janvaljan
"Tutti ottimi punti, e sono esattamente quelli a cui i sostenitori dell'EV "classica" non hanno ancora risposto [...] come si integrerà l'auto elettrica con le rinnovabili?"
Se l'infrastruttura viene adeguata, come avevo già scritto, l'auto elettrica permetterebbe un'integrazione migliore rispetto ai centri swap.
Per me non si può paragonare i centri cinesi con i nostri, come le abitudini, come tanto altro.
Non mi sono perso i post.. Semplicemente avere una modularità porta si ad alcuni vantaggi ma non si pensa a cosa comporta a livello tecnico. Esempio se ti vendono un'auto con potenza dichiarata di 200 CV con un pacco da 55-60 kWh se tu vai ad applicare il concetto di modularità e perciò quando vuoi un'autonomia ridotta installi sul mezzo una batteria da 30 kWh.. Pensi che l'auto possa sviluppare la stessa potenza, stesse prestazioni? No, ci sono limiti fisici dettati dalla batteria come sulla corrente di scarica che non può superare certi C-rate ad un data temperatura e SOC. Ne consegue che il cliente finale si trova un mezzo che non rispecchia le caratteristiche di quando l'ha comprata e ogni volta cambia il feeling di guida. Questo è un solo aspetto.
Oppure dici di "rimappare".. Ciò comporta ad una condivisione dell'ECU e relativi parametri.. Pensi che le case vanno a condividere anche questo particolare? Solo rare joint-venture su pochi modelli fanno tale cosa e comunque una ritoccata alla mappa la danno comunque. Altro punto è che comporta una maggior perdita di tempo dover riprogrammare ogni volta l'ECU in quanto o ti attacchi via OBD oppure devi per forza implementare sistemi che supportino al 100% aggiornamenti OTA.
Inoltre ogni volta c'è la scomodità di dover andare al centro swap ed aspettare (sperando che non ci sia fila)... Ogni volta uno deve programmare e pensare a che tipo di viaggio deve fare; capita un imprevisto e cosa si fa? Devo andare prima al centro swap a chissà quanti km e poi swappare. Oppure si viaggia con una batteria da 20-30 kWh la quale si usura maggiormente? La trovo limitante come tecnologia.. Adatta solo ad una nicchia di utilizzatori dove la quotidianità non viene mai intaccata da imprevisti.
In certi casi dici che è competitivo lo swap con quei prezzi? Per me anche no specie se si ragiona che in Norvegia le elettriche sono molto favorite perciò i costi iniziali e gestione di esse sono inferiori ai nostri (chiaramente rapportando tutto al potere d'acquisto); senza contare i dati non specificati (come se c'è il costo di ricarica, limiti di swap mensili etc). Pensa a quanto potrebbe costare in Italia una cosa del genere...
Il problema, oltre al fatto di installare, è quello di avere mezzi tali per far rendere i centri swap e dunque ridurre i costi, ne consegue che bisogna avere una standardizzazione delle componenti elevata e quant'altro. Con l'ampia disamina che ho fatto qualche commento fa, basata sulla realtà attuale, trovo che tale tecnologia possa forse solo attecchire ad utilizzi come corrieri o poco altro.
In merito agli accumuli delle auto e di rete... Le stesse auto con il V2G possono fare da stabilizzatori di rete senza richiedere centri swap o altro.. Ovviamente tutto è vincolato all'infrastruttura e si ritorna a quanto detto prima.
La realtà è che confronti paesi completamente diversi.. In Italia siamo circa 60 milioni, in Cina oltre il miliardo; già solo questo dovrebbe far capire che si sta paragonando due Paesi diversi e con possibilità diverse. Sono 2 Paesi completamente differenti e in quanto tali le tecnologie e loro attecchimento va valutato in modo diverso ponderando opportunamente i vari fattori che entrano in gioco.
