deflagrazione acqua - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

deflagrazione acqua

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • deflagrazione acqua

    ......che probabilità ci sono di far deflagrare l'acqua utilizzando un plasma? Nel senso......siano date 3 molecole di acqua,molto vicine tra loro,chiamiamole molecole A,B,C: vista l'alta temperatura del plasma(circondato dalle 3 molecole),è possibile bruciare l'atomo di idrogeno di A,l'atomo di ossigeno di B,e l'atomo di idrogeno di C, in maniera istantanea e contemporanea? che sia ,questa,una causa dell'eccesso di calore nella cella? chiaramente,una volta bruciati ossigeno e idrogeno,le molecole A,B,C restano spezzate in gruppetti OH e H2...qui non parlo di fenomeno di elettrolisi,in cui vengono spezzati i legami,bensi' parlo di un"ravvicinamento forzato di 3 molecole d'acqua" con relativa deflagrazione e creazione di una nuova molecola d'acqua e gruppi OH e H2 espulsi

  • #2
    Credo basti prendere idrogeno ed ossigeno prodotti e metterli insieme. BOOOOM!

    Commenta


    • #3
      Caro OggettoVolanteIdentificato

      Anche al convegno di Grottammare, vi era un signore il quale affermava che io fondevo il metallo del catodo, bruciando l'idrogeno prodotto per elettrolisi.
      Chi afferma ciò, dimentica oppure non sa che quando brucia l'idrogeno, restitutisce la stessa energia che aveva assorbito per essere dissociato dall'ossigeno, quindi brucia con rendimento uno.

      Renzo Mondaini (Ravenna)

      Commenta


      • #4
        Si e' vero quanto dice Remond. Non solo, questo non spiega l'usura atipica che ritroviamo sul catodo, di certo non causata dalla semplice ricombinazione di H ed O.
        Purtroppo la cosa nn e' cosi' semplice...

        Commenta


        • #5

          Ciao a voi forumisti fusionisti,
          come vi dissi mesi addietro ho cominciato a sperimentare nel mio piccolo (al di fuori del mio dipartimento) questi fenomeni .
          Intervengo ora perchè ho letto una inesattezza molto grande a cui vorrei porre la mia contrapposizione: da un punto di vista energetico la fusione non comporta NESSUNA anomalia. L'unica cosa relativamente strana è il meccanismo di CONCENTRAZIONE e CONFINAMENTO del calore in prossimità del catodo... ma a quanto pare non è neanche così strano.

          Ma probabilmente la cosa è risaputa. O no?

          Commenta


          • #6
            La mia visione del fenomeno e' abbastanza semplice, se si considera che una delle prorieta' del Tungsteno e' quella di accendersi e bruciare con fiamma viva se finemente polverizzato.
            Nella prima fase l'elettrodo viene fuso e polverizzato dal plasma, poi l'acqua circostante lo raffredda, infine il pulviscolo rientra nel plasma per bruciare con fiamma viva e fornire l'eccesso di calore.
            Il bilancio della dissociazione ricombinazione H-O rimane neutro, cioe' pirolisi e ricombinazione senza produzione netta di calore.


            Commenta


            • #7
              Dimentichi che un elettrodo di rame (o altro metallo) si comporta allo stesso modo, e purtroppo fonde prima.

              Commenta


              • #8

                E allora?

                Dov'è l'anomalia? Dov'è la stranezza?

                Commenta


                • #9
                  Nelle energie in gioco. Ti invito a fare un rapido calcolo dell'energia necessaria per crear tutto quel casino nella cella con un tempo breve come quello che caratterizza il fenomeno in questione.

                  Commenta


                  • #10
                    Uh,pero' è vero,i metalli bruciano,come l'alluminio e il ferro........anche l'idrogeno,mi pare di rammentare,è considerato una sorta di metallo nei libri di chimica. Comunque non stavo dibattendo sull'elettrolisi,bensi',dovendolo spiegare in maniera grezza,dibattevo sulla possibilità che,avvicinando tra loro 3 molecole di acqua,queste si spezzino "meccanicamente" , e non per via "elettrolitica" o "pirolitica"...

