Intanto un saluto a tutti e tanti complimenti a tutti i volenterosi e studiosi.
Sono un nuovo sperimentatore ho letto moto di questo forum ed ho voluto subito verificare di persona il funzionamento della fatidica cella.
Ho seguito tutti i passaggi e al primo esperimento tutto ha funzionato senza problemi, sono riasto stupefatto. Poi a forza di prove mi è venuto un sospetto che spero qualcuno di voi riesca a smentire.
Ipotesi:
L'alimentazione della cella viene fatta da un sistema stabilizzato con una grossa capacità in parallelo all'usicta dell'alimentazione. Se noi cortocicuitiamo l'uscita (a condensatore carico ma a circuito spento) avremmo una grossa scintilla data dalla scrica della capacità.
L'energia impulsiva in quel singolo istante è molto alta in grado di incidere gli elettrodi utilizzati in maniera evidente.
Ora il sospetto è proprio questo. Avete presente come sono fatti i campanelli delle scuole... C'e' un elettrocalamita ed una molla l'elettrocalamita viene alimentata e il batoccio colpisce la campana contemporaneamente stacca il contatto all'ettrocalamita , il batoccio torna indietro e il contatto viene riattivato questo produce il continuo movimento del batoccio ad una frequenza data dalla meccanica del sisterma.
Non è che per caso (e spero proprio di no) che all'interno della cella il tutto si comporti nel medesimo sistema? Mi spiego: l'acqua con il sale consuce è quindi la capacità scarica l'energia trà i due elettrodi, contemporaneamente l'acqua intorno all'elettrdo negativo evapora o comunque si stacca dall'elettrodo per l'alta temperatura quindi non c'e' più conduzione, a questo punto il condensatore si ricarica, l'elettrodo si raffredda l'acqua torna in contatto e il ciclo ricomincia, ad una frequenza precisa data dalle caratteristiche della stessa acqua???
Spero questa sia solo un'ipotesi contorta, comunque inserirò un oscilloscopio ai poli della capacità e verificherò se c'e' un comportamento impulsivo.
Spentitemi tutto grazie.
Sono un nuovo sperimentatore ho letto moto di questo forum ed ho voluto subito verificare di persona il funzionamento della fatidica cella.
Ho seguito tutti i passaggi e al primo esperimento tutto ha funzionato senza problemi, sono riasto stupefatto. Poi a forza di prove mi è venuto un sospetto che spero qualcuno di voi riesca a smentire.
Ipotesi:
L'alimentazione della cella viene fatta da un sistema stabilizzato con una grossa capacità in parallelo all'usicta dell'alimentazione. Se noi cortocicuitiamo l'uscita (a condensatore carico ma a circuito spento) avremmo una grossa scintilla data dalla scrica della capacità.
L'energia impulsiva in quel singolo istante è molto alta in grado di incidere gli elettrodi utilizzati in maniera evidente.
Ora il sospetto è proprio questo. Avete presente come sono fatti i campanelli delle scuole... C'e' un elettrocalamita ed una molla l'elettrocalamita viene alimentata e il batoccio colpisce la campana contemporaneamente stacca il contatto all'ettrocalamita , il batoccio torna indietro e il contatto viene riattivato questo produce il continuo movimento del batoccio ad una frequenza data dalla meccanica del sisterma.
Non è che per caso (e spero proprio di no) che all'interno della cella il tutto si comporti nel medesimo sistema? Mi spiego: l'acqua con il sale consuce è quindi la capacità scarica l'energia trà i due elettrodi, contemporaneamente l'acqua intorno all'elettrdo negativo evapora o comunque si stacca dall'elettrodo per l'alta temperatura quindi non c'e' più conduzione, a questo punto il condensatore si ricarica, l'elettrodo si raffredda l'acqua torna in contatto e il ciclo ricomincia, ad una frequenza precisa data dalle caratteristiche della stessa acqua???
Spero questa sia solo un'ipotesi contorta, comunque inserirò un oscilloscopio ai poli della capacità e verificherò se c'e' un comportamento impulsivo.
Spentitemi tutto grazie.

Commenta