurezza sul lavoro</div></div><br>Se dovesse fare manutenzione sul campo , anche agendo sul sezionatore avrei a monte un sistema che è in tensione ... i pannelli producono quando sono colpiti da energia solare&#33;&#33;<br>Per sicurezza sul lavoro, sono definite le indicazioni per il lavoro sotto-tensione (non ricordo il numero della norma cei a proposito) e quindi non è un pericolo se l&#39;operatore è addestrato e qualificato&#33;&#33;&#33;&#33;<br><br>E se ho un tetto piano a falde senza possibilit&agrave; di uso del sottotetto...ripeto penso ad esempio a un capannone a tutta altezza?? Dove posiszionare i sezionatori??

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                  • #10
                    up<br>

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                    • #11
                      Dobbiamo separare l&#39;esigenza delle protezioni da quello delle perdite.<br><br>Protezioni.<br>Di Sovratensione hanno senso SOLO se diposte in prossimit&agrave; della fonte. Se zona altamente soggetta a scariche occorre protezione di tipo 1. Se la lunghezza dei cavi DC è consistente occorre anche altra protezione limitatrice (tipo 2) in prossimit&agrave; degli inverter. ATTENZIONE ad utilizzare esclusivamente protezioni per DC.<br>Di sezionamento sottocarico in prossimit&agrave; del campo fotovoltaico. Da tenere conto che ogni intervento su questi conduttori prima del sezionamento determina lavori IN TENSIONE e necessitano di intervento di PES (elettricista provetto esperto)<br><br>Perdite di pontenza e caduta di tensione.<br>Fermo restando che l&#39;accoppiamento tra più stringhe non può essere un semplice parallelo, ma necessita di disaccoppiamento per evitare limitanti correnti di ricircolo, e che gli inverter hanno i disaccoppiatori, altrimenti vanno ricreati se il parallelo è fatto prima, si consideri che le perdite di potenza, parenti stratte della caduta di tensione, dipendono essenzialmente dalle regole della legge di Ohm: resistenza e corrente, dove la resistenza non dipende solamente dalla sezione e dalla distanza (lunghezza), bensì anche dal numero di conduttori coinvolti. Ad esempio, nella corrente continua, come pure nel monofase alternata, i conduttori sono 2: l&#39;andata e il ritorno, ovvero, il + e il -, ovvero, la fase ed il neutro. Nel trifase, invece, oltre la corrente che è radice-di-tre volte inferiore al monofase, nel caso di sistema equilibrato (potenza distribuita equamente) non si ha corrente di ritorno, con le 3 correnti che, sommandosi vettoriamente, si annullano. Se fate 2 conti vedrete che il trifase conviene ben 6 volte il monofase.<br><br>Inoltre, mentre la caduta di tensione in continua non produce altri effetti, quella in alternata costringe gli inverter ad inseguire la tensione della rete pubblica, portando la tensione di lavoro a valori più alti di quella di casa. Se si eccede in questo, può verificarsi il blocco degli inverter per sovratensione.<br><br>Pertanto:<br>se la fornitura Enel è monofase conviene la DC lunga e la AC corta, con le protezioni DC vicino ai pannelli;<br>se la fornitura Enel è trifase (sempre se maggiore di 6kW) conviene non eccedere con la lunghezza dei cavi DC.<br><br>Inoltre: il sezionamento AC è necessario per proteggere la linea in uscita. Non si dimentichi che, in caso di corto circuito su questo cavo, l&#39;inverter si spenge perchè la tensione tende a zero, ma la corrente di corto circuito permane dal lato Enel. Pertanto, occorre una protezione anche dall&#39;altra parte del cavo (CEI 82-25). Bisogna eventualmente dimostrare che il limitatore incorporato nel contatore M2 è idoneo. E lo si può fare documentando ...<br>

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                      • #12
                        <br><br>Protezioni.<br>Di Sovratensione hanno senso SOLO se diposte in prossimit&agrave; della fonte.<br><br><br><br>Secondo me le protezioni, intese come scaricatori lato DC, hanno tanto piu&#39; senso quanto piu&#39; sono vicine all&#39; inverter. Le fem indotte nell&#39;anello dc dalle scariche atmosferiche creano delle sovratensioni dal lato dc dell&#39; inverter e lo possono danneggiare. Degli scaricatori collegati in prossimita&#39; dell&#39; inverter shuntano verso terra e riducono l&#39;area dell&#39;anello di infiltrazione al minimo. Se gli scaricatori sono collegati vicino ai pannelli l&#39;area sede di possibile fem indotta non cambia e l&#39;azione degli scaricatori e&#39; vanificata.

