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La fusione protone-neutrone

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  • #61
    CITAZIONE (stranger @ 8/10/2006, 20:19)
    Che tensione applicare per fare certamente la spallazione in una cella elettrolitica piena di acqua tridistillata?

    Ciao stranger, ciao a tutti,

    l'acqua pura, come il buon thot ha ricordato, non è un perfetto isolante ma ha in sè una autodissociazione, che poi è ciò che determina il pH, quindi consente un certo passaggio di corrente, anche se l'acqua è bidistillata. Tale corrente tuttavia è così piccola che viene considerata praticamente nulla e, di fatto, anche con multimetri molto precisi, connessi all'acqua (sottoposta a tensioni ordinarie <1000 V) si denota un comportamento da isolante. Se si vuole "bucare" l'acqua costringendola a condurre così come avviene ionizzando l'aria con la scarica disruptiva, occorrono 15 kV (15'000 Volt) per ogni millimetro da "forare". Quindi, se vuoi controllare se una punta sommersa in acqua è in grado di "disperdere" 15'000 Volt, disponila di fronte l'altro elettrodo (magari pure appuntito) a 1 mm di distanza e controlla se scocca una scintilla. Se scocca, hai ottenuto 15'000 V... però, da qua a dire che ottieni la spallazione occorrono un po' di ragionamenti in più.

    Considerando (follemente) di utilizzare questa tensione per accelerare un protone, l'energia potenziale elettrica che esso possiede a 15'000 Volt è (ricordando la formula U = qp * V ) pari a 15'000 eV
    che corrisponde all' 1 % di 1 MeV. ... il che è evidentemente insufficiente.

    Come ho già detto, la cosa si fa interessante per la cella perchè là i voltaggi iniziali sono gia più elevati (200 ~ 300 V) e le cosiddette "punte" che disperdono sono in numero superiore e lo fanno per più tempo... perciò la cosa interessa.

    Ciao.


    PS: da dove proviene la tabella di valori per spallazione che hai postato ?

    Edited by Quantum Leap - 10/10/2006, 20:43
    ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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    • #62
      CITAZIONE (Quantum Leap @ 7/10/2006, 15:42)
      Salve a tutti,
      stranger ha proposto un'idea, una base logica sembra esserci e, se non si violano le norme del forum, se ne può serenamente discutere senza pregiudizi.

      Dunque. L'emissione per spallazione sul titanio la si ottiene colpendolo con protoni dotati di energie il cui ordine di grandezza è di 100 MeV (ovviamente non è un valore esatto, ma va bene per ragionarci concettualmente) .

      Un protone necessita quindi di 100 MeV che corrispondono a 1,6021 * 10-11 Joule di energia cinetica.

      L'energia cinetica Ec= 1/2 * mp * v 2

      considerando la massa del protone pari a 1.6726 * 10 -27 Kg e sostituendola nella formula dell'energia cinetica si trova che ai protoni, per avere quell'energia, va conferita una velocità di circa 138'408'000 m/s (che corrisponde al 46% della velocità della luce).

      Tenendo presente che la carica del protone è pari a 1,602 × 10 -19 Coulomb e che l'energia elettrica è pari a

      U = qp * V (nel vuoto)

      si evince che, per conferire al protone quella energia necessaria per la spallazione, senza considerare le perdite occorre una tensione di circa


      100'000'000 di Volt !!!!!!!


      Non voglio completamente escludere la possibilità che nella cella in particolari configurazioni cristalline, la tensione locale sia superiore a quella di alimentazione, ma immaginare un incremento da 200 V a 100'000'000 sembra un po' improbabile. Molto improbabile.
      Però comunque il ragionamento va approfondito.

      .

      Come fai a dire che servono 100'000'000 di Volt quando c'è l'uranio che si spalla da solo senza fare niente.

      Per spallare l'uranio sono sufficienti ZERO volts, cioè esso si spalla da solo senza fare niente.

