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La natura non ara

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  • #31
    ciao a tutti

    mi riferisco a quelli che dicono "non si deve arare "

    mi piacerebbe sapere come seminare su un campo argilloso ( e qui nella mia zona sono tutti argillosi !!) quando per fare il buco per inserire il seme devo usare un martello pneumatico.
    se lo butto sul terreno ..rimbalza

    bisogna "ARARE" ,non basta nemmeno "ripuntinare " e arricchire di sost organica ..

    i vantaggi dell'aratura

    -maggiori possibilità di espansione degli apparati radicali

    -miglior incorporamento delle erbe infestanti la coltura

    -aumento della capacità di trattenuta idrica del terreno specie su terreni argillosi

    -possibilità di riciclare i nutrienti che sono stati portati in profondità in conseguenza al fenomeno di dilavamento

    -areazione del terreno

    esistono poi molte lavorazioni complementari che evito di esporre

    fresatura

    estirpatura

    erpicatura

    rullatura

    sarchiatura

    rincalzatura

    etc

    c'è poi il discorso del " Minimum tillage e del sod seeding (molto discutibile!! in quanto riduce ed in alcuni casi azzera le produzioni)

    saluti

    Francy
    Ultima modifica di innominato; 07-02-2016, 12:45.

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    • #32
      divertente questo 3d..sembra quasi di poter confutare migliaia di anni di evoluzione UMANA con quattro cavolate lette qua e la...

      Ovvio che la natura non ara, ma la natura non deve sfamare (o meglio non doveva) miliardi di esseri umani.

      I vantaggi sono enormi in termini di produttività, e non sono state certo le multinazionali a imporlo, visto che l'aratura arriva un tantino prima di loro....

      Posso capire (in parte, poco) le critiche agli OGM...ma pure l'aratura no!

      Comunque quando e se i produttori bio, che non usano OGM e non arano, riusciranno a rifornire i nostri frigo di prodotti in quantità sufficiente e a minor prezzo... avranno dimostrato di aver ragione e ci convinceranno tutti.
      I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
      https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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      • #33
        Non prendertela, Al... il tuo commento non dà nessun fastidio, e del resto so che con te si può parlare amabilmente. Vedevo solo una serie di fanatismi veganogreen che non mi piacevano.
        La / le verità stanno ovviamente sempre nel mezzo, e del resto chi è nato e vive tuttora in campagna come me queste cose le ha già provate tutte, col risultato che molte sono solo chimere.

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        • #34
          ciao a tutti

          per anni mi sono dedicato alle analisi dei terreni sia fisica che chimica utilizzando metodi normalizzati .

          partendo dal prelievo in campo dei campioni e subcampioni (carotaggio a varie profondità ).

          alle volte si utilizzava il metodo con vanga , e sui terreni argillosi ( l'80 % di quelli analizzati ) si tribolava parecchio , i campioni erano presi prima e dopo l'aratura.

          in base al tipo di coltura si preleva il campione ad una ben determinata profondità
          per intenderci il prelievo del campione per il mais è a 40- 45 cm di profondità .

          anche se argillosi alcuni terreni erano meno duri da carotare , tutti i terreni che presentavano questa caratteristica avevano alto tenore di sostanza organica.

          comunque in tutti i casi ed anche per chi coltiva in modo biologico ,l'aratura anche se meno profonda , ha i suoi vantaggi per la coltura.

          l'aria è una componente fondamentale per stabilire la fertilità di un suolo , al pari dell'acqua ...

          l'aria che circola nel suolo permette la vita dei microrganismi e delle radici , se c'è una buona percentuale di macropori ,lo scambio gassoso avviene in maniera ottimale , ma anche il drenaggio (per prevenire da marciumi radicali) risulta migliorato .

          dopo l'aratura si ha il picco massimo di ossigeno presente nel terreno

          scarsa areazione determina

          crescita radicale inferiore

          diminuisce l'attività biologica soprattutto dei microrganismi aerobi

          provoca reazioni di riduzione , ad esempio la denitrificazione ( perdita del macroelemento azoto)

          diminuisce il pH del substrato

          favorisce lo sviluppo delle malerbe , (che nel loro ciclo vitale necessitano di meno ossigeno), e molte volte sono acidofile.

          cordialmente

          Francy

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          • #35
            e infatti..non volevo farlo ma parlo di bonsai, quel poco che so...

