Riporto il seguente intervento in quanto ho valutato la serietà e la competenza dei frequentatori di questo forum.
Dopo aver seguito molte discussioni, vorrei cortesemente chiedere consigli per la gestione del mio impianto di riscaldamento geotermico, che potrebbe essere di interesse generale almeno a livello di curiosità!
Premetto che l'impianto è piuttosto rabberciato in seguito ad una disavventura avuta con la prima ditta impiantistica, che mi ha venduto apparecchi non adeguati e che incapace di portare a termine una installazione funzionante con le stesse, mi ha abbandonato a metà lavori lasciandomi con la pdc ancora imballata.
Dopo molto girare e chiedere ho trovato una seconda ditta, mediamente strutturata, che ha accettato di prendersi in carico la finalizzazione dell'impianto riprogettandolo da zero con quanto già acquistato, ma il tutto mi ha lasciato con costi di installazione raddoppiati rispetto al preventivo e un impianto non ottimale.
L'installazione è su una casa ristrutturata con cappotto 10cm, vetri termici, solaio del tetto coibentato 16cm lana di roccia e pavimenti radianti; due piani per circa 100 mq ciascuno.
In APE la prestazione energetica è stata calcolata a circa 49 kWh/m2anno, zona climatica D.
------ DESCRIZIONE IMPIANTO ---------
Pompa di calore acqua/acqua da 5 kw di potenza elettrica, 22 kW termici/20 frigoriferi nominali, tecnologia scroll senza inverter, la pdc lavora con acqua di falda a 15°C come sorgente di calore, e riscalda/raffredda l'acqua del circuito primario su un puffer da 200 lt, no ACS.
Il secondario è gestito con due pompe di circolazione per la mandata nei solai dei due piani (gli appartamenti sono separati) che prelevano dal puffer tramite una valvola di miscelazione (ebbene sì, ci sono i termostati e le elettrovalvole di zona).
In più per il ricambio di aria e la deumidificazione estiva (la mia zona in estate è molto afosa) posso attivare due impianti ad aria ventilata, uno per appartamento, che prelevano acqua refrigerata o riscaldata dal puffer per estate o inverno.
Inoltre la seconda ditta ha valutato insufficiente il diametro delle tubazioni posate dalla prima per riscaldare tramite pdc un accumulo di 1000 lt. che per motivi di spazio era posizionato in altro locale distante circa 20 m, per cui abbiamo installato una seconda pdc, questa aria/acqua, dedicata con accumulo di 300 lt con potenza elettrica di 0,5 kW.
Il tutto è collegato a contatore ENEL separato con contratto da 6 kW.
-------- SCHEMA FUNZIONALE ---------
Inverno: la pdc geotermicca lavora su puffer a T costante con differenziale a 2°, un secondario preleva previa valvola di miscelazione a centralina modulante sui due piani dell'edificio.
Due ventilatori centralizzati con scambiatore di calore collegato al puffer possono essere usati per il ricambio d'aria.
Estate: come d'inverno ma può essere effettuata deumidificazione durante il raffrescamento, facendo lavorare la pdc a 7° sul puffer e regolando la miscelatrice a >16° per i radianti a pavimento (è il motivo della predisposizione della valvola miscelatrice).
l'ACS è garantita da pdc aria/acqua separata, sfruttando le tubazioni già posate dalla prima ditta per integrazione con caldaia a metano preesistente alla ristrutturazione.
Non è prevista una curva climatica, ma potrei chiedere di integrare la pdc oppure la centralina di miscelazione con la rilevazione della T esterna per compensare la T di mandata.
---- FUNZIONAMENTO ---------
C'è da dire che l'appartamento a piano terra non è ancora abitato, per cui non è riscaldato, ed il solaio tra primo e terra è isolato solo tramite controsoffitto di cartongesso.
**** situazione iniziale
E qui viene il bello. L'impianto è stato acceso a metà novembre 2015, regolando l'acqua di mandata pdc a 38°, valvola miscelatrice bypassata (sempre aperta 100%), termostati di zona a 20/21° su ogni stanza, cronotermostato impostato per funzionare circa 10 ore al giorno, suddivise in due periodi giorno/notte.
la prima bolletta è arrivata per il periodo Novembre Dicembre con medie giornaliere di 38 kWh/giorno (400 euri).
**** seconda configurazione
Ho cominciato a studiare la situazione, e ho configurato la pdc alla temperatura minima consentita dalla programmazione di 30°, senza miscelazione (all'inizio la centralina della miscelatrice non funzionava!), cronotermostato impostato su cicli on/off di 4h/2h, termostati di zona impostati su 21,5 gradi di sicurezza.
