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Interruttore Differenziale

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  • Interruttore Differenziale

    Carissimi tutti,<br><br>avrei da sottoporvi il seguente quesito:<br><br>1. Mi ritrovo in questa situazione, impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua, inverter con trasformatore di isolamento.<br>Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN, a questo punto ho un rilevatore di dispersione..... per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)<br><br><br>Vi ringrazio per la vs disponibilt&agrave;

  • #2
    <b>Ciao Gianfra77:</b><br>Io ti risponderei sicuramente si, anche perchè credo che il tuo inverter gi&agrave; al primo guasto a terra rilevato vada in blocco &#33;<br>
    GIULIANO
    _____________
    ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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    • #3
      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 8/1/2008, 15:39)</div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN</div></div><br>Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT, condizione da evitare.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 8/1/2008, 15:39)</div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>In verit&agrave; la questione è un attimino più complessa e dipende dallo stato delle masse.<br>Immagina un doppio guasto a massa da &quot;fasi&quot; diverse, per esempio in due parti separate della struttura di sostegno non collegata a terra (p.e. due file parallele su un tetto piano) alimentati da un unico trafo di isolamento esterno (vedi figura), come presumo sia nel tuo caso; Nella persona, che accidentalmente si trova in contatto con entrambe le masse, circola una corrente molto intensa (il circuito si richiude attraverso il corpo umano).<br>In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti<br><br><center><b>Attached Image</b></center><br><table class="fancyborder" style="width:50%" align="center" cellpadding="4" cellspacing="0"><tr><td align="center"><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a88850b25ed6d279d4052ce1f5be3d6f.jpg" alt="Attached Image"></table><p>

