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energy raft - progetto Creative Commons

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  • #91
    Lista completa domande Valmax

    Alla benemerita lista delle domande di Valmax, aggiungo le ultime che ha fatto in modo da avere una lista completa

    (Dal post 40)
    2) Da un sito, quoto Quindi, quanta energia conti di usare da quella raccolta solo per produrre idrogeno in quantità che si suppongono industriali? Addendum: tale domanda si intende valida, anche modificando i parametri relativi, sfruttando un altro sistema di produzione
    3) produrre idrogeno in grandi quantità non significa limitarsi al metodo di produzione. Occorre subito stoccarlo, ma questo lo sai già. Quello che sembra sfuggirti è che ci vuole energia aggiuntiva, e mezzi adeguati per lo stoccaggio e l'immagazzinamento, oltre che ad un molo di attracco per le navi (in mezzo all'equatore tu non fai venire un ferry, ti porti un cargo con i contropifferi). In alternativa, ci sarebbe il condotto, ma la manutenzione ed il controllo dello stesso varrebbero la pena a fronte di una produzione di proporzioni massicce.
    4) se permane la tua idea 'equatoriale'. la vedo grigia assai che tu riesca a collegare fisicamente questa 'isola modulare' alla terraferma per la trasmissione dell'energia, non senza spendere cifre abominevoli per le infrastrutture E dovendo tenere conto delle inevitabili perdite di rete su simili distanze
    5) una struttura (soprattuto di simili dimensioni!) in mezzo all'oceano richiede inevitabilmente personale qualificato per il controllo, la manutezione e gli interventi di emergenza. Altri costi!
    6) per ottenere idrogeno usando acqua di mare, devi per forza prima depurare e desalinizzare l'acqua, non ci piove. Quindi conta di aggiungere i macchinari necessari, che richiedono una manutenzione continua. Questo aggiunge altri moduli speciali per la struttura.
    8) capitolo salsedine: una struttura estesa come quella accumula salsedine sugli specchi. Ogni quanto tempo bisognerà chiudere una o più raft per la pulizia periodica? Quante raft alla volta, e quindi con che previsione di sottrazione alla produzione?

    (dal post 58)
    La scelta delle coste (come alternativa al mare aperto), comunque, presenta un paio di svantaggi

    1) non si possono naturalmente scegliere coste che periodicamente siano battute da forti correnti, e questo limita il campo delle scelte
    2) Quanto al problema animali, come può insegnarti qualunque onesto contadino, gli uccelli non li dissuadi tanto facilmente dall'evitare un'area di volo (soprattutto se poni le raft in prossimità di una rotta migratoria). E se usi una qualsivoglia arma a proiettili, ricorda che ciò che va su poi torna giù, e rischi di danneggiare le raft stesse
    3) comunque ti sarà vietato mettere le raft in prossimità di un'area di riproduzione animali
    4) non potrai piazzare le raft in prossimità delle rotte navali civili e militari.

    Il problema agenti inquinanti riguarda

    1) la salsedine. Piaccia o no, in mare aperto gli specchi se ne beccheranno un casino. Hai calcolato fino a che punto può arrivare l'accumulo di salsedine, prima di compromettere la piena efficacia dei pannelli delle raft? DEVI pensare ad un programma periodico di pulizia, quindi quanto tale programma influirà sulla produzione energetica?
    2) accumulo di materiale organico. Cozze, mitilli, alghe, insomma tutto lo 'sporco di mare' che deve essere lavato via dalle navi (a meno di non volere rischiare danni cumulativi allo scafo nonché la stabilità dello stesso). Anche quello è inevitabile, ma almeno lì si può pensare ad un programma di pulizia non lesivo della produzione. Però son costi anche lì, anche se non frequenti, vero.
    3) qualunque altro materiale organico e non portato dal vento -pollini, semi, polvere, che vanno ad accumularsi come con la salsedine.