            I bonsai crescono in pochissima terra. E ovviamente si usano concimi, questo forse lo sanno tutti.

            Non tutti sanno invece (per lo meno io l'ho scoperto da quando mi cimento) che dopo anni di studi si usano da molto tempo, in aggiunta al terriccio, substrati che sono totalmente o quasi inerti come:
            - pomice
            - perlite
            - argille varie in granuli

            Lo scopo è appunto aumentare l'areazione del poco terreno, non potendo ovviamente arare un vaso bonsai. E neanche metterci troppi lombrichi..
            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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            • #36
              "anche se argillosi alcuni terreni erano meno duri da carotare , tutti i terreni che presentavano questa caratteristica avevano alto tenore di sostanza organica"
              Ecco , in questa affermazione abbiamo già la risposta se arare o no , tutti i terreni che sono carichi di "sostanza organica" sono /morbidi / , leggeri , soffici perchè sono lavorati dai vermi e dai microorganismi e dai funghi tanto cari e meglio descritti dal microbiologo FUKUOKA , ma si sa che leggere ed informarsi spesso è una forzatura e poi i libri costano e informarsi richiede tempo e volontà di cui molti non dispongono , quindi è meglio inventarsi stupidaggini da buttare lì tanto per scrivere qualcosa , io non ci sto e vi chiedo prove tangibili di quello che affermate e non opinioni personali fondate su credenze e tendenze mirate .

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              • #37
                Cioè, sono meglio le credenze tue delle nostre? Meglio chi ha letto il libro giusto di chi ne ha letti centinaia che evidentemente sono considerati "sbagliati"?

                Io ho citato testi storici, e innominato analisi di laboratorio: se per te sono "stupidaggini da buttare lì tanto per scrivere qualcosa" e "opinioni personali fondate su credenze e tendenze mirate" scritte da persone ignoranti ("si sa che leggere ed informarsi spesso è una forzatura e poi i libri costano e informarsi richiede tempo e volontà"), allora la discussione potrebbe finire qui.

                Invece, finirà quando ci farai partecipi delle tue multiple lauree, degli innumerevoli libri che hai nella tua biblioteca e che hai letto, del tuo sterminato elenco di referenze nel campo, che ci faranno capire perchè noi siamo stupidi e tu invece sei professore.

                P.S.: dire che che un terreno è "meno duro e più facile da carotare", non vuol dire "soffice e leggero": vuol solo dire che invece di essere come il granito e richiedere il martello pneumatico, è duro come il cartongesso e basta usare la mazza.
                Aspetto dati sulla produzione per ettaro di questo sistema, anche perchè ho il sospetto che la produttività della dottrina del "non fare" sia praticamente uguale a quella del "non averci nemmeno provato".

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                • #38
                  @spartano

                  ma si sa che leggere ed informarsi spesso è una forzatura e poi i libri costano e informarsi richiede tempo e volontà di cui molti non dispongono , quindi è meglio inventarsi stupidaggini da buttare lì tanto per scrivere qualcosa
                  dici a me?

                  le stupidaggini che ho scritto sono riportate su ogni testo di agraria !!!

                  al che mi sorge un dubbio , sicuro di avere a tiro testi tecnico-scientifici di agraria?

                  saluti

                  Francy
                  Ultima modifica di innominato; 09-02-2016, 11:02.

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                  • #39
                    Spartano, lasciali perdere questi, che non è che capiscano gran che...

                    Guarda piuttosto questo mio coltivatore a ponte automatizzato per tutte
                    le lavorazioni superficiali, con cargo per il trasporto di acqua, concime, semi, raccolta frutta e ortaggi:
                    File allegati

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                    • #40
                      Ehehee, franco... meno male che ci sei!

