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Apparato Focardi-Rossi

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  • Piantelli nel brevetto menziona gli ioni H- (idruro) che va a posizionarsi nei difetti del reticolo cristallino che poi venga "catturato" dal metallo e per una serie di motivi vi è una "cattura" (come se fosse la cattura eletronica) dal nucleo e viene liberata energia dal difetto di massa ,il protone vine "sparato" via che è scritto che effettua reazioni nucleari con i nuclei vicini eccc.... (e qui mi sa che non continua, questo è quello che ho capito leggendo una citazione...); ora se uso i metalli alcalini e alcalini-terrosi posso avere quell'idruro sotto forma ionica (non sono un esperto in chimica, è quello che ho letto ) quindi l'ipotesi è una membrana con della polvere o nanopolvere di questi metalli placcati o non sò (dalla parte delle polveri di nichel) su un materiale poroso; nei metalli di transizione tale idruro prende il nome di idruro interstiziale che dovrebbe essere diverso da quello ionico (ripeto che non sono esperto in chimica se qualcuno nè capisce più un aiuto è gradito)

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    • Sto mettendo a punto al strumentazione, ho fatto un po di "prove tecniche di trasmissione" sul reattore.

      Grafico delle prove di trigger della temperatura grafico trigger

      Grafico equilibrio termico con resistenza sempre accesa graffico equilibrio

      La temperatura max grosso modo quadra con le simulazioni di Omicron...La candeletta ha effettivamente 50W Assorbe circa 4,5A.
      La temperatura esterna del reattore non sale piu circa 70C°, non ho usato un termometro ma toccandolo ci posso lasciare le mani per un po di secondi prima che si faccia sentire...

      Bisogna vedere con l'idrogeno in pressione in che modo scende la T max del core a causa della maggior densità del gas ...!?
      File allegati
      Ultima modifica di SGF; 07-05-2011, 11:06.
      Ciao
      __________________________________________________ ___________________________________________
      Stirling

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      • SGF, costruttivamente quanta liberta` di azione hai sul reattore?
        Avrei in mente un'idea per la polvere di nickel, pero` non so quanto sia fattibile con metodi hobbistici o da laboratorio.

        Se hai in mente come sono fatti e costruiti i catalizzatori metallici per automobili a benzina, questa e` la mia idea.

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        • Tubolare da 80mm X 250mm interni.

          Vuoi che ci metta dentro la marmitta della macchina? :-)

          Domanda, qualcuno sà se le candelette hanno per caso una sorta di auto regolazione della temperatura?
          Ho notato che arrivano sparate sugli 800C° poi praticamente si bloccano a quella temperatura.
          Ciao
          __________________________________________________ ___________________________________________
          Stirling

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          • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
            Tubolare da 80mm X 250mm interni.

            Vuoi che ci metta dentro la marmitta della macchina? :-)
            Piu` astrattamente, sfruttarne il concetto facendo depositare sulle pareti delle celle di un elemento metallico o ceramico (detto substrato) vergine le nanopolveri di nickel in luogo degli elementi solitamente utilizzati per la catalizzazione dei gas di scarico automobilistici (palladio, rodio, ecc). In questo modo si aumenta la superficie esposta delle particelle di nickel e se ne evita l'auto-agglomerazione, cosa che a quanto leggo sembra essere inevitabile se le si lasciano "libere", specie se sono di dimensioni nanometriche.

            In altre parole internamente il reattore diverrebbe cosi` (visto dall'alto):




            Capisco che non tutti potrebbero avere accesso a tali stratagemmi costruttivi (inoltre servirebbe probabilmente un altro metodo per riscaldare l'interno del reattore, in luogo di una candeletta per motori diesel), ma penso che a metterla in pratica questa idea garantirebbe ottimi risultati.

            Domanda, qualcuno sà se le candelette hanno per caso una sorta di auto regolazione della temperatura?
            Ho notato che arrivano sparate sugli 800C° poi praticamente si bloccano a quella temperatura.
            Non vorrei dire una stupidaggine, ma credo che aumentino di resistenza elettrica con la temperatura, per cui oltre un certo limite non scaldano.
            Ultima modifica di Shirakawa; 07-05-2011, 01:19.

