CITAZIONE
E' evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo, uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa. Aristotele, Metafisica
Questa citazione di Aristotele, ( che sta parlando della filosofia) si addice bene al fenomeno che stiamo studiando. La GDPE viene studiata solo per carpirne un modello teorico funzionante che spieghi questo fenomeno. Studiamo la cella senza cercare un vantaggio, lo studio della cella è fine a se stesso.
Per gli antichi greci ( che avrebbero fatto rientrare il nostro modus operandi nelle loro scienze teoretiche ) tutto ciò è nobile. I greci avevano capito il concetto di atomo, e la forza motrice del vapore ma non applicavano nulla essendo la loro scienza "fine a se stessa". Io anelo che la nostra cella non sia fine a se stessa ma che sia possibile sfruttarla, e visto il fenomeno che trattiamo e il luogo in cui discutiamo la maniera migliore sarebbe quella di estrarre calore dalla cella e produrre energia.
Non abbaimo ancora capito come funziona nel suo complesso, ma molti passaggi sono già molto chiari, mancano alcuni parametri e alcuni fenomeni non sono stati ancora circoscritti; ma sappiamo molte cose e sopratutto che se io nella cella metto 100 ottengo minimo 120 ( per non parlare dei rendimenti di 130, 140, 150 o di Naudin ).
Sicuramente bisogna proseguire nello studio delle fenomenologie più complesse ma in generale si può già procedere verso una strada più creativa.
Apro quindi questa discussione, per discutere e vagliare i metodi migliori per produrre energia tenedo conto di tutti i problemi connessi ( raffreddamento del catodo con riduzione della termoelettronica, usura materiali, gas pericolosi ecc. ), anche per chi avesse voglia di simulare o addirittura sperimentare.
Per ora io vedo delineate due strade:
1)- La possibilità di utilizzare un doppio catodo . Già discussa ( in piccola parte ) qui: http://energierinnovabili.forumcommunity.n...t=2367798&st=15
2)- L'opzione di utilizzare un anodo a serpentina ,ove pompare fluido ad alta pressione, disposto intorno al catodo per sfruttare le alte temperature nelle immediate vicinanze del plasma.
Utilizzare il catodo come direttamente mi sembra difficile:
- innanzitutto raffreddare il catodo implica inibire la termoelettronica che è stato appurato quanto sia importante per il plasma.
- in secondo luogo il catodo è continuamente usurato.
Naturalmente sarà necessario progettare celle ermeticamente chiuse e quindi in pressione, con ventolo per aspirare i gas di elettrolisi e un sistema a circolazione separata per effettutare periodici rabbocchi di elettrolita.
Bisognerà progettare un circuito chiuso per far circolare il fluido in pressione e portare il vapore ad un ciclo turbina/alternatore e condensatore.
Le difficoltà sono molte, però secondo me ne vale la pena.
Concludo con un'altra citazione:
CITAZIONE
Una vita senza ricerca non è degna d'essere vissuta. Socrate, Platone
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