      La tabella che tu mi chiedi è "top secret" industriale.
      In giro la tabella non esiste perchè le multinazionali o i governi non vogliono che ognuno si faccia in garage il proprio generatore di neutroni a spallazione (target di tungsteno).

      Quei valori li ho scritto io basandomi sul principio veritiero che la difficoltà di spallazione dipende inversamente dalla massa atomica dell'elemento (consultare la tabella di tutti gli elementi e relativi pesi specifici)

      E' evidente che l'uranio richiede quasi zero elettronvolts per essere spallato, all'estremo opposto c'è l'idrogeno che si può spallare soltanto con un grande acceleratore di particelle.

      A spanne i valori sono pressapoco quelli.

      Sicuramente è sbagliato pensare che la spallazione richieda 200 Mev perchè trattasi di un pensiero troppo generico e questo pensiero non specifica il peso atomico del materiale usato.

      La spallazione dell'uranio è cosa normale in una normale centrale a fissione nucleare, in quel caso i proiettili per fare la spallazione non sono gli ioni di idrogeno ma sono i neutroni.
      Neutroni o ioni di idrogeno non fa differenza, ambedue possono essere usati per fare spallazione.

      La spallazione è uguale a decadimento radioattivo solo nei casi in cui la massa atomica è maggiore dell'uranio, (materiali transuranici).

      Edited by Quantum Leap - 10/10/2006, 20:44

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      • #63
        nn so se può essere utile, ma all'interno di questo articolo vi è una bella spiegazione di come vengono realizzati raggi X

        http://www.aio.it/interna.asp?docID=474

        ciao ciao
        Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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        • #64
          CITAZIONE (stranger @ 9/10/2006, 08:33)
          elementomassa g/molenergia minima necessaria per fare la spallazione
          idrogeno1.00794200 Gev
          ossigeno15.9994200 Mev
          alluminio26.9815386180 Mev
          titanio47.867150 mev
          piombo207.21 Mev
          uranio238.028911 elettronvolt
          californio251.0796meno di ZERO




          Hanno visto scritto su vikipedia che per fare la spallazione necessita almeno 200 Mev, e ci hanno creduto.
          Poveretti! In questo modo non riusciranno mai a fare la FF
          (Mi fanno quasi pena)

          Povero stranger confondi "spallazione" con "decadimento radioattivo"
          http://it.wikipedia.org/wiki/Decadimento_radioattivo

          Ma quale istituto tecnico hai frequentato ?

          Odisseo

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          • #65
            CITAZIONE (stranger @ 9/10/2006, 12:34)
            Come fai a dire che servono 100'000'000 di Volt quando c'è l'uranio che si spalla da solo senza fare niente.

            Cari amici salve a tutti,
            caro stranger, questa è l'ultima volta che rispondo a domande stupide. Abbiamo posto le basi di partenza per poter proseguire e far avanzare un discorso che potrebbe essere interessante. Se però cominci a richiamare questioni già chiarite solo per fare casino, non andiamo d'accordo. Perciò proseguiamo in maniera intelligente o possiamo anche chiuderla qua.

            Dunque, il valore di 100'000'000 di Volt è riferito al potenziale elettrico (e quindi al campo elettrico) necessario a fornire al protone una energia di 100 MeV (senza considerare le perdite). E' stato scelto il valore di 100 MeV come ordine di grandezza, come un valore di riferimento. Certamente ci sono elementi che emettono neutroni da soli (come il citato uranio arricchito, ma anche altri lo fanno) e ce ne sono altri che richiedono più 100 MeV per espellere neutroni.

            La questione a cui siamo giunti con questa discussione è la valutazione di una certa probabilità di spallazione del tungsteno nell' ambiente di plasma che si determina in prossimità del catodo nella nostra cella.

            Forse si. Vedi il già citato "potere dispersivo delle punte". Se ci vogliamo ragionare non c'è problema.

            Ma se mi vuoi portare a ripetere il perchè e il percome di cose già scritte, non mi trovi disponibile.