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                      • #41
                        @ spartano

                        anche se argillosi alcuni terreni erano meno duri da carotare , tutti i terreni che presentavano questa caratteristica avevano alto tenore di sostanza organica"
                        Ecco , in questa affermazione abbiamo già la risposta se arare o no , tutti i terreni che sono carichi di "sostanza organica" sono /morbidi / , leggeri , soffici perchè sono lavorati dai vermi e dai microorganismi e dai funghi
                        io ho scritto meno duri , non ... soffici e morbiti come il velluto nè

                        eppure erano campi che vantano certificazione biologica . ed utilizzano solo prodotti organici naturali tipo cacca di mucca stagionata e certificata , humus natur ..etc..

                        la TESSITURA( o composizione granulometrica ) di un terreno è difficilmente modificabile , la pedogenesi di formazione di un SUOLO determina il tipo di terreno

                        terreni sabbiosi max 2 % di argilla , 8 -10 % limo , 80 % circa di sabbia

                        terreni argillosi oltre il 45 % di argilla , circa 30% limo , restante sabbia

                        terreni limosi 15% argilla, 40 % limo restante sabbia

                        terreni equilibrati composizione intermedia ...

                        .. questo per dire che un terreno argilloso , per quanto lo si possa modificare con sostanza organica , la tessitura rimarrà molto simile a prima .

                        esistono poi 13 classi/sottoclassi di terreni ,

                        argilloso
                        argilloso-sabbioso
                        argilloso-limoso
                        limoso-argilloso
                        limoso-argilloso fine
                        argilloso -sabbios-limoso
                        limoso
                        limoso fine-argilloso
                        sabbioso
                        sabbioso-limoso
                        limoso fine
                        limoso molto fine

                        per stabilire di che terreno si tratta si esegue l'analisi granulometrica della frazione fine (< 2mm)

                        dal grafico secondo L.M. Thompson( visto che sei un esperto dovresti conoscerlo ) si potrà determinare la classe di tessitura di un terreno in base ai valori rilevati nelle analisi

                        quel che potrebbe essere modificabile è la STRUTTURA del terreno a differenza della tessitura

                        hai presente la differenza tra struttura e tessitura di un suolo ?

                        cordialmente

                        Francy

                        riferimenti bibliografici

                        CHIMICA AGRARIA (Zanichelli editore) (di Alda Belsito, Angela Fraticelli, Frank B.Salisbury,Cleon W.Ross )

                        Ultima modifica di innominato; 09-02-2016, 15:18.

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                        • #42
                          @ spartano

                          ecco il diagramma di L.M. Thompson (tessitura di un terreno)

                          Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Esempio di caratterizzazionegranulometrica.GIF 
Visite: 1 
Dimensione: 27.0 KB 
ID: 1954805

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                          • #43
                            Eh l'avevo detto che sarebbe stata una discussione interessante . Bene bene adesso non ho tempo ma in questi giorni vedo di chiarire , altro che aratura del tubo chi sceglie questo medodo è un folle .

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                            • #44
                              Bene bene adesso non ho tempo ma in questi giorni vedo di chiarire , altro che aratura del tubo chi sceglie questo medodo è un folle .
                              ciao spartano , guarda che + o meno (visto che parli di agricoltura sinergica) so già dove andrai a parare( e sono pronto alle risposte) , quindi su un terreno con il 65 % di argilla e decine o centinaia di ettari

                              ...come pari? con il sistema orticolo di Fukuoka?

                              la vedo dura
                              Ultima modifica di innominato; 13-02-2016, 00:49.

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                              • #45
                                Il sistema del non-fare a F. gli funzionava benissimo, aveva una casetta per sé e delle capanne nel bosco per i suoi "studenti", che si cibavano di un pugnello di riso e di erbe scelte fra quelle che -su indicazione di Fukuoka Sensei- estirpavano dai campi. Lui non-faceva altro che accogliere i visitatori e raccontarla lunga e larga a questi e a quelli, quando non era in giro per conferenze, ovviamente.
                                Di fronte a risultati pubblicati su media affidabili, mi ricredo facilmente; per esempio, leggendo uno studio su come è andata a finire con la semina di essenze arboree su migliaia di ettari di foreste bruciate in USA, eseguita da aerei governativi con tonnellate di palline d'argilla.
                                Ma sono ormai molti anni che non mi interesso di F. e del suo lavoro, magari nel frattempo è uscito qualcosa di leggibile.