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      • #4
        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT,</div></div><br>Sbaglio o l&#39;impianto di terra deve essere unico? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/f887656b981d71ebe07ca8ed553e0b93.gif" alt=":blink:"><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.</div></div><br>Sei sicuro che dal punto di vista normativo sia ammesso? Io credo che sia meglio (oltre che in linea con le norme) il collegamento a un unico nodo equipotenziale (terreno incluso) di tutte le masse facenti parte dell&#39;impianto elettrico .<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua</div></div><br>-La prima lettera si riferisce al collegamento del centrostella del generatore (Centrostella lato BT del tr della cabina, per fare un esempio).<br>-La seconda lettera indica dove sono collegate le masse dell&#39;utente.<br>Ora, forse mi sbaglio, ma mi sembra che abbia poco senso parlare di IT, TN, TT, su un sistema come un generatore fotovoltaico. Direi solo che è isolato da terra.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN,</div></div><br>L&#39;inverter scollega il generatore e non fornisce energia in rete. Il generatore fotovoltaico continua a dare tensione. Questa tensione la possiamo trovare fra le masse e il lato del circuito che non presenta il guasto. Il pericolo si ha se si tocca un conduttore attivo.<br><br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>Per la protezione dai contatti indiretti l&#39;unica strada è collegare a terra le masse che potrebbero andare in tensione per via di un guasto, sempre. Poi se al verificarsi del guasto si manifesta una corrente di cortocircuito monofase (come nel TN-C in BT) questa va interrotta per evitare danni ai cavi, mica per la protezione dai contatti indiretti&#33;<br>Nel caso di secondo guasto a terra del generatore fotovoltaico si instaura un cortocircuito. La caratteristica I-V del pannello assicura gi&agrave; di suo la protezione dal sovraccarico dei cavi, non serve altro.<br><br><br><br>
        ciao
        Giorgio
        Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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        • #5
          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Dipende, se colleghi le masse a terra individualmente o per gruppi il sistema diventa TT,</div></div><br>Sbaglio o l&#39;impianto di terra deve essere unico? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a07358bd3431c37327abfc49277689bc.gif" alt=":blink:"><br><span style="color:blue">Dovrebbe ma non sempre lo è.</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In questo caso p.e. basta collegare le masse tra loro con conduttori isolati e non collegati a terra.</div></div><br>Sei sicuro che dal punto di vista normativo sia ammesso? Io credo che sia meglio (oltre che in linea con le norme) il collegamento a un unico nodo equipotenziale (terreno incluso) di tutte le masse facenti parte dell&#39;impianto elettrico .<br><span style="color:blue">Fa parte della &quot;PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO&quot;, metodo utilizzato per la protezione dai contatti indiretti che, a differenza dell&#39;impiego di impianti di terra e dispositivi amperometrici, non determinano l&#39;interruzione automatica del circuito, con evidente vantaggio per la continuit&agrave; di esercizio.<br>Si tratta di una protezione preventiva, che tende a impedire che possano verificarsi condizioni di pericolo. Ovviamente non è sempre attuabile&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9ac8cd2194975ecbc722e1a74f753aa6.gif" alt=""> </span> <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">impianto da 80 kWp gestito come IT lato corrente continua</div></div><br>-La prima lettera si riferisce al collegamento del centrostella del generatore (Centrostella lato BT del tr della cabina, per fare un esempio).<br>-La seconda lettera indica dove sono collegate le masse dell&#39;utente.<br>Ora, forse mi sbaglio, ma mi sembra che abbia poco senso parlare di IT, TN, TT, su un sistema come un generatore fotovoltaico. Direi solo che è isolato da terra.<br><span style="color:blue"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/a07358bd3431c37327abfc49277689bc.gif" alt=":blink:"> perchè?<br>Prima lettera I: Neutro isolato da terra;<br>Seconda lettera T: Masse del generatore collegate a terra (ove ricorra il caso)</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Se si verifica un guasto sulla parte in CC il sistema da IT diventa TN,</div></div><br>L&#39;inverter scollega il generatore e non fornisce energia in rete. Il generatore fotovoltaico continua a dare tensione. Questa tensione la possiamo trovare fra le masse e il lato del circuito che non presenta il guasto. Il pericolo si ha se si tocca un conduttore attivo.<br><span style="color:blue">La norma CEI 68-8/4 prevede che l&#39;impianto debba avere il dispositivo di controllo dell&#39;isolamento e che in caso di primo guasto questo deve azionare un dispositivo sonoro e/o visivo; non è previsto lo sganciamento dell&#39;inverter altrimenti il sistema IT non avrebbe più alcun vantaggio&#33;</span><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">per la protezione dai contatti indiretti NEL CASO DI SECONDO GUASTO mi basta tener conto della caratteristica I-V dei moduli ( e quindi la sola protezione dai sovraccarichi??)</div></div><br>Per la protezione dai contatti indiretti l&#39;unica strada è collegare a terra le masse che potrebbero andare in tensione per via di un guasto, sempre.<br><span style="color:blue">Questa è una strada ma non l&#39;unica, si può ottenere un livello di affidabilit&agrave; identico ed economicamente più vantaggioso (vedi PROTEZIONE SENZA INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO)</span><br>Poi se al verificarsi del guasto si manifesta una corrente di cortocircuito monofase (come nel TN-C in BT) questa va interrotta per evitare danni ai cavi, mica per la protezione dai contatti indiretti&#33;<br>Nel caso di secondo guasto a terra del generatore fotovoltaico si instaura un cortocircuito. La caratteristica I-V del pannello assicura gi&agrave; di suo la protezione dal sovraccarico dei cavi, non serve altro.<br><span style="color:blue">Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti</span>

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          • #6
            Carissimi,<br><br>Vi ringrazio innanzitutto per la disponibilit&agrave; dimostrata.<br><br>Vorrei fare alcune precisazione sulla discussione di ieri:<br><br>1. sono d&#39;accordo che in caso di primo guasto, L&#39;INVERTER non interrompe la produzione del generatore, nello stesso tempo interviene uno strumento che avverte con un segnale sonoro e visivo la perdita di isolamento.<br><br>2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br>SEcondo Voi che cosa bisogna fare nel momento in cui mi viene segnalata la perdita di isolamento ?<br><br>Grazie ancora