            Un saluto e mi raccomando, restiamo in linea, perchè l'intuizione di base non è sciocca, anzi, è molto interessante... però occorre procedere con concordia, equilibrio e sintonia. <img src=">

            Edited by Quantum Leap - 10/10/2006, 20:45
            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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            • #66
              Se può esservi utile... Il pdf all'indirizzo http://people.roma2.infn.it/~dottorato/lez...20eneutroni)%22 parla anche di produzione di neutroni mediante spallazione su un bersaglio di W. A pag. 13 si dice che
              CITAZIONE
              Ogni protone (~1 GeV) su tungsteno produce in media 25 neutroni di spallazione.

              Ciao a tutti! <img src=">

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              • #67
                Salve,

                questo si ricollega ad un vecchio post in cui parlavo dell'accelerazione subita dagli ioni che formano il plasma.

                Nell'intercapedine fra plasma e catodo sicuramente non abbiamo un ambiente liquido. Possiamo in effetti parlare di plasma, anzi per la precisione di interfaccia del plasma. Questa dovrebbe essere costituita soprattutto da protoni, che possono facilmente passare attraverso lo schermo di ioni del sale ed inoltre possono essere in un certo senso reiettati dal plasma stesso. Infatti per energie termiche non altissime il plasma tende a disporsi in modo da avere una struttura ordinata, con distanze definite. Un protone in ingresso, proveniente dallo schermo ionico, produce come effetto uno scompenso degli equilibri del plasma. In queste condizioni forse il plasma può "espellere" un protone dall'altra parte, verso il catodo. Il protone potrebbe poi essere accelerato dando luogo ad uno sputtering. Se lo sputtering avviene con energie molto alte, si ha la spallazione.

                Bisogna però capire quanto queste energie devono essere alte, ovvero quanto deve essere veloce il protone, in relazione alla breve distanza che lo separa dal catodo.

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                • #68
                  Cari amici ciao a tutti,
                  complimenti Wechselstrom, il documento che hai condiviso è eccellente :woot: ... il problema ora, come giustamente ha osservato Hellblow, è meramente quantitativo. Si tratta di stabilire "se" e "quanto".
                  Certamente l'ambiente di interfaccia catodo-plasma, è un ambiente particolare e difficilmente semplificabile con un modello tipo "fase liquida". Diciamo che è un vapore fortemente ionizzato, quindi un plasma in procinto di diventarlo completamente ma impossibilitato da tutto il casino di fenomeni da cui è circondato, tuttavia una dissimmetria di campo (elettrico) sussiste ed è forte. Basta pensare che, comunque lo si guardi, il catodo presenta un potenziale negativo moderatamente elevato. Ora occorrerebbe stabilire se il cammino libero medio di un protone in un siffatto ambiente, sia sufficiente a fargli acquisire un'energia sufficiente (favorita da gradienti di campo elettrico strettamente localizzati) da rompere isotopicamente il tungsteno (spallazione ==> neutroni).
                  Un fenomeno del genere porterebbe certamente con sè anche altre manifestazioni (gamma e beta di sicuro) ma se quantitativamente è al di sotto dei limiti strumentali diventa difficile assicurarsi del riscontro... se però trattasi di neutroni (per spallazione o per "cattura elettronica") un sistema di rilevazione sicuro (perchè cumulativo) lo abbiamo: è il tante volte nominato "elemento da attivare" (indio, cadmio, molibdeno, uranio, oro, antimonio) che, lasciato in presenza del plasma, cumula l'effetto dei neutroni incidenti, e lo fa meglio se sono neutroni termici.... anzi, in questo caso, ancora meglio dell'indio e di altri attivabili, c'è il CR39... :shifty:

                  L'unico dubbio (anzi, uno dei tanti dubbi) è la valutazione del rate di neutroni eventualmente emessi. E questo, con la nuova ipotesi della spallazione, potrebbe essere calcolabile attraverso una valutazione del potenziale elettrico sul catodo "cristallograficamente corrotto" ... esiste un metodo plausibile per la misura di questo potenziale punto per punto?