    Ma che ogni raft debba fare da microimpianto di produzione autonomo di idrogeno è a mio avviso assolutamente impensabile. Perché?
    1) la precisione che richiede questa tipologia di impianto come l'hai presentata non è attuabile a causa del moto ondoso
    2) si produce troppo poco per ogni raft, considerando che subito dopo il gas prodotto deve essere raffreddato e incanalato comunque verso un impianto di stoccaggio centrale. Farlo con tanti piccoli condotti è un incubo ingegneristico soprattutto in mare aperto
    3) aggiungendo strutture su una minipiattaforma 8x8 significa comunque togliere spazio ai collettori solari, quindi riducendo la potenza che potresti ottenere da un collettore 8x8 pienamente sfruttati.
    4) la manutenzione diventa insostenibile e troppo dispendiosa, dovendo stare dietro alle stesse problematiche (salsedine, sporco, guasti) che avresti su un impianto moltiplicato per tantissimi microimpianti.
    5) comunque il moto ondoso è dannoso al buon successo di un impianto per la trasformazione di acqua di mare in idrogeno e ad un efficiente stoccaggio.
    www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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    • #92
      Le Energy Raft di Valmax

      Valmax...hai espresso delle idee per delle varianti di ER.
      Ma io non le capisco, quindi non capisco neanche se le idee sono accettabili o meno (nataralmente ferma restando la possibilità di prendere quello che vuoi delle ER e fare il tuo proprio progetto con licenza Creative commons, se vuoi).
      Puoi chiarire la tua idea di ER?

      Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
      Scenario I: produzione di idrogeno.
      Una vasta serie di raft sono disposte a ragnatela intorno ad una piattaforma petrolifera riadattata per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno usando l'energia elettrica ricavata dalla rete di raft stessa. Questo permette di usare l'intera superficie di ogni raft come collettore solare e tenerle isolate dall'impianto di produzione in caso di incidente allo stesso.
      dovresti chiarire cosa intendi con "usare l'intera superficie di ogni raft come collettore solare".
      Vuoi mettere un solo specchio sun una ER? sennò, quanti?
      E quanto dovrebbe essere grande una ER?
      E quante ER vuoi mettere intorno ad una piattaforma petrolifera riadattata?


      Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
      Scenario II: produzione di sola corrente
      Le raft lavorano come tradizionali pannelli solari, in prossimità della costa. Questo permette di sfruttare una superficie potenzialmente più ampia rispetto ad un impianto a terra.
      cosa intendi con "Le raft lavorano come tradizionali pannelli solari". significa che ci vuoi mettere sopra dei pannelli fotovoltaici 'tradizionali'?

      grazie dei chiarimenti
      Ciro
      www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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      • #93
        rispondo alle domande in una volta sola.
        Pensavo ad ogni raft come ad un pannello fotovoltaico galleggiante, usando collettori magari protetti ognuno da una cupola trasparente come filtro contro lo sporco. In altre parole, un suggerimento radicalmente diverso dalla tua idea di fare di ogni raft un punto di produzione, per i motivi sopraelencati. E' più economico, produci energia da usare sulla piattaforma o da trasmettere a terra, e sulla piattaforma centrale potrai anche usare i collettori a specchio per la produzione di idrogeno.

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        • #94
          Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
          Pensavo ad ogni raft come ad un pannello fotovoltaico galleggiante [...]un suggerimento radicalmente diverso dalla tua idea di fare di ogni raft un punto di produzione, per i motivi sopraelencati.
          siamo d'accordo sul fatto che le Energyraft e la tua idea sono cose diverse...perchè fare confusione usando lo stesso nome? sono cose diverse, meglio usare un nome diverso.
          Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
          E' più economico
          se ho fatto bene i conti, per grandi ER il il costo di produzione dell'energia elettrica (impianto, manutenzione, produzione idrogeno, trasporto, produzione elettricità) è più economico dell'energia nucleare. se questo è vero anche per i pannelli fotovoltaici, meglio che mai - ma a me questo non risulta.

          e con questo, chiudiamo il discorso con i pannelli solari in mare. ti auguro tutto il bene, ma la sua collocazione è nella sezione fotovoltaico.
          www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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          • #95
            capisco. allora rimangono le altre obiezioni.
            Spero tu sappia trovare risposte adeguate.
            E continuo a ritenere che paragonare la tua idea alla produzione nucleare, mirata alla produzione di VASTE quantità di energia e con tecnologie collaudate, mentre qui ancora non sappiamo quanto puoi ottenere a regime costante, in un contesto tecnologico e ambientale neppure sperimentali, sia decisamente prematuro.
            Ultima modifica di Valmax; 23-03-2010, 22:50.

