Posso assicurare che non li mangerò VIVI.
Per il resto, ma rendiamoci conto, il cervello infarinato e fritto?
Le costine a scottadito?
La corata alla brace?
Ma poi, ma poi, ma la pajata!
Dispiace, povere bestioline, ma internamente sono fatte di roba troppo buona.
Lo sai cosa vuol dire la striscia di vernice blu sulla schiena dell' agnellino?
Vuol dire "Condannato".
Comunque sono d' accordo che mangiare agnellini di una decina di chili è un non senso, tolta la pelle non resta niente.
Molto meglio agnelloni di 25-30 kg, che hanno delle belle polpe e un miglior rapporto carne-scarto.
Purtroppo la pajata non ci si può fare, perché servono budellini pieni di latte che non abbiano mai digerito erba; che abbiano la pajata nella pancia è motivo sufficiente per segargli la gola da piccoli.
Franco hai ragione al 100% e oltre.
Che senso ha ucciderli cosi piccoli? Ma anche grandi.
Sono degi animali cosi docili che fanno tenerezza.
Ti prometto che io non comprerò mai più questo tipo di alimento, nella speranza che questo commercio finisca.
Buona Pasqua ache a loro.
Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "
Raga non vi rendete conto.
La corata (cuore polmone fegato reni e altre parti) fatta a pezzi, questi pezzi previa salatura e aromatizzazione con erbe profumate infilati su uno schidione alternati a pezzetti di pane e di cipolla, il tutto rinvoltato a quadruplice strato nei budellini previamente aperti per il lungo onde poterli lavare all' interno e trarne un nastro largo tre-cinque centimetri; questo schidione guarnito sapientemente avvicinato a brace ardente per il tempo necessario a sbruciacchiare il primo strato di budelli ... ahhh signori, signori!
Si lo so l' agnello con la gola tagliata rantola orribilmente e butta sangue come una fontana, sbarrando i lànguidi occhioni che via via si fanno opachi, mai avrebbe creduto che il pastore che lo nutrì col biberon potesse poi col trincetto o la cesoia spiccargli la testa dal collo.
Così è la vita, e a norma di legge domani mangerò cervello fritto.
Le costine sono per stasera e la carcassa contribuirà, con la vecchia gallina (il cui fegato costituisce adesso parte sostanziale dei crostini qui davanti a me) e pezzi di altri animali morti comprati dal macellaio, al brodo per i cappelletti di lunedì.
se non siete completamente vegetariani è inutile fare polemiche ... ogni animale che viene ammazzato per cibarsi ha gli stessi diritti di vita di ogni altro animale ... se mangiate il maiale la mucca la gallina il pollo etc ... sono anch'essi teneri poverelli ..ed hanno gli stessi diritti di vita di tutti ... qui la discussione si pone solo se siete completamente vegetariani o vegani ...altrimenti siete poco coerenti nelle vostre opinioni...chi dice che il maiale e la mucca si possono ammazzare e gli agnelli NO ... dove sta' scritto?? quale etica lo prescrive??.... p.s io comunque NN li mangiero' ...cordialita' e buona pasqua a tutti Francy
Si lo so l' agnello con la gola tagliata rantola orribilmente e butta sangue come una fontana, sbarrando i lànguidi occhioni che via via si fanno opachi, mai avrebbe creduto che il pastore che lo nutrì col biberon potesse poi col trincetto o la cesoia spiccargli la testa dal collo.
Così è la vita, e a norma di legge domani mangerò cervello fritto.
Le costine sono per stasera e la carcassa contribuirà, con la vecchia gallina (il cui fegato costituisce adesso parte sostanziale dei crostini qui davanti a me) e pezzi di altri animali morti comprati dal macellaio, al brodo per i cappelletti di lunedì.
Puaaa, sei senza cuore .
Meriti di essere bannato.
Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "
In effetti, non ha senso mangiare agnelli solo a Pasqua; sono buoni in qualunque momento dell' anno.
Per esempio, con la salsa di menta, è il caso di dirlo, è proprio la morte sua.
Spero che resti legale ancora a lungo, almeno fino a quando andrò a ingrassare l' erba di cui si cibano gli agnelli e le sù mamme e i sù babbi.
Dici?
Comunque io ho il braccialetto di rame fucinato con incastonata una ametista del Guangdong, prendo tutti i giorni bicarbonato e succo di limone e condisco i miei cibi con sale rosa dell'Himalaya, perciò sono al sicuro.
E poi il mio corpo è MIO e non "nostro"! E mi serve per fumare sigarette, bere vino e pipare a più non posso, quindi figurati se non ci tengo.
L'unica pajata della mia vita la mangiai in montagna sopra ad Amatrice, e so che era di agnello perché ho fattivamente assistito la procedura per levargliela di dentro; quella che lì chiamavano "pajata" è un budello abbastanza grasso, diametro un paio di centimetri, lungo una metrata scarsa, pieno di latte cagliato -è per questo che la bestiolina non deve avere ancora mangiato erba quando incontra il suo destino; questo budello viene arrotolato a spirale piana, con le spire a contatto, e poi trafitto da due spiedini di legno paralleli al piano della spirale, perpendicolari fra di loro ed entrambi passanti circa per il centro della spirale; questi spiedini servono, come si intuisce, a non fare srotolare la spirale stessa.
Pepe e sale e poi si mette questa spirale su una gratella, la gratella sulla brace, e quando il budello si è un po' crostificato lo si fa a pezzi e lo si mangia; il latte cagliato diventato una specie di ricchissima ricotta, il budello croccante, un pezzo di pane e un bicchiere di rosso peso e intanto se ne prepara un'altra ... e intanto si mettono sulla brace le costine ... e intanto con i restanti budelli, aperti per il lungo e lavati, si riveste -come si rivestirebbe di nastro isolante la giunta di due cavi elettrici- la corata, ossia fegato, reni, polmoni, cuore tiroide milza e timo, preventivamente fatti a pezzettoni e infilati su uno spiedo, alternatamente con pezzetti di pane, fettine di lardo e pezzi di cipolla, peperone e cardo; questo spiedo finisce anche lui sulla brace, eccetera.
Naturalmente il delicato cervello non può subire questo rude trattamento, e viene infarinato e infine fritto.
Da allora all'avvicinarsi della luna piena di Pasqua qualcosa di ancestrale rivive in me, e non ho pace finché non rimedio da qualche parte cervello di agnello, corata e pajata.
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