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            • #7
              Ciao,<br>questa discussione mi sembra molto interessante; volevo capire meglio il discorso del collegamento equipotenziale della struttura senza collegare la stessa a terra, in caso di sistema IT con trafo di isolamento effettivamento ho letto sulla norma 64-8/4 che è possibile portare le masse allo stesso potenziale senza collegarle a terra per evitare i problemi dovuti ad un secondo guasto, la guida 82-25 prescrive di mettere a terra le strutture che abbiano una resistenza inferiore a 1000ohm; a questo punto cosa bisogna fare se la stuttura ha una R&lt;1000ohm e come bisogna misurare la resistenza complessiva?V&agrave; messa a terra?<br>Non è preferibile evitare di portare il potenziale di terra sui tetti in modo da ridurre la probabilit&agrave; di fulminazione diretta?<br>Che tipo di protezione usate per il cortocircuito sul campo FV visto che la Inom e Icc dei moduli sono molto prossime tra loro?<br>Grazie per l&#39;aiuto <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/718ea29bbce59bd575d9aea06e393510.gif" alt=":shifty:">

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              • #8
                <br><br>2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito&#33;<br><br>Saluti

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                • #9
                  Io credo che a monte di tutta la discussione che si ta facendo ci sia da ragionare almeno su un problema :<br>Poichè i moduli FV sono certificati in classe II (doppio isolamento) e tutti i circuiti in corrente continua (sino all&#39;inverter) li ho realizzati in doppio isolamento bisogna ammettere che non ho &quot;masse elettriche&quot; da collegare a terra e quindi non ho da risolvere il problema del primo guasto a terra ed anche del secondo, perchè non previsto come probabile dalla norma&#33;&#33;<br>Anche la classificazione di sistemi IT o TT od anche TN io la posso fare se gli utilizzatori di cui ragiono hanno delle &quot;masse elettriche&quot;. Non è il mio caso e questo anche se per mie considerazioni collego a terra la struttura metallica del campo FV a protezione scariche atmosferiche.
                  GIULIANO
                  _____________
                  ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                  • #10
                    Io ho un probema ancora più grosso con pannelli EVERGREEN, mi chiedono di mettere il meno a terra e quindi il sistema perde le sue caratteristiche di isolato da terra (IT).<br>HO ragionato e l&#39;unica soluzione è garantire che la terra non assuma una tensione pericolosa che la 64/8 per la corrente continua considera 120 V cc.<br>A tale proposito come posso assicurare che una persona non sia sottoposto a questa tensione pericolosa. Devo coordinarla con un sistema che interrompa l&#39;alimentazione ma nel nostro caso l&#39;alimentazione è il sole e quindi non si riesce a interrompere, l&#39;unica cosa che posso interrompere è il collegamento a terra.<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l&#39;impianto di terra in modo tare da avere l&#39;intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell&#39;inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.

