Carissimi tutti,<br><br>avrei da sottoporvi il seguente quesito:<br><br>1. Mi ritrovo in questa situazione, impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua, inverter con trasformatore di isolamento.<br>Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN, a questo punto ho un rilevatore di dispersione..... per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)<br><br><br>Vi ringrazio per la vs disponibiltà
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<b>Ciao Gianfra77:</b><br>Io ti risponderei sicuramente si, anche perchè credo che il tuo inverter già al primo guasto a terra rilevato vada in blocco !<br>GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 8/1/2008, 15:39)</div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN</div></div><br>Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT, condizione da evitare.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 8/1/2008, 15:39)</div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>In verità la questione è un attimino più complessa e dipende dallo stato delle masse.<br>Immagina un doppio guasto a massa da "fasi" diverse, per esempio in due parti separate della struttura di sostegno non collegata a terra (p.e. due file parallele su un tetto piano) alimentati da un unico trafo di isolamento esterno (vedi figura), come presumo sia nel tuo caso; Nella persona, che accidentalmente si trova in contatto con entrambe le masse, circola una corrente molto intensa (il circuito si richiude attraverso il corpo umano).<br>In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti<br><br><center><b>Attached Image</b></center><br><table class="fancyborder" style="width:50%" align="center" cellpadding="4" cellspacing="0"><tr><td align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a88850b25ed6d279d4052ce1f5be3d6f.jpg" alt="Attached Image"></table><p>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT,</div></div><br>Sbaglio o l'impianto di terra deve essere unico? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f887656b981d71ebe07ca8ed553e0b93.gif" alt=":blink:"><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.</div></div><br>Sei sicuro che dal punto di vista normativo sia ammesso? Io credo che sia meglio (oltre che in linea con le norme) il collegamento a un unico nodo equipotenziale (terreno incluso) di tutte le masse facenti parte dell'impianto elettrico .<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua</div></div><br>-La prima lettera si riferisce al collegamento del centrostella del generatore (Centrostella lato BT del tr della cabina, per fare un esempio).<br>-La seconda lettera indica dove sono collegate le masse dell'utente.<br>Ora, forse mi sbaglio, ma mi sembra che abbia poco senso parlare di IT, TN, TT, su un sistema come un generatore fotovoltaico. Direi solo che è isolato da terra.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN,</div></div><br>L'inverter scollega il generatore e non fornisce energia in rete. Il generatore fotovoltaico continua a dare tensione. Questa tensione la possiamo trovare fra le masse e il lato del circuito che non presenta il guasto. Il pericolo si ha se si tocca un conduttore attivo.<br><br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>Per la protezione dai contatti indiretti l'unica strada è collegare a terra le masse che potrebbero andare in tensione per via di un guasto, sempre. Poi se al verificarsi del guasto si manifesta una corrente di cortocircuito monofase (come nel TN-C in BT) questa va interrotta per evitare danni ai cavi, mica per la protezione dai contatti indiretti!<br>Nel caso di secondo guasto a terra del generatore fotovoltaico si instaura un cortocircuito. La caratteristica I-V del pannello assicura già di suo la protezione dal sovraccarico dei cavi, non serve altro.<br><br><br><br>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT,</div></div><br>Sbaglio o l'impianto di terra deve essere unico? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a07358bd3431c37327abfc49277689bc.gif" alt=":blink:"><br><span style="color:blue">Dovrebbe ma non sempre lo è.</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.</div></div><br>Sei sicuro che dal punto di vista normativo sia ammesso? Io credo che sia meglio (oltre che in linea con le norme) il collegamento a un unico nodo equipotenziale (terreno incluso) di tutte le masse facenti parte dell'impianto elettrico .<br><span style="color:blue">Fa parte della "PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO", metodo utilizzato per la protezione dai contatti indiretti che, a differenza dell'impiego di impianti di terra e dispositivi amperometrici, non determinano l'interruzione automatica del circuito, con evidente vantaggio per la continuità di esercizio.