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                                • #46
                                  Una pianta ogni ettaro può capitare anche spontaneamente, per il trasporto dei semi da uccelli, animali e vento. Quanta produzione si ottiene in più col metodo del "non fare"?

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                                  • #47
                                    Il bello è proprio questo, che non trò
                                    ...
                                    ehm
                                    ...
                                    indubbiamente per miei limiti ricercativi, non trovo registrazioni affidabili delle differenze tra imput ed output di questo metodo rispetto a quello, diciamo così, tradizionale, di arare; ma non dubito che i sostenitori ne forniranno a vagoni.
                                    Che poi, "arare" comprende tante modalità quante ce n'è tra la grandinata e l'assicuratore che deve pagare i danni: tra l'effetto dell'aratro a buoi e quello di un pentavomere tirato da un John Deere da cinque o seicento cavalli c'è la sua differenza.

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                                    • #48
                                      Eccomi qua , vediamo di chiarire . Il metodo del non fare che ha inventato il grande Fukuoka va capito e seguito nel contesto di filosofia agricola / umana dove tu sei consapevole di appartenere alla terra e come tale ti fondi con essa attraverso una coltivazione che ovviamente è naturale e non artificiale , ma F. era un puro asceta , un religioso un filosofo puro uno che della coltivazione ha fatto una scelta di vita che lo avvicinasse a Dio ( o a chi per lui ovviamente ) che non è assolutamente comprensibile nè attuabile nel nostro bel Paese . Perchè ? Primo perchè in Italia e nella maggior parte di Europa non esiste il clima che troviamo in Giappone e secondo perchè la nostra religione cristiana prevede la santificazione dei soldi e non della terra , se poi ci addentriamo nello specifico dell'ascetismo occidentale e a quali conseguenze ha portato ............... no non farò questo errore e la taglio qui . Per tutti quelli che volessero informarsi e approfondire ( compresi quelli che hanno letto migliaia di libri ) suggerisco la lettura di : LA RIVOLUZIONE DEL FILO DI PAGLIA / LA FATTORIA BIOLOGICA e LEZIONI ITALIANE di Masanobu Fukuoka . Fukuoka nasce microbiologo e come tale sviluppa una ricerca durata decenni che dimostra l'inutilità dell'aratura confermata dall'università di Tokio , stiamo parlando prevalentemente di coltivazioni di riso e frumento in Giappone ma la traccia è già stata segnata per qualunque coltivazione . Quasi contemporaneamente negli USA , Edward H. Faulkner descriveva nel suo libro " Plowman's folly " ( la follia dell'uomo che ara ) le stesse cose di cui parlava Fukuoka , ma i due geni non si conoscevano !!! Quindi nessuno dei due ha " copiato " l'altro e tutti e due sono arrivati alla stessa conclusione : arare è una azione inutile e dannosa . Vorrei specificare e dire con voce forte e chiara che io non sono un filosofo nè un'asceta nè un religioso ma vorrei mangiare cibi sani e se possibile piantarmeli e coltivarmeli da solo e convincere tutto il resto del mondo a fare altrettanto quando e se possibile , anche se proseguendo questi intenti andremo inevitabilmente a cocciare contro il petrolio ,..................... e sì perchè per dare da mangiare a chi muore di fame devi produrre un miliardo di tonnellate di grano per ettaro . E tutti gli altri miliardi di ettari che potrebbero rendere cibo ?

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                                      • #49
                                        Ah scusate mi sono dimenticato di dire che alla prossima vi parlerò delle applicazioni Europee /Italiane del concetto Fukuoka , nel frattempo studiate che vi fa bene

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                                        • #50
                                          Gli aspetti filosofici e religiosi interessano ben poco, spartano... come del resto le opinioni. E' fin troppo facile dire che se due persone hanno affermato che arare fa male, ci sono diversi miliardi di persone che hanno affermato il contrario... e che si tratta solo di inutili opinioni personali.

