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geotermia a bassa entalpia

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  • geotermia a bassa entalpia

    Ho notato che con 50°C di temperatura dell'acqua si fa poco, o meglio, è difficile ipotizzare un utilizzo diretto della fonte in ambito cogenerativo;
    alcuni cicli rankine organici partono da 70°C come T di ingresso.
    Tramite una pompa di calore (alimentata da rete o fotovoltaico o altro...) però è possibile innalzare la temperatura dell'acqua (es. di 20°C o più). In questa situazione avendo la citata fonte come fonte calda è possibile riscaldare un fluido di lavoro in un sistema rankine.... Cosa ne pensate?

  • #2
    Originariamente inviato da marco_ Visualizza il messaggio
    Ho notato che con 50°C di temperatura dell'acqua si fa poco, o meglio, è difficile ipotizzare un utilizzo diretto della fonte in ambito cogenerativo;
    alcuni cicli rankine organici partono da 70°C come T di ingresso.
    Tramite una pompa di calore (alimentata da rete o fotovoltaico o altro...) però è possibile innalzare la temperatura dell'acqua (es. di 20°C o più). In questa situazione avendo la citata fonte come fonte calda è possibile riscaldare un fluido di lavoro in un sistema rankine.... Cosa ne pensate?
    Walter Chiari in uno spettacolo di quando ero piccolo (1000 anni fa) tagliava un "troncio" a pezzetti per fare gli stuzzicadenti poi rimetteva assieme gli stuzzicadenti e faceva un altro "troncio"

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    • #3
      Sei stato chiarissimo.
      Comunque da quest'acqua calda non si può produrre un pò di elettricità? Magari utilizzandola di ausilio insieme a qualcos'altro..... grazie!

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      • #4
        Per produrre energia, ovvero elettricità, ci vogliono due sorgenti di calore, una calda e una più fredda.
        Disponendo di una falda d'acqua calda a 50 gradi, si può usare un'altra falda a 15 gradi per scaricare il calore dopo che ha prodotto energia. Tenendo conto di almeno 5 gradi di salto di temperatura del ciclo di potenza con le due sorgenti, il ciclo si svolgerebbe fra 45 e 20 gradi. Secondo il teorema di Carnot il massimo rendimento ottenibile è (1-T1/T2), dove le temperature sono in gradi assoluti, cioè 1-(273+20)/(273+45)=7.86%, che poi va ridotto per tutte le perdite varie del macchinario. Diciamo un 5%. Da 1m³ d'acqua che si raffredda da 50 a 45 gradi si cavano 5000 kcal, che col 5% di rendimento si possono convertire in 250 kcal di energia, cioè circa 0.3 kWh
        Per me il gioco non vale la candela (una candela parecchio costosa)

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        • #5
          Originariamente inviato da marco_ Visualizza il messaggio
          Sei stato chiarissimo.
          Comunque da quest'acqua calda non si può produrre un pò di elettricità? Magari utilizzandola di ausilio insieme a qualcos'altro..... grazie!
          Stregatto citando Carnot è stato più scientifico di me anche se chiarissimo e facile da intendere. L'energia termica a bassa temperatura è antieconomica per produrre energia meccanica per leggi fisiche , non per inadeguatezza tecnologica. E' comunque una bella opportunità quella di usufruirne per riscaldare gli ambienti in cui viviamo senza bruciare combustibili.
          Sulzer

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          • #6
            Walter Chiari in uno spettacolo di quando ero piccolo (1000 anni fa) tagliava un "troncio" a pezzetti per fare gli stuzzicadenti poi rimetteva assieme gli stuzzicadenti e faceva un altro "troncio"
            Erano Tognazzi e Vianello......

            YouTube - Troncio della Val Clavicola

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            • #7
              Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
              Erano Tognazzi e Vianello......

              YouTube - Troncio della Val Clavicola
              Hai ragione , però dal punto di vista energetico era azzeccato

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              • #8
                Ovviamente!

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