                  :wacko:

                  Bisogna rifletterci un po'.... un bel po'....


                  -
                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                  • #69
                    CITAZIONE (Wechselstrom @ 9/10/2006, 14:47)
                    Ogni protone (~1 GeV) su tungsteno produce in media 25 neutroni di spallazione.
                    Ciao a tutti! <img src=">

                    Interessantissimo, l'ho guardato attentamente.
                    Purtroppo il grafico non è molto chiaro perchè ci sono 2 curve anzichè una, comunque se il grafico corrisponde a verità mi sembra di intravedere che con 6 Mev si possono produrre neutroni.

                    Non è importante che un solo ione di idrogeno produca 25 neutroni superveloci, ci interessa ne produca solo 1 lento, poi il resto verrà da se.

                    Tensione elettrica non eccessivamente troppo alta deve bastare, e secondo me con un materiale pesante come il tungsteno è possibile.

                    Commenta


                    • #70
                      tremo al pensiero di stranger dotato di una saldatrice ad arco

                      Odisseo

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                      • #71
                        hem ,genco,
                        tanto per amore dei calcoletti, 25 neutroni con 1 Gev,
                        danno circa 40 Mev per neutrone in media...
                        1Gev=1000 Mev...

                        ciao,ciao..

                        Commenta


                        • #72
                          Ho trovato anche questo documento, dal titolo "Calculations of Neutron and Proton Induced Cross Sections
                          on Tungsten up to 3 GeV":
                          http://wwwndc.tokai-sc.jaea.go.jp/nds/proc...V)%20NEUTRON%22
                          Se dovessi trovar altro, tanto vale che modifichi questo post, piuttosto che scriverne uno nuovo per ogni documento scovato.
                          Ciaociao image

                          Edited by Wechselstrom - 10/10/2006, 02:02

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                          • #73
                            Ciao Wechselstrom ,
                            un po' più complicato quest'altro documento, però comunque eccezionale, GRAZIE <img src="> !
                            Ad una prima occhiata sembra uno studio sul tungsteno bombardato da neutroni (con analisi delle emissioni conseguenti) e da protoni. La cosa utilissima del documento è che mostra l'andamento della "sezione d'urto" (cross section) del tungsteno in relazione con lo spettro di energia dei neutroni incidenti... e questo è un dato preziosissimo :woot: .

                            image
                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

                            Commenta


                            • #74
                              generatore di neutroni
                              (copia ed incolla del sito qui sopra)

                              Con alcuni giovani collaboratori, tra cui Daria Bocciarelli ed il già noto Trabacchi continuando le ricerche sul nucleo utilizzando il generatore di neutroni da
                              1 milione di volt che era una elaborazione più avanzata di un analogo generatore (di tipo Cockcroft e Walton) da 200.000 volt costruito nel 1937 dallo stesso Amaldi, da Fermi e Rasetti (tale generatore era stato realizzato nell'ambito dei finanziamenti dell'Istituto Superiore di Sanit&agrave. Al gruppo si unì presto Mario Ageno (uno dei più grandi fisici italiani che successivamente prese la via della "biofisica"). Viste le vicende della guerra e quanto trapelava su presunti successi tedeschi sulla strada della fissione nucleare, il gruppo di Roma, negli anni che vanno dal 1941 alla fine della guerra decise di sospendere gli studi nucleari (in ogni caso la cialtroneria del regime non pensò mai , neppure lontanamente, ad utilizzare i suoi scienziati a fini bellici).

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                              • #75
                                meglio se leggi

                                http://www.aip.org/history/lawrence/epa.htm
                                http://www.lbl.gov/abc/wallchart/teachersg.../pdf/Chap11.pdf

                                Odisseo

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                                • #76

                                  Ciao odisseo,

                                  molto interessanti i documenti che hai postato, anche perchè fanno capire l'evoluzione tecnologica tramite la quale l'uomo è riuscito a spaccare l'atomo e a vedere dentro.... e lasciano intravedere spiragli su probabili meccanismi che possano giustificare quanto riscontrato...