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            • #96
              Valmax, mi sono scordato di una cosa, scusa.
              se per caso hai voglia di approfondire la tua idea, e sei contento di includerla nel progetto ER, volentieri metterò nel sito uno spazio con la tua idea (e con un diverso copyright) . si tratta di cose diverse, ma una volta chiarito questo se anche a te piace l'idea generale di sfruttare la superficie del mare per produrre energia dal sole mettere un'idea in più è solo meglio. nel caso fammi sapere.
              www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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              • #97
                risposte a Valmax, (Dal post 40), n. 2

                (Dal post 40), n. 2
                2) Da un sito, quoto Quindi, quanta energia conti di usare da quella raccolta solo per produrre idrogeno in quantità che si suppongono industriali? Addendum: tale domanda si intende valida, anche modificando i parametri relativi, sfruttando un altro sistema di produzione.


                -----------------------

                in una ER, tutta l'energia viene usata per produrre idrogeno, meno quella da usare per il funzionamento della ER stessa.
                riconosco quindi la critica fondata, un po' di energia va tolta dal conto finale.

                Quanta ne va tolta? esattamente, sinceramente non lo so. In casi come questi conviene fare una stima ragionevole tenendosi larghi.
                direi che con un 10% del rendimento finale ce la potemmo cavare, che dici?

                ho inserito nel sito una pagina to-do-list con questo task (modificare il file excel ) e quelli che via via sono emersi nel sito - nella todolist ci sono per il momemento 8 elementi.
                Ultima modifica di cirowsky; 23-03-2010, 23:36.
                www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                • #98
                  una cosa per volta: ammetto che mi farebbe onore vedere postata sul tuo sito la mia idea di produzione fotovoltaica in mare, ma sono il primo ad ammettere che ora come ora è un'idea ancora poco conveniente rispetto alla più collaudata produzione a terra. Grazie comunque

                  Sul tuo secondo post: ne' larghi ne' streti, Ciro: questo è il tuo territorio, non posso ne' confermarti ne' obiettarti su quel 10% perché
                  1) non sappiamo quanta corrente sia necessaria per la produzione di idrogeno (cambia a seconda del metodo usato, non dimentichiamolo)
                  2) non sappiamo quanta energia produce esattamente una raft, ma potrei non avere visto bene sul sito nel qual caso dovresti indicare in questa sede il valore stimato di produzione energetica
                  3) se davvero ti tieni sulla linea di 'ogni raft un mini impianto', devi capire che ALTRA energia se ne va per forza per il trasporto dell'idrogeno verso l'impianto di stoccaggio (liquefare e pressurizzare il gas non è esattamente roba da niente, non in un contesto che richiede misure extra di sicurezza)

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                  • #99
                    Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                    1) non sappiamo quanta corrente sia necessaria per la produzione di idrogeno (cambia a seconda del metodo usato, non dimentichiamolo)
                    2) non sappiamo quanta energia produce esattamente una raft, ma potrei non avere visto bene sul sito nel qual caso dovresti indicare in questa sede il valore stimato di produzione energetica
                    sappiamo quanto idrogeno produce una ER:
                    2000 kwh/anno per mq
                    250.000 mq
                    energia concentrata: 90%
                    di questa, energia trasformata in energia meccanica: dal 40 al 50%
                    perdita teasformazione elettricità->idrogeno->elettricità: 50%
                    circa 100 gigawatt ora all'anno.
                    di più se si utilizza una reazione temochimica.
                    www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                    • grazie per la risposta
                      Ovviamente, questa (100 Gwh/anno) tiene conto di una superficie estesa più di ventimila Kmq, giusto?