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                        • #13
                          Io ho una opinione diversa. Poichè le fem indotte negli anelli Dc son generate a livello di campo FV, rilevato come queste abbiano carattere impulsivo io penso che sia megli scaricarle a terra il più vicino possibile eliminando l&#39;impidenza delle calate in DC sino all&#39;inverter. in questo modo si protegge meglio (per quanto possibile) anche i moduli del campo FV. Se io scarico a terra a livello del cammpoFV le sovratensioni proteggo comunque anche l&#39;inverter. inverter che ha poi anche all&#39;interno appositi scaricatori. Un tecnico di una nota ditta produttrice di inverter mi ha raccomandato di porre gli scaricatori aggiuntivi ad una distanza sufficiente dall&#39;inverter per evitare &quot;interferenze&quot; fra gli stessi.<br>A proposito ricordo la necessit&agrave;, nel disegnare il collegamento stringhe di minimizzare l&#39;apertura degli anelli e possibilmente di fare il collegamento ad 8 per compensare, per quanto possibile, le sovratensioni.
                          GIULIANO
                          _____________
                          ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                          • #14
                            Mi sembra che il fenomeno lo analizziamo nella stessa maniera ed e&#39; interressante capire come arriviamo a conclusioni diverse. E&#39; vero che senza un pezzo di carta e&#39; difficile ma proviamo ok ?<br><br>Allora il circuito serie dei pannelli e&#39; in pratica un antenna, minore e&#39; la sua area e minore e&#39; la sede delle f.e.m. indotte dal campo magnetico associato alla scarica nefasta.<br><br>Ora, per come la vedo io, lo spunto di tensione si concatena in questa antenna ed e&#39; misurabile alle sue estremita&#39; cioe ai capi dei pannelli situati agli estremi della serie. Mettiamo che questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 1&quot; poi i fili dc continuano fino all&#39;inverter e questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 2&quot; perche&#39; anche qui un po di fem si concatena.<br><br>Allora: mettere gli scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 oppure tra Sede 2 ed inverter?<br><br>Per come la vedo io, mettendo scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 si lascia attivo il circuito Sede 2 invece mettendo gli scaricatori tra Sede 2 e Inv siamo sicuri che non ci sia sovratensione su quest&#39;ultimo.<br><br>Sul discorso dell&#39;8 penso non ci siano dubbi, si creano due sedi di segno opposto che si annullano a vicenda ai capi serie.........sta di fatto pero&#39; che all&#39;interni di ogni cerchio dell&#39;8 la sovratensione c&#39;e&#39; ed interessa i pannelli. Questo mi fa ancora di piu&#39; pensare che la raccomandazione di fare l&#39;8 sia mirata piu&#39; a proteggere cio&#39; che e&#39; a valle dell&#39;8 piuttosto che cio&#39; che si trova dentro l&#39;8.<br><br>Che ne pensate?<br><br>Poi un&#39;altra domanda che mi viene spontanea. Parlato del discorso della concatenazione di fem su circuiti serie, in che percentuale contribuisce la componente elettrica ed in quale quella magnetica della scarica a creare la sovratensione?

