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A cosa servono i diodi di blocco.

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  • A cosa servono i diodi di blocco.

    Come avevo promesso in uno dei miei interventi, <a href="?t=10788885" target="_blank">in quel lungo tread passato sull&#39;argomento</a>, ho fatto la prova di mettere 2 pannelli<br>identici in parallelo, a diversi irraggiamenti, per vedere cosa succede..<br><br>Il risultato mi sembra inequivocabile: i diodi di blocco NON servono ad aumentare la produttivita&#39; di un impianto FV<br>con stringhe in parallelo.... anzi da questo punto di vista possono solo diminuire leggermente l&#39;energia resa disponibile<br>dai moduli.<br><br>Se la normativa Italiana in taluni casi li prevede occorre naturalmente metterli, ma occorre anche essere consapevoli che<br>tale operazione NON serve ad evitare correnti inverse quando l&#39;irraggiamento tra le stringhe non&#39;e&#39; uguale.<br>La funzione e&#39; SOLO di protezione qualora intercorrano guasti o corto circuiti ad una stringa quindi e&#39; sempre meglio usare dei fusibili opportunamente dimensionati.<br><br>L&#39;articolo completo di foto e misure della prova e&#39; qui :<br><br><a href="http://www.portalsole.it/sezione.php?d=112" target="_blank">http://www.portalsole.it/sezione.php?d=112</a><br><br>La discussione e&#39; aperta anche sul forum di Portalsole :<br><br><a href="http://forum.portalsole.it/viewforum.php?f=3" target="_blank">http://forum.portalsole.it/viewforum.php?f=3</a><br><br><br>Un saluto a tutti e<br>Auguri di Buon 2008,<br><br>Fabrizio.
    Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
    Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

  • #2
    Cia Fabrizio, l&#39;ho letto proprio oggi gironzolando sul tuo bel sito. E mi fa piacere parlarne.<br><br>E&#39; vero che c&#39;è uno squilibrio di insolazione, ma io proporrei un altro test, anche se è una condizione improbabile:<br>Il pannello in ombra mettilo faccia a terra e in parallelo con quello in pieno sole, SENZA lampadina.<br>Poi misura la corrente della amglia e dicci se circola, e in che verso.<br><br>ciao<br><br><br>
    ciao
    Giorgio
    Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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    • #3
      Complimenti per la prova che hai effettuato&#33; finalmente dopo tanta teoria si vede anche la pratica. ero pienamente concorde con te che i diodi di blocco non servono nei paralleli(io non li ho messi, ma ho solo fusibili), ora so che ho fatto la scelta giusta&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c6235fc6e361b44184ed01c37a7cf9da.gif" alt=""> Grazie.<br>ciao
      1) impianto 3kW, 24 moduli Kyocera 125GHT-2, inverter Power-one Aurora 3600
      2) impianto 14,52kW, 66 moduli Trina 220W, 3 inverter Power-one Aurora 6000
      http://www.energeticambiente.it/tecn...nstallato.html