Ad oggi, le EV più performanti permettono una carica ultra fast (colonnine a 350 kW) a circa 1000-1400 km ogni ora medi dal 10 all'80% (potenza reale media di ricarica 200-240 kW); siamo solo agli inizi ma è già un ottimo risultato. Se fra 8-10 anni questa velocità di carica raddoppiasse o poco meno.. Avrebbe senso lo swap? Non credo.. Già oggigiorno non lo troverei comodo, visto il ritmo quotidiano e le abitudini, pur se avessi a disposizione diversi centri swap; troverei ben più comodo, data la quotidianità, aumentare l'infrastruttura delle colonnine specie sui luoghi di lavoro e c/c.
Le colonnine HPC (tempi di ricarica ultra rapidi) servono solo per viaggi lunghi, mentre nella maggior parte dei casi basta caricare a casa o a lavoro per avere autonomia sufficiente in quanto, se uno ci pensa, il più del tempo l'auto è ferma (tranne casi di corrieri, rappresentanti o altri utilizzi che ora non mi vengono in mente).. Tempo in cui potrebbe essere caricata a velocità modeste (a parità di potenza impegnata si possono servire più auto rispetto ad una solo in HPC) ottimizzando così i "tempi passivi" senza dover preoccuparsi di dover andare ai centri swap, fare km, aspettare, programmare l'utilizzo del veicolo etc.. Ma tutto è vincolato all'infrastruttura delle colonnine.
Virando un attimo sull'H2, noto che confermi quanto mi era stato indicato da clienti tedeschi di mezzi pesanti, con cui cooperiamo, sulle perdite di produzione/stoccaggio... Loro mi avevano indicato, per kg di H2, circa 55-65 kWh per l'elettrolisi, circa 5-7 kWh per stoccare a 700 bar.. Però l'H2 come si sa ha un PCI di circa 33,3 kWh/kg, ne consegue che le perdite sono attorno ai valori che hai indicato anche tu. Poi vi è l'efficienza della FC, attorno al 50% senza contare dell'eventuale accumulo che vi è sempre su un veicolo a FC.
"Tutti ottimi punti, e sono esattamente quelli a cui i sostenitori dell'EV "classica" non hanno ancora risposto [...] come si integrerà l'auto elettrica con le rinnovabili?"
Se l'infrastruttura viene adeguata, come avevo già scritto, l'auto elettrica permetterebbe un'integrazione migliore rispetto ai centri swap.
Per me non si può paragonare i centri cinesi con i nostri, come le abitudini, come tanto altro.
Non mi sono perso i post.. Semplicemente avere una modularità porta si ad alcuni vantaggi ma non si pensa a cosa comporta a livello tecnico. Esempio se ti vendono un'auto con potenza dichiarata di 200 CV con un pacco da 55-60 kWh se tu vai ad applicare il concetto di modularità e perciò quando vuoi un'autonomia ridotta installi sul mezzo una batteria da 30 kWh.. Pensi che l'auto possa sviluppare la stessa potenza, stesse prestazioni? No, ci sono limiti fisici dettati dalla batteria come sulla corrente di scarica che non può superare certi C-rate ad un data temperatura e SOC. Ne consegue che il cliente finale si trova un mezzo che non rispecchia le caratteristiche di quando l'ha comprata e ogni volta cambia il feeling di guida. Questo è un solo aspetto.
Oppure dici di "rimappare".. Ciò comporta ad una condivisione dell'ECU e relativi parametri.. Pensi che le case vanno a condividere anche questo particolare? Solo rare joint-venture su pochi modelli fanno tale cosa e comunque una ritoccata alla mappa la danno comunque. Altro punto è che comporta una maggior perdita di tempo dover riprogrammare ogni volta l'ECU in quanto o ti attacchi via OBD oppure devi per forza implementare sistemi che supportino al 100% aggiornamenti OTA.