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            • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
              Domanda, qualcuno sà se le candelette hanno per caso una sorta di auto regolazione della temperatura?
              Ogni materiale ha un proprio coefficiente termico di resistività. La resistenza aumenta proporzionalmente con la temperatura del materiale.

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              • Che la resistenza aumenti con la temperatura...li ci arrivo anche io, di piu magari no, ma almeno sino a li... :-)

                Lo ho chiesto perché, osservando la curva termica sembra abbia una in salita una rampa molto ripida per poi stabilizzarsi di colpo, come se avesse un regolatore PID incorporato, mentre in genere le resistenze "normali" hanno un andamento piu linare.
                Bah...era solo una curiosità, probabile che i costruttori abbiano studiato un tipo di materiale resistivo con particolare curva termico/resistiva, cioè autofrenante alla temperatura voluta...sarà...
                Ciao
                __________________________________________________ ___________________________________________
                Stirling

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                • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                  Bah...era solo una curiosità, probabile che i costruttori abbiano studiato un tipo di materiale resistivo con particolare curva termico/resistiva, cioè autofrenante alla temperatura voluta...sarà...
                  In effetti le candelette hanno un meccanismo interno di regolazione (o meglio di limitazione) che serve per fare raggiungere rapidamente la temperatura massima, e "frenare" subito dopo. E' un meccanismo passivo comunque: c'è un secondo avvolgimento di "regolazione" sotto a quello principale, che ad un certo punto limita la corrente (non so di preciso con quale meccanismo lo faccia, cioè se per via meccanica o elettrica/termica).

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                  • Vettore:In effetti le candelette hanno un meccanismo interno di regolazione (o meglio di limitazione) che serve per fare raggiungere rapidamente la temperatura massima,
                    Ecco, mi sembrava strano! avrai notato la curva dell'equilibrio termico da me postata, la curva di stabilizzazione è in un range di solo una ventina di gradi in qualche minuto, mi suonava strano in quanto l'altro reattore da me costruito usava normale filo di costantana, per stabilizzarsi da circa 450C° a circa 600C° ci metteva una mezzoretta, e se pur lentamente tendeva sempre a salire, contro qualche minuto della candeletta, che tra l'altro dopo un certo tempo di funzionamento si inverte la curva tendendo pian piano a scendere.
                    Tutto ciò, credo giochi a nostro vantaggio, almeno nel senso della "condizione di instabilità termica".
                    Ciao
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                    Stirling

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                    • Vi presento il mio reattore...

                      Nelle immagini allegate potete vedere la foto (scattata col cellulare, quindi non è il massimo in quanto a qualità) e lo schema del reattore "piccolo", ultimato ieri.
                      Dovrebbe reggere fino ad una temperatura di 800°C a regime sul campione ed una pressione del gas di almeno 10 bar, oppure un vuoto moderato. Essendo totalmente stagno lo si può anche fare lavorare sott'acqua...
                      Quasi tutte le parti sono intercambiabili, in questo modo è possibile provare differenti configurazioni, sia del campione, sia di quello che gli sta attorno.
                      File allegati

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                      • Ciao Vettore, bello il reattore, hai controllato eventuali perdite?
                        "Non date da mangiare ai troll"
                        http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                        • Ottimo lavoro.A quando il collaudo...? Cosa hai usato per sigillare i cavi?
                          Ciao
                          __________________________________________________ ___________________________________________
                          Stirling

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                          • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                            Ciao Vettore, bello il reattore, hai controllato eventuali perdite?
                            Ho verificato che non c'è nessuna perdita sui raccordi e sulle filettature piccole: ho usato componenti appositi per sistemi pneumatici, che integrano tutto quello che serve per garantire una buona tenuta. Le filettature grandi le devo ancora testare meglio a pressione più alte, ma ho visto che già "a secco" tengono discretamente. Conto comunque di usare del teflon ed eventualmente anche qualche altro sigillante se non dovesse bastare.
                            Certo, l'idrogeno non è l'aria, è molto più sfuggente e permea addirittura i materiali. Però per le pressioni e le durate previste per gli esperimenti dovrebbe andare bene.

