"Idroelettrico, nuove regole della regione Emilia-Romagna."
Questo articolo è comparso alcuni giorni or sono sul quotidiano "La Cronaca" della provincia di Piacenza. Ne riporto una sintesi.
Cresce il numero delle domande presentate agli uffici regionali per la costruzione di impianti idroelettrici sui fiumi della regione, al punto da indurre la Giunta Regionale a prendere provvedimenti per regolamentare la materia.
In una bozza di delibera, spedita alle provincie nei giorni scorsi, si esprime la volonta di incentivare lo sfruttamento della energia idroelettrica (mini-idro?) tutelando nel contempo i fiumi ed i loro ecosistemi.
...
Due i criteri principali per la concessione delle derivazioni:
-primo, la definizione della distanza minima fra due derivazioni della stessa asta fluviale, pari al doppio rispetto alla lunghezza di una eventuale derivazione esistente (l'articolo è un poco fumoso).
-secondo, la conservazione delle caratteristiche qualitative del corpo d'acqua così come si presenta a monte della derivazione.
...
I punti che paiono più interessanti ed innovativi sono però i seguenti:
-riduzione del canone di concessione del 50%
-le nuove derivazioni potranno prevedere opere di sbarramento solo qualora tali strutture risultino necessarie per la difesa idraulica e risultino comprese tra le opere programmate dalle amministrazioni competenti.
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Sullo stesso quotidiano, in data odierna è comparso il testo di una risoluzione del comitato regionale di un partito di opposizione (a livello nazionale).
Sintetizzo:
...la realizzazione di centrali idro non può prescindere dal mantenimento delle caratteristiche di naturalità dei corsi d'acqua. E' per questo motivo che il partito XXX chiede...la collocazione di questi impianti in modo prioritario sulle strutture esistenti, sui corsi d'acqua artificiali, canali di bonifica, a valle delle prese degli acquedotti.
...
il XXX chiede infine una moratoria dei progetti presentati fino alla emanazione della direttiva richiesta.
Questo articolo è comparso alcuni giorni or sono sul quotidiano "La Cronaca" della provincia di Piacenza. Ne riporto una sintesi.
Cresce il numero delle domande presentate agli uffici regionali per la costruzione di impianti idroelettrici sui fiumi della regione, al punto da indurre la Giunta Regionale a prendere provvedimenti per regolamentare la materia.
In una bozza di delibera, spedita alle provincie nei giorni scorsi, si esprime la volonta di incentivare lo sfruttamento della energia idroelettrica (mini-idro?) tutelando nel contempo i fiumi ed i loro ecosistemi.
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Due i criteri principali per la concessione delle derivazioni:
-primo, la definizione della distanza minima fra due derivazioni della stessa asta fluviale, pari al doppio rispetto alla lunghezza di una eventuale derivazione esistente (l'articolo è un poco fumoso).
-secondo, la conservazione delle caratteristiche qualitative del corpo d'acqua così come si presenta a monte della derivazione.
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I punti che paiono più interessanti ed innovativi sono però i seguenti:
-riduzione del canone di concessione del 50%
-le nuove derivazioni potranno prevedere opere di sbarramento solo qualora tali strutture risultino necessarie per la difesa idraulica e risultino comprese tra le opere programmate dalle amministrazioni competenti.
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Sullo stesso quotidiano, in data odierna è comparso il testo di una risoluzione del comitato regionale di un partito di opposizione (a livello nazionale).
Sintetizzo:
...la realizzazione di centrali idro non può prescindere dal mantenimento delle caratteristiche di naturalità dei corsi d'acqua. E' per questo motivo che il partito XXX chiede...la collocazione di questi impianti in modo prioritario sulle strutture esistenti, sui corsi d'acqua artificiali, canali di bonifica, a valle delle prese degli acquedotti.
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il XXX chiede infine una moratoria dei progetti presentati fino alla emanazione della direttiva richiesta.
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