Risultato, nel periodo delle giornate molto fredde di Gennaio (0°) consumi su 32 kWh/giorno, temperature di casa in ascesa continua che facevano chiudere i termostati.
**** terza configurazione
Sono passato a cicli on/off di 1h/1h, e complici le temperature miti di metà Gennaio (15°) sono arrivato a consumare 16/18 kWh/giorno, temperatura ambiente sempre in ascesa con intervento dei termostati.
**** quarta configurazione
Mi hanno finalmente cambiato la centralina modulante, ho potuto regolare la valvola di miscelazione a 24°, cronotermostato on 24h, fatto salire il puffer a 36° per accumulare calore e allontanare i cicli di accensione/spegnimento del compressore della pdc, ottenendo un tempo di lavoro di 3,5 minuti ogni a 24 minuti circa (due accensioni/ora).
Complici le temperature un pò più rigide di fine Gennaio (8°), il consumo si è attestato sui 22 kWh/giorno, temperatura ambiente stabile tra 19,5° e 20,5°.
**** quinta configurazione (finale)
Setpoint PDC a 34°
Differenziale di intervento al puffer 4°
miscelatrice a 23°
h24
TERMOSTATI di zona impostati su funzionamento proporzionale, in modo che all'avvicinarsi della temperatura target (20°), stacchino e attacchino per pochi minuti variabili in modo da non far freddare troppo l'acqua ed il massetto.
-> Temperatura ambiente stabile tra i 19 e i 20, consumo giornaliero da 14 a 18 kWh con temp. esterna tra i 6 e i 15 gradi.
Come sempre il radiante è acceso solo al piano primo e spento al pt.
Adesso il compressore si accende circa 5 minuti ogni 50. Abbassando troppo il setpoint (<30), i consumi aumentano. Alzandolo troppo, (>36) aumentano.
Verso gli ultimi periodi dell'inverno ed i primi tepori, il consumo era sceso fino a a 6 kWh/giorno mantenendo costante questa configurazione e la temperatura ambiente tra 20 e 21 gradi.
Purtroppo date le variazioni climatiche non è facile capire quale funzionamento sia più conveniente, ma ho idea che sto consumando sempre troppo rispetto all'efficienza energetica ottenuta sull'edificio.
Se siete arrivati a leggere fin qua, ringrazio per l'attenzione e aspetto le vostre gradite considerazioni e consigli, in vista del raffrescamento estivo! (che paura!)
Dopo aver seguito molte discussioni, vorrei cortesemente chiedere consigli per la gestione del mio impianto di riscaldamento geotermico, che potrebbe essere di interesse generale almeno a livello di curiosità!
Premetto che l'impianto è piuttosto rabberciato in seguito ad una disavventura avuta con la prima ditta impiantistica, che mi ha venduto apparecchi non adeguati e che incapace di portare a termine una installazione funzionante con le stesse, mi ha abbandonato a metà lavori lasciandomi con la pdc ancora imballata.
Dopo molto girare e chiedere ho trovato una seconda ditta, mediamente strutturata, che ha accettato di prendersi in carico la finalizzazione dell'impianto riprogettandolo da zero con quanto già acquistato, ma il tutto mi ha lasciato con costi di installazione raddoppiati rispetto al preventivo e un impianto non ottimale.
L'installazione è su una casa ristrutturata con cappotto 10cm, vetri termici, solaio del tetto coibentato 16cm lana di roccia e pavimenti radianti; due piani per circa 100 mq ciascuno.
In APE la prestazione energetica è stata calcolata a circa 49 kWh/m2anno, zona climatica D.
------ DESCRIZIONE IMPIANTO ---------
Pompa di calore acqua/acqua da 5 kw di potenza elettrica, 22 kW termici/20 frigoriferi nominali, tecnologia scroll senza inverter, la pdc lavora con acqua di falda a 15°C come sorgente di calore, e riscalda/raffredda l'acqua del circuito primario su un puffer da 200 lt, no ACS.
Il secondario è gestito con due pompe di circolazione per la mandata nei solai dei due piani (gli appartamenti sono separati) che prelevano dal puffer tramite una valvola di miscelazione (ebbene sì, ci sono i termostati e le elettrovalvole di zona).
In più per il ricambio di aria e la deumidificazione estiva (la mia zona in estate è molto afosa) posso attivare due impianti ad aria ventilata, uno per appartamento, che prelevano acqua refrigerata o riscaldata dal puffer per estate o inverno.
Inoltre la seconda ditta ha valutato insufficiente il diametro delle tubazioni posate dalla prima per riscaldare tramite pdc un accumulo di 1000 lt. che per motivi di spazio era posizionato in altro locale distante circa 20 m, per cui abbiamo installato una seconda pdc, questa aria/acqua, dedicata con accumulo di 300 lt con potenza elettrica di 0,5 kW.