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                            • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                              A quando il collaudo...?
                              Devo prima completare l'elettronica, altrimenti non posso farmi un'idea precisa delle grandezze. Non prima di giugno quindi...

                              Cosa hai usato per sigillare i cavi?
                              Questa era la parte più difficile, che alla fine mi ha fatto propendere per i raccordi pneumatici: in pratica sfrutto la tenuta perfetta di questi racconrdi "push in" con l'apposito tubicino di nylon. Faccio passare i fili dentro ad un pezzettino di tubo di nylon, che poi riempo con un sigillante (ho visto che va bene sia il silicone, sia altre resine o collanti). Tutto il giochetto funziona perchè le varie parti sono state dimensionate in modo che le temperature nei vari punti non superino quelle massime previste per i vari materiali (a meno che non sono tanto fortunato da ottenere kW!). L'inox sopporta più di 1000°C e non conduce benissimo, il teflon ed il silicone arrivano senza problemi a 200°C e conducono ancora meno, alla fine i raccordi, che sono la parte più "delicata" lavoreranno sempre a meno di 80°C con il reattore in aria libera.

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                              • non so se e' gia' stato pubblicato prima, forse puo' interessare questo link a proposito del brevetto italiano dell e-cat

                                Ventidue passi d'amore e dintorni : Brevetto italiano concesso il 6 aprile 2011

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                                • Originariamente inviato da Shirakawa Visualizza il messaggio
                                  SGF, costruttivamente quanta liberta` di azione hai sul reattore?
                                  Avrei in mente un'idea per la polvere di nickel, pero` non so quanto sia fattibile con metodi hobbistici o da laboratorio.

                                  Se hai in mente come sono fatti e costruiti i catalizzatori metallici per automobili a benzina, questa e` la mia idea.
                                  Scusate, non ho letto quasi niente, sono di fretta e forse sparo cazzate, ma guardate che cosa mi ha risposto una dita trovata su Alibaba:
                                  "
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                                  Global Business Marketing Center

                                  Tel: 86-20-87226359 87748917
                                  Fax: 86-20-80724499


                                  Email: hwnano@gmail.com
                                  hkdongyang@hotmail.com
                                  Website: www.xuzhounano.com "
                                  Vettore: complimenti anche da parte mia: hai nobilitato il concetto di "pipe bomb"! ;-),
                                  e` di una semplicita` disarmante!
                                  Ad SGF non faccio i complimenti perche` sono scontati! Sei gia` ben avanti eh! Bravo!
                                  Ultima modifica di bwana; 08-05-2011, 18:00.

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                                  • Originariamente inviato da bwana Visualizza il messaggio
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                                    Probabilmente non serve polvere così sottile, anzi, secondo quanto dice Celani è controproducente usare polveri di meno di 100nm perchè tendono a "sinterizzarsi". Io mi attesterei a grani dell'ordine del micron (come da brevetto di Rossi), che tra l'altro sono anche meno pericolose e più facili da maneggiare.

                                    Vettore: complimenti anche da parte mia: hai nobilitato il concetto di "pipe bomb"! ;-),
                                    Quando lo accenderò sapremo se l'ho nobilitato o l'ho implementato!

                                    e` di una semplicita` disarmante!
                                    Sembra semplice! Ma c'è un certo studio dietro (sui materiali, sui componenti, sulla fattibilità e l'efficacia di certe soluzioni)... Infatti trovare ed acquistare i componenti giusti presso n fornitori diversi mi sarà costato una fortuna solo di spese di spedizione...

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                                    • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                                      Probabilmente non serve polvere così sottile, anzi, secondo quanto dice Celani è controproducente usare polveri di meno di 100nm perchè tendono a "sinterizzarsi". Io mi attesterei a grani dell'ordine del micron (come da brevetto di Rossi), che tra l'altro sono anche meno pericolose e più facili da maneggiare.
                                      Celani ha anche aggiunto in un secondo messaggio inviato per email (per concludere il discorso di Arata fatto a Mr.Kilowatt) che fornendo un "supporto" (insomma, fare in modo di bloccare le polveri dove sono, evitare che viaggino a spasso) alle nanopolveri in maniera da evitarne l'autoaggregazione, si puo` scendere di dimensioni con ottimi risultati. In questo modo Arata scese a circa 10 nanometri:

                                      Ventidue passi d'amore e dintorni : Le ricerche di Arata sulle nanopolveri di Palladio

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                                      • valutazioni termiche: le polveri di nichel

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                                        stimolato dalle osservazioni dello straordinario Camillo su un'altra discussione che cito (permettendomi di sintetizzare)
                                        Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                                        Com'è la conduttività in un cilindretto di polvere di nichel?
                                        Ho preso ... una siringa piccola ... Alle due estremità ho collocato due contatti...
                                        Ho creato 3 tipi di polvere di nichel:
                                        Polvere grossolana (1 - 2 mm di diametro) ... resistenza 2 Ohm
                                        Polvere media (0,4 mm di diametro) ...resistenza 17 Ohm
                                        Polvere fine (0,001 - 0,01 mm di diametro) ....resistenza 280 Ohm
                                        foto_Camillo[ATTACH]17033[/ATTACH]
                                        Inaspettatamente man mano che la polvere diminuiva di diametro, aumentava la resistenza....
                                        similmente a Camillo mi sono chiesto:

                                        Come si comporta termicamente la polvere di nichel in base alla sua forma e dimensione?

                                        impostazione della simulazione

                                        ho infilato in 4 cilindri (0,6 mm di altezza lunghi 3,6 mm) 3 tipi di "grani" di nichel
                                        A spigolosi
                                        B irregolari
                                        C regolari
                                        D il quarto cilindro e' di nichel pieno e fa da riferimento

                                        I cilindri sono isolati ai lati tranne che a destra dove sono continuamente raffreddati
                                        per convezione naturale alfa=10 e k=0 (k=0 ci serve valutare il delta T della simulazione)

                                        si ipotizzano (anzi, ci si augurano:-) 4 spot termici "anomali" contemporanei appena sotto la superficie del nichel,
                                        alla stessa distanza dal bordo raffreddato, e della durata di 60 secondi

                                        - di quanto si alza la temperatura (delta T) su ciscun cilindro ?

                                        - come "cammina" (Heat Flux) il calore nelle particelle di nichel ?


                                        risultatoClicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   polveri06ABCD.gif 
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Dimensione: 30.7 KB 
ID: 1925623

                                        considerazioni ...(mie)
                                        - piu' sono compatti i grani di nichel meglio dissipano il calore
                                        - pero' diminuisce la superficie totale e con essa la probabilita' di eventi anomali
                                        - pero' e' piu' lenta la risposta per unita' di tempo
                                        - il forte flusso termico sullo spigolo della prima particella sembra proprio un invito a saldarsi
                                        - l'idrogeno e' proprio un buon isolante !

                                        in sostanza usare polveri molto sottili con salti termici molto alti
                                        inevitabilmente produrra' delle microfusioni locali

                                        -------------

                                        per SGF
                                        e' vero, le candelette si autoregolano (se le ritrovo dovrei avere delle curve da qualche parte, ma fidati)
                                        ovviamente in convezione naturale! se si isolano troppo o peggio si aggiunge calore l'autoregolazione fallisce
                                        (all'interno dei motori non sembra, ma l'aria di aspirazione ed il carburante sono "veloci" (alfa) e "freddi"(K) e compensano
                                        le "botte di calore" della combustione)

                                        per SGF e Vettore (ovviamente se volete)
                                        pubblicate i vostri disegni con TUTTE le misure (materiali, spessori, dimensioni della resistenza, ecc)
                                        Se fate dei test termici misurate e pubblicate la potenza immessa (volt, amp, ecc) e le temperature (dentro, fuori ecc)
                                        e sopratutto il TEMPO (dopo 10 secondi e' tutto freddo, dopo 1000 secondi le cose cambiano !!)
                                        Cosi' posso simulare meglio.
                                        NB
                                        Inoltre, dato che la questione degli isolanti e della tenuta pneumatica sono la parte piu' delicata, "non lesinate"
                                        in informazioni commerciali (ditte, prodotti, costi, caratteristiche, ecc) non credo che si violi l'etica di questa
                                        discussione