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                    • #11
                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 10/1/2008, 18:28)</div><div id="quote" align="left">Io ho un probema ancora più grosso con pannelli EVERGREEN, mi chiedono di mettere il meno a terra e quindi il sistema perde le sue caratteristiche di isolato da terra (IT).<br>HO ragionato e l&#39;unica soluzione è garantire che la terra non assuma una tensione pericolosa che la 64/8 per la corrente continua considera 120 V cc.<br>A tale proposito come posso assicurare che una persona non sia sottoposto a questa tensione pericolosa. Devo coordinarla con un sistema che interrompa l&#39;alimentazione ma nel nostro caso l&#39;alimentazione è il sole e quindi non si riesce a interrompere, l&#39;unica cosa che posso interrompere è il collegamento a terra.<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l&#39;impianto di terra in modo tare da avere l&#39;intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell&#39;inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.</div></div><br>Per gli impianti connessi in rete è praticamente improbabile che si stia sotto i 120 VDC, per cui ti direi di scartare in partenza tale ipotesi&#33;<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                      • #12
                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 10/1/2008, 18:28)</div><div id="quote" align="left">....<br>A tale proposito viene messo un fusibile sul conduttore che collega il meno a terra. A quasto punto bisogna coordinare però l&#39;impianto di terra in modo tare da avere l&#39;intervento sicuro del fusibile. per la legge di ohm (V= RxI) 120 / 1 = 120 ohm.<br>Se garantisco una resistenza di terra minore di 120 ohm ho la protezione totale delle persone.<br>La terra in ogni caso la farei separata e in loco in modo tale da evitare che un guasto in alternata mi carichi la terra e quindi il alto continua dell&#39;inverter in quanto non so come reagisca.<br>Ciao a tutti.</div></div><br>scusa ma il valore di 1 A di corrente dove l&#39;hai preso??<br>La soluzione di fare terre separate in impiantistica elettrica non è mai una buona soluzione&#33;&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 10/1/2008, 18:04)</div><div id="quote" align="left">....<br>Anche la classificazione di sistemi IT o TT od anche TN io la posso fare se gli utilizzatori di cui ragiono hanno delle &quot;masse elettriche&quot;. Non è il mio caso e questo anche se per mie considerazioni collego a terra la struttura metallica del campo FV a protezione scariche atmosferiche.</div></div><br>ma se colleghi la struttura a terra colleghi anche la cornice dei moduli a terra... quindi, secondo me, il discorso del doppio isolamento non regge più tanto.<br>In più collegando la struttura a terra innalzi esponenzialmente la propabilit&agrave; di fulminazione in quanto le linee equipotenziali del tetto si innalzano a dismisura... e come se il tetto andasse verso il fulmine&#33;&#33; (si crea l&#39;effetto corona).<br>Ma poi... tutte le altre masse metalliche e gli eventuali impianti sul tetto li colleghi a terra?? come fai per le scariche laterali??<br>Ciao<br>Frank

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                        • #13
                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Prima lettera I: Neutro isolato da terra;<br>Seconda lettera T: Masse del generatore collegate a terra (ove ricorra il caso)</div></div><br>.<br>La prima lettera concordo. La seconda indica dove sono collegate tutte le masse (non solo quelle del generatore, o solo quelle dell&#39;utente).<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Poichè i moduli FV sono certificati in classe II (doppio isolamento) e tutti i circuiti in corrente continua (sino all&#39;inverter) li ho realizzati in doppio isolamento bisogna ammettere che non ho &quot;masse elettriche&quot; da collegare a terra e quindi non ho da risolvere il problema del primo guasto a terra ed anche del secondo, perchè non previsto come probabile dalla norma&#33;&#33;</div></div><br>In effetti hai ragione. Anche i miei pannelli e cavi sono tutti in doppio isolamento, ma ho fatto il collegamento a terra (avrò fatto male?). Ma se non li collego a massa, l&#39;inverter la misura di isolamento la passa anche in caso di guasto?<br>Anche se il discorso della bassa probabilit&agrave; di guasto ti porterebbe a dire che nemmeno serve la misura d&#39;isolamento, tanto non ceder&agrave; mai&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/5deb4b09ce9519e79217c72c08edb961.gif" alt="h34r:"> mah.<br>
                          ciao
                          Giorgio
                          Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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                          • #14
                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Per gli impianti connessi in rete è praticamente improbabile che si stia sotto i 120 VDC, per cui ti direi di scartare in partenza tale ipotesi&#33;<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti</div></div><br>I valori di 120V cc sono riferiti sul conduttore di terra e non si riferiscono alla tensione del generatore fotovoltaico.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">scusa ma il valore di 1 A di corrente dove l&#39;hai preso??<br>La soluzione di fare terre separate in impiantistica elettrica non è mai una buona soluzione&#33;&#33;</div></div><br>E&#39; il fusibile che metto io o meglio che anche fronius consiglia nel suo quadro elettrico per sistemi collegati a terra.<br>Il fusibile è un dispositivo a massima corrente accettato dalla CEi 64/8 per la protezione dai contatti diretti.<br><br>E&#39; vero , la norma prevede che la terra sia unica.<br>Pongo allora una domanda :<br>se metto a terra il meno del mio impianto fotovoltaico e tale terra è la stessa del lato alteranta, un guasto in casa mi carica in tensione il conduttore di terra che, essendo collegato al meno, porta una tensione alternata nell&#39;inverter sul lato Dc, cosa succcede ???<br><br>P.S. in ogni caso non collego nessuna carcassa all&#39;impianto di terra in quanto il componente è doppio isolamento.<br><br>Saluti a tutti