                                          Può piacere oppure no, ma quel che conta sono solo i risultati, quindi rifaccio la domanda che non ha avuto ancora risposte: con il sistema Fukuoka, quali livelli di produzione si ottengono?
                                          Quelli del quaternario, quando l'uomo ancora non esisteva e non c'era competizione per il cibo?
                                          Quelli della preistoria, con vegetazione spontanea e presenza di uomini cacciatori/raccoglitori?
                                          Quelli del periodo storico fino al MedioEvo?
                                          Quelli del periodo storico dal MedioEvo fino all'epoca napoleonica?
                                          Quelli dell'intervallo fra l'epoca napoleonica e la seconda guerra mondiale?
                                          Quelli attuali (italiani)?
                                          Oppure quelli attuali in USA? Oppure in Congo?


                                          Alcune riflessioni:
                                          vorrei mangiare cibi sani e se possibile piantarmeli e coltivarmeli da solo e convincere tutto il resto del mondo a fare altrettanto quando e se possibile
                                          Quello lo faceva anche mio nonno che manco sapeva chi fosse Fukuoka. Aveva il suo metodo assolutamente naturale e non intensivo, come tutti gli agricoltori di quei tempi. E come tutti, il suo lavoro lo conosceva molto bene, almeno quanto i giapponesi.
                                          per dare da mangiare a chi muore di fame devi produrre un miliardo di tonnellate di grano per ettaro . E tutti gli altri miliardi di ettari che potrebbero rendere cibo ?
                                          Non vedo la connessione nè fra le due frasi, nè col problema principale (alimentare il genere umano). Se devo dar da mangiare a 1000 persone o a un miliardo, non mi baso sugli ettari, ma sulla quantità di cibo necessaria. Poco importa che il cibo provenga da coltivazioni intensive o spontanee e che sia impegnato un ettaro o un milione.
                                          Il problema si manifesta quando si arriva al limite, cioè quando si è coltivato tutto il terreno coltivabile e non è ancora abbastanza: a quel punto, la popolazione è limitata dalle risorse disponibili.
                                          Ti consiglio la lettura di questo articolo, di cui metto un piccolo riassunto:
                                          https://it.wikipedia.org/wiki/Grande..._del_1315-1317

                                          Dall'articolo citato:

                                          La Grande carestia del 1315-1317 (per alcuni fino al 1322) fu la prima di una serie di crisi che su vasta scala colpirono il Nord Europa, causando milioni di morti per molti anni. Fu un periodo segnato da estremi livelli di attività criminale, malattie e morte diffusa, infanticidio e cannibalismo. Ebbe conseguenze sulla Chiesa, sullo Stato, sulla società europea e sulle calamità che ebbero a seguire nel quattordicesimo secolo.

                                          La carestia nel contesto dell'Europa medievale significava che le persone morivano d'inedia in grandi quantità. Poiché la maggior parte della popolazione solitamente non aveva abbastanza da mangiare, sopravvivere era un affare brutale e relativamente breve, per cui ci si poteva considerare vecchi già a 30 anni.
                                          L'effettiva quantità di farina disponibile per sfamare un singolo individuo era andata diminuendo dal 1280 e i prezzi del cibo erano molto aumentati. Durante le buone stagioni il numero di semi che si ottenevano per ciascun seme piantato era di 7 a 1, mentre durante le cattive stagioni si riduceva a 2 a 1 — cioè uno veniva conservato per la semina successiva, uno era disponibile come cibo. A paragone il rapporto con l'agricoltura moderna è di 200 a 1 o più.

