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20KWp a terra, vendita con 5% in più sul CE o SSP ?

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  • 20KWp a terra, vendita con 5% in più sul CE o SSP ?

    Vorrei fare un impianto da 20Kwp a terra su un terreno agricolo (come privato).
    C'è la possibilità di una maggiorazione del 5% dell'incentivo del CE se si consuma almeno il 70% di energia prodotta (e ce l'avrei).

    Il rimanente 30% bisogna quindi venderlo.
    Secondo voi mi può essere più conveniente questa maggiorazione del 5% e la vendita del 30%, oppure fare tutto in SSP?

    Dato che in vendita la corrente te la pagano poco (0,09cent), mentre in SSP è di più.
    Comunque avrei un contatore con contratto non residenziale, quindi il KWh lo pago 14cent + tasse e all'Enel mi dicevano che, tutto compreso, diventa sui 25cent al KWh!

    Però come privato non dovrei pagare le tasse sui soldi che mi danno dalla vendita dell'energia. Pago l'IVA, ma poi devo inserirli nella dichiarazione dei redditi (e pagare l'Irpef) o no?
    Padova, totalmente integrato 7,59kWp: 33 pannelli Solarworld 230W, 3 x Inverter Aurora 3000. Sud, elevazione 20°.

  • #2
    SSP tutta la vita a copertura consumi...anche un pò meno!
    Se anche sapessi che domani finisse il mondo, io, oggi, pianterei comunque il mio albero di mele.

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    • #3
      Ma se consumi il 70% della produzione ti avanza sempre un 30%, anche in scambio.
      Magari metti qualche kW in meno.

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      • #4
        permettimi di precisare un punto importante.

        il 70% di autoconsumo è definito come consumo istantaneo (cioè energia consumata nello stesso arco temporale in cui si produce) e non su base annuale.
        Il GSE ti riconoscerebbe il 5% in più sulla tariffa se tutta la produzione meno quella che immetti in rete e superiore al 70% della produzione e quindi si può calcolare solo dopo il primo anno di vita dell'impianto.
        Per maggiori chiarimenti puoi consultare la guida del GSE a pag. 8 e 9


        se avevi già considerato qesta situazione scusami.

        Comunque lo scambio puoi sempre farlo e vedere se in più anno per anno hai diritto al 5% in più.

        ciao

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        • #5
          Originariamente inviato da frank10 Visualizza il messaggio
          Però come privato non dovrei pagare le tasse sui soldi che mi danno dalla vendita dell'energia. Pago l'IVA, ma poi devo inserirli nella dichiarazione dei redditi (e pagare l'Irpef) o no?
          Se opti per la vendita, quello che vendi è rilevante ai fini fiscali ma non vengono assoggettati ad IVA.

          Invece se opti per lo scambio sul posto ad uso privato l'esubero non lo vendi.

          Invece l'incentivo del GSE non è mai rilevante ai fini IVA.

          Su tutta la disciplina fiscale di un impianto fotovoltaico è comunque intervenuta l'Agenzia delle entrate, puoi trovare tutto al link:


          ancora ciao

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          • #6
            Originariamente inviato da fepino Visualizza il messaggio
            Il GSE ti riconoscerebbe il 5% in più sulla tariffa se tutta la produzione meno quella che immetti in rete e superiore al 70% della produzione e quindi si può calcolare solo dopo il primo anno di vita dell'impianto.

            Comunque lo scambio puoi sempre farlo e vedere se in più anno per anno hai diritto al 5% in più.

            ciao
            Grazie delle risposte, però lo SSP e il 5% in più con il 70% di autoconsumo NON sono compatibili.
            Vedi a pag. 10 del pdf del GSE che mi hai linkato.

            Per questo chiedevo info sulla vendita dato che è l'unica possibilità nel caso si voglia sfruttare l'autoconsumo. Infatti si diventa autoproduttori e quindi niente SSP.

            Però forse, come dice giaga, conviene in ogni caso SSP anche senza il 5% in più del CE.
            Padova, totalmente integrato 7,59kWp: 33 pannelli Solarworld 230W, 3 x Inverter Aurora 3000. Sud, elevazione 20°.

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            • #7
              scusami frank10,

              ma non trovo che non siano compatibili l'autocosumo con SSP sulla guida.

              Io ritengo che se consumo il 70% di quello che produco contemporaneamente a quando lo produco posso considerarmi autoproduttore e ricevere il 5% in più di tariffa incentivante.
              Metre il 30% rimanente che produco lo posso scambiare con quello che consumo quando l'impianto non è in funzione e sono costretto a prenderlo dalla rete.

              se sto sbagliando correggimi, ci tengo personalmente a capire questo aspetto che credo non debba essere sottovalutato.

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              • #8
                Originariamente inviato da fepino Visualizza il messaggio
                ...non trovo che non siano compatibili l'autocosumo con SSP sulla guida.

                Io ritengo che se consumo il 70% di quello che produco contemporaneamente a quando lo produco posso considerarmi autoproduttore e ricevere il 5% in più di tariffa incentivante...
                autoproduttore lo diventi se sei in regime di vendita (obbligata per impianti superiori a 20 kWp) e l'impianto è non integrato architettonicamente.
                Se anche sapessi che domani finisse il mondo, io, oggi, pianterei comunque il mio albero di mele.