<br>Si tratta di una protezione preventiva, che tende a impedire che possano verificarsi condizioni di pericolo. Ovviamente non è sempre attuabile! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9ac8cd2194975ecbc722e1a74f753aa6.gif" alt=""> </span> <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua</div></div><br>-La prima lettera si riferisce al collegamento del centrostella del generatore (Centrostella lato BT del tr della cabina, per fare un esempio).<br>-La seconda lettera indica dove sono collegate le masse dell'utente.<br>Ora, forse mi sbaglio, ma mi sembra che abbia poco senso parlare di IT, TN, TT, su un sistema come un generatore fotovoltaico. Direi solo che è isolato da terra.<br><span style="color:blue"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a07358bd3431c37327abfc49277689bc.gif" alt=":blink:"> perchè?<br>Prima lettera I: Neutro isolato da terra;<br>Seconda lettera T: Masse del generatore collegate a terra (ove ricorra il caso)</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN,</div></div><br>L'inverter scollega il generatore e non fornisce energia in rete. Il generatore fotovoltaico continua a dare tensione. Questa tensione la possiamo trovare fra le masse e il lato del circuito che non presenta il guasto. Il pericolo si ha se si tocca un conduttore attivo.<br><span style="color:blue">La norma CEI 68-8/4 prevede che l'impianto debba avere il dispositivo di controllo dell'isolamento e che in caso di primo guasto questo deve azionare un dispositivo sonoro e/o visivo; non è previsto lo sganciamento dell'inverter altrimenti il sistema IT non avrebbe più alcun vantaggio!</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>Per la protezione dai contatti indiretti l'unica strada è collegare a terra le masse che potrebbero andare in tensione per via di un guasto, sempre.<br><span style="color:blue">Questa è una strada ma non l'unica, si può ottenere un livello di affidabilità identico ed economicamente più vantaggioso (vedi PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO)</span><br>Poi se al verificarsi del guasto si manifesta una corrente di cortocircuito monofase (come nel TN-C in BT) questa va interrotta per evitare danni ai cavi, mica per la protezione dai contatti indiretti!<br>Nel caso di secondo guasto a terra del generatore fotovoltaico si instaura un cortocircuito. La caratteristica I-V del pannello assicura già di suo la protezione dal sovraccarico dei cavi, non serve altro.<br><span style="color:blue">Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti</span>
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Carissimi,<br><br>Vi ringrazio innanzitutto per la disponibilità dimostrata.<br><br>Vorrei fare alcune precisazione sulla discussione di ieri:<br><br>1. sono d'accordo che in caso di primo guasto, L'INVERTER non interrompe la produzione del generatore, nello stesso tempo interviene uno strumento che avverte con un segnale sonoro e visivo la perdita di isolamento.<br><br>2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br>SEcondo Voi che cosa bisogna fare nel momento in cui mi viene segnalata la perdita di isolamento ?<br><br>Grazie ancora
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Ciao,<br>questa discussione mi sembra molto interessante; volevo capire meglio il discorso del collegamento equipotenziale della struttura senza collegare la stessa a terra, in caso di sistema IT con trafo di isolamento effettivamento ho letto sulla norma 64-8/4 che è possibile portare le masse allo stesso potenziale senza collegarle a terra per evitare i problemi dovuti ad un secondo guasto, la guida 82-25 prescrive di mettere a terra le strutture che abbiano una resistenza inferiore a 1000ohm; a questo punto cosa bisogna fare se la stuttura ha una R<1000ohm e come bisogna misurare la resistenza complessiva?Và messa a terra?<br>Non è preferibile evitare di portare il potenziale di terra sui tetti in modo da ridurre la probabilità di fulminazione diretta?<br>Che tipo di protezione usate per il cortocircuito sul campo FV visto che la Inom e Icc dei moduli sono molto prossime tra loro?<br>Grazie per l'aiuto <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/718ea29bbce59bd575d9aea06e393510.gif" alt=":shifty:">
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<br><br>2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito!<br><br>Saluti