                                  Ad esempio, un'idea fissa che ci frulla, e che puo' (forse) giustificare da un punto di vista energetico gli eventi nucleari circoscritti e localizzati che riscontriamo, è quella di immaginare le asperità cristallografiche come luoghi a elevatissimo campo elettrico locale che, in maniera non ancora prevedibile (purtroppo) possano in qualche modo dare quell'energia a qualche particella carica nella zona (protoni, elettroni, ioni...) . Tuttavia, leggendo il tuo link, mi è tornata alla mente qualcosa che avevo accantonato e che mi ha fatto balenare un'idea di un possibile meccanismo alternativo (o anche sinergico) a quello di incremento locale di campo elettrico da asperità.
                                  Ora vengo al dunque... la cella, fra le tante cose che fa, è luogo di emissioni di disturbi elettromagnetici con picchi caratteristici dovuti alla geometria, alle tensioni e altre caratteristiche... però è anche vero che segnali RF vengono utilizzati per accelerare particelle in alcuni tipi di acceleratori lineari... l'ipotesi è: se queste RF in qualche modo, casualmente e imprevedibilmente, possano di tanto in tanto, "assistere" le particelle del plasma aiutando il campo elettrico ad accelerarle e a determinare eventi nucleari (seppur sporadici)...

                                  E' solo un'idea, anche strampalata... per ragionare un po'...


                                  -
                                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                  • #77
                                    CITAZIONE
                                    L'unico dubbio (anzi, uno dei tanti dubbi) è la valutazione del rate di neutroni eventualmente emessi. E questo, con la nuova ipotesi della spallazione, potrebbe essere calcolabile attraverso una valutazione del potenziale elettrico sul catodo "cristallograficamente corrotto" ... esiste un metodo plausibile per la misura di questo potenziale punto per punto?

                                    Ahi ahi!

                                    Punto per punto mi sa di...no <img src="> A livello cristallografico non credo, su un oggetto massiccio come un catodo di tungsteno.


                                    Ragionando sul discorso potenziale si potrebbe, ad esempio, tentare di avvicinare al catodo non immerso un oggetto metallico MOLTO appuntito e misurare, a distanza conosciuta, la capacità e da li il campo elettrico. Ma sebbene possiamo cosi' misurare un campo elettrico su un'area piccola, non credo che possiamo misurarlo puntualmente.

                                    oppure si potrebbe caricare il catodo negativamente e sparaci sopra elettroni. Questi a seconda delle energie verrebbero deflessi dal campo negativo, e potrebbero dare una valutazione d'insieme. La differenza fra una misura con catodo "liscio" ed una con catodo "ruvido" potrebbe dare misure quantitative di insieme, ma non localmente purtroppo.

                                    Bho...se mi viene in mente qualcosa lo posto.

                                    Però gli elettroni li possiamo focalizzare...mmmm Quantum, che devo mettermi a fare un Electron Gun? <img src=">

                                    Commenta


                                    • #78
                                      Ciao,

                                      Quella del confinare il potenziale elettromagnetico al catodo era un'idea che a dire la verità mi era venuta anche se nn ragionavo proprio su neutroni...
                                      Quello che mi era venuto in testa era questo :

                                      image

                                      image

                                      image

                                      In effeti se guardiamo bene ha tutta l'aria di una" torcia al plasma!"....

                                      Commenti Please



                                      Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                      • #79
                                        Ciao a tutti,

                                        per Hellblow

                                        CITAZIONE
                                        ...sebbene possiamo cosi' misurare un campo elettrico su un'area piccola, non credo che possiamo misurarlo puntualmente.

                                        Ed è un problema. Anche se, come già dicemmo in una vecchia discussione, potremmo trovare un procedimento empirico per trattare il catodo ed esaltarne le caratteristiche geometriche (mesoscopiche) che , si pensa, incrementino il potenziale locale... Insomma punto e a capo a meno di buone nuove. Sperimentali o per ipotesi teoriche.

