Ciao a tutti. Solo una riflessione. Così, tra capo e collo, perchè ci sono 'inciampato' per sbaglio.
Mi piacerebbe trasmettere a chi legge questo forum un modo, che personalmente trovo moooolto interessante, di leggere le informazioni in rete.
Vi segnalo un documento, antitesi a quello che sarebbe poi diventato il 'Processo di caricamento del Pd', operazione che costituisce il primo step della tanto discussa Fusione Fredda di Fleishmann & Pons.
Parecchi anni fa, in un esperimento Y. Arata scopri che in un catodo cavo immerso in acqua si accumula idrogeno a pressioni sempre maggiori, potenzialmente in grado di raggiungere valori altissimi (vedi anche http://www.iccf12.org/abstract_file/Mon-16.pdf).
Il Prof. Celani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Frascati ha recentemente replicato tale esperimento, ottenendo conferme.
Ebbene, molti suoi illustri colleghi, fra cui il Prof. Battaglia (che scrive su questo forum) hanno messo in dubbio sia gli esiti di Arata che quelli di Celani.
Ora, vi faccio notare come, altre branche della scienza e della tecnologia, conoscano tale fenomeno, anche se non si rendono conto che si tratta della stessa cosa:
http://www.essica.com/it/Approfondimenti/A...67E1A9A939E5087
Articolo sulla corrosione da Idrogeno che cita:
Ecco, il mondo della scienza accademica è fatto di queste cose. Troppo spesso manca coordinamento e capacità di correlare le informazioni a disposizione. Troppi ricercatori sono 'gelosi' del proprio campo di indagine e/o invidiosi di quello altrui, al punto da non voler vedere quando ci sono i risultati, quando questi sono raggiunti da altri.
Mi piacerebbe trasmettere a chi legge questo forum un modo, che personalmente trovo moooolto interessante, di leggere le informazioni in rete.
Vi segnalo un documento, antitesi a quello che sarebbe poi diventato il 'Processo di caricamento del Pd', operazione che costituisce il primo step della tanto discussa Fusione Fredda di Fleishmann & Pons.
Parecchi anni fa, in un esperimento Y. Arata scopri che in un catodo cavo immerso in acqua si accumula idrogeno a pressioni sempre maggiori, potenzialmente in grado di raggiungere valori altissimi (vedi anche http://www.iccf12.org/abstract_file/Mon-16.pdf).
Il Prof. Celani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Frascati ha recentemente replicato tale esperimento, ottenendo conferme.
Ebbene, molti suoi illustri colleghi, fra cui il Prof. Battaglia (che scrive su questo forum) hanno messo in dubbio sia gli esiti di Arata che quelli di Celani.
Ora, vi faccio notare come, altre branche della scienza e della tecnologia, conoscano tale fenomeno, anche se non si rendono conto che si tratta della stessa cosa:
http://www.essica.com/it/Approfondimenti/A...67E1A9A939E5087
Articolo sulla corrosione da Idrogeno che cita:
CITAZIONE
La presenza di idrogeno atomico adsorbito dalla superficie del metallo genera una serie di fenomeni corrosivi che in base a svariati motivi possono essere di natura chimica o meccanica tra i quali segnaliamo:
* Rigonfiamento (blistering) Quando l’idrogeno penetrato nel metallo raggiunge per diffusione una cavità che può essere una soffiatura o una inclusione oppure una semplice imperfezione di saldatura passa allo stato molecolare non essendo presenti nella cavità ioni in grado di contrastarlo. L’accumulo di idrogeno, che non riesce a migrare per diffusione verso l’esterno, e il continuo processo di ricombinazione provoca un rigonfiamento del difetto a causa delle elevatissime pressioni che si vengono a creare. ...
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* Rigonfiamento (blistering) Quando l’idrogeno penetrato nel metallo raggiunge per diffusione una cavità che può essere una soffiatura o una inclusione oppure una semplice imperfezione di saldatura passa allo stato molecolare non essendo presenti nella cavità ioni in grado di contrastarlo. L’accumulo di idrogeno, che non riesce a migrare per diffusione verso l’esterno, e il continuo processo di ricombinazione provoca un rigonfiamento del difetto a causa delle elevatissime pressioni che si vengono a creare. ...
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Ecco, il mondo della scienza accademica è fatto di queste cose. Troppo spesso manca coordinamento e capacità di correlare le informazioni a disposizione. Troppi ricercatori sono 'gelosi' del proprio campo di indagine e/o invidiosi di quello altrui, al punto da non voler vedere quando ci sono i risultati, quando questi sono raggiunti da altri.
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