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                            • #15
                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsole @ 10/1/2008, 17:24)</div><div id="quote" align="left">2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito&#33;<br><br>Saluti</div></div><br>Volevo fare una precisazione:<br><br>il secondo guasto è certamente un ctocto. COME MI PROTEGGO DAI CONTATTI INDIRETTI??&#33;&#33;&#33;<br><br>GRAZIE A TUTTI

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                              • #16
                                <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 17:15)</div><div id="quote" align="left">I valori di 120V cc sono riferiti sul conduttore di terra e non si riferiscono alla tensione del generatore fotovoltaico.</div></div><br>120 VDC è la tensione di contatto limite per la corrente continua.<br>Se misuri la d.d.p. tra un conduttore di terra e un conduttore a 120 VDC quanto leggi secondo te?? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1d31b2c7035c5daca56f6d4eddd39270.gif" alt="">

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                                • #17
                                  Non capisco la precisazione. Puoi spiegarti meglio.<br><br>Anche in alternata il sistema è 400V ma la tensione limite è 50 V.<br><br>Il limite dei 120V cc è garantito dal fusibile di 1 A se la resistenza di terra è pari o minore di 120 ohm.<br><br>Giusto ??<br>Possibile che nessuno abbia mai eseguito un calcolo di coordinamento delle protezione con l&#39;impianto di terra ? Almeno in alternata per esperti del settore dovebbe essere una cosa naturale.<br><br>GRazie e saluti.

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                                  • #18
                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 18:25)</div><div id="quote" align="left">Il limite dei 120V cc è garantito dal fusibile di 1 A se la resistenza di terra è pari o minore di 120 ohm.</div></div><br>Scusa non avevo visto che il tuo era un sistema vincolato al potenziale di terra, guarda che è gestibile solo con inverter con trafo di isolamento&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/0aab7fde0aba801dbe037f91e59fe13e.gif" alt=""><br>In questo modo, in caso di guasto, non interrompi il circuito ma solo il collegamento a terra; se le masse accessibili non sono tutte allo stesso potenziale non hai risolto nulla&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cef109b283e03f245af4689971f353a2.gif" alt=""><br>Ad ogni modo è gestibile, anche se personalmente non lo adotterei.<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                                    • #19
                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 11/1/2008, 18:25)</div><div id="quote" align="left">Non capisco la precisazione. Puoi spiegarti meglio.</div></div><br>Il tuo sistema, per essere considerato protetto, dal punto di vista dei contatti diretti e indiretti, dovrebbe avere la tensione lato DC a vuoto in STC non superiore a 120 V e la separazione, almeno con doppio isolamento, tra la parte AC e la parte DC (sistema a bassissima tensione di protezione - Circuito PELV).<br>Inoltre, per utilizzare tale sistema, devi garantire, per la protezione dai contatti diretti un adeguato nonchè scrupoloso isolamento delle parti attive e utilizzare apparecchi aventi un grado di protezione minimo IP2X o IPXXB (CEI 64-8/4).<br>In poche parole quello che risparmi da una parte lo spendi dall&#39;altra&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/366560e3a3c6b56802e14a9e00754c60.gif" alt=""><br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                                      • #20
                                        Il problema è che io non voglio fare così ma EVERGREEN mi obbliga perchè i suoi pannelli altrimenti si rovinano.<br>In ogni caso non ho intenzione di realizzare un PELV con sistema inferiore a 120 V cc ma di coordinare semplicemente le protezioni dacontatti diretti e indiretti.<br>Come fare non so, la mia idea è di fare come in alternata.<br>non è questione di risparmio, per diversi motivi ho pannelli Evergreen da collegare e devo adeguarmi ma voglio capire cosa fare per la sicurezza delle persone.<br>grazie e saluti.

