Come noto a tutti, la produzione di energia da biomasse con impianti <1 MWe mediante cicli ORC ha rendimenti molto bassi: è veramente difficile superare rendimenti del 23% senza incrementare i costi di impianto in misura non conveniente.
Per contro i cicli combinati a gas delle grandi centrali ENEL hanno rendimenti del 50% e anche oltre. Anche negli impianti a biomassa sarebbe teoricamente possibile combinare un ciclo Brayton ad alta temperatura con un ciclo Rankine o ORC a bassa temperatura e incrementare drasticamente il rendimento, ma i fumi della caldaia a combustione della biomassa non possono venire inviati tal quali in turbina perchè molto "sporchi". Si è già parlato di cose simili tempo fa, ma ad oggi non si è fatta molta strada. Si è tentato di bypassare il problema con tecnologie tipo gasificazione o pirolisi della biomassa, ma con scarsi risultati pratici. Oggi è in commercio un impianto da 85 kWe nel quale i fumi cedono la loro energia in uno scambiatore apposito ad aria calda, o altro gas più adatto tipo la CO2, il quale viene fatto espandere in turbina a gas. A valle della turbina a gas il ciclo è completato da un ciclo ORC e il rendimento totale sale, ma non molto. La stessa Società ha in fase di collaudo e certificazione con la stessa tecnologia un impianto da 300 kWe che dovrebbe entrare in produzione alla fine del 2013. La difficoltà è la realizzazione di uno scambiatore di calore fumi/gas ad alta temperatura: superiore a 900 C°.
Qualcuno è a conoscenza di scambiatori idoenei a un lavoro del genere ? metallici o ceramici ? in grado di trattare fumi di combustione con grandi portate ? Sarebbe il solo modo per aumentare la potenza degli impianti e sarebbe molto gradito dal mercato. Grazie per eventuali contributi, Marco
Per contro i cicli combinati a gas delle grandi centrali ENEL hanno rendimenti del 50% e anche oltre. Anche negli impianti a biomassa sarebbe teoricamente possibile combinare un ciclo Brayton ad alta temperatura con un ciclo Rankine o ORC a bassa temperatura e incrementare drasticamente il rendimento, ma i fumi della caldaia a combustione della biomassa non possono venire inviati tal quali in turbina perchè molto "sporchi". Si è già parlato di cose simili tempo fa, ma ad oggi non si è fatta molta strada. Si è tentato di bypassare il problema con tecnologie tipo gasificazione o pirolisi della biomassa, ma con scarsi risultati pratici. Oggi è in commercio un impianto da 85 kWe nel quale i fumi cedono la loro energia in uno scambiatore apposito ad aria calda, o altro gas più adatto tipo la CO2, il quale viene fatto espandere in turbina a gas. A valle della turbina a gas il ciclo è completato da un ciclo ORC e il rendimento totale sale, ma non molto. La stessa Società ha in fase di collaudo e certificazione con la stessa tecnologia un impianto da 300 kWe che dovrebbe entrare in produzione alla fine del 2013. La difficoltà è la realizzazione di uno scambiatore di calore fumi/gas ad alta temperatura: superiore a 900 C°.
Qualcuno è a conoscenza di scambiatori idoenei a un lavoro del genere ? metallici o ceramici ? in grado di trattare fumi di combustione con grandi portate ? Sarebbe il solo modo per aumentare la potenza degli impianti e sarebbe molto gradito dal mercato. Grazie per eventuali contributi, Marco
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