                                        per BrunoVr: la configurazione di elettrodi che hai postato è molto interessante e, da quanto ho capito, l'idea è quella di costruire un anodo quasi perfettamente sovrapposto a una superficie equipotenziale in modo da uniformare la tensione (almeno così credo visto che in prosimità della punta hai previsto un avvicinamento dell'anodo) e questo, da un punto di vista dell'analisi scientifica del fenomeno, è molto corretto, così eviti problemi di gradienti casuali o anche turbolenti che complicano l'analisi del fenomeno.
                                        Se lo realizzi realmente però fai attenzione a non avvicinare troppo l'anodo al catodo perchè rischieresti di innescare un arco voltaico fra gli elettrodi e non un plasma circondato da ioni potassio, quindi un fenomeno diverso. Inoltre, sempre se intendi mettere in opera la cosa, conviene tenerlo completamente immerso in soluzione in modo che possa circolare l'elettrolita senza difficoltà passando dal basso all'alto (altrimenti rischi che la soluzione resta chiusa nel "bicchiere" formato dal'anodo confinando il fenomeno ad un volume minore) . Ad ogni modo, l'utilizzo di un anodo che circonda il catodo è la soluzione ottimale.

                                        Piano piano, in questo calderone di idee, qualcosa prende forma.

                                        Ciao a tutti.
                                        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                        • #80
                                          CITAZIONE (brunovr @ 10/10/2006, 23:47)
                                          Quella del confinare il potenziale elettromagnetico al catodo era un'idea che a dire la verità mi era venuta anche se non ragionavo proprio su neutroni...

                                          Per ciò che riguarda il taglio al plasma...
                                          Purtroppo ci sono diversi metodi e molta confusione da chiarire.

                                          Uno modo poco produttivo è quello di usare il laser.

                                          Un altro modo invece molto produttivo è quello di usare una bombola di idrogeno e una bombola di ossigeno.
                                          -----------------------------------------------------
                                          Quello che ci interessa in questa discussione è quello con la bombola di idrogeno.

                                          Il principio è il seguente:
                                          2 ugelli, (uno per l'idrogeno e uno per l'ossigeno), sono affiancati assieme.
                                          Questi ugelli sono colleagati a delle bombole piene di gas compresso (rispettivamente idrogeno e ossigeno).

                                          All'uscita dei 2 ugelli i 2 gas vengono miscelati e se la miscella è stata accesa con un accendino allora la temperatura sale a 10 mila gradi, a quella temperatura non c'è cassaforte che può resistere, perfino i materiali refrattari si squagliano.

                                          Guarda caso, l'ossigeno e l'idrogeno sono i gas di scarico di una cella elettrolitica, (ma questo è un altro discorso).
                                          -----------------------------------------------------
                                          Secondo il mio parere facendo alcune modifiche è possibile trasformare questo interessante giocattolo in un generatore di neutroni.

                                          Modifica numero 1: allontanare la bombola dell'ossigeno perchè non serve più, e allontanare anche il suo corrispondente ugello.

                                          Modifica numero 2: mettere un target di tungsteno davanti all'ugello rimanente, (che è quello dell'idrogeno),

                                          Modifica numero 3: procurarsi un alimentatore di tensione continua di bassa potenza e alta tensione, (almeno 500 mila volts). Collegare il segno MENO sul target di tungsteno e collegare il PIU' su l'ugello. Aprire l'ugello e immediatamente dopo chiudere il circuito dell'alimentatore, verificare se il rilevatore di neutroni rileva qualcosa.





                                          ----------------------------------------------
                                          La domanda fanciullesca è:
                                          Cosa me ne faccio di un generatore di neutroni?
                                          Beh!

                                          Potrei per esempio produrre energia trasmutando l'idrogeno in deuterio.