Il tutto è collegato a contatore ENEL separato con contratto da 6 kW.
-------- SCHEMA FUNZIONALE ---------
Inverno: la pdc geotermicca lavora su puffer a T costante con differenziale a 2°, un secondario preleva previa valvola di miscelazione a centralina modulante sui due piani dell'edificio.
Due ventilatori centralizzati con scambiatore di calore collegato al puffer possono essere usati per il ricambio d'aria.
Estate: come d'inverno ma può essere effettuata deumidificazione durante il raffrescamento, facendo lavorare la pdc a 7° sul puffer e regolando la miscelatrice a >16° per i radianti a pavimento (è il motivo della predisposizione della valvola miscelatrice).
l'ACS è garantita da pdc aria/acqua separata, sfruttando le tubazioni già posate dalla prima ditta per integrazione con caldaia a metano preesistente alla ristrutturazione.
Non è prevista una curva climatica, ma potrei chiedere di integrare la pdc oppure la centralina di miscelazione con la rilevazione della T esterna per compensare la T di mandata.
---- FUNZIONAMENTO ---------
C'è da dire che l'appartamento a piano terra non è ancora abitato, per cui non è riscaldato, ed il solaio tra primo e terra è isolato solo tramite controsoffitto di cartongesso.
**** situazione iniziale
E qui viene il bello. L'impianto è stato acceso a metà novembre 2015, regolando l'acqua di mandata pdc a 38°, valvola miscelatrice bypassata (sempre aperta 100%), termostati di zona a 20/21° su ogni stanza, cronotermostato impostato per funzionare circa 10 ore al giorno, suddivise in due periodi giorno/notte.
la prima bolletta è arrivata per il periodo Novembre Dicembre con medie giornaliere di 38 kWh/giorno (400 euri).
**** seconda configurazione
Ho cominciato a studiare la situazione, e ho configurato la pdc alla temperatura minima consentita dalla programmazione di 30°, senza miscelazione (all'inizio la centralina della miscelatrice non funzionava!), cronotermostato impostato su cicli on/off di 4h/2h, termostati di zona impostati su 21,5 gradi di sicurezza.
Risultato, nel periodo delle giornate molto fredde di Gennaio (0°) consumi su 32 kWh/giorno, temperature di casa in ascesa continua che facevano chiudere i termostati.
**** terza configurazione
Sono passato a cicli on/off di 1h/1h, e complici le temperature miti di metà Gennaio (15°) sono arrivato a consumare 16/18 kWh/giorno, temperatura ambiente sempre in ascesa con intervento dei termostati.
**** quarta configurazione
Mi hanno finalmente cambiato la centralina modulante, ho potuto regolare la valvola di miscelazione a 24°, cronotermostato on 24h, fatto salire il puffer a 36° per accumulare calore e allontanare i cicli di accensione/spegnimento del compressore della pdc, ottenendo un tempo di lavoro di 3,5 minuti ogni a 24 minuti circa (due accensioni/ora).
Complici le temperature un pò più rigide di fine Gennaio (8°), il consumo si è attestato sui 22 kWh/giorno, temperatura ambiente stabile tra 19,5° e 20,5°.
**** quinta configurazione (finale)
Setpoint PDC a 34°
Differenziale di intervento al puffer 4°
miscelatrice a 23°
h24
TERMOSTATI di zona impostati su funzionamento proporzionale, in modo che all'avvicinarsi della temperatura target (20°), stacchino e attacchino per pochi minuti variabili in modo da non far freddare troppo l'acqua ed il massetto.
-> Temperatura ambiente stabile tra i 19 e i 20, consumo giornaliero da 14 a 18 kWh con temp. esterna tra i 6 e i 15 gradi.
Come sempre il radiante è acceso solo al piano primo e spento al pt.
Adesso il compressore si accende circa 5 minuti ogni 50. Abbassando troppo il setpoint (<30), i consumi aumentano. Alzandolo troppo, (>36) aumentano.
Verso gli ultimi periodi dell'inverno ed i primi tepori, il consumo era sceso fino a a 6 kWh/giorno mantenendo costante questa configurazione e la temperatura ambiente tra 20 e 21 gradi.
Purtroppo date le variazioni climatiche non è facile capire quale funzionamento sia più conveniente, ma ho idea che sto consumando sempre troppo rispetto all'efficienza energetica ottenuta sull'edificio.
Se siete arrivati a leggere fin qua, ringrazio per l'attenzione e aspetto le vostre gradite considerazioni e consigli, in vista del raffrescamento estivo! (che paura!)
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