Sono sempre stato un appassionato dei "motori a turbina" e le sue applicazioni in campo automobilistico.
I problemi sono 2:
- lo sviluppo (costi) di un motore diverso dagli altri, cioè non a pistoni, come è stato un problema per il motore Wankel
- Il ritardo nel salire, scendere di giri di questo tipo di motore, che lo rende molto più efficiente su navi ed aerei, non di certo nel traffico cittadino.
Sul primo punto non posso dire nulla, è vero! Però se la pensassimo tutti così saremmo ancora all' età del bronzo!
Sul secondo punto invece ci arrivo, partiamo dai vantaggi e svantaggi di questo motore (se qualcuno mi aiuta, ancora meglio!).
VANTAGGI:
- Il motore a turbina non trasforma il moto alternato in rotativo
- Ha un rendimento decisamente supariore
- E' più semplice da costruire, meno componenti e meno usura
- Meno vibrazioni
- Più piccolo, più leggero
- Coppia Motrice
- Aggiungete voi....
SVANTAGGI;
- Progettazione iniziale costosa, tempi lunghi di ritorno economico, pericolo di flop
- Scarsa propensione al cambio di regime di rotazione
- Inquinamento (e quindi normative legali) da valutare
- Aggiungete voi...
PASSO 2: CVT
Cioè il Cambio a Variazione Continua, molto usato dalle giapponesi come Toyota e Nissan.
E' un cambio automatico con alcuni vantaggi, permette di avere rapporti infiniti (si fa per dire), si può anche usare in modo semiautomatico, impostando un numero di rapporti predefiniti per simulare un cambio tradizionale.
Ha un peso maggiore e un assorbimento di energie maggiori rispetto ad un tradizionale, ma essendo un "mono-marcia" non ha i fastidiosi spazi vuoti tra un rapporto e l'altro (tempo) ne il problema di certe andature in salita / tornanti / con code di camion-auto nel quale il rapporto usato è troppo corto ma quello superiore troppo lungo (spero di essermi spiegato! :-) )
Con un cambio CVT abbinato ad un motore a turbina si prendono i vantaggi di entrambi.
Qui è il cambio a gestire le (rapide) acellerazioni e decellerazioni, permettendo al motore di lavorare nei regimi più favorevoli e comunque avere il tempo di adattarsi senza fastidi per la guida.
Faccio notare che comunque, già negli anni '80 questi tempi di reazione del motore erano già stati ridotti grazie ai miglioramenti tecnologici dei tempi... E penso che qualche altro piccolo passo l' abbiamo fatto in questi anni!
Passo 3: ELETTRICO
Un motore con movimenti rotativi si adatta meglio ad "aiuti" elettrici che lavorano proprio in tal senso.
Più che altro però pensavo ad una integrazione per alimentare le batterie quando il motore deve scendere di giri ed in senso inverso per diminuire il turbo-lag.
Oppure sfruttare l' eccesso di potenza del motore quando non serve.
In pratica, se non si vuole far scendere troppo di giri il motore quando non serve potenza, si può decidere di alimentare maggiormente le batterie in modo da immagazzinare energia da sfruttare in seguito, e contemporaneamente avere già il motore pronto per un prossimo picco di potenza (beh, dipende anche da cosa vogliamo e di quale motore stiamo parlando. Su un motore di piccola "cilindrata" e leggermente sottoquotato ha più senso)
I problemi sono 2:
- lo sviluppo (costi) di un motore diverso dagli altri, cioè non a pistoni, come è stato un problema per il motore Wankel
- Il ritardo nel salire, scendere di giri di questo tipo di motore, che lo rende molto più efficiente su navi ed aerei, non di certo nel traffico cittadino.
Sul primo punto non posso dire nulla, è vero! Però se la pensassimo tutti così saremmo ancora all' età del bronzo!
Sul secondo punto invece ci arrivo, partiamo dai vantaggi e svantaggi di questo motore (se qualcuno mi aiuta, ancora meglio!).
VANTAGGI:
- Il motore a turbina non trasforma il moto alternato in rotativo
- Ha un rendimento decisamente supariore
- E' più semplice da costruire, meno componenti e meno usura
- Meno vibrazioni
- Più piccolo, più leggero
- Coppia Motrice
- Aggiungete voi....
SVANTAGGI;
- Progettazione iniziale costosa, tempi lunghi di ritorno economico, pericolo di flop
- Scarsa propensione al cambio di regime di rotazione
- Inquinamento (e quindi normative legali) da valutare
- Aggiungete voi...
PASSO 2: CVT
Cioè il Cambio a Variazione Continua, molto usato dalle giapponesi come Toyota e Nissan.
E' un cambio automatico con alcuni vantaggi, permette di avere rapporti infiniti (si fa per dire), si può anche usare in modo semiautomatico, impostando un numero di rapporti predefiniti per simulare un cambio tradizionale.
Ha un peso maggiore e un assorbimento di energie maggiori rispetto ad un tradizionale, ma essendo un "mono-marcia" non ha i fastidiosi spazi vuoti tra un rapporto e l'altro (tempo) ne il problema di certe andature in salita / tornanti / con code di camion-auto nel quale il rapporto usato è troppo corto ma quello superiore troppo lungo (spero di essermi spiegato! :-) )
Con un cambio CVT abbinato ad un motore a turbina si prendono i vantaggi di entrambi.
Qui è il cambio a gestire le (rapide) acellerazioni e decellerazioni, permettendo al motore di lavorare nei regimi più favorevoli e comunque avere il tempo di adattarsi senza fastidi per la guida.
Faccio notare che comunque, già negli anni '80 questi tempi di reazione del motore erano già stati ridotti grazie ai miglioramenti tecnologici dei tempi... E penso che qualche altro piccolo passo l' abbiamo fatto in questi anni!
Passo 3: ELETTRICO
Un motore con movimenti rotativi si adatta meglio ad "aiuti" elettrici che lavorano proprio in tal senso.
Più che altro però pensavo ad una integrazione per alimentare le batterie quando il motore deve scendere di giri ed in senso inverso per diminuire il turbo-lag.
Oppure sfruttare l' eccesso di potenza del motore quando non serve.
In pratica, se non si vuole far scendere troppo di giri il motore quando non serve potenza, si può decidere di alimentare maggiormente le batterie in modo da immagazzinare energia da sfruttare in seguito, e contemporaneamente avere già il motore pronto per un prossimo picco di potenza (beh, dipende anche da cosa vogliamo e di quale motore stiamo parlando. Su un motore di piccola "cilindrata" e leggermente sottoquotato ha più senso)
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