CITAZIONE
Ciao Quantum e salve a tutti,
sono nuovo del quartiere e sono più uno sperimentale che un teorico.
Ho quelle informazioni riguardanti lo spettroscopio: trattasi di un XRF (X-ray-fluorescence) con una separazione tra righe di 100 eV ed una sensibilità pari a 10 ng/cm2.
ho eseguito dei test con Na2CO3 0,5M ed elettrodi di Al puro al 99,999 ma mi si è fuso come burro quindi ho ordinato il W che durerà di più spero.
Ho gli spettri dell'Al prima (Al puro) e dei campioni dopo la fusione, li ho sovrapposti ma no mi sono chiari molti aspetti di possibili trasmutazioni avvenute.
Se qualcuno è disposto a darmi spiegazioni è il benvenuto.
C'è da dire però che anche se avessi analizzato due campioni identici di Al le misure sarebbero potute essere diverse in quanto basta cambiare di poco la posizione dei campioni ed ecco che i raggi X colpiscono o meno una zona, oppure, avendo fissato i campioni con del nastro adesivo, lo spettroscopio potrebbe aver analizzato parte di esso e quindi lo spettro potrebbe essere stato modificato.
Gli spettri delle misure li potete trovare a questo indirizzo:
http://mio.discoremoto.virgilio.it/genni
Vorrei sapere anche come mai secondo voi gli elementi nuovi si depositano sulla parte alta del catodo e non dove si innesca il plasma e come potete essere sicuri che ciò che si deposita non provenga da reazioni con l'elettrolita o con l'ambiente esterno.
Siccome mi occupo di superconduttività (mgb2 è un superconduttore a Tc=39K) e siccome ho l'attrezzatura necessaria, proverò a sinterizzare delle polveri e a farle fondere utilizzando la cella, sarebbe un ottimo metodo per realizzare delle leghe che avrebbero altrimenti bisogno di forni al plasma molto costosi.
Se qualcuno ha qualche suggerimento si faccia pure avanti.
Mi sapreste consigliare qualche modello teorico da studiare per giustificare le trasmutazioni?
Grazie a tutti
Gennaro
sono nuovo del quartiere e sono più uno sperimentale che un teorico.
Ho quelle informazioni riguardanti lo spettroscopio: trattasi di un XRF (X-ray-fluorescence) con una separazione tra righe di 100 eV ed una sensibilità pari a 10 ng/cm2.
ho eseguito dei test con Na2CO3 0,5M ed elettrodi di Al puro al 99,999 ma mi si è fuso come burro quindi ho ordinato il W che durerà di più spero.
Ho gli spettri dell'Al prima (Al puro) e dei campioni dopo la fusione, li ho sovrapposti ma no mi sono chiari molti aspetti di possibili trasmutazioni avvenute.
Se qualcuno è disposto a darmi spiegazioni è il benvenuto.
C'è da dire però che anche se avessi analizzato due campioni identici di Al le misure sarebbero potute essere diverse in quanto basta cambiare di poco la posizione dei campioni ed ecco che i raggi X colpiscono o meno una zona, oppure, avendo fissato i campioni con del nastro adesivo, lo spettroscopio potrebbe aver analizzato parte di esso e quindi lo spettro potrebbe essere stato modificato.
Gli spettri delle misure li potete trovare a questo indirizzo:
http://mio.discoremoto.virgilio.it/genni
Vorrei sapere anche come mai secondo voi gli elementi nuovi si depositano sulla parte alta del catodo e non dove si innesca il plasma e come potete essere sicuri che ciò che si deposita non provenga da reazioni con l'elettrolita o con l'ambiente esterno.
Siccome mi occupo di superconduttività (mgb2 è un superconduttore a Tc=39K) e siccome ho l'attrezzatura necessaria, proverò a sinterizzare delle polveri e a farle fondere utilizzando la cella, sarebbe un ottimo metodo per realizzare delle leghe che avrebbero altrimenti bisogno di forni al plasma molto costosi.
Se qualcuno ha qualche suggerimento si faccia pure avanti.
Mi sapreste consigliare qualche modello teorico da studiare per giustificare le trasmutazioni?
Grazie a tutti
Gennaro
Spinto dalle domande dell'amico Gennaro-mgb2, apro questa sezione per discutere possibili modelli (inizialmente qualitativi) che giustifichino l'instaurarsi o meno di fenomeni di trasmutazioni nucleari a carico dei componenti della nostra cella elettrolitica.
Lo scopo e l'obiettivo di questo nuovo 3d è quello di ottenere un modello che, una volta "quantificato" in formule, possa consentire di fare delle previsioni anticipando il tipo e la quantità di risultati. Forse non ci riusciremo, ma sicuramente da ogni discussione nascono idee feconde.
Come molti che hanno letto la nostra relazione (qui) un nostro tentativo di giustificazione delle trasmutazioni osservate si basa sulla produzione di neutroni da parte della cella. In prossimità del catodo il "balletto plasmatico" di protoni ed elettroni, oltre a dar luogo alla produzione di idrogeno, genera ogni tanto un neutrone sfruttando una nota reazione nucleare detta di "cattura elettronica". Ciò significa che, il protone e l'elettrone, scontrandosi, non formano atomo di idrogeno ma un neutrone. Tale neutrone, in quanto elettricamente neutro, non ha difficoltà a destabilizzare atomi di tungsteno catodico e ad alterarne la composizione nucleare.
Tale modello presenta in sè alcune difficoltà quali la stima del flusso di neutroni, la loro sezione d'urto, l'energia cinetica e, non ultima, la difficoltà nel rilevarli. Ad oggi, stiamo facendo dei tentativi sistematici (diretti e indiretti) e, sebbene siano trascorsi molti mesi i risultati tardano a venire per svariati problemi:
- le strumentazioni elettroniche (autocostruite adattando vari pezzi) sono difficili da tarare in quanto non abbiamo un "emettitore di neutroni" idoneo su cui basare la misura, quidni occorre una grande (immensa) pazienza nel verificare di volta in volta le risposte strumentali.
- a causa dei disturbi elettromagnetici presenti in concomitanza col plasma, non basta avere un misuratore "diretto" in quanto può facilmente "accecarsi" con qualche spike emesso dalla cella. Quindi occorre uno strumento di misura "indiretto" in grado di assicurare la presenza dei neutroni tramite l'attivazione di un elemento sensibile (noi usiamo indio).
Tuttavia, se abbiamo visto giusto, una volta configurati tutti i dispositivi, questi neutroni dovrebbero venire fuori. Se così non sarà, si cercheranno altre strade.
Parallelamente a queste misure stiamo continuando a ricorrere alla gentilezza di amici dotati di SEM per controllare se si verificano trasmutazioni e di che tipo.
Per rispondere a mgb2: gli elementi trasmutati (come il renio per es.) NON si depositano solo nella parte superiore del catodo, ma la loro presenza è stata misurata anche all'interno della soluzione elettrolitica. Per quanto concerne il catodo, posso dirti che, probabilmente gli elementi si depositano nella parte superiore perchè la parte inferiore, sottoposta a plasma e bombardamento ionico NON favorisce tale deposizione. Tuttavia, all'interno di alcune criccature profonde presenti sul catodo, abbiamo riscontrato comunque presenza di elementi trasmutati... quindi è solo una questione di dinamica del plasma stesso.
Ciao

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