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fcattaneo @ 2/1/2008, 19:13)</div><div id="quote" align="left">Come avevo promesso in uno dei miei interventi, in quel lungo tread passato sull&#39;argomento, ho fatto la prova di mettere 2 pannelli<br>identici in parallelo, a diversi irraggiamenti, per vedere cosa succede..<br><br>Il risultato mi sembra inequivocabile: i diodi di blocco NON servono ad aumentare la produttivita&#39; di un impianto FV<br>con stringhe in parallelo.... anzi da questo punto di vista possono solo diminuire leggermente l&#39;energia resa disponibile<br>dai moduli.</div></div><br>Ciao Fabrizio,<br>concordo pienamente sul fatto che i diodi di blocco <u>NON SEMPRE SERVONO</u>; in taluni casi però è doveroso utilizzarli per preservare la stringa da eventuali guasti dovuti a malfunzionamenti e anche a ombreggiamenti sistematici.<br>Per giustificare la mia ultima affermazione, anche in funzione dell&#39;esperimento che hai fatto (mi piace il tuo spirito battagliero supportato da fatti, pertanto intervengo anch&#39;io) occorre precisare che si ha circolazione di correnti inverse soltanto quando l&#39;ipotetica stringa in ombra o danneggiata ha una tensione a vuoto minore della tensione di lavoro delle altre stringhe, in tutti gli altri casi, compreso il tuo esperimento quindi, non si osserver&agrave; alcuna corrente inversa&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/572837adf9359389b5f4dbdc9768229c.gif" alt=""><br>Nel tuo caso Fabrizio, la tensione di lavoro della stringa sana, formata da un pannello, era di 34,8 V mentre la tensione a vuoto della stringa in ombra (o comunque con minore irraggiamento) era di 35,4 V; in questa condizione non vi sono circolazioni inverse di corrente&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/572837adf9359389b5f4dbdc9768229c.gif" alt=""><br>Spero di essere stato chiaro.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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        • #5
          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Antonio Vincenti @ 3/1/2008, 11:58)</div><div id="quote" align="left">Nel tuo caso Fabrizio, la tensione di lavoro della stringa sana, formata da un pannello, era di 34,8 V mentre la tensione a vuoto della stringa in ombra (o comunque con minore irraggiamento) era di 35,4 V; in questa condizione non vi sono circolazioni inverse di corrente&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2e25908250ece84050278b60c65442e6.gif" alt=""></div></div><br>Esatto &#33;&#33;<br>L&#39;esperimento, al di la del risultato direi evidente, dimostra che un pannello posto in ombra a NORD con un tilt di 70 gradi ( praticamente al buio ) ha una tensione&#39; comunque SUPERIORE al valore di tensione di MPP in condizioni di piena insolazione.<br><br>Sono condizioni limite che non credo si possano COMUNQUE mai verificare.<br><br>Tieni presente che durante il test ho effettuato un&#39;altra prova interessante;<br>ho interposto il mio corpo in modo che facesse ombra al pannello posto a SUD in modo che gli facessi ombra ad una distanza di circa 1 Mt.<br><br>Ebbene... in tali condizioni la corrente che generava era di circa 0,5 A quindi MOLTO superiore di quella erogata del pannello posto a NORD, che era di circa 130 mA.<br><br>Quindi una situazione Stringa a SUD // Stringa a SUD ombreggiata e&#39; comunque piu&#39; bilanciata di quella proposta nel mio esperimento, pertanto credo che situazioni reali dove ci possono essere correnti inverse, in condizioni di carico, dovute agli ombreggiamenti, siano impossibili.<br><br>In pratica qualsiasi condizione reale e&#39; meno esasperata di quella proposta nel mio esperimento che ha dato comunque esito negativo .<br><br>Ciao,<br>Fabrizio.<br><br><br>
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          • #6
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (giorgio demurtas @ 2/1/2008, 22:45)</div><div id="quote" align="left">io proporrei un altro test, anche se è una condizione improbabile:<br>Il pannello in ombra mettilo faccia a terra e in parallelo con quello in pieno sole, SENZA lampadina.<br>Poi misura la corrente della amglia e dicci se circola, e in che verso.</div></div><br>In questo caso c&#39;e&#39; per forza una corrente inversa.<br>E&#39; pero una situazione paradossale che non succede e che comunque non produce danni .<br><br>Ciao,<br>F.<br><br>
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            • #7
              Complimenti a Fabrizio&#33;<br>Che ringrazio, per questo esperimento.<br>Sono comunque d&#39;accordo con Antonio sul fatto che le correnti possano circolare solo con una certa proporzione tra le tensioni in gioco.<br>Io sono dell&#39;idea che sul campo solitamente si ha a che fare con degli ombreggiamenti parziali di una stringa magari solamente al mattino o alla sera, momenti in cui non abbiamo la massima radiazione solare.<br>Quindi le correnti in gioco non possono essere talmente alte da rovinare i moduli, a meno di correnti pari a quelle di corto circuito&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/24b4773a89669630baa6af3c3cb79f06.gif" alt=":"><br><br>Saluti da Loris

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              • #8
                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (enertec @ 7/1/2008, 12:30)</div><div id="quote" align="left">Quindi le correnti in gioco non possono essere talmente alte da rovinare i moduli, a meno di correnti pari a quelle di corto circuito&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/80a51c39ccb8b7152f2857f0842b3012.gif" alt=":"></div></div><br>Credo che servano correnti molto superiori rispetto a quella nominale di corto circuito.<br><br>Un pannello attraversato da corrente inversa ha semplicemente i diodi (rappresentati dalle sue celle elementari ), polarizzati direttamente.<br><br>Ciao,<br>F.
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                • #9
                  Recenti studi del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE, hanno dimostrato che i moduli sono in grado di sopportare correnti inverse fino a sette volte più grandi della corrente nominale di corto circuito senza essere danneggiati.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                  • #10
                    Questa Antonio direi che è una fonte autorevole a cui fare riferimento... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6fa40807dd6246235b8be1afc7b3803e.gif" alt=":B):"> &#33;<br>Ed è disponibile sul loro sito?<br><br>Saluti<br>Loris Sparaventi

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                    • #11
                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (enertec @ 8/1/2008, 14:47)</div><div id="quote" align="left">Questa Antonio direi che è una fonte autorevole a cui fare riferimento... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/35298170de3c0ac85bc7ec3a2785d2b4.gif" alt=":B):"> &#33;<br>Ed è disponibile sul loro sito?</div></div><br>Ceramente, ma non ricordo se è in inglese o in tedesco&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/34c0f7f89f4ed8ff820e4949dbccd6d4.gif" alt="&lt;_&lt;">