                    Commenta


                    • #11
                      CITAZIONE (Hellblow @ 17/5/2006, 19:44)
                      Nelle energie in gioco. Ti invito a fare un rapido calcolo dell'energia necessaria per crear tutto quel casino nella cella con un tempo breve come quello che caratterizza il fenomeno in questione.

                      i calcoli li ho fatti e non solo. Ho eseguito anche svariati test. Anche molto fantasiosi.

                      Le energie in gioco non sono inspiegabili. Sono solo confinate. Il catodo fonde perchè lo strato di vapore innalza moltissimo la resistenza ohmica e termica della zona. Quindi il calore non si disperde e resta li'.

                      Sono concetti banali questi che ho visto già chiariti in molti interventi di questo forum, li ho verificati personalmente con calcoli da scuola media.
                      Ognuno puo' credere ciò che vuole, però bisogna partire da punti consolidati, altrimenti ognuno dice la sua e non si capisce più niente.

                      Se mi sbaglio fatemelo sapere, sono disposto a qualsiasi confronto costruttivo.

                      Commenta


                      • #12
                        Difficilmente i calcoli che hai fatto sono esatti, e ti spiego il motivo. Oltre al calore prodotto, facilmente misurabile, si deve tener conto anche della potenza luminosa emessa, dell'idrogeno ed ossigeno prodotti, dell'energia necessaria per produrre le trasmutazioni, delle energie in gioco che causano la fusione del catodo, delle onde EM emesse (luminose a parte) ecc...
                        Una misurazione complessiva dell'ammontare di energia prodotta da questi fenomeni e' alquanto complessa, e di sicuro non fattibile nel garage. Secondo me con 180 Watt (90 V 2 A circa) non riusciamo a creare tutto quel vistoso effetto che invece caratterizza la cella.
                        Sono comunque curioso di vedere i calcoli che hai fatto, dato che l'argomento interessa tutti i partecipanti di questa discussione ^_^ e ti pongo alcune domande (scusami se ne approfitto)

                        1) Secondo te perche' e come avvengono quelle trasmutazioni?
                        2) Come mai si e' osservato che in sistemi di questo tipo la produzione di H2 ed O2 e' superiore a quella prevista dalle normali leggi sull'idrolisi?
                        3) Come spieghi il comportamento elettrico del circuito rappresentato dalla cella?
                        4) Come interpreti l'effetto punta (ovvero come influenza secondo te, e perche', la reazione?)
                        5) Che caratteristiche ha il plasma (sempre se secondo te si tratta di plasma) che si forma intorno al catodo?
                        6) Come mai la reazione avviene in condizioni di asimmetria delle superfici catodiche ed anodiche?

                        A queste domande trovi diverse risposte in altri post, ma sono curioso di conoscere il tuo punto di vista. Inoltre il calore in eccesso (parliamo solo di calore) misurato, che si aggira sul 140%, da dove salta fuori?

                        Speriamo che da questa discussione nasca qualcosa di utile ^_^ un saluto.

                        Commenta


                        • #13
                          CITAZIONE (Hellblow @ 18/5/2006, 12:45)
                          Difficilmente i calcoli che hai fatto sono esatti, e ti spiego il motivo. Oltre al calore prodotto, facilmente misurabile, si deve tener conto anche della potenza luminosa emessa, dell'idrogeno ed ossigeno prodotti, dell'energia necessaria per produrre le trasmutazioni, delle energie in gioco che causano la fusione del catodo, delle onde EM emesse (luminose a parte) ecc...
                          Una misurazione complessiva dell'ammontare di energia prodotta da questi fenomeni e' alquanto complessa, e di sicuro non fattibile nel garage. Secondo me con 180 Watt (90 V 2 A circa) non riusciamo a creare tutto quel vistoso effetto che invece caratterizza la cella.
                          Sono comunque curioso di vedere i calcoli che hai fatto, dato che l'argomento interessa tutti i partecipanti di questa discussione ^_^ e ti pongo alcune domande (scusami se ne approfitto)

                          Speriamo che da questa discussione nasca qualcosa di utile ^_^ un saluto.