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                      • Originariamente inviato da cirowsky Visualizza il messaggio
                        Dipende quanto grosso.
                        Considera una ER 500*500 m
                        Considera un gruppo di 9 ER, che complesivamente formano un quadrato 1500*1500 m
                        Ecc ecc
                        Si viene a formare un’isolotto molto grosso. Se riusciamo a formare un’isolotto abbastanza grande, il problema non si pone. Certo, durante una tempesta il puntamento non funzionerà. Ma, normalemte, sì.
                        ok. Non ho elementi per stabilire se una piattaforma molto grande esposta a un moto ondoso riesca, se non a mantenersi stabile (la distanza fra le onde è molto minore delle dimensioni della piattaforma), a resistere alle forze di flessione che nascono dalle diverse spinte delle onde.
                        Facciamo conto di sì. In fondo già le piattaforme petrolifere restano stabili e riescono addirittura a restare collegate al piping di perforazione.


                        (a proposito dell'ombra fra gli specchi):
                        assolutamente sbagliato!!! Vatti a vedere questo post:
                        sunny life non ha risposto più niente..se vuoi subentrare..
                        Hai ragione. Consideriamo un sistema a specchi piani, all'equatore e nell'equinozio d'autunno, le condizioni ideali. Anche così il sole percorre una traiettoria verticale in cielo e, quando è inclinato sull'orizzonte, all'alba e al tramonto, gli specchi si fanno ombra reciprocamente. Si può rimediare parzialmente tenendo gli specchi distanti fra loro in modo che captino tutti i raggi incidenti sulla piattaforma (ma perdendo parte dei raggi incidenti a mezzogiorno) oppure, come mi pare tu suggerisci, coprendo tutta la piattaforma di specchi e lasciando che quando il sole è inclinato si facciano ombra fra loro. Comunque tutto il sole incidente sulla piattaforma verrebbe captato, proprio come son specchi cilindrici, e questo mi era sfuggito, perchè di solito per risparmiare si assumono degli specchi distanziati, rinunciando a captare parte del sole quando è alto.

                        [a proposito delle temperature da raggiungere]
                        non lo so, questo è un punto dolente anche per me.
                        Io ho considerato una concentrazione circa 1300X, ma forse ho esagerato.
                        Nel progetto di rubbia, temperatura massima circa 550 gradi, la concentrazione è circa 80 volte.
                        Hai qualche riferimento?
                        Se hai un valido progetto più semplice, potremmo fare dei link fra ER e il tuo progetto…fammi sapere...
                        Se l'acqua nei tubi è in fase mista il coefficiente di scambio è molto alto (migliaia di kcal/m²/h/C) e il deltat fra la parete del tubo e l'acqua all'interno si può tenere basso, di poche decine di gradi. Diciamo che una temperatura di parete di 400° sarebbe sufficiente.
                        A questa temperatura la perdita di calore per irraggiamento (se il tubo si considera un corpo nero) è 5.67*[(673/100)^4-(273/100)^4]=11300 W/m²
                        Con gli specchi di Rubbia il fattore di concentrazione è 80, cioè il calore incidente è circa 80 kW/m². Il calore perso per irraggiamento è già il 14%, per cui non si può scendere sotto un fattore 80 per non perdere tutto il calore solare per irraggiamento (specie con il sole inclinato).
                        Allora scordiamoci specchi cilindrici fissi. Ci vogliono specchi parabolici e un sistema di tracciamento continuo.

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                        • Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                          superficie estesa più di ventimila Kmq, giusto?
                          no, 250.000 mq nell'ipotesi energyraft 500*500m.
                          www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                          • Una domanda scientifica...
                            ipotesi concentrazione 1500 soli, una EnergyRaft di 500*500 metri concentra la radiazione su una superficie di 166 mq.
                            temperatura raggiunta: 800/1100 gradi (facciamo ipotesi 800 e ipotesi 1100).