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                                        • #21
                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Gianfra77 @ 11/1/2008, 17:27)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsole @ 10/1/2008, 17:24)</div><div id="quote" align="left">2. Arrivato a sto punto, se si verifica il secondo guasto perchè io non dovrei preoccuparmi dei contatti indiretti??? ma solo della protezione da ctocto?<br><br><br>Perchè se il sistema in continua è assimilabile ad un sistema IT con il primo guasto a terra il sistema generalmente diventa del tipo TN (o TT) e un ulteriore guasto a terra (il secondo) è un cortocircuito&#33;<br><br>Saluti</div></div><br>Volevo fare una precisazione:<br><br>il secondo guasto è certamente un ctocto. COME MI PROTEGGO DAI CONTATTI INDIRETTI??&#33;&#33;&#33;<br><br>GRAZIE A TUTTI</div></div><br>Io ho lo stesso problema con l&#39;aggiunta che non sono sicuro che l&#39;inveter con trafo HF eviti la richiusura del guasto lato cc attrverso il lato ca(siamo nel caso in cui le strutture di sostegno son collegate a terra nonostante i moduli siano di classe II).<br>Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l&#39;inverter.In questo modo grazie al doppio isolamento sto proteggendo dai contatti indiretti.Non mi son comque fermato e ho provato a considerare gli anelli di guasto risultanti da un doppio guasto lato cc e in questo caso avendo a che fare con un corto avente un anello di guasto solo metallico dovrei proteggere il lato cc con un dispositivo di interruzione automatico garantendo che l&#39;impedenza dell&#39;anello di guasto (Zs) sia minore del rapporto fra la tensione nominale lato cc e il doppio della corrente di intervento dei dispositvi di protezione lato cc nei tempi previsti per i sistemi TN.Questa soluzione è però impervia da percorrere perchè dovrei avere un dispositivo di protezione sensibile alle ridotte Icc che si hanno nel lato cc essendo la I di corto di poco superiore alla In del panello&#33;&#33;&#33;

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                                          • #22
                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 12/1/2008, 13:21)</div><div id="quote" align="left">Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l&#39;inverter.</div></div><br>Sono perfettamente d&#39;accordo con le tue conclusioni salvo un fatto<br><br>l&#39;inverter non può essere in classe II e quindi devo collegarlo a terra e proteggerlo con un normale differenziale alla partenza linea AC.
                                            GIULIANO
                                            _____________
                                            ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                                            • #23
                                              Il sistema vincolato al potenziale di terra è identificabile come un sistema TN-C, nel caso ci si colleghi all&#39;impianto di terra esistente o TT nel caso si scelga di collegare le masse individualmente o collettivamente a terra, detto ciò:<br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">1) come garantisco la protezione dai contatti diretti ? (unico modo isolamento dalle parti attive)</div></div><br>Doppio isolamento o isolamento rinforzato<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">2) come garantisco la protezione dai contatti indiretti ? (con impianto di terra inferiore a 10 ohm)</div></div><br>Se il sistema è TN mediante l&#39;utilizzo di un dispositivo di massima corrente sul lato DC, coordinato opportunamente.<br>P.e. un fusibile da 10A e I<sub>5s</sub>=5*I<sub>n</sub> inserito in un sistema con una tensione verso terra pari a 500 V (Tensione a vuoto alla minima temperatura di esercizio del generatore FV) deve garantire:<br>5x10&lt;=500/Z<sub>g</sub> da cui Z<sub>g</sub> deve essere &lt;=10 ohm<br>Vorrei far notare che, nei sistemi TN-C, il differenziale non garantisce la protezione dai contatti indiretti in quanto la corrente di guasto si richiude sul conduttore di protezione che è anche il polo negativo del sistema, determinando una corrente differenziale pari a 0; per cui il differenziale, anche posto sul lato AC, non protegge dai contatti indiretti sul lato DC&#33;<br><br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 21/12/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">3) devo portare la terra a tutti i pannelli ? (per afre in modo che intervenga il fusibile in caso di guasto SI)</div></div><br>I moduli in classe II non vanno intenzionalmente collegati a terra (che poi lo siano per altre cause è un altro discorso&#33<br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti<br><br>P.S. attendo osservazioni in merito a quanto esposto.