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                            • #15
                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (IngMassimo @ 12/10/2007, 10:19)</div><div id="quote" align="left">Mi sembra che il fenomeno lo analizziamo nella stessa maniera ed e&#39; interressante capire come arriviamo a conclusioni diverse. E&#39; vero che senza un pezzo di carta e&#39; difficile ma proviamo ok ?<br><br>Allora il circuito serie dei pannelli e&#39; in pratica un antenna, minore e&#39; la sua area e minore e&#39; la sede delle f.e.m. indotte dal campo magnetico associato alla scarica nefasta.<br><br>Ora, per come la vedo io, lo spunto di tensione si concatena in questa antenna ed e&#39; misurabile alle sue estremita&#39; cioe ai capi dei pannelli situati agli estremi della serie. Mettiamo che questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 1&quot; poi i fili dc continuano fino all&#39;inverter e questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 2&quot; perche&#39; anche qui un po di fem si concatena.<br><br>Allora: mettere gli scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 oppure tra Sede 2 ed inverter?<br><br>Per come la vedo io, mettendo scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 si lascia attivo il circuito Sede 2 invece mettendo gli scaricatori tra Sede 2 e Inv siamo sicuri che non ci sia sovratensione su quest&#39;ultimo.<br><br>Sul discorso dell&#39;8 penso non ci siano dubbi, si creano due sedi di segno opposto che si annullano a vicenda ai capi serie.........sta di fatto pero&#39; che all&#39;interni di ogni cerchio dell&#39;8 la sovratensione c&#39;e&#39; ed interessa i pannelli. Questo mi fa ancora di piu&#39; pensare che la raccomandazione di fare l&#39;8 sia mirata piu&#39; a proteggere cio&#39; che e&#39; a valle dell&#39;8 piuttosto che cio&#39; che si trova dentro l&#39;8.<br><br>Che ne pensate?<br><br>Poi un&#39;altra domanda che mi viene spontanea. Parlato del discorso della concatenazione di fem su circuiti serie, in che percentuale contribuisce la componente elettrica ed in quale quella magnetica della scarica a creare la sovratensione?</div></div><br>Non dimentichiamo mai che òe protezioni tipo1 e tipo 2 hanno finalit&agrave; diverse.<br><br>Si parla di tipo 2 come limitatori di sovratensioni indotte elettromagneticamente, che non necessariamente devono essere chiusi, che non necessariamente devono generare alte correnti. La componentiscita MOS-FET è una impedenza di ingresso elevatissima, ma è delicata alle tensioni massime.<br><br>Si parla del tipo 1 per le scariche DIRETTE. Per esperienza vi dico che non le para nessuno &#33;<br>Oltre a mettere delle protezioni per correnti di MOLTI kA, dovresti curare in modo maniacale il percorso MECCANICO, tanto da ridurre al minimo le impedenza dinamiche (scarica-atmosferica = frequenza-infinita sul front-on). Neanche sugli impianti esterni è possibile controllare la scarica atmosferica. Nelle linee con neutro isolato (in Italia, le MT), si rimedia collegando francamente a terra la fase interessata con dispositivi shunt.<br>Di fatto, l&#39;unico rimedio che conosca è la PREVENZIONE, realizzabile con uno studio maniacale della posizione del campo FV, e pregare ....<br>

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                              • #16
                                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (IngMassimo @ 12/10/2007, 10:19)</div><div id="quote" align="left">Mi sembra che il fenomeno lo analizziamo nella stessa maniera ed e&#39; interressante capire come arriviamo a conclusioni diverse. E&#39; vero che senza un pezzo di carta e&#39; difficile ma proviamo ok ?<br><br>Allora il circuito serie dei pannelli e&#39; in pratica un antenna, minore e&#39; la sua area e minore e&#39; la sede delle f.e.m. indotte dal campo magnetico associato alla scarica nefasta.<br><br>Ora, per come la vedo io, lo spunto di tensione si concatena in questa antenna ed e&#39; misurabile alle sue estremita&#39; cioe ai capi dei pannelli situati agli estremi della serie. Mettiamo che questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 1&quot; poi i fili dc continuano fino all&#39;inverter e questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 2&quot; perche&#39; anche qui un po di fem si concatena.<br><br>Allora: mettere gli scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 oppure tra Sede 2 ed inverter?<br><br>Per come la vedo io, mettendo scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 si lascia attivo il circuito Sede 2 invece mettendo gli scaricatori tra Sede 2 e Inv siamo sicuri che non ci sia sovratensione su quest&#39;ultimo.</div></div><br>Vedo che sui principi siamo d&#39;accordo. Converrei quindi che se mettiamo lo scaricatore il più vicino alla fonte della sovratensione non possiamo che essere, per quanto possibile, più efficaci. Chiaramente dobbiamo &quot;scaricare su una messa a terra idonea e dobbiamo equipotenzializzare tutte le masse importanti situate nell&#39;area. D&#39;altra parte lo scaricatore nella sede 1 (che è per così dire intermedia rispetto all&#39;inverter) scarica anche le eventuali sovratensioni della linea DC, anche se io penso che tale linea, salvo siano lunghe e peste direttamente all&#39;esterno, non dovrebbero avere un alto rischio di sovratensioni.<br>Ciao. gsughi
                                GIULIANO
                                _____________
                                ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                                • #17
                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (gsughi @ 13/10/2007, 08:33)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (IngMassimo @ 12/10/2007, 10:19)</div><div id="quote" align="left">Mi sembra che il fenomeno lo analizziamo nella stessa maniera ed e&#39; interressante capire come arriviamo a conclusioni diverse. E&#39; vero che senza un pezzo di carta e&#39; difficile ma proviamo ok ?<br><br>Allora il circuito serie dei pannelli e&#39; in pratica un antenna, minore e&#39; la sua area e minore e&#39; la sede delle f.e.m. indotte dal campo magnetico associato alla scarica nefasta.<br><br>Ora, per come la vedo io, lo spunto di tensione si concatena in questa antenna ed e&#39; misurabile alle sue estremita&#39; cioe ai capi dei pannelli situati agli estremi della serie. Mettiamo che questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 1&quot; poi i fili dc continuano fino all&#39;inverter e questo lo chiamo &quot;Sede f.e.m. 2&quot; perche&#39; anche qui un po di fem si concatena.<br><br>Allora: mettere gli scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 oppure tra Sede 2 ed inverter?<br><br>Per come la vedo io, mettendo scaricatori tra Sede 1 e Sede 2 si lascia attivo il circuito Sede 2 invece mettendo gli scaricatori tra Sede 2 e Inv siamo sicuri che non ci sia sovratensione su quest&#39;ultimo.</div></div><br>Vedo che sui principi siamo d&#39;accordo. Converrei quindi che se mettiamo lo scaricatore il più vicino alla fonte della sovratensione non possiamo che essere, per quanto possibile, più efficaci. Chiaramente dobbiamo &quot;scaricare su una messa a terra idonea e dobbiamo equipotenzializzare tutte le masse importanti situate nell&#39;area. D&#39;altra parte lo scaricatore nella sede 1 (che è per così dire intermedia rispetto all&#39;inverter) scarica anche le eventuali sovratensioni della linea DC, anche se io penso che tale linea, salvo siano lunghe e peste direttamente all&#39;esterno, non dovrebbero avere un alto rischio di sovratensioni.<br>Ciao. gsughi</div></div><br>Si penso ci siamo capiti. Concordo che se la linea DC non e&#39; particolarmente lunga la posizione degli scaricatori e&#39; ininfluente. Pero&#39; secondo me da proteggere e&#39; l&#39;inv quindi personalmente, nel caso la linea DC sia lunga, non corro rischi e metto gli scaricatori vicino a quest&#39;ultimo.<br><br>Qualcuno ha qualche esperienza di ipersensibilita&#39; dei pannelli verso le sovratensioni ?<br><br>E dal lato AC chi usa gli scaricatori ? A mio non troppo esperto avviso, le sovratensioni possono entrare anche da quel lato attraverso il trasf di uscita oppure direttamente per poi raggiungere il ponte a transistor e daneggiarlo.<br><br>Qualcuno ha da dire la sua ?<br>