                            quanto è in percentuale la dispersione dovuta all'irraggiamento?
                            www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                            • oh, grazie.
                              Quindi, una piattaforma comunque bella estesa. (tieni presente che il Titanic era lungo 269 metri, poco più della metà di un lato dei tuoi 'bestioni')
                              Ora, visto che queste raft da 0.25 Kmq sono adibite specificamente alla produzione dell'idrogeno, è giocoforza che esse siano saldamente fissate al fondo marino come una piattaforma petrolifera da produzione. Il moto ondoso non deve interferire con i processi di produzione E stoccaggio (cerchiamo di tenerlo a mente!).
                              Ora, bisogna pensare a come concatenare più raft in modo che non formino un 'corridoio' in cui le correnti marine ne risultino potenziate a danno della stabilità dell'impianto (è lo stesso principio dei 'canyon del vento' che formano gli edifici, per fare un esempio). Quindi, quante piattaforme pensi alla fine di mettere insieme in un impianto di produzione ideale, e come dovrebbero essere disposte?
                              Pensando alla tua precedente proposta di realizzare i raft in materiali 'leggeri', devo dissentire: non possono essere dei galleggianti, la stabilità, ripeto, è primaria.

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                              • Originariamente inviato da cirowsky Visualizza il messaggio
                                Una domanda scientifica...
                                ipotesi concentrazione 1500 soli, una EnergyRaft di 500*500 metri concentra la radiazione su una superficie di 166 mq.
                                temperatura raggiunta: 800/1100 gradi (facciamo ipotesi 800 e ipotesi 1100).

                                quanto è in percentuale la dispersione dovuta all'irraggiamento?
                                Un corpo nero (parlo del fuoco degli specchi) disperde una potenza
                                Q(Watt)=5.67[(t+273)/100]^4 (ho trascurato il ritorno dal cielo)

                                Per es. a 800° disperde 75 kW/m², a 1100° 201 kW/m²
                                L'Energy Raft ha un rapporto di concentrazione di 500x500/166=1506 e dunque concentra sul collettore una potenza di 1500 kW circa. Dunque quelle temperature sono raggiungibili, almeno con il sole a picco, perchè quando il sole è inclinato la potenza raccolta diminuisce secondo il coseno dell'angolo di inclinazione.

                                Devo dire però che temperature del genere richiedono materiali molto speciali, e non servono se si vogliono usare per fare del vapore a 3-400°. Quindi è possibile ridurre il rapporto di concentrazione.

                                Commenta


                                • Stregatto, un ringraziamento davvero sentito!!!!!!!

                                  Originariamente inviato da Stregatto Visualizza il messaggio
                                  Devo dire però che temperature del genere richiedono materiali molto speciali, e non servono se si vogliono usare per fare del vapore a 3-400°. Quindi è possibile ridurre il rapporto di concentrazione.
                                  c'è una cosa che non mi torna

                                  ...per la termodinamica, la quantità di energia che si trasforma in movimento è proporzinale al quadrato del salto termico.
                                  ...ma per la legge della dispersione, la quantità di energia è proporzionale alla quinta potenza della temperatura.

                                  messa così sembrerebbe che meno salto termico -> minore temperatura -> maggori rendimenti... sembrerebbe, ma non mi torna. credo che da qualche parte ci sia qualcosa che non considero..
                                  www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                  • >...per la termodinamica, la quantità di energia che si trasforma in movimento è proporzinale al quadrato del salto termico.

                                    Forse alludevi alla trasformazione del calore in energia, che ha un rendimento massimo (1-T1/T2) dove T1 è la temperatura a cui si scarica il calore residuo e T2 è quella a cui è disponibile il calore. In pratica i rendimenti sono inferiori (per esempio un motore a scoppio che lavora a T2 altissime ha un rendimento inferiore a una centrale a vapore che arriva al massimo a 500°)
                                    Dipende dal ciclo che si usa, dalla sostanza etc.
                                    Io credo che per convertire calore in energia la soluzione migliore sia un ciclo a vapore, che non richiede altissime temperature e quindi dà minori dispersioni per irraggiamento dal collettore che raccoglie il calore degli specchi e permette di usare materiali meno pregiati.
                                    Comunque non scarterei la soluzione con specchi cilindrici parabolici. Sono più semplici da orientare e meno influenzati da eventuali moti ondosi del mare.