                                          Si potrebbe sostituire il target di tungsteno con un taget di uranio e trasmutare quest'ultimo in plutonio, si ricorda che la massa critica del plutonio è 16 kilogrammi, quindi superata questa massa critica otteniamo un'esplosione nucleare (consiglio di non farlo, ne andrebbe di mezzo la salute).





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                                          • #81
                                            Caro stranger,

                                            Non so se ridere o piangere.

                                            L'idea è assurda per talmente tanti motivi da farmi pensare che probabilmente l'hai postata per divertirti un po'.
                                            Però hai sbagliato posto.

                                            Quindi semplicemente ti dico: o fai domande precise e pertinenti, oppure vai a giocare a fare il simpatico da un'altra parte.

                                            X TUTTI: chiedo a tutti voi la cortesia di NON replicare al post di Stranger, di NON rispondere nè commentare questo genere di cose, ma semplicemente di IGNORARE la cosa.
                                            Vediamo di non alimentare questo genere di questioni e di tenere la discussione a buoni livelli.

                                            Ciao

                                            PS x stranger: fai tutte le domande che vuoi. Una alla volta e senza fare il simpatico. Potrebbe iniziare una discussione ricca per tutti.
                                            Se però prosegui in questa condotta fai solo cadere le braccia a chi vorrebbe ragionare seriamente ma... come si fa con questi post che metti?
                                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                            • #82
                                              Ciao a tutti,

                                              Vi faccio i complimenti per come state portando avanti la discussione: molto costruttivo!

                                              Ma devo richiamare a mia volta stranger: ascolta, con tutta la comprensione del mondo, è la seconda volta che vieni richiamato per tuoi post inutili, fuori posto e che sfiorano la presa in giro.
                                              Ora hai l'ultima possibilità. Dopo la terza si esce.
                                              Mi raccomando!!! Ne io ne il moderatore abbiamo tempo da perdere in inutili richiami!!
                                              Fai buon uso di questi avvertimenti.

                                              Roy
                                              Essere realisti e fare l'impossibile

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                                              • #83
                                                Va bene!
                                                Faccio la persona seria e chiedo scusa per il pizzico di umorismo che avevo messo nell'ultima frase.
                                                :angry:
                                                ---------------------
                                                Tutti sappiamo che una cella elettrolitica produce idrogeno e ossigeno, questo nessuno lo deve negare.

                                                Secondo me c'è anche qualche lavoretto da fare fuori dalla cella elettrolitica:

                                                Se fuori dalla cella eletrolitica l'idrogeno appena prodotto viene in qualche modo ionizzato e accelerato e quindi scagliato contro un target di tungsteno (anch'esso fuori dalla cella)...
                                                E' possibile i questo modo produrre neutroni fuori dalla cella, e se questi neutroni vengono usati per bersagliare il catodo all'interno della cella elettrolitica allora io ritengo sia seriamente possibile trasmutare ioni di idrogeno in deuteroni, quindi ottenere una notevole produzione di energia.
                                                Il mio discorso è serio perchè io credo in questa procedura, se poi qualcuno non crede che la cosa possa funzionare allora io non contradico, rimane comunque la mia buona fede, cioè io credo che in quel modo si possa seriamente produrre energia e realizzare la fusione nucleare fredda.

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                                                • #84
                                                  ... mi raccomando Stranger.

                                                  CITAZIONE (stranger @ 11/10/2006, 12:04)
                                                  Se fuori dalla cella eletrolitica l'idrogeno appena prodotto viene in qualche modo ionizzato e accelerato e quindi scagliato contro un target di tungsteno (anch'esso fuori dalla cella)...
                                                  E' possibile i questo modo produrre neutroni fuori dalla cella, e se questi neutroni vengono usati per bersagliare il catodo all'interno della cella elettrolitica

                                                  Rispondo al tuo quesito: l'idrogeno che va al catodo è già ionizzato dentro la cella, infatti è in forma di ione H+ (o meglio H3O+ ). Va al catodo proprio per prendersi un elettrone e formare idrogeno. Quando in questo suo percorso incontra non più il liquido, ma un interfaccia fatta di plasma (proprio come avviene nelle celle con cui sperimentiamo) , ecco che parte di questo idrogeno H+ viene in parte "assistito" dal plasma e determina l'innescarsi dei fenomeni nucleari che misuriamo. Non abbiamo capito esattamente "come" avviene tutto questo, ma abbiamo capito che è inutile portarlo fuori, visto che le cose interessanti le fa già dentro.

