Salve a tutti,da oggi ho un problema da risolvere,(direte voi beto che ne ha solo uno)per ora ho trovato 3 soluzzioni ..che ora vi posto... "cosi non ho piu nessun problema da risolvere" ma solo da scegliere, potrebbe essere utile a tutti.
Il problema si pone su una turbina idroelettrica da 12kw trifase con alternatore sincrono da paralellare alla rete nazionale,dato che la nuova normativa DK 5940 vieta di mettere in parallelo alternatori sincroni in BT, e oltre al fatto che durante l'inverno a temperature glaciali (si arriva anche a -25°)la turbina soffre di diminuzzione di portata specialmente la notte e di conseguenza calo di produzione che ovviamente causa sbalzi di tensione e frequenza tali da far intervenire l'eventuale dispositivo di interfaccia per il parallelemento,ora i problemi sono 2!! le soluzioni sono 3.
1 riguardante il parallelamento basterebbe sostituire l'alternatore sincrono con un asincrono (motore) ed eventualmente dotarlo di auto ecitazione mediante condensatori nel caso di funzionamento in isola, da disinserire durante il parallelo come prescritto dalla DK5940,ma rimane il problema degli sbalzi invernali,questa soluzione é fattibile e facile e meno costosa, anche dal fatto che la turbina alimenta carichi puremente resistivi in trifase+neutro in caso di funzionamento in isola, mi rimarrebbe sul groppone un alternatore Meccalte !!! ma so gia' dove piazzarlo ovviamente
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2 dato che l'enel o meglio la DK5940 vieta in BT il parallelamento di alternatori sincroni basterebbe utilizzare un dispositivo di conversione rotante fatto in casa, semplicemente utilizzando un motore di adeguata potenza 10-12kw accoppiato direttamente o tramite cinghia e pulegie ad un altro motore identico che fungerebbe da alternatore asincrono da parallelare, si avra' ovviamente una tripla conversione con le conseguenze perdite di efficenza ma piu rapida e fattibile dato la disposizione di un locale dove arriva la linea della turbina e lasiare l'alternatore originale sincrono alla turbina, si pone sempre il secondo problema degli sbalzi o cali di tensione e frequenza, risolvibili utilizzando motore piu piccolo e di conseguenza cedendo meno corrente all'enel restando sotto il minimo della potenza della turbina, questa soluzione é piu costosa della prima dato l'utilizzo di due motori ed meno efficente.
3 utilizzare un inverter AC>AC come descritto sulla DK5940 ma chi li vende e risolvera il secondo problema??dovra anche avere caratteristiche omologate secondo la DK...
Un altra soluzione simile e costosa sarebbe faro artigianalmente, nel senso di raddrizzare la tensione alternata trifase con diodi di potenza e condensatori e interfacciare un inverter grid con usita trifaseda 10-12kw max per il fotovoltaico o tre monofase da 4kw max, dato l'ampio range di tensione in ingresso che va dai 100-150v in tensione continua a oltre i 500V si risolverebbe anche il problema degli sbalzi e cali di tensione e si "risparmierebbe" anche il costo del dispositivo di interfaccia omologato secondo DV 601-602-604,dato che gli inverter grid lo implementano,ma il tutto costerebbe comunque un botto si va dai 8.000euro ai 15.000!!!!ma sarebbe una soluzione migliore e ammortizzabile in pochi anni con l'introiti per la vendita della corrente.
Secondo voi quale soluzzione é piu fattibile in base ai costi ??
Forse Sandro mi potresti aiutare a capire i costi di motori ad alta efficenza da almeno 10kw i caso della prima e seconda soluzione e eventuale dispositivo di eccitazione e controllo tensione e frequenza per il funzionamento in isola nella eventuale scelta della prima soluzione o schemi per radrizzare la tensione alternata utilizzando diodi di potenza monoblocco o 6 singoli e eventualmente da rettificare o meglio da stabilizare mediante condensatori in continua da interfacciare direttamente all'inverter grid Grazzie.