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                                    • Originariamente inviato da Stregatto Visualizza il messaggio
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                                      perchè mai dovrei scartarla?
                                      anzi...se mi fai avere un documento che la illustri con chiarezza lo metto sul sito energyraft - con un diverso copyright, quello che scegli tu.
                                      Come ho già detto a Valmax, si tratta di cose diverse, ma una volta chiarito questo se anche a te piace l'idea generale di sfruttare la superficie del mare per produrre energia dal sole mettere un'idea in più è solo meglio.
                                      www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                      • nuovo logo energyraft sul sito
                                        www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                        • risposte a Valmax, domande a cui già c'era risposta

                                          ciao
                                          Altre due risposte..quelle alle domande a cui c'era già una risposta....così le togliamo di mezzo.

                                          (Dal post 40)
                                          >5) una struttura (soprattuto di simili dimensioni!) in mezzo all'oceano richiede inevitabilmente personale qualificato per il controllo, la manutezione e gli interventi di emergenza. Altri costi!

                                          >>Costo adeguatamente segnalato nell’excel. Basta scaricarlo


                                          >6) per ottenere idrogeno usando acqua di mare, devi per forza prima depurare e desalinizzare l'acqua, non ci piove. Quindi conta di aggiungere i macchinari necessari, che richiedono una manutenzione continua. Questo aggiunge altri moduli speciali per la struttura.

                                          >>A questo ti ho risposto nel post 46. se non sei soddisfatto della risposta fammi sapere in dettaglio perché.
                                          www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                          • il foglio excel non si apre più.
                                            hai citato il post sbagliato, non è il 46

                                            Se ti riferisci al #44, allora sì, e l'idea è di per sé piacevole. Spuntata la 6 per adesso.

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                                            • Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                                              il foglio excel non si apre più.
                                              solo gli excel:
                                              Download Energy Raft from SourceForge.net

                                              ma ti consigliari di scaricarti tutto: Energy Raft | Get Energy Raft at SourceForge.net
                                              www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                              • H2 Idrolisi termochimica

                                                qui si citano quattro tecniche diverse, due delle quali ancora sperimentali.
                                                Le altre due, collaudate, presentano problemi tali da rendere decisamente poco conveniente l'idrolisi termochimica. Inoltre, operare in mare aperto può comportare incidenti più facilmente, con conseguente disastro ambientale.
                                                Aumentano i costi per la manodopera altamente specializzata e la componentistica.
                                                Non credo che l'idrolisi termochimica, ad un secondo sguardo, sia praticabile per la produzione di idrogeno in alto mare senza la soluzione zattere fotovoltaiche+piattaforma centrale saldamente fissata al fondale.

                                                Inoltre, a questo punto, io non capisco più che razza di 'energy raft' è questa! Non riesco più ad immaginare come tu possa rendere conveniente il rapporto di spazio fra i collettori solari e gli strumenti necessari alla lavorazione dell'idrogeno con una resa energetica adeguata. Puoi illuminarci, grazie?

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                                                • Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
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                                                  Non riesco più ad immaginare come tu possa rendere conveniente il rapporto di spazio fra i collettori solari e gli strumenti necessari alla lavorazione dell'idrogeno con una resa energetica adeguata. Puoi illuminarci, grazie?
                                                  No, mi dispiace, non ho capito la domanda.puoi spiegarti un po' meglio?
                                                  www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                                  • in altre parole: come è fatta una raft? La tua smulazione non sembra mostrare come sia possibile mettere insieme i collettori solari e l'impianto di lavorazione idrogeno nello stesso spazio.
                                                    Quindi non si capisce come tu abbia calcolato la resa energetica di una singola raft finalizzata alla produzione di idrogeno.
                                                    Hai un link ad un disegno tecnico?
                                                    Grazie

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                                                    • Originariamente inviato da Valmax Visualizza il messaggio
                                                      in altre parole: come è fatta una raft? La tua smulazione non sembra mostrare come sia possibile mettere insieme i collettori solari e l'impianto di lavorazione idrogeno nello stesso spazio.
                                                      vedi Difficoltà tecniche, testo inziale + testo "Zona fuoco rialzata".
                                                      www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                                      • dal tuo sito:
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                                                        Sicuramente la Energy Raft deve scaldare dell'acqua, e quindi l'acqua deve essere portata a quell'altezza. Poi si potrà decidere se convogliare il vapore scaldato verso il basso (e quindi fare la produzione dell'idrogeno più in basso) oppure se produrre energia direttamente in alto. L'opzione basso può contare anche su una presenza inesauribile di acqua fredda, necessaria per raffreddare la macchina termica/termochimica.
                                                        quindi ogni raft è occupata da una struttura di 230 metri di lato alla base per 187 metri di altezza circa.
                                                        Non mi sembra che rimanga molto spazio per lavorare l'idrogeno nelle condizioni che ti ho esposto nel link di cui al post 113.
                                                        In effetti, devi rispondere soprattutto a questa domanda per potere stabilire una direzione precisa al tuo progetto o continueremo ad incartarci su misurazioni accademiche:

                                                        quale sistema intendi usare per l'estrazione e lo stoccaggio dell'idrogeno?
                                                        partendo da questo parametro, possiamo capirci meglio su quale tpo di infrastrutture ci vogliono (nei limiti della nostra conoscenza of course)

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                                                        • ultime novità su energyraft.org

                                                          La Piattaforma - modificata con ultime risposte alle critiche
                                                          La produzione di elettricità - aggiunta
                                                          @ Desertec - aggiunta (e mandata mail)
                                                          Difficoltà tecniche - menzionato anche il problema del guano
                                                          La simulazione
                                                          Rese e costi - inseriti 3 fogli nell'excel - prima ce n'era uno solo.
                                                          FAQ - alcune delle domande+risposte da questo thread. autori menzionati.
                                                          www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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                                                          • posso solo chiederti un favore anche, immagino, a nome degli altri partecipanti?
                                                            Nessuno ti chiede di fare un copiaincolla del contenuto del sito per risponderci.
                                                            Vorrei però chiederti di riguardarti un po' le nostre varie domande, riesaminale e categorizzale, quindi usa estratti dal sito (NON link!) per rispondere nel modo più preciso possibile. Questo va anche a beneficio di chi entrasse per la prima volta in questo thread, o tutto quello che si finisce col vedere è una pubblicità al tuo sito. E non va bene.
                                                            Grazie.

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                                                            • domande di Valmax su salsedine e guano

                                                              Raggruppo le critiche simili
                                                              (Dal post 40)
                                                              >8) capitolo salsedine: una struttura estesa come quella accumula salsedine sugli specchi. Ogni quanto tempo bisognerà chiudere una o più raft per la pulizia periodica? Quante raft alla volta, e quindi con che previsione di sottrazione alla produzione?

                                                              (Dal post 58)
                                                              >2) Quanto al problema animali, come può insegnarti qualunque onesto contadino, gli uccelli non li dissuadi tanto facilmente dall'evitare un'area di volo (soprattutto se poni le raft in prossimità di una rotta migratoria). E se usi una qualsivoglia arma a proiettili, ricorda che ciò che va su poi torna giù, e rischi di danneggiare le raft stesse
                                                              >1) la salsedine. Piaccia o no, in mare aperto gli specchi se ne beccheranno un casino. Hai calcolato fino a che punto può arrivare l'accumulo di salsedine, prima di compromettere la piena efficacia dei pannelli delle raft? DEVI pensare ad un programma periodico di pulizia, quindi quanto tale programma influirà sulla produzione energetica?
                                                              >2) accumulo di materiale organico. Cozze, mitilli, alghe, insomma tutto lo 'sporco di mare' che deve essere lavato via dalle navi (a meno di non volere rischiare danni cumulativi allo scafo nonché la stabilità dello stesso). Anche quello è inevitabile, ma almeno lì si può pensare ad un programma di pulizia non lesivo della produzione. Però son costi anche lì, anche se non frequenti, vero.
                                                              >3) qualunque altro materiale organico e non portato dal vento -pollini, semi, polvere, che vanno ad accumularsi come con la salsedine.


                                                              >> il problema della salsedine, dell’accumulo del materiale organico e altri sono problemi che rimangono aperti. Un progetto è fatto di stime (sennò è una realizzazione), e ho stimato che questi siano da definire in fase ingegneristica.
                                                              Tutti questi problemi sono segnalati nel sito, Difficoltà tecniche
                                                              www.energyraft.org: energia da solare ad un costo inferiore a quella da nucleare (http://www.energeticambiente.it/term...e-commons.html)

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