                                        Per pilos
                                        (siamo nelle tue mani d'oro!)
                                        domanda
                                        a quale temperatura minima si puo' sinterizzare? (tralasciando il fatto della conseguente fragilita')

                                        salutoni e buona settimana a tutti
                                        omicron
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                                        • Omicron, nel grafico da me postato, sull'andamento termico, ci sono i tempi(in secondi) nell'asse y. No ho il grafico con la curva di raffreddamento, non posso per ora registrarlo in quanto la candeletta ha l'isolante del polo + in plastica, si è fuso, non essendoci il fusibile, corto circuito, fusione relè di comando. Devo raccattare una candeletta con isolante ceramico... e anche un fusibile...
                                          Ultima modifica di SGF; 09-05-2011, 16:41.
                                          Ciao
                                          __________________________________________________ ___________________________________________
                                          Stirling

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                                          • Che ne pensate dell'ipotesi "membrana PEM" riportata su:
                                            Ventidue passi d'amore e dintorni : Ipotesi E-Cat
                                            ???

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                                            • sinterizzazione Nickel

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                                              Per quanto riguarda la temperatura minima di sinterizzazione del Nickel, ho potuto verificare (perlomeno nelle condizioni sperimentali da me testate) che sotto 450-500°C, le particelle di Nickel (non nano) si aggregano difficilmente. Devi però considerare il fatto che ho sempre preliminarmente pressato le polveri ed essendo il Ni relativamente duttile una coesione iniziale fra i grani potrebbe favorire la sinterizzazione. Per "polveri sciolte" penso che ottenere una agglomerazione necessiti andare a temperature maggiori. Probabilmente il sistema migliore è creare un layer molto sottile, su un supporto inerte (anche semplicemente per pressione meccanica) di grani di Nickel (0,1-1 micron?). Per fare un esempio, ho provato a suo tempo a far aderire al Ni un layer di Zirconio (365#) e dopo una pressatura meccanica e un breve riscaldamento a circa 500°C ho ottenuto una buona adesione, data verosimilmente dalla penetrazione dei grani di Zr nella matrice più grossolana di Ni e dalla maggiore coesione dei grani di Ni stesso.

                                              ciao Piolos

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                                              • Penso che i problemi iniziali che Rossi ha dovuto affrontare siano stati oltre al valore del diametro del nanogranulo e alla sua ossidazione, proproio la sinterizzazione della polvere di nichel.

                                                Spiego.
                                                Se polvere di un metallo viene scaldata tende a coagularsi e a fondersi insieme a temperature inferiori a quelle di fusione, tale fenomeno è chiamato sinterizzazione.

                                                Ora noi abbiamo delle situazioni contrastanti, da un lato vorremmo avere la maggior superficie di nichel esposta alla penetrazione dell'H+, quindi più piccoli sono i grani meglio è.
                                                Ricordo (vedi teoria da me esposta) che un cm3 di nichel ha una superficie di 6 centimetriquadrati se viene ridotto in nanopolvere la superficie può arrivare a 3000 metriquadrati !!!

                                                In più a noi servirebbe salire di temperatura il più possibile per disossidare il nichel , ma più alta è la temperatura più facilmente si aggregano (sinterizzazione), aggregandosi la superfice esposta utile scende notevolmente.

                                                La sinterizzazione è perciò probabilmente un fattore negativo.
                                                Per impedire la sinterizzazione si può pensare di aggiungere della nanopolvere che impedisca l'aggregazione.

                                                Dovrebbe essere un composto che NON lega col nichel e che si possa strutturare in polvere sottile.

                                                Un'altra soluzione è probabilmente quella trovata da Piantelli, il quale sembra abbia usato lo sputtering per creare un nichel adeguatamente spugnoso ed efficiente a 400°

                                                Pertanto trovo interessante la valutazione di piolos, fino a 500 il problema della sinterizzazione non esiste per alcune granulometrie.

                                                Una soluzione differente potrebbe essere data dalla ventilazione delle polveri, magari facendole sbattere contro il catalizzatore. In tal modo si potrebbe rimanere su polvere di nichel veramente fine senza particolari inconvenienti.