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                                              • #24
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                                                • #25
                                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">P.e. un fusibile da 10A e I5s=5*In</div></div><br>Il sistema DC non può in nessun modo avere 5 In, La corrente che circola sar&agrave; la Icc del pannello.<br><br>Secondo me deve essere messo un fusibile sul collegamento a terra che faccia la funsione che a volte nei sistemi TN fa il relè omopolare sul centro stella del trasformatore.<br><br>Ciao a tutti.

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                                                  • #26
                                                    <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (fede29 @ 12/1/2008, 18:18)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">P.e. un fusibile da 10A e I5s=5*In</div></div><br>Il sistema DC non può in nessun modo avere 5 In, La corrente che circola sar&agrave; la Icc del pannello.</div></div><br>Non è proprio così, se hai 6 stringhe di cui una guasta, la corrente che si riversa sulla stringa guasta è 5 In.<br>Ad ogni modo è chiaro che non era quello il punto, ho soltanto riportato la formula che verifica la protezione dai contatti indiretti nei sistemi TN, occorre poi farla calzare per gli impianti fotovoltaici&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fcc1669751906f71c41f27c444a505fc.gif" alt=""><br>...ma se devo stare a specificare tutto facciamo notte qui.... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/35515ae4656ed847bdadbd0f1bb7eb21.gif" alt=""> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/35515ae4656ed847bdadbd0f1bb7eb21.gif" alt=""><br>Cordiali saluti,<br><br>Antonio Vincenti

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                                                    • #27
                                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (gsughi @ 12/1/2008, 13:27)</div><div id="quote" align="left"><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (antonio&#46;canu @ 12/1/2008, 13:21)</div><div id="quote" align="left">Nonostante ciò penso di poter effettuare una protezione dai contatti indiretti lato cc usando moduli di classe II e adottando la stessa classe per cavi,quadri lato cc nonchè per l&#39;inverter.</div></div><br>Sono perfettamente d&#39;accordo con le tue conclusioni salvo un fatto<br><br>l&#39;inverter non può essere in classe II e quindi devo collegarlo a terra e proteggerlo con un normale differenziale alla partenza linea AC.</div></div><br>In effetti l&#39;inverter lo collego a terra,ma i miei dubbi alla fine riguardano altro.Provo ad essere più preciso,riporto anche uno schema alla buona per gli anelli di guasto:<br><br>Premessa:<br>Siamo nel caso di impianto FV con lato c.c. gestito come IT e lato c.a. come TT.<br>Collego a terra le strutture di sostegno dei moduli. I moduli FV e tutti componenti lato c.c. tranne l’inverter sono di classe II.<br>Uso un inverter con trasformatore ad alta frequenza. I casi di guasto sono, primo caso richiusura attraverso le capacit&agrave;, secondo caso richiusura attraverso Rt e lato c.a.<br><br>1)Nel caso si abbia un guasto verso terra lato c.c. il trasformatore ad alta frequenza, garantisce la gestione del lato c.c., come un IT?<br> Impedisce che la corrente di guasto si possa chiudere attraverso il lato c.a. attraversando l’inverter fino al guasto? Se non si richiude nel lato c.a. e<br> si richiude attraverso le capacit&agrave; dei cavi (che essendo in continua si hanno solo nel transitorio di guasto), l’unica verifica da effettuare è che RtxIg sia minore di Ul, dove Rt= resistenza di terra, Ig= Iccmoduli_fv, Ul= tensione limite in c.c.= 120V.<br><br><br>2)Nel secondo caso (trasformatore che non garantisce la non richiusura del guasto dal lato c.a.), posso prevedere, come misura di protezione che il misuratore di isolamento comandi l’aperture dell’interruttore differenziale a monte dell’inverter? O esistono altre soluzioni?<br><br><img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9b708cd8a17d241038c1b38a80aefd72.jpg" alt="image"><br><br>Saluti a tutti<br>Antonio<br>