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Io credo che a monte di tutta la discussione che si ta facendo ci sia da ragionare almeno su un problema :<br>Poichè i moduli FV sono certificati in classe II (doppio isolamento) e tutti i circuiti in corrente continua (sino all'inverter) li ho realizzati in doppio isolamento bisogna ammettere che non ho "masse elettriche" da collegare a terra e quindi non ho da risolvere il problema del primo guasto a terra ed anche del secondo, perchè non previsto come probabile dalla norma!!<br>Anche la classificazione di sistemi IT o TT od anche TN io la posso fare se gli utilizzatori di cui ragiono hanno delle "masse elettriche". Non è il mio caso e questo anche se per mie considerazioni collego a terra la struttura metallica del campo FV a protezione scariche atmosferiche.GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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Io ho un probema ancora più grosso con pannelli EVERGREEN, mi chiedono di mettere il meno a terra e quindi il sistema perde le sue caratteristiche di isolato da terra (IT).<br>HO ragionato e l'unica soluzione è garantire che la terra non assuma una tensione pericolosa che la 64/8 per la corrente continua considera 120 V cc.<br>A tale proposito come posso assicurare che una persona non sia sottoposto a questa tensione pericolosa. Devo coordinarla con un sistema che interrompa l'alimentazione ma nel nostro caso l'alimentazione è il sole e quindi non si riesce a interrompere, l'unica cosa che posso interrompere è il collegamento a terra.<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l'impianto di terra in modo tare da avere l'intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell'inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 10/1/2008, 18:28)</div><div id="quote" align="left">Io ho un probema ancora più grosso con pannelli EVERGREEN, mi chiedono di mettere il meno a terra e quindi il sistema perde le sue caratteristiche di isolato da terra (IT).<br>HO ragionato e l'unica soluzione è garantire che la terra non assuma una tensione pericolosa che la 64/8 per la corrente continua considera 120 V cc.<br>A tale proposito come posso assicurare che una persona non sia sottoposto a questa tensione pericolosa. Devo coordinarla con un sistema che interrompa l'alimentazione ma nel nostro caso l'alimentazione è il sole e quindi non si riesce a interrompere, l'unica cosa che posso interrompere è il collegamento a terra.<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l'impianto di terra in modo tare da avere l'intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell'inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.</div></div><br>Per gli impianti connessi in rete è praticamente improbabile che si stia sotto i 120 VDC, per cui ti direi di scartare in partenza tale ipotesi!<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 10/1/2008, 18:28)</div><div id="quote" align="left">....<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l'impianto di terra in modo tare da avere l'intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell'inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.</div></div><br>scusa ma il valore di 1 A di corrente dove l'hai preso??<br>La soluzione di fare terre separate in impiantistica elettrica non è mai una buona soluzione!!<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 10/1/2008, 18:04)</div><div id="quote" align="left">....<br>Anche la classificazione di sistemi IT o TT od anche TN io la posso fare se gli utilizzatori di cui ragiono hanno delle "masse elettriche". Non è il mio caso e questo anche se per mie considerazioni collego a terra la struttura metallica del campo FV a protezione scariche atmosferiche.</div></div><br>ma se colleghi la struttura a terra colleghi anche la cornice dei moduli a terra... quindi, secondo me, il discorso del doppio isolamento non regge più tanto.<br>In più collegando la struttura a terra innalzi esponenzialmente la propabilità di fulminazione in quanto le linee equipotenziali del tetto si innalzano a dismisura... e come se il tetto andasse verso il fulmine!! (si crea l'effetto corona).<br>Ma poi... tutte le altre masse metalliche e gli eventuali impianti sul tetto li colleghi a terra?? come fai per le scariche laterali??<br>Ciao<br>Frank
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Prima lettera I: Neutro isolato da terra;<br>Seconda lettera T: Masse del generatore collegate a terra (ove ricorra il caso)</div></div><br>.<br>La prima lettera concordo. La seconda indica dove sono collegate tutte le masse (non solo quelle del generatore, o solo quelle dell'utente).<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Poichè i moduli FV sono certificati in classe II (doppio isolamento) e tutti i circuiti in corrente continua (sino all'inverter) li ho realizzati in doppio isolamento bisogna ammettere che non ho "masse elettriche" da collegare a terra e quindi non ho da risolvere il problema del primo guasto a terra ed anche del secondo, perchè non previsto come probabile dalla norma!!