Ciao a tutti
Edited by buran001 - 29/9/2006, 04:46
Il problema si pone su una turbina idroelettrica da 12kw trifase con alternatore sincrono da paralellare alla rete nazionale,dato che la nuova normativa DK 5940 vieta di mettere in parallelo alternatori sincroni in BT, e oltre al fatto che durante l'inverno a temperature glaciali (si arriva anche a -25°)la turbina soffre di diminuzzione di portata specialmente la notte e di conseguenza calo di produzione che ovviamente causa sbalzi di tensione e frequenza tali da far intervenire l'eventuale dispositivo di interfaccia per il parallelemento,ora i problemi sono 2!! le soluzioni sono 3.
1 riguardante il parallelamento basterebbe sostituire l'alternatore sincrono con un asincrono (motore) ed eventualmente dotarlo di auto ecitazione mediante condensatori nel caso di funzionamento in isola, da disinserire durante il parallelo come prescritto dalla DK5940,ma rimane il problema degli sbalzi invernali,questa soluzione é fattibile e facile e meno costosa, anche dal fatto che la turbina alimenta carichi puremente resistivi in trifase+neutro in caso di funzionamento in isola, mi rimarrebbe sul groppone un alternatore Meccalte !!! ma so gia' dove piazzarlo ovviamente

2 dato che l'enel o meglio la DK5940 vieta in BT il parallelamento di alternatori sincroni basterebbe utilizzare un dispositivo di conversione rotante fatto in casa, semplicemente utilizzando un motore di adeguata potenza 10-12kw accoppiato direttamente o tramite cinghia e pulegie ad un altro motore identico che fungerebbe da alternatore asincrono da parallelare, si avra' ovviamente una tripla conversione con le conseguenze perdite di efficenza ma piu rapida e fattibile dato la disposizione di un locale dove arriva la linea della turbina e lasiare l'alternatore originale sincrono alla turbina, si pone sempre il secondo problema degli sbalzi o cali di tensione e frequenza, risolvibili utilizzando motore piu piccolo e di conseguenza cedendo meno corrente all'enel restando sotto il minimo della potenza della turbina, questa soluzione é piu costosa della prima dato l'utilizzo di due motori ed meno efficente.
3 utilizzare un inverter AC>AC come descritto sulla DK5940 ma chi li vende e risolvera il secondo problema??dovra anche avere caratteristiche omologate secondo la DK...
Un altra soluzione simile e costosa sarebbe faro artigianalmente, nel senso di raddrizzare la tensione alternata trifase con diodi di potenza e condensatori e interfacciare un inverter grid con usita trifaseda 10-12kw max per il fotovoltaico o tre monofase da 4kw max, dato l'ampio range di tensione in ingresso che va dai 100-150v in tensione continua a oltre i 500V si risolverebbe anche il problema degli sbalzi e cali di tensione e si "risparmierebbe" anche il costo del dispositivo di interfaccia omologato secondo DV 601-602-604,dato che gli inverter grid lo implementano,ma il tutto costerebbe comunque un botto si va dai 8.000euro ai 15.000!!!!ma sarebbe una soluzione migliore e ammortizzabile in pochi anni con l'introiti per la vendita della corrente.
Secondo voi quale soluzzione é piu fattibile in base ai costi ??
Forse Sandro mi potresti aiutare a capire i costi di motori ad alta efficenza da almeno 10kw i caso della prima e seconda soluzione e eventuale dispositivo di eccitazione e controllo tensione e frequenza per il funzionamento in isola nella eventuale scelta della prima soluzione o schemi per radrizzare la tensione alternata utilizzando diodi di potenza monoblocco o 6 singoli e eventualmente da rettificare o meglio da stabilizare mediante condensatori in continua da interfacciare direttamente all'inverter grid Grazzie.
Ciao a tutti
Edited by buran001 - 29/9/2006, 04:46
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