Originariamente inviato da janvaljan
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Io è da ANNI che ripeto su questa discussione che OGGI, AL MOMENTO, non siamo ancora in grado di determinare con certezza che "l'idrogeno è una buffffala" come sostiene (o sosteneva... noto un certo viraggio ultimamente) qualcuno.
Quindi vado a leggere le conclusioni del link che proponi:
1. L’idrogeno potrebbe diventare nei prossimi 20-30 anni un vettore determinante per la decarbonizzazione di alcuni settori industriali ad elevata intensità energetica e per i trasporti pesanti e a lungo raggio.
2. L’idrogeno verde potrebbe diventare competitivo nel lungo periodo, dopo il 2040; prima di allora il suo costo di produzione sarà nettamente maggiore (in Italia sino a 8 volte) rispetto a quello dell’idrogeno grigio e blu, e soprattutto varierà in modo considerevole da regione a regione d’Europa, a seconda della disponibilità delle fonti rinnovabili.
E mi chiedo e TI chiedo... in quale punto del discorso il mio ragionamento verrebbe meno?
L'autore parla di idrogeno blu, per ora e probabilmente a lungo meno costoso. Ma l'idrogeno blu è semplicemente il grigio con sequestro della CO2! Ottima soluzione per carità! Ma soffre delle ipotesi primarie che ho SEMPRE citato!
SE continui a utilizzare fonti fossili (per produrci quello che credi, posso anche essere d'accordo sul riservarle per produrre EE e non bruciarle nei motori eLO SONO sia chiaro! Ma NON c'entra nulla col discorso di fondo!)... è perlomeno OVVIO che nessuna tecnologia alternativa possa essere davvero competitiva se non in tempi lunghi e con consistenti incentivi! Il FV e l'eolico sono ora discretamente competitivi, ma quanto abbiamo incentivato??
Sono inoltre totalmente d'accordo con l'articolista! Gli elettrolizzatori sono una tecnologia in mano a francesi e tedeschi, così come molte altre necessarie. OCCORRE investire semmai in questo settore, prima di trovarci con un mercato di speculatori che acquistano ovunque ai prezzi milgiori e mettono su impianti lucrativi (come del resto è successo con parte delle incentivazioni al FV!).
Non sono d'accordo sul considerare l'idrogeno blu/grigio come una "merce garantita" però! Questo per motivi geo-strategici che fatico a capire come non vengano mai presi in considerazione!
Certo che PER ORA ci conviene utilizzare l'idrogeno che serve (e mi pare che serva, no? Lo cita anche l'articolista... " determinante per la decarbonizzazione di alcuni settori industriali ad elevata intensità energetica e per i trasporti pesanti e a lungo raggio" che è poi quello che ho SEMPRE scritto qua sopra!) producendolo per reforming e semmai recuperando la CO2.
MA se domani ci si trova di fronte a una penuria di gas naturale COMUNQUE prodotta (anche normativamente eh! Se la UE intende procedere alla decarbonizzazione a colpi di regolamenti... potremmo trovarci di fronte a restrizioni normative!) a me pare OVVIO che sarà potenzialmente interessante a livello imprenditoriale anche una produzione di idrogeno verde, a costi che saranno certo più alti, ma che nelle previsioni non mi sembrano più così "innaturali", no? Immagino che i calcoli citati nell'articolo NON si basassero sui prezzi del gas naturale a luglio-agosto 2022... sbaglio?

Del resto, sempre dall'articolo, leggo che l'idrogeno blu soffrirebbe comunque del limite di stoccaggio della CO2. Che o utilizzi in processi industriali o metti sottoterra! (Tra i processi industriali continuo a non considerare come impossibile un utilizzo di idrogeno e Co2 per produrre idrometano o metanolo e alimentare così la enorme filiera produttiva europea di motori a combustione senza necessaità di gettare tutt alle ortiche, ma sono opinioni). A quel punto la domanda di idrogeno, se davvero salirà, sarà soddisfatta o dal grigio a basso costo e fregandosene di Greta o dal verde!
Io non vedo altro E non lo vede nemmeno l'articolista! " pertanto qualora nel lungo periodo la domanda fosse molto elevata, l’idrogeno blu non potrebbe soddisfarla per intero; d’altronde, nell’ipotesi di domanda molto elevata, c’è da attendersi che per le grandi economie di scala il costo di produzione dell’idrogeno verde possa essere minore delle migliori stime che qui abbiamo riportato e che quindi esso sostituisca progressivamente il blu senza shock di prezzo."
Poi, come accade nella realtà, la cosa più facile è che assisteremo non a una rivoluzione improvvisa, ma a un più o meno lento e graduale trasformarsi del mercato con diversi settori ( le mitiche "nicchie"...

Tutto molto interessante, per carità. Ma abbiamo abbastanza deragliato dal punto primario della discussione che era semplicemente "cosa meglio per l'accumulo fra batterie e idrogeno".
Al momento, a quanto capisco dai vari interventi, l'elettrochimico ha sicuramente un vantaggio notevole nel campo specifico, ma l'idrogeno ha una prospettiva di crescita notevole in diversi settori esterni all'accumulo vero e proprio. Quindi è posibilissimo che prima o poi verrà a crearsi una sinergia fra necessità di produzione ed accumulo che potrebbe riflettersi anche in questo campo.
Se non ho capito male anche un impianto FV professionale adibito a sola produzione di H2 necessita di una valutazione non semplice al momento. Se l'elettrolizzatore viene tarato sulla massima produzione funzionerà per poche ore al giorno e subirà periodi di sottoalimentazione, stop con ripartenze... da capire quanto asupicabile. Se viene dimensionato su livelli minori occorrerà un sistema di accumulo, magari davvero a batteria. O si dovrà utilizzare lo stesso idrogeno prodotto in picco produttivo per alimentare al minimo l'elettrolizzatore (ma allora servirebbero delle fuel cell).
In ogni caso è pericoloso e poco lungimirante non investire in ricerca e sviluppo nel settore. Potremmo, al solito, ritrovarci a osservare campi FV e eolici installati da mutlinazionali estere che improtano qualsiasi componente dall'estero.
Non mi pare che l'articolo che citi vada poi indirezione così diversa da cosa scrivo.
Sempre che non mi vogliate affibbiare la parte del fan di Rifkin pronto a comprarsi la Mirai domani, come hanno cercato in passato!
Così NON è! Se domani le batterie saranno le uniche utilizzate nei campi FV... ben venga! Significa che saranno molto più "buone" sotto molti punti di vista! Le auto a idrogeno non credo le vedremo in Italia. Ma l'idrogeno e la sua produzione "verde" per me restano e saranno un punto fondamentale di politica industriale per i prossimi decenni.
Anche perchè il nostro sud può produrlo a costi molto competitivi con l'eolico offshore! Già il calcolo che mi hai presentato è molto diverso se il 1MWp lo installi nell'hinterland milanese o vicino a Trapani! E non credo che la differenza di efficienza (maggiore di oltre il 60%) si rifletta in un costo al Kg minore del 15% (1€ su 7€) come mi hai segnalato!
E ripeto... non c'è ALCUNA garanzia reale che SE si verifica una congiunzione astrale di qualche tipo fantasioso e SE l'idrogeno verde diventa ECONOMICAMENTE interessante da produrre... non ci sia il rischio di vedere nascere megaimpianti in mano estera! Siamo in Europa e con tutto il rispetto per il neo-nazionalismo della destra la vedo difficile "frenare" a gara partita!
Poi resta sempre la possibilità di produrlo da energia nucleare....

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