                                                Mi chiedo poi se il calore fondamentalmente non venga generato da raggi gamma a bassa energia e quindi anzichè per conduzione non esca per irragiamento.
                                                Da quello che mi sembra di aver capito, questi raggi gamma vengono dapprima parzialmente assorbiti da acqua borata, poi definitivamente fermati dal piombo. Quindi mi pare logico pensare che la maggior parte del calore sia data dai raggi gamma.
                                                Se questa ipotesi fosse sensata, si potrebbe pensare che nelle molte prove fatte dal CERN per ripetre il fenomeno descritto da Piantelli forse, dico forse in alcune prove magari il calore c'era, ma emesso come raggi gamma non notati in quanto ci si concentrava sui neutroni.

                                                Com'è strana la ricerca!
                                                Dove ci apettava neutroni (Fusione fredda) non c'erano ma invece si sono trovati raggi gamma.
                                                Dove al massimo ci si poteva aspettare raggi gamma (rottura del granito, altra discussione) si sono trovati neutroni!

                                                E' proprio vero, la fisica è come le stagioni, non è più quella di una volta!
                                                Ultima modifica di Camillo; 09-05-2011, 21:08.
                                                Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                                Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                                http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                                • valutazioni termiche: cazzeggio e scuse

                                                  Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio

                                                  E' proprio vero, la fisica è come le stagioni, non è più quella di una volta!
                                                  E' proprio vero,
                                                  anche i ricercatori non sono piu' quelli di una volta...
                                                  c'e' chi ogni 2 anni propone un'auto ad acqua
                                                  chi si ostina col "vettore idrogeno"
                                                  chi fa il misterioso
                                                  chi cerca un pollo da spennare...
                                                  e poi

                                                  chi si imbatte in un fenomeno (gli scoppia la provetta) e tralascia ..

                                                  chi, come me, per studiare i dettagli, non vede il macroscopico!
                                                  Scusa SGF, ma avrei dovuto intuire, senza "simulazioni" che la candeletta "appesa" si sarebbe arrostita.
                                                  Per rimediare faccio pubblica ammenda e ti propongo una modifica termicamente stabile

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                                                  l'avviso vale anche per Vettore
                                                  se la resistenza si scalda a 500 gradi ti squagliera' il "passaggio fili"

                                                  che tempi !
                                                  omicron
                                                  Ultima modifica di omicron; 10-05-2011, 11:01. Motivo: dettagli

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                                                  • Ai replicatori: avete considerato l'uso di una termoresistenza a cartuccia (in inglese: cartridge heater) ? Per intendersi, di questo tipo qui:



                                                    Ne esistono di diverse potenze, tensione di alimentazione e dimensioni (diametro, lunghezza). Fra l'altro sono state usate negli E-Cat da 2.5 kW che si sono visti in foto ultimamente. Credo che permetterebbero una posizione migliore nel reattore, calore di migliore qualita` e parametri piu` controllati.

                                                    Questa immagine mostra la loro posizione ipotizzata negli E-Cat da 2.5 kW:



                                                    Andrebbero a scaldare sia l'acqua che i reattori, assialmente.

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                                                    • riscaldamento

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                                                      facendo seguito al post di Shirikawa, devo dire che ho considerato anch'io l'uso delle resistenze a cartuccia (come avevo già accennato alcune "pagine fa"). Anche in questo caso bisogna prestare attenzione al problema del surriscaldamento, la cartuccia è fatta per lavorare inserita in un blocco di metallo per potere dissipare il calore che produce. Nel reattore che sto preparando ho utilizzato ottone.
                                                      Nel E-Cat versione mini, la cartuccia stessa probabilmente serve per riscaldare l'acqua in ingresso nella camera di reazione; il sistema viaggia in uno stato stazionario con acqua in ingresso relativamente calda. Staccando la resistenza detta "ausiliaria", il flusso d'acqua immediatamente diventa "freddo" (delta T si potrebbe stimare dalla portata dichiarata e dalla potenza della resistenza), ciò spegne o aiuta a spegnere la reazione o crea le condizioni per gradienti termici improvvisi.