</div></div><br>In effetti hai ragione. Anche i miei pannelli e cavi sono tutti in doppio isolamento, ma ho fatto il collegamento a terra (avrò fatto male?). Ma se non li collego a massa, l'inverter la misura di isolamento la passa anche in caso di guasto?<br>Anche se il discorso della bassa probabilità di guasto ti porterebbe a dire che nemmeno serve la misura d'isolamento, tanto non cederà mai! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5deb4b09ce9519e79217c72c08edb961.gif" alt="h34r:"> mah.<br>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Per gli impianti connessi in rete è praticamente improbabile che si stia sotto i 120 VDC, per cui ti direi di scartare in partenza tale ipotesi!<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti</div></div><br>I valori di 120V cc sono riferiti sul conduttore di terra e non si riferiscono alla tensione del generatore fotovoltaico.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">scusa ma il valore di 1 A di corrente dove l'hai preso??<br>La soluzione di fare terre separate in impiantistica elettrica non è mai una buona soluzione!!</div></div><br>E' il fusibile che metto io o meglio che anche fronius consiglia nel suo quadro elettrico per sistemi collegati a terra.<br>Il fusibile è un dispositivo a massima corrente accettato dalla CEi 64/8 per la protezione dai contatti diretti.<br><br>E' vero , la norma prevede che la terra sia unica.<br>Pongo allora una domanda :<br>se metto a terra il meno del mio impianto fotovoltaico e tale terra è la stessa del lato alteranta, un guasto in casa mi carica in tensione il conduttore di terra che, essendo collegato al meno, porta una tensione alternata nell'inverter sul lato Dc, cosa succcede ???<br><br>P.S. in ogni caso non collego nessuna carcassa all'impianto di terra in quanto il componente è doppio isolamento.<br><br>Saluti a tutti
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsole @ 10/1/2008, 17:24)</div><div id="quote" align="left">2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito!<br><br>Saluti</div></div><br>Volevo fare una precisazione:<br><br>il secondo guasto è certamente un ctocto. COME MI PROTEGGO DAI CONTATTI INDIRETTI??!!!<br><br>GRAZIE A TUTTI
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 17:15)</div><div id="quote" align="left">I valori di 120V cc sono riferiti sul conduttore di terra e non si riferiscono alla tensione del generatore fotovoltaico.</div></div><br>120 VDC è la tensione di contatto limite per la corrente continua.<br>Se misuri la d.d.p. tra un conduttore di terra e un conduttore a 120 VDC quanto leggi secondo te?? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1d31b2c7035c5daca56f6d4eddd39270.gif" alt="">
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Non capisco la precisazione. Puoi spiegarti meglio.<br><br>Anche in alternata il sistema è 400V ma la tensione limite è 50 V.<br><br>Il limite dei 120V cc è garantito dal fusibile di 1 A se la resistenza di terra è pari o minore di 120 ohm.<br><br>Giusto ??<br>Possibile che nessuno abbia mai eseguito un calcolo di coordinamento delle protezione con l'impianto di terra ? Almeno in alternata per esperti del settore dovebbe essere una cosa naturale.<br><br>GRazie e saluti.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 18:25)</div><div id="quote" align="left">Il limite dei 120V cc è garantito dal fusibile di 1 A se la resistenza di terra è pari o minore di 120 ohm.</div></div><br>Scusa non avevo visto che il tuo era un sistema vincolato al potenziale di terra, guarda che è gestibile solo con inverter con trafo di isolamento! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0aab7fde0aba801dbe037f91e59fe13e.gif" alt=""><br>In questo modo, in caso di guasto, non interrompi il circuito ma solo il collegamento a terra; se le masse accessibili non sono tutte allo stesso potenziale non hai risolto nulla! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cef109b283e03f245af4689971f353a2.gif" alt=""><br>Ad ogni modo è gestibile, anche se personalmente non lo adotterei.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 18:25)</div><div id="quote" align="left">Non capisco la precisazione. Puoi spiegarti meglio.</div></div><br>Il tuo sistema, per essere considerato protetto, dal punto di vista dei contatti diretti e indiretti, dovrebbe avere la tensione lato DC a vuoto in STC non superiore a 120 V e la separazione, almeno con doppio isolamento, tra la parte AC e la parte DC (sistema a bassissima tensione di protezione - Circuito PELV).<br>Inoltre, per utilizzare tale sistema, devi garantire, per la protezione dai contatti diretti un adeguato nonchè scrupoloso isolamento delle parti attive e utilizzare apparecchi aventi un grado di protezione minimo IP2X o IPXXB (CEI 64-8/4).<br>In poche parole quello che risparmi da una parte lo spendi dall'altra! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/366560e3a3c6b56802e14a9e00754c60.gif" alt=""><br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti
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Il problema è che io non voglio fare così ma EVERGREEN mi obbliga perchè i suoi pannelli altrimenti si rovinano.<br>In ogni caso non ho intenzione di realizzare un PELV con sistema inferiore a 120 V cc ma di coordinare semplicemente le protezioni dacontatti diretti e indiretti.<br>Come fare non so, la mia idea è di fare come in alternata.<br>non è questione di risparmio, per diversi motivi ho pannelli Evergreen da collegare e devo adeguarmi ma voglio capire cosa fare per la sicurezza delle persone.<br>grazie e saluti.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 11/1/2008, 17:27)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsole @ 10/1/2008, 17:24)</div><div id="quote" align="left">2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito!<br><br>Saluti</div></div><br>Volevo fare una precisazione:<br><br>il secondo guasto è certamente un ctocto. COME MI PROTEGGO DAI CONTATTI INDIRETTI??!!!<br><br>GRAZIE A TUTTI</div></div><br>Io ho lo stesso problema con l'aggiunta che non sono sicuro che l'inveter con trafo HF eviti la richiusura del guasto lato cc attrverso il lato ca(siamo nel caso in cui le strutture di sostegno son collegate a terra nonostante i moduli siano di classe II).<br>Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l'inverter.In questo modo grazie al doppio isolamento sto proteggendo dai contatti indiretti.Non mi son comque fermato e ho provato a considerare gli anelli di guasto risultanti da un doppio guasto lato cc e in questo caso avendo a che fare con un corto avente un anello di guasto solo metallico dovrei proteggere il lato cc con un dispositivo di interruzione automatico garantendo che l'impedenza dell'anello di guasto (Zs) sia minore del rapporto fra la tensione nominale lato cc e il doppio della corrente di intervento dei dispositvi di protezione lato cc nei tempi previsti per i sistemi TN.Questa soluzione è però impervia da percorrere perchè dovrei avere un dispositivo di protezione sensibile alle ridotte Icc che si hanno nel lato cc essendo la I di corto di poco superiore alla In del panello!!!
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 12/1/2008, 13:21)</div><div id="quote" align="left">Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l'inverter.</div></div><br>Sono perfettamente d'accordo con le tue conclusioni salvo un fatto<br><br>l'inverter non può essere in classe II e quindi devo collegarlo a terra e proteggerlo con un normale differenziale alla partenza linea AC.GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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Il sistema vincolato al potenziale di terra è identificabile come un sistema TN-C, nel caso ci si colleghi all'impianto di terra esistente o TT nel caso si scelga di collegare le masse individualmente o collettivamente a terra, detto ciò:<br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">1) come garantisco la protezione dai contatti diretti ? (unico modo isolamento dalle parti attive)</div></div><br>Doppio isolamento o isolamento rinforzato<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">2) come garantisco la protezione dai contatti indiretti ? (con impianto di terra inferiore a 10 ohm)</div></div><br>Se il sistema è TN mediante l'utilizzo di un dispositivo di massima corrente sul lato DC, coordinato opportunamente.<br>P.e. un fusibile da 10A e I<sub>5s</sub>=5*I<sub>n</sub> inserito in un sistema con una tensione verso terra pari a 500 V (Tensione a vuoto alla minima temperatura di esercizio del generatore FV) deve garantire:<br>5x10<=500/Z<sub>g</sub> da cui Z<sub>g</sub> deve essere <=10 ohm<br>Vorrei far notare che, nei sistemi TN-C, il differenziale non garantisce la protezione dai contatti indiretti in quanto la corrente di guasto si richiude sul conduttore di protezione che è anche il polo negativo del sistema, determinando una corrente differenziale pari a 0; per cui il differenziale, anche posto sul lato AC, non protegge dai contatti indiretti sul lato DC!<br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">3) devo portare la terra a tutti i pannelli ? (per afre in modo che intervenga il fusibile in caso di guasto SI)</div></div><br>I moduli in classe II non vanno intenzionalmente collegati a terra (che poi lo siano per altre cause è un altro discorso!<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti<br><br>P.S. attendo osservazioni in merito a quanto esposto.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">P.e. un fusibile da 10A e I5s=5*In</div></div><br>Il sistema DC non può in nessun modo avere 5 In, La corrente che circola sarà la Icc del pannello.