Inoltre ogni volta c'è la scomodità di dover andare al centro swap ed aspettare (sperando che non ci sia fila)... Ogni volta uno deve programmare e pensare a che tipo di viaggio deve fare; capita un imprevisto e cosa si fa? Devo andare prima al centro swap a chissà quanti km e poi swappare. Oppure si viaggia con una batteria da 20-30 kWh la quale si usura maggiormente? La trovo limitante come tecnologia.. Adatta solo ad una nicchia di utilizzatori dove la quotidianità non viene mai intaccata da imprevisti.
In certi casi dici che è competitivo lo swap con quei prezzi? Per me anche no specie se si ragiona che in Norvegia le elettriche sono molto favorite perciò i costi iniziali e gestione di esse sono inferiori ai nostri (chiaramente rapportando tutto al potere d'acquisto); senza contare i dati non specificati (come se c'è il costo di ricarica, limiti di swap mensili etc). Pensa a quanto potrebbe costare in Italia una cosa del genere...
Il problema, oltre al fatto di installare, è quello di avere mezzi tali per far rendere i centri swap e dunque ridurre i costi, ne consegue che bisogna avere una standardizzazione delle componenti elevata e quant'altro. Con l'ampia disamina che ho fatto qualche commento fa, basata sulla realtà attuale, trovo che tale tecnologia possa forse solo attecchire ad utilizzi come corrieri o poco altro.
In merito agli accumuli delle auto e di rete... Le stesse auto con il V2G possono fare da stabilizzatori di rete senza richiedere centri swap o altro.. Ovviamente tutto è vincolato all'infrastruttura e si ritorna a quanto detto prima.
La realtà è che confronti paesi completamente diversi.. In Italia siamo circa 60 milioni, in Cina oltre il miliardo; già solo questo dovrebbe far capire che si sta paragonando due Paesi diversi e con possibilità diverse. Sono 2 Paesi completamente differenti e in quanto tali le tecnologie e loro attecchimento va valutato in modo diverso ponderando opportunamente i vari fattori che entrano in gioco.
Ad oggi, le EV più performanti permettono una carica ultra fast (colonnine a 350 kW) a circa 1000-1400 km ogni ora medi dal 10 all'80% (potenza reale media di ricarica 200-240 kW); siamo solo agli inizi ma è già un ottimo risultato. Se fra 8-10 anni questa velocità di carica raddoppiasse o poco meno.. Avrebbe senso lo swap? Non credo.. Già oggigiorno non lo troverei comodo, visto il ritmo quotidiano e le abitudini, pur se avessi a disposizione diversi centri swap; troverei ben più comodo, data la quotidianità, aumentare l'infrastruttura delle colonnine specie sui luoghi di lavoro e c/c.
Le colonnine HPC (tempi di ricarica ultra rapidi) servono solo per viaggi lunghi, mentre nella maggior parte dei casi basta caricare a casa o a lavoro per avere autonomia sufficiente in quanto, se uno ci pensa, il più del tempo l'auto è ferma (tranne casi di corrieri, rappresentanti o altri utilizzi che ora non mi vengono in mente).. Tempo in cui potrebbe essere caricata a velocità modeste (a parità di potenza impegnata si possono servire più auto rispetto ad una solo in HPC) ottimizzando così i "tempi passivi" senza dover preoccuparsi di dover andare ai centri swap, fare km, aspettare, programmare l'utilizzo del veicolo etc.. Ma tutto è vincolato all'infrastruttura delle colonnine.
Virando un attimo sull'H2, noto che confermi quanto mi era stato indicato da clienti tedeschi di mezzi pesanti, con cui cooperiamo, sulle perdite di produzione/stoccaggio... Loro mi avevano indicato, per kg di H2, circa 55-65 kWh per l'elettrolisi, circa 5-7 kWh per stoccare a 700 bar.. Però l'H2 come si sa ha un PCI di circa 33,3 kWh/kg, ne consegue che le perdite sono attorno ai valori che hai indicato anche tu. Poi vi è l'efficienza della FC, attorno al 50% senza contare dell'eventuale accumulo che vi è sempre su un veicolo a FC.
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