                                                      ciao
                                                      Piolos

                                                      Commenta


                                                      • Scusa SGF, ma avrei dovuto intuire, senza "simulazioni" che la candeletta "appesa" si sarebbe arrostita.
                                                        Per rimediare faccio pubblica ammenda e ti propongo una modifica termicamente stabile
                                                        E' una buona idea, ma l'aggiunta di buchi e relative tenute mi "terrorizza". comunque ho risolto, per bloccare il polo ho usato un sigillante che diventa cemento e tiene sino a 1000C°...
                                                        Ciao
                                                        __________________________________________________ ___________________________________________
                                                        Stirling

                                                        Commenta


                                                        • Stabilità ossidi

                                                          Ciao a tutti,

                                                          volevo dare un contributo ai costruttori di apparati, segnalando un diagramma sulla stabilità degli ossidi ad alta temperatura in presenza di idrogeno.

                                                          Il file pdf allegato mostra appunto queste info.

                                                          In pratica si vedono delle curve specifica per un tipo di metallo riportate in un diagramma in cui sulle ordinate si ha la pressione di idrogeno (dew point hydrogen), mentre sull'ascisse la temperatura della camera di reazione. Se la tempertura è alta e la pressione di H2 e il punto è sopra la curva, allora l'ossidazione è sfavorita, mentre se siamo a temperatura bassa e a pressione di H2 è bassa all'ora l'ossidazione è favorita.

                                                          Alternativamente utilizzando la scala a destra si vede che si ha lo stesso fenomeno in presenza di vuoto. Cioè se si vuole eliminare un ossido da un metallo lo si scalda ad alta temperatura mantenendo un certo grado di vuoto (es 1 Pa). Se il punto sta sotto la curva allora si ossiderà.

                                                          Queste curve non danno informazioni sulla cineta ma solo sulla stabilità termodinamica. In parole povere non dicono in quanto tempo l'ossido verrà rimosso, o quanto tempo ci metterà l'ossido a formarsi. Questo è un ulteriore dato sperimentale (che non ho).

                                                          Inoltre consiglio di stare sempre sopra la curva per tutto il ciclo termico, sia ad alta temperatura che a bassa temperatura.

                                                          Buon lavoro!

                                                          QED
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                                                          • Originariamente inviato da omicron Visualizza il messaggio
                                                            l'avviso vale anche per Vettore
                                                            se la resistenza si scalda a 500 gradi ti squagliera' il "passaggio fili"
                                                            Dai conti che ho fatto non dovrebbe succedere, per diversi motivi: il percorso a più alta conduttività termica verso l'uscita sono proprio i fili di alimentazione della resistenza, che però sono sufficientemente lunghi da smaltire il calore prima di arrivare all'uscita (nel reattore non ci sarà mai vuoto spinto, c'è sempre un minimo di convezione). Ci sono anche altri accorgimenti per evitare questo tipo di problemi: i fili sono scoperti, proprio per favorirne il raffreddamento, e prima di uscire passano vicino alle pareti, in modo da dissipare più calore possibile. Poi ovviamente è tutta una questione di potenza immessa (o generata), non tanto di temperatura...
                                                            Grazie dell'avertimento comunque.

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                                                            • Richiesta chiarimenti sull'eliminazione degli ossidi

                                                              ciao QED
                                                              inanzitutto ringrazio per preziosa informazione, mi risparmia la fatica della ricerca.

                                                              Tuttavia devo confessare che il diagramma non mi è del tutto chiaro e ho bisogno di delucidazioni.

                                                              1° Mi sembra che manchi la curva dell'ossido di nichel, dove va collocato?

                                                              2° Non ho capito bene la frase.
                                                              Alternativamente utilizzando la scala a destra si vede che si ha lo stesso fenomeno in presenza di vuoto.
                                                              3° Faccio una domanda precisa: se scaldo a 700° l'ossido di nichel, mi conviene farlo sotto vuoto senza idrogeno, o in presenza di vuoto modesto ma in atmosfera di idrogeno?

                                                              4° Se lavoro a 700° sotto vuoto di almeno 10-3 e faccio entrare idrogeno a pressione ambiente, c'è il pericolo di scoppio?

                                                              5° Per caso sai quale procedura viene seguita normalmente per togliere l'ossidazione del nichel?

                                                              Grazie per contributo.
                                                              Ultima modifica di Camillo; 11-05-2011, 08:24.
                                                              Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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