                          Calcoli di fusione e di evaporazione dei metalli sono alla portata di chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la termodinamica. Come dissi già a suo tempo sono un ricercatore (non chiedermi di più, se vorrò diro' io più in la'. Le regole del forum me lo consentono.) ed ho cominciato ad occuparmi del problema dopo aver assistito alla conferenza di Cirillo e Iorio lo scorso ottobre alla fiera di Milano.

                          La sperimentazione condotta in questi mesi mi ha portato a comprendere che le anomalie che vi sono non sono riconducibili alla fusione del metallo (tungsteno o altro) in quanto i grammi fusi (o anche evaporati) da un punto di vista energetico sono poca cosa, basti pensare che l'ordine di grandezza è di 10^2 Joule a grammo e che in prove standard raramente se ne fonde un grammo. Lo stesso vale per l'emissione radiometrica (quindi anche la banda del visibile) la quale su un'energia impiegata di 100'000 Joule equivale a 500 J (puoi fare il paragone col consumo di energiua di una lampadina a incandescenza e la sua emissione radiometrica ti viene lo stesso)... per emissione radiometrica intendo W\m² integrato a elementi finiti su una superficie fittizia sferica su cui insiste il dato radiometrico di punta, quindi eccedendo.

                          CITAZIONE
                          1) Secondo te perche' e come avvengono quelle trasmutazioni?

                          Secondo me la presenza delle trasmutazioni va chiarita in qualità e quantità e per ora non mi esprimo;

                          CITAZIONE
                          2) Come mai si e' osservato che in sistemi di questo tipo la produzione di H2 ed O2 e' superiore a quella prevista dalle normali leggi sull'idrolisi?

                          Per quanto mi riguarda mi trovo in contrasto con questa affermazione. Nella fase di plasma la produzione di idrogeno diminuisce.

                          CITAZIONE
                          3) Come spieghi il comportamento elettrico del circuito rappresentato dalla cella?

                          Il plasma si innesca quando il vapore isola il catodo R ohmica sale vertiginosamente (il vapore è un dielettrico) calore emissione termoionica e campo elettrico elevato sulle asperita' del catodo fanno il resto;

                          CITAZIONE
                          4) Come interpreti l'effetto punta (ovvero come influenza secondo te, e perche', la reazione?)

                          Serve a bucare prima il dielettrico di questa specie di condensatore gia' ipotizzato da Iorio e Cirillo. Bucare il condensatore vuol dire lasciar passare elettroni e ioni e determinare uno stato eccitato anche negli atomi neutri, da cui la luce emessa, e grazie alla temperatura tenuta elevata dalla guaina di vapore il plasma si mantiene, ma solo attorno all'elettrodo negativo.

                          CITAZIONE
                          5) Che caratteristiche ha il plasma (sempre se secondo te si tratta di plasma) che si forma intorno al catodo?

                          Il plasma è di tipo simile a ciò che si instaura nella scarica dei gas rarefatti. In questa circostanza però la pressione è quella atmosferica e il plasma ha scambi continui con il resto della soluzione. Tutto questo rende molto complesso lo studio analitico del fenomeno.

                          CITAZIONE
                          6) Come mai la reazione avviene in condizioni di asimmetria delle superfici catodiche ed anodiche?

                          Perchè per accendere il plasma hai bisogno di elettroni. E questi fuoriescono meglio dal catodo (leggi emissione termoionica). L'asimmetria superficiale serve a concentrare più carica per estrarre più facilmente elettroni dal metallo (il valore della funzione "lavoro-estrazione" cala drasticamente)

                          CITAZIONE
                          il calore in eccesso (parliamo solo di calore) misurato, che si aggira sul 140%, da dove salta fuori?

                          Nel mio apparato ho misurato una media di rendimento che oscilla attorno a 125-130 % . E riguardo una mia idea questo rendimento non richiede lo scomodare reazioni nucleari o esotiche (personalmente non esludo che certe reazioni nucleari possano avvenire) ma ritengo che siano un effetto secondario. Il segreto è in un effetto di catalisi insito in maniera intrinseca nella cella. E' l'uovo di Colombo. Molti si sono avvicinati, ma nessuno lo ha colto... ma ve ne parlerò in seguito, ho bisogno di ulteriori conferme.