<br><br>Secondo me deve essere messo un fusibile sul collegamento a terra che faccia la funsione che a volte nei sistemi TN fa il relè omopolare sul centro stella del trasformatore.<br><br>Ciao a tutti.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 12/1/2008, 18:18)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">P.e. un fusibile da 10A e I5s=5*In</div></div><br>Il sistema DC non può in nessun modo avere 5 In, La corrente che circola sarà la Icc del pannello.</div></div><br>Non è proprio così, se hai 6 stringhe di cui una guasta, la corrente che si riversa sulla stringa guasta è 5 In.<br>Ad ogni modo è chiaro che non era quello il punto, ho soltanto riportato la formula che verifica la protezione dai contatti indiretti nei sistemi TN, occorre poi farla calzare per gli impianti fotovoltaici!! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fcc1669751906f71c41f27c444a505fc.gif" alt=""><br>...ma se devo stare a specificare tutto facciamo notte qui.... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/35515ae4656ed847bdadbd0f1bb7eb21.gif" alt=""> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/35515ae4656ed847bdadbd0f1bb7eb21.gif" alt=""><br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 12/1/2008, 13:27)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 12/1/2008, 13:21)</div><div id="quote" align="left">Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l'inverter.</div></div><br>Sono perfettamente d'accordo con le tue conclusioni salvo un fatto<br><br>l'inverter non può essere in classe II e quindi devo collegarlo a terra e proteggerlo con un normale differenziale alla partenza linea AC.</div></div><br>In effetti l'inverter lo collego a terra,ma i miei dubbi alla fine riguardano altro.Provo ad essere più preciso,riporto anche uno schema alla buona per gli anelli di guasto:<br><br>Premessa:<br>Siamo nel caso di impianto FV con lato c.c. gestito come IT e lato c.a. come TT.<br>Collego a terra le strutture di sostegno dei moduli. I moduli FV e tutti componenti lato c.c. tranne l’inverter sono di classe II.<br>Uso un inverter con trasformatore ad alta frequenza. I casi di guasto sono, primo caso richiusura attraverso le capacità, secondo caso richiusura attraverso Rt e lato c.a.<br><br>1)Nel caso si abbia un guasto verso terra lato c.c. il trasformatore ad alta frequenza, garantisce la gestione del lato c.c., come un IT?<br> Impedisce che la corrente di guasto si possa chiudere attraverso il lato c.a. attraversando l’inverter fino al guasto? Se non si richiude nel lato c.a. e<br> si richiude attraverso le capacità dei cavi (che essendo in continua si hanno solo nel transitorio di guasto), l’unica verifica da effettuare è che RtxIg sia minore di Ul, dove Rt= resistenza di terra, Ig= Iccmoduli_fv, Ul= tensione limite in c.c.= 120V.<br><br><br>2)Nel secondo caso (trasformatore che non garantisce la non richiusura del guasto dal lato c.a.), posso prevedere, come misura di protezione che il misuratore di isolamento comandi l’aperture dell’interruttore differenziale a monte dell’inverter? O esistono altre soluzioni?<br><br><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9b708cd8a17d241038c1b38a80aefd72.jpg" alt="image"><br><br>Saluti a tutti<br>Antonio<br>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (frank_77 @ 11/1/2008, 11:57)</div><div id="quote" align="left">ma se colleghi la struttura a terra colleghi anche la cornice dei moduli a terra... quindi, secondo me, il discorso del doppio isolamento non regge più tanto.<br>In più collegando la struttura a terra innalzi esponenzialmente la propabilità di fulminazione in quanto le linee equipotenziali del tetto si innalzano a dismisura... e come se il tetto andasse verso il fulmine!! (si crea l'effetto corona).<br>Ma poi... tutte le altre masse metalliche e gli eventuali impianti sul tetto li colleghi a terra?? come fai per le scariche laterali??<br>Ciao<br>Frank</div></div><br>Scusa frank se non ti ho risposto subito, perchè non credevo tu volessi da me una risposta.<br><br>Io mi riferivo al fatto che, a mio parere, in un sistema isolato in classe II io non mi preoccupo dei guasti a terra (primo o secondo che sia) perchè il mio inverter ha il conrtollo di isolamento. In ciò sono confortato dalle norme CEI 82-25 punto 4.3.1.3 "protezione contro i contatti indiretti"<br>Quello che tu hai posto è <u>un'altra</u> importante questione (Rischio da scariche atmosferiche) che ogni tecnico deve valutare è consapevolmente risolvere in relazione al rischio di fulminazione utilizzando le norme specifiche !<br>Io non ho nulla da insegnare al riguardo !GIULIANO
