In un sito di ricercatori che frequento (Research Gate), un matto di russo (che seriamente voleva parlare di moto perpetuo) citava una ignota invenzione di ingegneri norvegesi, che pensano di accumulare energia in fondo al mare.
Perchè proprio in fondo al mare, mi sono chiesto ? L'unica risposta è che in fondo al mare c'è alta pressione.
E ho pensato (non so se è la stessa idea dei norvegesi) che nelle profondità marine si può tenere, stabilmente e senza bisogno di costosi recipienti in pressione, dell'aria compressa da usare come accumulo di energia.
Pensate a un recipiente alla profondità, per esempio, di 100 metri, dove la pressione idrostatica è di 10 atmsfere. Il recipiente sia cilindrico, stagno, e contenga un pistone che viene sollevato immettendo aria compressa a 10 atmosfere. Le pressioni dell'aria compressa e del mare sono in equilibrio e quindi non occorrerebbero pareti spesse per resistere a una pressione esterna che è in equilibrio con quella interna.
Il reipiente sia in comunicazione con l'ambiente sopra la superficie del mare tramite un tubo, attraverso cui si può immettere aria compressa e prelevarla per utilizzarla per produrre energia, espandendola in una macchina.
E' un modo poco costoso di accumulare energia, sfruttando la pressione idostatica del mare e praticamente senza limiti di capacità. Basta disporre del mare. Se poi il mare non c'è, basta fare un buco per terra di diametro sufficiente, infilarci in fondo il cilindro che dicevo e riempirlo d'acqua, per avere un sistema di accumulo dell'energia semplice e poco costoso.
Per ancora maggiore semplicità, non c'è bisogno nemmeno di un complicato cilindro col pistone, perchè sarebbero le stesse pareti del foro a fare le funzioni del cilindro. Basta un involucro flessibile, di plastica, collegato con un tubo alla superficie, attraverso cui verrebbe prelevata e immessa l'aria compressa.
L'accumulo di energia avrebbe bisogno solo (!) di un compressore d'aria e di una macchina di espansione dell'aria compressa collegata a un generatore di corrente. Nessun accumulo con batterie, il foro nel terreno (o qualunque cavità carsica) pieno d'acqua sarebbe l'accumulatore.
Non so cosa hanno concepito quegli ingegneri norvegesi, ma questa mi pare una buona idea. Che ne dite ?
Perchè proprio in fondo al mare, mi sono chiesto ? L'unica risposta è che in fondo al mare c'è alta pressione.
E ho pensato (non so se è la stessa idea dei norvegesi) che nelle profondità marine si può tenere, stabilmente e senza bisogno di costosi recipienti in pressione, dell'aria compressa da usare come accumulo di energia.
Pensate a un recipiente alla profondità, per esempio, di 100 metri, dove la pressione idrostatica è di 10 atmsfere. Il recipiente sia cilindrico, stagno, e contenga un pistone che viene sollevato immettendo aria compressa a 10 atmosfere. Le pressioni dell'aria compressa e del mare sono in equilibrio e quindi non occorrerebbero pareti spesse per resistere a una pressione esterna che è in equilibrio con quella interna.
Il reipiente sia in comunicazione con l'ambiente sopra la superficie del mare tramite un tubo, attraverso cui si può immettere aria compressa e prelevarla per utilizzarla per produrre energia, espandendola in una macchina.
E' un modo poco costoso di accumulare energia, sfruttando la pressione idostatica del mare e praticamente senza limiti di capacità. Basta disporre del mare. Se poi il mare non c'è, basta fare un buco per terra di diametro sufficiente, infilarci in fondo il cilindro che dicevo e riempirlo d'acqua, per avere un sistema di accumulo dell'energia semplice e poco costoso.
Per ancora maggiore semplicità, non c'è bisogno nemmeno di un complicato cilindro col pistone, perchè sarebbero le stesse pareti del foro a fare le funzioni del cilindro. Basta un involucro flessibile, di plastica, collegato con un tubo alla superficie, attraverso cui verrebbe prelevata e immessa l'aria compressa.
L'accumulo di energia avrebbe bisogno solo (!) di un compressore d'aria e di una macchina di espansione dell'aria compressa collegata a un generatore di corrente. Nessun accumulo con batterie, il foro nel terreno (o qualunque cavità carsica) pieno d'acqua sarebbe l'accumulatore.
Non so cosa hanno concepito quegli ingegneri norvegesi, ma questa mi pare una buona idea. Che ne dite ?
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