                          Però se il livello medio dei miei interlocutori confonde 100 Joule con 100'000, o valuta come misteri inspiegabili dei fenomeni noti, conclamati e spiegabili, non so se ne avro' voglia. Scusate la franchezza.

                          PS Quantum dove sei?

                          Commenta


                          • #14
                            CITAZIONE
                            )... per emissione radiometrica intendo W\m² integrato a elementi finiti su una superficie fittizia sferica su cui insiste il dato radiometrico di punta, quindi eccedendo.

                            Radiometria.... hai misurato quindi le emissioni? Con che strumento ed a quali valori ti riferisci?

                            CITAZIONE
                            Secondo me la presenza delle trasmutazioni va chiarita in qualità e quantità e per ora non mi esprimo;

                            E quelle ci sono e pure parecchie. Troverai varie foto e qualche analisi fatta a riguardo. Certo non disponiamo di mezzi ultrasofisticati, ma sicuramente se tu sei un ricercatore non ti sara' difficile farti fare un esame del catodo. Magari poi se ci comunichi i dati ci fai un favore.

                            CITAZIONE
                            Per quanto mi riguarda mi trovo in contrasto con questa affermazione. Nella fase di plasma la produzione di idrogeno diminuisce.

                            Non e' proprio cosi'. Ti do un link, a te verificare sperimentalmente per vedere se i dati coincidono.

                            http://www.lenr-canr.org/acrobat/MizunoTconfirmatib.pdf

                            Si parla anche di 80 volte in ALCUNI casi, nella cella Mizuno. Nella iorio ricordo di aver letto qualcosa di simile, appena la trovo te la posto, deve essere in qualche angolo del mio HD...

                            CITAZIONE
                            Il plasma si innesca quando il vapore isola il catodo R ohmica sale vertiginosamente (il vapore è un dielettrico) calore emissione termoionica e campo elettrico elevato sulle asperita' del catodo fanno il resto;

                            Indi e' sicuramente misurabile questa variazione di resistenza, si puo' provare <img src=">

                            CITAZIONE
                            Perchè per accendere il plasma hai bisogno di elettroni. E questi fuoriescono meglio dal catodo (leggi emissione termoionica). L'asimmetria superficiale serve a concentrare più carica per estrarre più facilmente elettroni dal metallo (il valore della funzione "lavoro-estrazione" cala drasticamente)

                            Il plasma si accende con difficolta' anche all'anodo, come piu' volte ribadito in altri post.

                            CITAZIONE
                            Però se il livello medio dei miei interlocutori confonde 100 Joule con 100'000, o valuta come misteri inspiegabili dei fenomeni noti, conclamati e spiegabili, non so se ne avro' voglia. Scusate la franchezza.

                            A tua libera scelta, nessuno ti costringe a perdere tempo, se reputi che equivalga a questo scrivere sul forum. Il forum e' libero, prima di ogni cosa nel partecipare ad esso. E poi il livello medio e' molto piu' alto di quanto pensi.
                            In ogni caso, sono contento che ricercatori ed altri, che hanno un certo bagaglio di conoscenze (e mezzi), partecipino al forum.
                            Ti do il benvenuto, cosa che non ho fatto prima per via della mia curiosita' su come la pensavi a riguardo, non certo per essere scortese.

                            Un saluto.

                            Commenta


                            • #15
                              Non credo che sia necessario tirare in ballo fenomeni strani.
                              Il sodio metallico si ottiene per elettrolisi dei suoi sali fusi, il plasma che si forma come descritto da Arqui lo "isola" se si usano bicarbonati o cloruri, poi e' risaputo che lo stesso in forma metallica se posto a contatto con l'acqua sprigiona una quantita' enorme di calore con fenomeni addirittura esplosivi.
                              Sodium isolation
                              Party al Sodio
                              Lo stesso vale per Potassio e Magnesio.