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                                                      • #28
                                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (frank&#95;77 @ 11/1/2008, 11:57)</div><div id="quote" align="left">ma se colleghi la struttura a terra colleghi anche la cornice dei moduli a terra... quindi, secondo me, il discorso del doppio isolamento non regge più tanto.<br>In più collegando la struttura a terra innalzi esponenzialmente la propabilit&agrave; di fulminazione in quanto le linee equipotenziali del tetto si innalzano a dismisura... e come se il tetto andasse verso il fulmine&#33;&#33; (si crea l&#39;effetto corona).<br>Ma poi... tutte le altre masse metalliche e gli eventuali impianti sul tetto li colleghi a terra?? come fai per le scariche laterali??<br>Ciao<br>Frank</div></div><br>Scusa frank se non ti ho risposto subito, perchè non credevo tu volessi da me una risposta.<br><br>Io mi riferivo al fatto che, a mio parere, in un sistema isolato in classe II io non mi preoccupo dei guasti a terra (primo o secondo che sia) perchè il mio inverter ha il conrtollo di isolamento. In ciò sono confortato dalle norme CEI 82-25 punto 4.3.1.3 &quot;protezione contro i contatti indiretti&quot;<br>Quello che tu hai posto è <u>un&#39;altra</u> importante questione (Rischio da scariche atmosferiche) che ogni tecnico deve valutare è consapevolmente risolvere in relazione al rischio di fulminazione utilizzando le norme specifiche &#33;<br>Io non ho nulla da insegnare al riguardo &#33;
                                                        GIULIANO
                                                        _____________
                                                        ....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.

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                                                        • #29
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                                                          • #30
                                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">L&#39;inverter con trasformatore di isolamento serve proprio ad impedire la richiusura di eventuali correnti di guasto&#33;</div></div><br>Il punto è proprio questo,le schede tecniche degli inveter che ho visto non dicono che il trafo è di isolamento(trasformatore con isolamento doppio o rinforzato fra gli avvolgimenti).Affermano solo che vi è la separazione galvanica tramite trafo ad alta frequenza senza specificare che sia o meno di isolamento&#33;&#33;Per questo motivo mi rimane il dubbio che si possa avere una richiusura tramite Rt e lato ca.<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">In caso di primo guasto il sistema IT diventa TN o raramente TT a seconda di come avviene il colegamento delle masse.</div></div><br>In caso di primo guasto il lato cc non dovrebbe rimanere un IT e quindi si dovrebbe avere il passaggio della Icc=Icc modulo attraverso la Rt che poi si richiude attraverso le capacit&agrave;?E quindi dovrebbe essere Rt x Icc minore di 120V ?<br><br>[QUOTE][Ma il fatto è che, adoperando una protezione passiva (cavo a doppio isolamento e apparecchiatture in classe II) la normativa descrive come improbabile il verificarsi di un guasto&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/afe6f27fda7d2e0c27b198becce6de88.gif" alt=""><br>/QUOTE]<br>Infatti pensavo che usando un doppio isolamento per il lato cc fosse gi&agrave; una forzatura considerare un primo guasto peraltro segnalato dal controllore di isolamento e quindi il secondo guasto neanche l&#39;ho preso in considerazione.Sbaglio?

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