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                                  • #18
                                    Sulla sensibilit&agrave; dei pannelli rispetto alle sovratensione mi pare che la maggioranza dei produttori parli di 1.000 volt .<br>Quindi gli scaricatori che noi mettiamo sonno al limita avendo una tensione di lavoro (varia da caso a caso) dell&#39;ordine dei 600 volt.<br>Quindi come ha gi&agrave; detto prima di me un collega, bisogna poi pregare ed assicurarsi, perchè nel case di fulmine sulla struttura sicuramente i campi indotti faranno saltare se non tutti i pannelli nel raggio di qualche metro.<br>Sul lato AC è sicuramente importante nel caso di impianti FV inserire scaricatori all&#39;ingresso linea. La regola vorrebbe un classe 1 al punto di consegna ed un classe 2 al quadro di distribuzione o al quadro inverter secondo la distanza. sul problema scaricatori ti consiglio il sito della DEHN, dave trovi i manuali anche per il FV. Saluti
                                    GIULIANO
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                                    ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                                    • #19
                                      A dire il vero, un aiuto su quando usare le protezioni di tipo 1 (da scariche dirette) viene proprio dalla CEI 82.25 che semplifica molto il metodo di valutazione della CEI.EN.62305.<br><br>In pratica.<br>Nel caso non si alteri il profilo di un edificio autoprotetto, ovvero, il profilo del tetto di una normale casa o capannone, non vi è impianto LPS (x scariche atmosferiche) e non necessitano protezioni tipo 1;<br><br>Nel caso, nella casa di cui sopra, si alteri il profilo dell&#39;edificio (generalmente si intenda quando si costruiscono supporti di altezza superiore a 1,5 metri), occorre dotare l&#39;edificio di LPS e collegare protezioni tipo 1 a tale conduttura di terra.<br><br>Negli edifici dotati di LPS e non si altera la sagona, dando per scontato la presenza di punti a più alta elevazione degli stessi pannelli FV (vale la regola dell&#39;angolo di copertura di 60°), non occorrono protezione tipo 1.<br><br>A buon intenditor ....

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                                      • #20
                                        Up
                                        GIULIANO
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                                        ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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