4 Teoria della superaffinità parte quarta
Per spiegare questi fenomeni occorre una nuova visione , vediamo alcuni postulati di base.
a) Non è possibile avere un "sistema isolato" che prescinda dall'osservatore.
b) L'osservatore di un "sistema isolato" è parte integrante del fenomeno.
c) L'osservatore con la sua consapevolezza è in grado di interagire all'interno del "sistema isolato" con una forza Fx indeterminata e variabile.
d) Un secondo osservatore che controlli il primo osservatore diviene parte integrante del "sistema isolato" che in tal caso comprenderà anche i due osservatori.
e) Il fenomeno Fx si evidenzia sempre più man mano che diminuiscono le dimensioni delle particelle in esame.
f) Il fenomeno Fx cresce con l'aumentare della coscienza/volontà media dell'umanità.
Il punto difficile da ammettere è questa faccenda della forza Fx, brutto rospo da digerire per chi crede che l'universo sia sostanzialmente materiale.
Facile invece da capire per chi ha capito che l'universo è mentale. (Darò ampie delucidazioni in merito.)
Per i materialisti che giustamente sono la stragrande maggioranza dei fisici o scienziati in genere, occorre ben altro che un postulato buttato lì per convincerli a cambiare idea.
Vediamo di confondere un po' la loro mentalità con alcune argomentazioni logiche preliminari; passerò poi pian piano ad analizzare molti fenomeni fisici ufficiali, tipo il fenomeno delll'entanglement, e ad inquadrarli in quest'ottica.
Una buona definizione di forza è:
"Dicesi forza una causa in grado di produrre un cambiamento nell'universo."
L'affermazione è reversibile?
Certamente sì!
Quindi possiamo dire che: "Una causa in grado di produrre un cambiamento nell'universo è sostanzialmente una forza."
A scuola si insegna che esiste una distinzione tra le "grandezze fisiche" e quelle NON fisiche tipo le emozioni o i pensieri che non si possono possibile misurare. Le grandezze fisiche sono tutte quelle per le quali è possibile definire un'unità di misura e quindi si possono misurare.
La fisica scegliendo la ripetibilità e la misurazione rigorosa si è dedicata solo ai fenomeni con grandezze fisiche ben misurabili. Questo è successo subito con Galileo ed è stata la scelta vincente che ha dato il benessere (e l'inquinamento) attuale.
Questo atteggiamento mentale io lo chiamo "mamma scienza", la mamma è necessaria nell'infanzia ma arriva il momento in cui dobbiamo abbandonare il nido e volare.
Arriva il distacco dal rigoroso, dal certo, da ciò che ci ha nutrito, da ciò che in una certa misura siamo. E' un po' un salto nel buio dell'ignoto, nella palude dell'incertezza, è dura!!!!
Secondo voi le emozioni possono essere considerate come forze?
Vediamo se corrispondono alla definizione.
Sono in grado di produrre cambiamenti?
Si certamente, però hanno bisogno di essere vivificate da un corpo fisico, che le rivela e le amplifica. Tutta la catena della vita si basa su forze emozionali interne del tipo dolore e piacere. Possiamo sostituirle con pensieri istintivi o, se volete, affermazioni interne del tipo sopravvivi e riproduciti ma il senso del discorso non cambia.
Una nuova visione del "sistema isolato"
Per spiegare questi fenomeni occorre una nuova visione , vediamo alcuni postulati di base.
a) Non è possibile avere un "sistema isolato" che prescinda dall'osservatore.
b) L'osservatore di un "sistema isolato" è parte integrante del fenomeno.
c) L'osservatore con la sua consapevolezza è in grado di interagire all'interno del "sistema isolato" con una forza Fx indeterminata e variabile.
d) Un secondo osservatore che controlli il primo osservatore diviene parte integrante del "sistema isolato" che in tal caso comprenderà anche i due osservatori.
e) Il fenomeno Fx si evidenzia sempre più man mano che diminuiscono le dimensioni delle particelle in esame.
f) Il fenomeno Fx cresce con l'aumentare della coscienza/volontà media dell'umanità.
Il punto difficile da ammettere è questa faccenda della forza Fx, brutto rospo da digerire per chi crede che l'universo sia sostanzialmente materiale.
Facile invece da capire per chi ha capito che l'universo è mentale. (Darò ampie delucidazioni in merito.)
Per i materialisti che giustamente sono la stragrande maggioranza dei fisici o scienziati in genere, occorre ben altro che un postulato buttato lì per convincerli a cambiare idea.
Vediamo di confondere un po' la loro mentalità con alcune argomentazioni logiche preliminari; passerò poi pian piano ad analizzare molti fenomeni fisici ufficiali, tipo il fenomeno delll'entanglement, e ad inquadrarli in quest'ottica.
Una buona definizione di forza è:
"Dicesi forza una causa in grado di produrre un cambiamento nell'universo."
L'affermazione è reversibile?
Certamente sì!
Quindi possiamo dire che: "Una causa in grado di produrre un cambiamento nell'universo è sostanzialmente una forza."
A scuola si insegna che esiste una distinzione tra le "grandezze fisiche" e quelle NON fisiche tipo le emozioni o i pensieri che non si possono possibile misurare. Le grandezze fisiche sono tutte quelle per le quali è possibile definire un'unità di misura e quindi si possono misurare.
La fisica scegliendo la ripetibilità e la misurazione rigorosa si è dedicata solo ai fenomeni con grandezze fisiche ben misurabili. Questo è successo subito con Galileo ed è stata la scelta vincente che ha dato il benessere (e l'inquinamento) attuale.
Questo atteggiamento mentale io lo chiamo "mamma scienza", la mamma è necessaria nell'infanzia ma arriva il momento in cui dobbiamo abbandonare il nido e volare.
Arriva il distacco dal rigoroso, dal certo, da ciò che ci ha nutrito, da ciò che in una certa misura siamo. E' un po' un salto nel buio dell'ignoto, nella palude dell'incertezza, è dura!!!!
Secondo voi le emozioni possono essere considerate come forze?
Vediamo se corrispondono alla definizione.
Sono in grado di produrre cambiamenti?
Si certamente, però hanno bisogno di essere vivificate da un corpo fisico, che le rivela e le amplifica. Tutta la catena della vita si basa su forze emozionali interne del tipo dolore e piacere. Possiamo sostituirle con pensieri istintivi o, se volete, affermazioni interne del tipo sopravvivi e riproduciti ma il senso del discorso non cambia.
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