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....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 13/1/2008, 13:38)</div><div id="quote" align="left">secondo caso richiusura attraverso Rt e lato c.a.</div></div><br>L'inverter con trasformatore di isolamento serve proprio ad impedire la richiusura di eventuali correnti di guasto!<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 13/1/2008, 13:38)</div><div id="quote" align="left">1)Nel caso si abbia un guasto verso terra lato c.c. il trasformatore ad alta frequenza, garantisce la gestione del lato c.c., come un IT?</div></div><br>In caso di primo guasto il sistema IT diventa TN o raramente TT a seconda di come avviene il collegamento delle masse.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 13/1/2008, 13:38)</div><div id="quote" align="left">Impedisce che la corrente di guasto si possa chiudere attraverso il lato c.a. attraversando l’inverter fino al guasto?</div></div><br>Si.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 13/1/2008, 13:38)</div><div id="quote" align="left">Se non si richiude nel lato c.a. e si richiude attraverso le capacità dei cavi (che essendo in continua si hanno solo nel transitorio di guasto), l’unica verifica da effettuare è che RtxIg sia minore di Ul, dove Rt= resistenza di terra, Ig= Iccmoduli_fv, Ul= tensione limite in c.c.= 120V.</div></div><br>Il primo guasto in un sistema IT ha una corrente di guasto molto piccola dovuta appunto alla richiusura attraverso le capacità dei cavi.<br>In caso di secondo guasto, essendo adesso un sistema TN, si ha un corto circuito che fa circolare la Isc del campo FV; la Ig, che circola nel corpo di un eventuale Sig. Rossi, non è uguale alla Isc del campo ma è pari alla tensione diviso la resistenza del corpo umano+la resistenza verso terra della persona+la resistenza a terra del polo interessato dal guasto, semplificando:<br>Ig=U/Rc caso senza collegamento a terra<br>Tale valore è sicuramente superiore al valore limite della corrente continua (circa 40 mA) oppure<br>Ig=(U/Rc)*(Rt/Rt+Rc) caso con collegamento a terra<br>Tale valore risulta accettabile anche con resistenze di terra elevate (1000 ohm)<br>Ma il fatto è che, adoperando una protezione passiva (cavo a doppio isolamento e apparecchiatture in classe II) la normativa descrive come improbabile il verificarsi di un guasto!!! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e5bbcde33a3fe64022ab59db8f6bfb75.gif" alt=""><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio.canu @ 13/1/2008, 13:38)</div><div id="quote" align="left">2)Nel secondo caso (trasformatore che non garantisce la non richiusura del guasto dal lato c.a.), posso prevedere, come misura di protezione che il misuratore di isolamento comandi l’aperture dell’interruttore differenziale a monte dell’inverter? O esistono altre soluzioni?</div></div><br>Nel secondo caso (inverter senza trasformatore di isolamento) si adottano gli accorgimenti comuni per la protezione dai contatti indiretti: Impianto di terra e differenziale!<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti<br><br><span class="edit">Edited by Antonio Vincenti - 13/1/2008, 19:19</span>
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<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">L'inverter con trasformatore di isolamento serve proprio ad impedire la richiusura di eventuali correnti di guasto!</div></div><br>Il punto è proprio questo,le schede tecniche degli inveter che ho visto non dicono che il trafo è di isolamento(trasformatore con isolamento doppio o rinforzato fra gli avvolgimenti).Affermano solo che vi è la separazione galvanica tramite trafo ad alta frequenza senza specificare che sia o meno di isolamento!!Per questo motivo mi rimane il dubbio che si possa avere una richiusura tramite Rt e lato ca.<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In caso di primo guasto il sistema IT diventa TN o raramente TT a seconda di come avviene il colegamento delle masse.</div></div><br>In caso di primo guasto il lato cc non dovrebbe rimanere un IT e quindi si dovrebbe avere il passaggio della Icc=Icc modulo attraverso la Rt che poi si richiude attraverso le capacità?E quindi dovrebbe essere Rt x Icc minore di 120V ?<br><br>[QUOTE][Ma il fatto è che, adoperando una protezione passiva (cavo a doppio isolamento e apparecchiatture in classe II) la normativa descrive come improbabile il verificarsi di un guasto!!! <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/afe6f27fda7d2e0c27b198becce6de88.gif" alt=""><br>/QUOTE]<br>Infatti pensavo che usando un doppio isolamento per il lato cc fosse già una forzatura considerare un primo guasto peraltro segnalato dal controllore di isolamento e quindi il secondo guasto neanche l'ho preso in considerazione.Sbaglio?
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