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                      • #12
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Antonio Vincenti @ 8/1/2008, 12:37)</div><div id="quote" align="left">Recenti studi del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE, hanno dimostrato che i moduli sono in grado di sopportare correnti inverse fino a sette volte più grandi della corrente nominale di corto circuito senza essere danneggiati.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti</div></div><br>Da questa citazione sembrerebbe quindi che il caso limite sia per esempio il parallelo di 8 stringhe.In questa situazione se si ha la diminuzione della tensione di una stringa tale che si possa avere un corrente inversa,si avrebbero 7 stringhe che riversano la loro corrente sulla stringa svantaggiata.Sbaglio?<br>Se così fosse non capisco del tutto la risposta che era stata data nel caso di parallelo di 2 stringhe in cui diceva che la verifica del valore di tensione agli estremi di una stringa &quot;svantaggiata&quot;(perchè soggetta ad ombreggiamenti sistematici) era difficoltosa e quindi era buona norma optare almeno in fase progettuale per i diodi di stringa.<br>Faccio queste domande perchè se consideriamo che un modulo possa sopportare una corrente inversa pari a 7volte la Icc del modulo, per campi fv con il parallelo al max di 3 stringhe siamo di sicuro nella condizione di poter non usare i diodi di blocco avendo al max un corrente inversa pari a 2 x Icc modulo?<br>In questa situazione inoltre penso che quindi anche la verifica che la differenza della tensione a vuoto delle stringhe non sia superiore al 5%,possa essere omessa?<br>Saluti<br>Antonio

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                        • #13
                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Antonio Vincenti @ 8/1/2008, 12:37)</div><div id="quote" align="left">Recenti studi del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE, hanno dimostrato che i moduli sono in grado di sopportare correnti inverse fino a sette volte più grandi della corrente nominale di corto circuito senza essere danneggiati.</div></div><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 15/1/2008, 17:32)</div><div id="quote" align="left">Da questa citazione sembrerebbe quindi che il caso limite sia per esempio il parallelo di 8 stringhe.In questa situazione se si ha la diminuzione della tensione di una stringa tale che si possa avere un corrente inversa,si avrebbero 7 stringhe che riversano la loro corrente sulla stringa svantaggiata.Sbaglio?</div></div><br>No&#33; Ma è pur sempre un caso limite; per far circolare correnti inverse occorre che la stringa sia guasta o che la tensione a vuoto della stringa in ombra sia minore della tensione operativa delle stringhe &quot;sane&quot;.<br>P.e. i moduli Shell Solar Powermax Plus 145C avevano un valore massimo della tensione inversa pari a 20A (I<sub>fuse</sub>) con una Isc di 4,90A, in questo caso la condizione limite si riduce a 4 stringhe in parallelo (anche se il costruttore ha gi&agrave; inserito un valore cautelativo di I<sub>fuse</sub>)&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 15/1/2008, 17:32)</div><div id="quote" align="left">Se così fosse non capisco del tutto la risposta che era stata data nel caso di parallelo di 2 stringhe in cui diceva che la verifica del valore di tensione agli estremi di una stringa &quot;svantaggiata&quot;(perchè soggetta ad ombreggiamenti sistematici) era difficoltosa e quindi era buona norma optare almeno in fase progettuale per i diodi di stringa.</div></div><br>In quella discussione si faceva riferimento alla norma IEC 60364-7-712, la quale consente di omettere i diodi di stringa solo con determinate condizioni, che non sto a ripetere; gli studi del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE, seppur di autorevole entit&agrave;, non hanno carattere &quot;normativo&quot;, ma solo indicativo.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 15/1/2008, 17:32)</div><div id="quote" align="left">Faccio queste domande perchè se consideriamo che un modulo possa sopportare una corrente inversa pari a 7volte la Icc del modulo, per campi fv con il parallelo al max di 3 stringhe siamo di sicuro nella condizione di poter non usare i diodi di blocco avendo al max un corrente inversa pari a 2 x Icc modulo?</div></div><br>In questo caso, la guida CEI 82-25 &quot;prescrive&quot;, in via cautelativa, l&#39;utilizzo di dipositivi di protezione dalle sovracorrenti nei generatori formati da più di tre stringhe in parallelo (moduli con caratteristiche similari).<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 15/1/2008, 17:32)</div><div id="quote" align="left">In questa situazione inoltre penso che quindi anche la verifica che la differenza della tensione a vuoto delle stringhe non sia superiore al 5%,possa essere omessa?</div></div><br>Secondo la guida CEI 82-25 si; secondo la IEC 60364-7-712 no&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2670a57b57204df842a11f40e6d6c929.gif" alt=""><br><br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                          • #14
                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Secondo la guida CEI 82-25 si; secondo la IEC 60364-7-712 no&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/65510695f895d2be5697b48c17ff5373.gif" alt=""></div></div><br>Grazie per le risposte.<br>Quindi in pratica è meglio andare a calcolare la Vo in casi di ombreggiamenti sistematici di una più stringhe in ogni caso?Questa verifica come può essere fatta senza una misura sul campo?<br>Se fosse possibile si potrebbe avere un&#39;indicazione sui diodi di blocco,cioè ci sono delle marche consigliate o dei modelli standard da usare?Lo stesso per i dissipatori opportuni su cui montarli?<br>Io sapevo solo che erano consigliati diodi schottky ma non ho trovato indicazioni su marche,modi di montaggio e lo stesso per i dissipatori.<br><br>Saluti<br>Antonio

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