                              Commenta


                              • #16
                                Non me ne volere se ho avuto un atteggiamento poco simpatico, ma sei stato tu a partire dicendo che i calcoli che ho fatto sicuramente non sono esatti. Però non è questo il motivo della discussione, quindi ti rispondo nel tema.
                                Lo strumento che utilizzo per le misure radiometriche è limitato ad una banda elettromagnetica più larga di quella del visibile (è sensibile anche agli UV e IR) ma non molto di più ed è un sondino della Oregon Scientific di 1 cm²di superficie interfacciato tramite sistema di acquisizione certificato National Instruments. E' molto preciso. La sonda è posta nel piano ortogonale all'asse catodica a 2 cm da esso ed ha misurato una potenza media di 2 W\m² . Lascio a te calcolare il resto.

                                CITAZIONE
                                sicuramente se tu sei un ricercatore non ti sara' difficile farti fare un esame del catodo. Magari poi se ci comunichi i dati ci fai un favore.

                                Ed è proprio per questo che non mi vedo molto convinto. Ne' a favore ne' contro, posizionandomi ad una distanza da entrambe le posizioni. Lavori in corso...

                                Invece voglio essere più chiaro sull'idrogeno. All'inizio della fase di plasma se ne produce in più del "normale" (vedi leggi di Faraday), e su questo confermo Mizuno, dopo un certo periodo dall'innesco però la produzione di idrogeno si riduce fortemente, divenendo quasi nulla: provare per credere. E poi meditaci su. Quando urlerai "EUREKA" mi fai un fischio.

                                CITAZIONE
                                Il plasma si accende con difficolta' anche all'anodo, come piu' volte ribadito in altri post.

                                si, però io ti ho risposto sul perchè si innescasse più facilmente al catodo. Anche io ho ottenuto fra tante difficoltà l'innesco anodico, ma le condizioni non sono adatte ad una stabilità e un vigore paragonabile a quello dell'elettrodo opposto.


                                Nei confronti del livello medio del forum c'è molto da dire. In quanto forum si trova di tutto, dai geni totali agli pazzi patentati. Però in questo caso mi rivolgo alle persone come te che attraverso i post letti mostrano una certa preparazione tangibile e degna di stima. Che però va a cadere nella valutazione di un fenomeno secondario come la fusione di un grammo di tungsteno e una emissione luminosa che, sommate insieme, ti restituiscono lo 0,05 - 0,1 di quello che ci hai messo dentro (energeticamente parlando). Non a caso ti ho fatto l'esempio della lampadina di Edison. La luce che emette è una bazzecola rispetto all'energia che consuma. Nel computo dei calcoli di un rendimento senza dubbio va calcolata . Ma non chiamarle "cose inspiegabili".
                                Il confronto deve partire da qui.
                                Difatti è nello smettere di gridare al mistero che si può scoprire un interessante fenomeno di catalisi di un sistema che, per emissione energetica, può essere inquadrato in un armonico meccanismo chimico fisico sicuramente nuovo, ma che per funzionare impiega le leggi della fisica e della chimica consolidate.

                                NB: non mi riferisco alle trasmutazioni, ma solo agli eccessi di calore.




                                Commenta


                                • #17
                                  CITAZIONE
                                  Non me ne volere se ho avuto un atteggiamento poco simpatico

                                  Tranquillo, il mezzo scritto manca della gestualita' che permette di rendere completa la comunicazione fra le persone, quindi no problem. E poi anche io ho impostato la frase relativa ai tuoi calcoli in maniera errata, facendola sembrare un attacco nei tuoi confronti. Ti assicuro che non era mia intenzione <img src=">

                                  Passiamo a cose piu' interessanti <img src=">

                                  Riguardo l'effetto punta, io ho sempre pensato ad un legame con un possibile bombardamento di elettroni dovuti all'emissione elettronica sulla superficie del catodo che potesse indurre ad una ionizazzione dell'idrogeno che si trova li vicino.

                                  Inoltre a causa della differenza di temperatura fra i vari punti del catodo (piu' freddo man mano che ci allontaniamo dalla parte terminale) si potrebbe teorizzare la presenza di piu' plasmi di caratteristiche diverse (densita', temperatura...) che avvolgono il catodo. Diciamo che forse si dovrebbe parlare di plasmi e non di plasma...
                                  Che ne pensi?

