Buongiorno a tutti.
Con un pizzico di nostalgia, riapro una vecchia passione che nel lontano 1986, mi aveva portato a costruire un veicolo elettrico, perfettamente funzionante (venduto ad un signore in Svizzera ed ancora in circolazione).
Avevo utilizzato un vecchio fuoristrada, non so se ve lo ricordate, lo "IATO", telaio in lamiera, scocca in vetroresina, componentistica FIAT.
Spogliato del motopropulsore termico, avevo adattato due motori trifasi con relativi riduttori epicicloidali in uscita, (uno per semiasse anteriore), freni a disco inboard, (all'uscita dei riduttori), coppia di "inverter" della Brown Boweri, con frequenza variabile da 0 a 250 Hz, che alimentavano i due motori che spingevano il veicolo, a circa 110km/h, e recuperavano corrente in rallentamento (fino a circa 28km/h).
Niente pedale frizione, solo il pedale acceleratore che azionava due coppie di potenziometri (una coppia per l'impostazione ed una coppia per il controllo), circuito idraulico frenante del veicolo con pompa del vuoto applicata ad uno dei motori.
Riscaldamento abitacolo con riscaldatore autonomo Webasto, cosa volete di piu'.
Batterie di tipo automobilistico, in serie per raggiungere la tensione continua di alimentazione dei motori, inserite in una slitta ricavata all'interno dei longheroni del telaio.
Il comparto batterie, poteva venir rimosso velocemente, il carrello portabatterie era munito di ruotine, che dopo uno spostamento di alcuni cm tramite un dispositivo di sicurezza, potevano translare velocemente all'indietro, per la sostituzione con altre batterie cariche. Autonomia non so, .......perche' non sono mai riuscito ad omologarlo in Italia, avevo fatto solo un paio di uscite su strada per delle prove, ma nulla piu'.
Strano a dirsi, per contro in Svizzera, l'acquirente, presentandosi con la mia stessa documentazione, era riuscito a farlo omologare come "esemplare sperimentale unico".
Ad inizio anno, mi aveva contattato per posta elettronica, per i consueti auguri natalizi, mi aveva confermato di avere ancora il veicolo in uso.
Del resto, tutti gli organi elettrici, sono a rotazione continua, per cui a parte una usura dei cuscinetti, grandi problemi non ce ne dovrebbero essere. Le batterie, piu' si usano e meglio vanno....
Spero che se qualcuno riesce a realizzare qualcosa, abbia piu' fortuna di me...
Cordialmente
Piero
Con un pizzico di nostalgia, riapro una vecchia passione che nel lontano 1986, mi aveva portato a costruire un veicolo elettrico, perfettamente funzionante (venduto ad un signore in Svizzera ed ancora in circolazione).
Avevo utilizzato un vecchio fuoristrada, non so se ve lo ricordate, lo "IATO", telaio in lamiera, scocca in vetroresina, componentistica FIAT.
Spogliato del motopropulsore termico, avevo adattato due motori trifasi con relativi riduttori epicicloidali in uscita, (uno per semiasse anteriore), freni a disco inboard, (all'uscita dei riduttori), coppia di "inverter" della Brown Boweri, con frequenza variabile da 0 a 250 Hz, che alimentavano i due motori che spingevano il veicolo, a circa 110km/h, e recuperavano corrente in rallentamento (fino a circa 28km/h).
Niente pedale frizione, solo il pedale acceleratore che azionava due coppie di potenziometri (una coppia per l'impostazione ed una coppia per il controllo), circuito idraulico frenante del veicolo con pompa del vuoto applicata ad uno dei motori.
Riscaldamento abitacolo con riscaldatore autonomo Webasto, cosa volete di piu'.
Batterie di tipo automobilistico, in serie per raggiungere la tensione continua di alimentazione dei motori, inserite in una slitta ricavata all'interno dei longheroni del telaio.
Il comparto batterie, poteva venir rimosso velocemente, il carrello portabatterie era munito di ruotine, che dopo uno spostamento di alcuni cm tramite un dispositivo di sicurezza, potevano translare velocemente all'indietro, per la sostituzione con altre batterie cariche. Autonomia non so, .......perche' non sono mai riuscito ad omologarlo in Italia, avevo fatto solo un paio di uscite su strada per delle prove, ma nulla piu'.
Strano a dirsi, per contro in Svizzera, l'acquirente, presentandosi con la mia stessa documentazione, era riuscito a farlo omologare come "esemplare sperimentale unico".
Ad inizio anno, mi aveva contattato per posta elettronica, per i consueti auguri natalizi, mi aveva confermato di avere ancora il veicolo in uso.
Del resto, tutti gli organi elettrici, sono a rotazione continua, per cui a parte una usura dei cuscinetti, grandi problemi non ce ne dovrebbero essere. Le batterie, piu' si usano e meglio vanno....
Spero che se qualcuno riesce a realizzare qualcosa, abbia piu' fortuna di me...
Cordialmente
Piero
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