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                • #9
                  Autoproduttore si diventa per TUTTI gli impianti non integrati dove si consumi più del 70% dell' energia prodotta SU BASE ANNUA.
                  Di conseguenza la gestione della corrente (Scambio sul posto o vendita) non è rilevante alla maggiorazione della tariffa incentivante. Icentivo e gestione sono due cose ben distinte. Non facciamo confusione soprattutto ora che prende in mano il GSE anche lo scambio.

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                  • #10
                    l'impianto non solo deve essere non integrato ma anche superiore ai 3 kwp (lett. b e c della colonna 1... come recita il decreto!!) per poter usufruire del 5% in più sulla tariffa incentivante sempre che si consumi il 70% della produzione (in altre parole quello immesso nella rete non deve essere superiore al 30% della produzione).

                    "In termini generali, per stabilire se al SR spetta per un certo anno la qualifica di autoproduttore si confronta l’energia prodotta dall’impianto con quella autoconsumata nello stesso periodo temporale.

                    A titolo esemplificativo e nel caso più semplice in cui produzione e consumo avvengono nello
                    stesso sito l’energia autoconsumata è determinata come differenza tra l’energia prodotta e l’energia
                    immessa in rete; il GSE verifica in tal caso che il rapporto tra l’energia autoconsumata e
                    l’energia prodotta non sia inferiore a 0,7."

                    come da guida al Conto Energia a cura del GSE

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                    • #11
                      Originariamente inviato da AlcooL76 Visualizza il messaggio
                      Autoproduttore si diventa per TUTTI gli impianti ...
                      Di conseguenza la gestione della corrente (Scambio sul posto o vendita) non è rilevante alla maggiorazione della tariffa incentivante.
                      Appunto non facciamo confusione! Questo è ciò che vale per il Conto Energia

                      "L’autoproduttore, secondo la definizione data all’art. 2 comma 2 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999 n. 79, è la persona fisica o giuridica che produce energia elettrica e la utilizza in misura non inferiore al 70% annuo per uso proprio ovvero per uso delle società controllate, della società controllante e delle società controllate della medesima controllante, nonché per uso dei soci delle società cooperative di produzione e distribuzione dell’energia elettrica di cui all’art. 4, numero 8, della legge 6 dicembre 1962, n.1643, degli appartenenti ai consorzi o società consortili per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili e per gli usi di fornitura
                      autorizzati nei siti industriali anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto n. 79/99.
                      In termini generali, per stabilire se al soggetto responsabile spetta per un certo anno la qualifica di autoproduttore si confronta l’energia prodotta dall’impianto con quella autoconsumata nello stesso periodo temporale.
                      A titolo esemplificativo e nel caso più semplice in cui produzione e consumo avvengono nello stesso sito l’energia autoconsumata è determinata come differenza tra l’energia prodotta e l’energia immessa in rete; il GSE verifica in tal caso che il rapporto tra l’energia autoconsumata e l’energia prodotta non sia inferiore a 0,7. Il titolo di autoproduttore non si applica a chi usufruisce del serviziodi scambio sul posto."

                      Se anche sapessi che domani finisse il mondo, io, oggi, pianterei comunque il mio albero di mele.

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                      • #12
                        OK risolto l'arcano.

                        L'ultima frase in rosso che riporti non è contenuta nella prima guida del GSE, credimi

                        Infatti si fermava a quello che ho riportato io. Nella versione di aprile 2008 hanno aggiunto l'ultima frase che riporti tu.

                        Scusami ma il mio dubbio era legittimo, comunque questo chiarimento sarà utile a tutti. I forum servono sopratutto a questo

                        ciao a risentirci.

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                        • #13
                          Ok, quindi avevo capito giusto.

                          Una curiosità: il contatore che l'Enel mette per conteggiare l'energia che esce dall'impianto, in scambio sul posto, segna tutta l'energia prodotta, perché quella che utilizzo la prendo dal contatore Enel in ingresso.

                          Ma in regime di vendita con autoconsumo, parte della corrente prodotta la utilizzo direttamente dall'impianto mentre la produce, no? Quindi non mi viene conteggiata tutta nel contatore in uscita? Come fanno a controllare tutta quella che ho prodotto, se il contatore segnasse solo quella non usata? Forse leggono i dati dagli inverter?

                          Se qualcuno mi può chiarire meglio, lo ringrazio.
                          Padova, totalmente integrato 7,59kWp: 33 pannelli Solarworld 230W, 3 x Inverter Aurora 3000. Sud, elevazione 20°.

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                          • #14
                            l'impianto dovrebbe avere 2 contatori, uno a valle dell'impianto che misura l'energia prodotta (che potrebbe essere integrato nell'inverter), mentre quello che mette l'enel a parte quello che c'è già serve a misurare l'energia immessa in rete.
                            L'enel potrebbe anche sostituire quello che c'è, con uno, di titpo bidirezionale che misura sia l'energia prelevata sia quella immessa in rete.

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