                                  Saluti <img src=">

                                  PS: I Quantum bazzicano sempre qui, forse sono un po impegnati in questi giorni, ma sicuramente si faranno vedere a breve.

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Il plasma che si instaura in questi esperimenti è confrontabile al magma di un vulcano sommerso in eruzione. Limitatamente alla zona di fuoriuscita, la lava resta lava allo stato di fluido viscoso poi per moti analoghi a convettivi si raffredda e solidifica nella zona circostante. Questo perchè esiste un gradiente termico entrante nella lava. Il paragone col plasma della cella è molto calzante perchè anche in questo cato vi è un dT crescente dalla soluzione al catodo. E questo dT è uno dei parametri intensivi che occorre (insieme a p ed E) per instaurare lo stato di plasma. Si gioca tutto in pochi millimetri al difuori dei quali la T non è in grado di mantenere il plasma. Un'altra analogia è quella del vapore caldo che investe una superficie fredda, dove fino a pochi mm dalla superficie fredda il vapore è sempre vapore, fino ad avvicinarsi ad un dominio spaziale in cui dT ha un'impennata vicino la superficie e il vapore cambia stato e condensa. Un solo vapore più condizioni ---> nella cella un solo plasma in procinto di neutralizzarsi in vapore e poi liquido. :wacko: questo è quello che penso.

                                    Commenta


                                    • #19
                                      CITAZIONE (Arquimede @ 19/5/2006, 19:41)
                                      CITAZIONE
                                      sicuramente se tu sei un ricercatore non ti sara' difficile farti fare un esame del catodo. Magari poi se ci comunichi i dati ci fai un favore.

                                      Ed è proprio per questo che non mi vedo molto convinto. Ne' a favore ne' contro, posizionandomi ad una distanza da entrambe le posizioni. Lavori in corso...

                                      ... Difatti è nello smettere di gridare al mistero che si può scoprire un interessante fenomeno di catalisi di un sistema che, per emissione energetica, può essere inquadrato in un armonico meccanismo chimico fisico sicuramente nuovo, ma che per funzionare impiega le leggi della fisica e della chimica consolidate....

                                      Mmmm,
                                      colgo un cauto scetticismo... bene, è un atteggiamento che mi piace, anzi, mi stimola.

                                      Mi fa piacere che confermi quello che da elettronico avevo intuito a naso, ossia che le emissioni EM non siano molto elevate, anche se probabilmente in banda RF rileverai potenze nettamente superiori.

                                      Sull'eccesso di calore e la successiva diminuzione di produzione di H potremmo avere idee simili... a me ha ispirato la cella della 'ricombinazione in-loco'...

                                      Per quanto riguarda le trasmutazioni, ora butto lì un'idea ch mi frulla per la testa da un po', e per la quale molti del forum mi potrebbero dare del Giuda, ma credo che tu abbia anche i mezzi per poterla anche smentire (spero).

                                      Se nessuno ha fatto analisi del catodo ridotto in polvere, ma esse sono state solo superficiali, potrebbe anche darsi che le apparenti trasmutazioni siano in realtà il risultato un 'affioramento' di impurità che dall'interno del materiale arrivano in superficie, aumentando così la loro presenza e concentrazione sulla superficie dove vengono rilevate.

                                      Per smentire questa cosa, occorrerebbe tagliare un catodo 'trasmutato' per lungo ed analizzarne la superficie interna sezionata. Se risultasse più 'pura' di prima del test, potrei avere ragione.

                                      Questa cosa mi è venuta in mente leggendo i risultati di I. Langmuir, ricercatore della General Electric che un secolo fa fece prove su filamenti di tungsteno per lampadine, e scoprendo che in tungsteno toriato gli atomi di torio tendono a migrare in superficie, da dove poi rilasciano meglio elettroni, e spiegando così perchè minime aggiunte di torio al W ne aumentano così tanto la capacità termoemissiva.

                                      Ovviamente potrebbe essere una stupidaggine che qualcuno è in grado di smentire già ora.... e se così fosse, apprezzerei molto se portasse il suo contributo.

