Ho cercato in lungo e in largo sul web ma non sono riuscito a trovare degli approfondimenti sul famoso sistema di Paul senza bms del link qui sotto:
Paul's 2007 Vectrix VX-1
Magari qualcuno può aiutarmi sul principio di funzionamento.
Secondo me a deduzione logica, dovrebbe funzionare così:
mette 3 NiMh di tipo AA in serie ai paralleli di Li-Ion 18650 (dalla foto si vede abbastanza bene che le celle NiMh sono in serie)
Avendo un range di utilizzo Li-Ion che va da 3.10V a 4.20V (nel caso specifico del Vectrix dove la tensione non scende mai sotto i 110V quindi 110/35serie=3.14V) ed un range NiMh da 1.03V a 1.41V su ogni singola cella della serie, succede che quando la tensione di carica arriva a 4.20V le celle Li-Ion raggiungono il ginocchio grafico oltre al quale si alza la tensione, ma non sono più in grado di immagazzinare energia, mentre invece le NiMh sono ancora in grado di caricarsi e attenuare così l'innalzamento della tensione, finchè non saranno cariche anch'esse (cioè da 1.41 a 1.45V) e cominceranno a trasformare in calore l'energia non immagazzinabile, continuando ulteriormente a contenere l'innalzamento di tensione, nonostante siano già cariche, contrariamente alle Li-Ion che invece normalmente a fine carica continuano a far innalzare la tensione senza freni fino al totale danneggiamento/esplosione.
Quindi il sistema in linea di principio funziona così:
le prime celle che raggiungono i 4.20V rallentano di molto l'innalzamento della tensione della cella, "aspettando" in sostanza quelle celle che non li hanno ancora raggiunti.
Tutto ciò funziona bene se le celle più basse raggiungono i 4.20V in un tempo ragionevolmente limitato. Ovvero significa che le celle non siano molto sbilanciate. E quindi si presuppone un certo controllo manuale da parte del proprietario ogni 10/20 ricariche per verificare il grado di sbilanciamento tra cella min-max ed eventualmente operare una carica singola ad una cella o ad un gruppo di celle troppo basse.
Inoltre se il caricabatteria diminuisce la corrente oltre una certa tensione (come quelli interfacciati ai BMS) è maggiore il tempo che le celle più alte mantengono i 4.20V, a tutto vantaggio delle celle che li devono ancora raggiungere.
Altra miglioria sarebbe quella di optare per 18650 che hanno fine carica di 4.35V, in modo da avere un ulteriore tolleranza in tensione.
Ovviamente tale sistema non presuppone nessun controllo di scarica minima, ma sul vectrix non è un problema in quanto la centralina non fa andare più lo scooter sotto i 110V.
Piuttosto.... il grosso limite dei sistemi di paralleli con le 18650 è che se una cella va in corto, manda in corto tutte le altre celle che ha in parallelo, bisognerebbe mettere un minifusibile per ogni 18650, come fa TESLA sulle sue auto.
Paul's 2007 Vectrix VX-1
Magari qualcuno può aiutarmi sul principio di funzionamento.
Secondo me a deduzione logica, dovrebbe funzionare così:
mette 3 NiMh di tipo AA in serie ai paralleli di Li-Ion 18650 (dalla foto si vede abbastanza bene che le celle NiMh sono in serie)
Avendo un range di utilizzo Li-Ion che va da 3.10V a 4.20V (nel caso specifico del Vectrix dove la tensione non scende mai sotto i 110V quindi 110/35serie=3.14V) ed un range NiMh da 1.03V a 1.41V su ogni singola cella della serie, succede che quando la tensione di carica arriva a 4.20V le celle Li-Ion raggiungono il ginocchio grafico oltre al quale si alza la tensione, ma non sono più in grado di immagazzinare energia, mentre invece le NiMh sono ancora in grado di caricarsi e attenuare così l'innalzamento della tensione, finchè non saranno cariche anch'esse (cioè da 1.41 a 1.45V) e cominceranno a trasformare in calore l'energia non immagazzinabile, continuando ulteriormente a contenere l'innalzamento di tensione, nonostante siano già cariche, contrariamente alle Li-Ion che invece normalmente a fine carica continuano a far innalzare la tensione senza freni fino al totale danneggiamento/esplosione.
Quindi il sistema in linea di principio funziona così:
le prime celle che raggiungono i 4.20V rallentano di molto l'innalzamento della tensione della cella, "aspettando" in sostanza quelle celle che non li hanno ancora raggiunti.
Tutto ciò funziona bene se le celle più basse raggiungono i 4.20V in un tempo ragionevolmente limitato. Ovvero significa che le celle non siano molto sbilanciate. E quindi si presuppone un certo controllo manuale da parte del proprietario ogni 10/20 ricariche per verificare il grado di sbilanciamento tra cella min-max ed eventualmente operare una carica singola ad una cella o ad un gruppo di celle troppo basse.
Inoltre se il caricabatteria diminuisce la corrente oltre una certa tensione (come quelli interfacciati ai BMS) è maggiore il tempo che le celle più alte mantengono i 4.20V, a tutto vantaggio delle celle che li devono ancora raggiungere.
Altra miglioria sarebbe quella di optare per 18650 che hanno fine carica di 4.35V, in modo da avere un ulteriore tolleranza in tensione.
Ovviamente tale sistema non presuppone nessun controllo di scarica minima, ma sul vectrix non è un problema in quanto la centralina non fa andare più lo scooter sotto i 110V.
Piuttosto.... il grosso limite dei sistemi di paralleli con le 18650 è che se una cella va in corto, manda in corto tutte le altre celle che ha in parallelo, bisognerebbe mettere un minifusibile per ogni 18650, come fa TESLA sulle sue auto.
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