                                          Ci fu anche un catastrofico peggioramento del tempo: nella primavera del 1315 una pioggia inusualmente pesante cominciò a cadere in tutta Europa. Per tutta la primavera e l'estate la pioggia continuò a cadere e le temperature rimasero basse. Sotto queste condizioni il grano non poté maturare; esso fu portato in casa in urne e vasi. In Inghilterra il cibo che era stato venduto a 20 scellini in primavera venne venduto a 40 scellini a giugno. Il sale, il principale ingrediente usato per conservare la carne, divenne difficile da ottenere perché era difficile ricavarlo per evaporazione nel clima umido; aumentò da 30 a 40 scellini. In Lorena i prezzi della farina crebbero del 320% rendendo il pane non più acquistabile dai popolani. I magazzini di grano per le emergenze di lungo periodo erano riservati a signori e nobili. A causa della accresciuta pressione sulla popolazione, raccolti sotto la media significavano persone affamate, con ben poco margine per cattivi raccolti. La popolazione cominciò a raccogliere radici commestibili spontanee, piante, erbe, noci e bacche nelle foreste.

                                          C'è un numero di incidenti documentati che mostrano l'estensione della carestia. Edoardo II d'Inghilterra si fermò a Saint Albans il 10 agosto 1315 e non si poté trovare pane per lui ed il suo seguito; fu una di quelle rare occasioni in cui il re d'Inghilterra, la più prospera nazione europea dell'epoca, non poté mangiare.

                                          Nella primavera del 1316 la pioggia continuò a cadere su una popolazione europea privata di energie e incapace di sostentarsi. Furono colpiti tutti i segmenti della società, soprattutto i contadini che rappresentavano il 95% della popolazione e non avevano reti di salvezza. Per ottenere un minimo di sollievo il futuro fu ipotecato uccidendo gli animali da tiro, mangiando le sementi da semina, abbandonando i bambini a cavarsela da soli (vedi Hansel e Gretel), i vecchi rifiutavano volontariamente il cibo nella speranza di consentire ai giovani di sopravvivere. I cronisti del tempo scrissero di molti casi di cannibalismo.

                                          Anche se la Morte Nera (1347-1352) ne avrebbe uccisi di più, per molti la Grande carestia fu peggiore: mentre la peste imperversava in un'area per alcuni mesi soltanto, la Grande carestia persistette per anni, portando sofferenze per coloro che s'indebolirono fino a morire, dovettero fronteggiare il cannibalismo, l'infanticidio e il crimine crescente.

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                                          • #51
                                            Evidentemente non fai attenzione a quello che ho scritto , oppure leggi e interpreti solo quello che ti pare e il resto ciccia . Rileggi bene e poi ci aggiorniamo .

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                                            • #52
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                                              • #53
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                                                scritto da spartano

                                                Ah scusate mi sono dimenticato di dire che alla prossima vi parlerò delle applicazioni Europee /Italiane del concetto Fukuoka , nel frattempo studiate che vi fa bene
                                                @spartano ,non è che continuando a dire: " studiate che vi fa bene ... " porti buone nuove alla tecnica agraria del "non far nulla" e nemmeno la consolida !!!

                                                ..... sinceramente mi ero illuso... pensando che potesse esserci un confronto scientifico in chimica agraria,... ma così non è ..probabilmente alla stessa stregua di Franco52 .
                                                quando avrai qualcosa di scientifico di cui discutere (fino ad ora NON hai detto proprio nulla), ci risentiamo ..magari cominciando a definire la differenza tra struttura e tessitura di un suolo .. areazione radicale , sviluppo radicale ed aereo, costipazione terreno,assorbimento dei nutrienti ...etcetcetcetctectetc

                                                cordialmente

                                                Francy
                                                Ultima modifica di innominato; 22-02-2016, 07:34.