                                      Un saluto a tutti.
                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Le misure di elementi nuovi sono molto delicate e facilmente possono portare lontano dal vero risultato. Per ottenere qualche risultato buono servono più risposte che confermano l'ipotesi, e per questo occorrono più analisi diversificate e realizzate con procedimenti differenti sulla stessa porzione di catodo.... e per questo non mi esprimo ancora con certezze sulla presenza o sull'assenza di trasmutazioni nucleari.

                                        Come ho detto più dietro potrebbe esistere un meccanismo molto semplice che rende merito ai valori di rendimento energetico misurati che non coinvolge meccanismi nucleari esotici ma fornisce comunque energia in uscita.

                                        Commenta


                                        • #21
                                          ciao ovi,
                                          mi sono imbattuto nella domanda di apertura di questa discussione,
                                          per risponderti la prendo un pò alla larga...

                                          leggendo sui dizionari, sembra che pirolisi e termolisi siano sinonimi,
                                          invece io credo che per comprendere meglio i fenomeni,

                                          dobbiamo dargli significati diversi...
                                          prendiamo le tre molecole d'acqua,sottoponiamole a una temperatura di 3000°,
                                          come si comportano?
                                          certamente per effettlo di agitazione termica si rompono in H+ e OH-,
                                          ma se sono sottoposte a campi elettrici di un anodo e di un catodo, non si ricompongono più ma migrano rispettivamente verso ando e catodo, ed abbiamo termolisi,

                                          se invece non ci sono campi elettrici, possono anche ricomporsi casualmente, cedendo l'energia termica assorbita precedentemente,oppure se sono coinvoltii in un incendio, bruciare separatamente associate alle fiamme varie prodotte dall'incendio ... e abbiamo pirolisi ...


                                          per arqui, che dire , finalmente la mia ipotesi del velo di vapore dielettrico ha preso piede,
                                          possiamo dimenticarci i muri isolanti di ioni....
                                          comunque se pensi di avere una risposta per gli eccessi di energia , benvenuta,
                                          io non credo sia un meccanismo solo chimico che formi il plasma, magari però potrebbe concorrere,
                                          quando vuoi diccelo...
                                          saluti

                                          Commenta


                                          • #22
                                            dear amici,
                                            qualcosa sui vortici

                                            Vortici geometrici in laboratorio
                                            E' sufficiente un apparato sperimentale in grado di far ruotare un fluido a grandi velocità


                                            A volte non servono apparati sperimentali complessi e costosi per ottenere risultati di rilevo. A dimostrarlo è uno studio effettuato presso l’Università della Danimarca a Lyngby, dove un gruppo di fisici ha riprodotto le strane forme geometriche che compaiono al centro di vortici osservati nelle atmosfere planetarie semplicemente con l’ausilio di un secchio pieno d’acqua. Tomas Bohr e i suoi colleghi non hanno fatto altro che utilizzare semplici secchi di plexiglass di 13 e 20 centimetri di diametro: dopo averne connesso il fondo a un motore in grado di farli ruotare intorno all’asse di simmetria, li hanno portati a velocità elevatissime. Quando la rotazione è così rapida da spostare il liquido verso le pareti del secchio al centro si forma un vuoto che, visto dall’alto, evolve da una forma circolare a una ellittica, per poi diventare una stella a tre punte, poi un quadrato, un pentagono e infine un esagono (proprio una forma a esagono è stata osservata dalla sonda Voyager in corrispondenza del polo nord di Saturno).
                                            Si tratta in realtà di osservazioni in linea con quanto ci si aspetta se si conosce bene la dinamica dei fluidi. A velocità abbastanza alte, infatti, essi hanno un certo grado di instabilità che determina una struttura simmetrica. La novità sta nell’essere riusciti a riprodurre in laboratorio, e con un apparato semplice, dinamiche osservate a scale molto più grandi.
                                            Ma per quale motivo si è arrivati solo ora a un simile risultato? “Semplicemente – risponde Bohr – il secchio non veniva ruotato abbastanza velocemente.”


                                            saluti

                                            Commenta

                                            Attendi un attimo...
                                            X