Ho letto parecchi thread relativi a come scaldare la miscela gasolio/olio vegetale.
Diciamo che, sostanzialmente, ci sono scambiatori a acqua (che però a freddo non servono a niente), riscaldatori elettrici sui tubi (mosfet, resistenze, ecc...), e riscaldatori elettrici sul filtro del gasolio.
Spulciando il sito Bosch, ho letto che il riscaldatore sul filtro del gasolio è una cosa praticamente 'di serie'. Cioè, è una cosa che moltissime auto già hanno. Questo riscaldatore viene attivato da un piccolo sensore, che chiude il circuito a 6° e lo riapre a 15° (cioè scalda se il gasolio scende sotto i 6°C e smette di scaldare se il gasolio sale sopra i 15°C).
Adesso, sempre sulle specifiche tecniche, leggo che 6°C=2.5V e 15°C=3.5V. Non dice nient'altro, ma forse qualcuno del settore potrà trovare altre informazioni. Quindi, mi sembra di capire, meno tensione (fornita come, non saprei, presumo ci sia massa, alimentazione +12V e un polo di segnale che assume il valore in funzione della T°) equivale a meno temperatura. Se la cosa è lineare, è circa 1V=10°C.
Ecco, qui entra la mia idea: Se metto n diodi in serie sul polo di segnale, diciamo ad esempio 3 diodi, abbasso di n X 0.7V la tensione letta da... boh, forse dalla centralina. E se la centralina mi legge 2.1V in meno, anzichè smettere di scaldare a 15°, smetterà a 35°C. Teoricamente, dovrebbe avere una portata termica sufficiente a gestire il flusso di carburante per un motore che va ad alti regimi, visto che viene montato dalla casa.
Ho due quesiti:
1) Ho detto una minchiata? Non sono nè meccanico nè elettronico, perdonatemi nel caso...
2) Come posso sapere se la mia macchina (Renault dCi del 2001, Clio o Espace) ha il riscaldatore nel filtro? C'è qualcosa di ben visibile?
Ciao
Axel
Diciamo che, sostanzialmente, ci sono scambiatori a acqua (che però a freddo non servono a niente), riscaldatori elettrici sui tubi (mosfet, resistenze, ecc...), e riscaldatori elettrici sul filtro del gasolio.
Spulciando il sito Bosch, ho letto che il riscaldatore sul filtro del gasolio è una cosa praticamente 'di serie'. Cioè, è una cosa che moltissime auto già hanno. Questo riscaldatore viene attivato da un piccolo sensore, che chiude il circuito a 6° e lo riapre a 15° (cioè scalda se il gasolio scende sotto i 6°C e smette di scaldare se il gasolio sale sopra i 15°C).
Adesso, sempre sulle specifiche tecniche, leggo che 6°C=2.5V e 15°C=3.5V. Non dice nient'altro, ma forse qualcuno del settore potrà trovare altre informazioni. Quindi, mi sembra di capire, meno tensione (fornita come, non saprei, presumo ci sia massa, alimentazione +12V e un polo di segnale che assume il valore in funzione della T°) equivale a meno temperatura. Se la cosa è lineare, è circa 1V=10°C.
Ecco, qui entra la mia idea: Se metto n diodi in serie sul polo di segnale, diciamo ad esempio 3 diodi, abbasso di n X 0.7V la tensione letta da... boh, forse dalla centralina. E se la centralina mi legge 2.1V in meno, anzichè smettere di scaldare a 15°, smetterà a 35°C. Teoricamente, dovrebbe avere una portata termica sufficiente a gestire il flusso di carburante per un motore che va ad alti regimi, visto che viene montato dalla casa.
Ho due quesiti:
1) Ho detto una minchiata? Non sono nè meccanico nè elettronico, perdonatemi nel caso...
2) Come posso sapere se la mia macchina (Renault dCi del 2001, Clio o Espace) ha il riscaldatore nel filtro? C'è qualcosa di ben visibile?
Ciao
Axel
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