                                                  C'è da capire "come" aumentare gli effetti di quello che misuriamo.


                                                  Un salutone al caro Roy <img src="> .

                                                  Edited by Quantum Leap - 11/10/2006, 16:42
                                                  ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                  • #85


                                                    Sono in perfetta sintonia con Quantum lep, approfitto per salutare Roy .

                                                    Un abbraccio

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                                                    • #86
                                                      tratto dal sito
                                                      sezione d'urto

                                                      Edited by stranger - 12/10/2006, 13:54

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                                                      • #87
                                                        CITAZIONE (stranger @ 11/10/2006, 12:04)
                                                        Va bene!
                                                        Faccio la persona seria e chiedo scusa per il pizzico di umorismo che avevo messo nell'ultima frase.
                                                        :angry:
                                                        ---------------------
                                                        Tutti sappiamo che una cella elettrolitica produce idrogeno e ossigeno, questo nessuno lo deve negare.

                                                        Secondo me c'è anche qualche lavoretto da fare fuori dalla cella elettrolitica:

                                                        Se fuori dalla cella eletrolitica l'idrogeno appena prodotto viene in qualche modo ionizzato e accelerato e quindi scagliato contro un target di tungsteno (anch'esso fuori dalla cella)...
                                                        E' possibile i questo modo produrre neutroni fuori dalla cella, e se questi neutroni vengono usati per bersagliare il catodo all'interno della cella elettrolitica allora io ritengo sia seriamente possibile trasmutare ioni di idrogeno in deuteroni, quindi ottenere una notevole produzione di energia.
                                                        Il mio discorso è serio perchè io credo in questa procedura, se poi qualcuno non crede che la cosa possa funzionare allora io non contradico, rimane comunque la mia buona fede, cioè io credo che in quel modo si possa seriamente produrre energia e realizzare la fusione nucleare fredda.

                                                        Questo è un altro post camuffato da In Topic.
                                                        In realtà è una scusa per spalmare la stupidata del tuo generatore di neutroni dove puoi.
                                                        Stesso andazzo nel 99% dei tuoi post. Solo non capisco perchè qui non se ne accorga nessuno.

                                                        1) la cella elettrolitica NON produce necessariamente idrogeno ed ossigeno. Dipende dall'elettrolita (e pure dagli elettrodi). Per esempio, l'acqua di mare genera CLORO all'anodo e non ossigeno.

                                                        2) l'idrogeno per i tuoi fini potresti generarlo in mille modi, fra cui la cella. Ma non c'entra nulla cosa ne fai, se vuoi ionizzarlo per fare neutroni o se ci gonfi i palloncini non ci frega più nulla. Così non parli di cella elettrolitica, nè di gdpe, nè di fusione fredda.


                                                        Non sei in buona fede, questo ormai purtroppo è evidente.
                                                        Sei solo un disturbatore, che si pone in pessimo modo, e sta facendo fare la figura da pirla a tutti gli altri che stanno qui dentro.
                                                        Primi fra tutti quelli che provano in buona fede a prenderti sul serio.

                                                        Sei entrato in questo forum facendo il doppio gioco, con il finto esercizio di fisica che poi si è rivelato un modo per esporre TUE PERSONALISSIME idee illusorie e confuse, e continui tuttora.

                                                        Mi spiace contribuire a riempire di spazzatura il forum con questi post, ma è bene che ogni tanto si dica come stanno le cose.
                                                        Troppe boiate mischiate a troppo pochi contenuti.
                                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                        • #88
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                                                          Odisseo

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