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                                                • #54
                                                  Non intendo ripetermi , ho già detto perchè il metodo di F. in europa non può funzionare é sufficente leggere quello che ho scritto . Chi vuole sapere i dati e i risultati " scentifici " sul suo metodo di coltivazione del riso e del grano paragonato a quello classico il tutto verificato dal ministero dell'agricoltura e dell'università di tokio deve solo comprare i libri già citati e leggerli , lì c'è scritto tutto ! Non pretenderete che mi metta a scannerizzare i libri e a postarli ma dai su !!! Che poi non ti capisco Livingreen hai letto migliaia di libri e hai paura di leggere il giap ? Vado avanti che il tragitto è lungo e mi state facendo perdere tempo . Emilia Hazelip è una spagnola che é stata una seguace di F. ma ha capito che per piantare in europa bisognava modificare il metodo F. per adattarlo al nostro clima e alle nostre abitudini occidentali che anno ben poco di spirituale e nulla di ascetico ( contento livingreen ? ) , quindi dopo decenni di esperimenti ha scritto un interessante libro che spiega il suo metodo , libro che consiglio a tutti perchè una lettura pratica e razionale con spiegazioni mirate allo scopo di ciascuno : se vuoi fare una coltivazione per vendere ortaggi e avere il massimo del rendimento lo spiega , se sei un ex sessantottino nostalgico fai una coltivazione a forma di chiocciola , il mandala e pace e amore e altro e te lo spiega . Una femmina eccezzionale che purtroppo non c'è più , il libro in questione è AGRICOLTURA SINERGICA e naturalmente non prevede la famigerata aratura nè la sarchiatura nè la concimazione classica . Però questo testo è specifico per coltivare ortaggi e quindi per estendere questo tipo di coltivazione alle esigenze di innominato bisogna trovare la giusta soluzione ma ci vuole collaborazione e non ostruzionismo . Bene , leggete questo libro che vi fa bene , all'interno troverete una parte della ricerca fatta da Edward H. Faulkner, buona lettura .

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                                                  • #55
                                                    Per me, la perdita di tempo è leggere un libro che non mi interessa... quando basterebbe rispondere ad una semplice domanda. La quale avrebbe preso meno tempo che quei lunghi post in cui non si dice nulla.

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                                                    • #56
                                                      @spartano

                                                      Però questo testo è specifico per coltivare ortaggi e quindi per estendere questo tipo di coltivazione alle esigenze di innominato bisogna trovare la giusta soluzione ma ci vuole collaborazione e non ostruzionismo
                                                      forse non hai letto bene addietro, ma in riferimento a tali argomenti avevo espressamente scritto...( al post 31)
                                                      scritto da innominato
                                                      c'è poi il discorso del " Minimum tillage e del sod seeding (molto discutibile!! in quanto riduce ed in alcuni casi azzera le produzioni)
                                                      sai cosa sono ? ...o stiamo qui a cazzeggiare per nulla ?


                                                      poi scrivi

                                                      fai una coltivazione a forma di chiocciola
                                                      tranqui conosco anche le famose coltivaz a chiocciola dove abilmente si ara ma non si dice e la tecnica del NON FARE svanisce
                                                      Ultima modifica di innominato; 22-02-2016, 20:52.

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                                                      • #57
                                                        Allevamento di lombrichi per aereare il terreno non arato:

                                                        L'allevamento dei lombrichi

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                                                        • #58
                                                          Scrivo per seguire la discussione.....ma cercate di non scrivere troppe ca@@te che faccio il contadino....e credo di saperne un po'......non ho ancora letto tutto il post.....ma ho intravisto un po' di inesattezze.....
                                                          Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
                                                          cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html

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                                                          • #59
                                                            Ma perchè, secondo te è una discussione?

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                                                            • #60
                                                              Carne al fuoco.......allora per quanto riguarda il mais che nasce dopo raccolto per quanto bello verde che sia non fa produzione ....neanche se piantato in epoca giusta.....il mais che s pianta è ibrido ottenuto con un surplus genetico ad och (si scrive così??) sono varietà brevettate (non OGM in Italia) e non c'è possibilità di accantonare sementi dell'anno precedente ....devi per forza comprare....e costano!!!. Io a dire il vero sarei anche pro OGM non tanto per il transgenico ma il cisgenico si.....purtroppo è il brevetto che rovina il tutto.....poi in fondo stai già mangiando OGM vecchio di 4000 anni....sia per la patata(innesto genetico che NON sarebbe dovuto avvenire tra patata selvatica e agrobatterium , "le scienze" luglio 2014 se non ricordo male....)e il triticum estivi (incrocio genetico "impossibile" sempre "le scienze" agosto 2015 )quindi non mi scandalizzerei troppo per gli OGM.....poi...è vero che non si ara un bosco...e le piante crescono.....ma io passo con dei discreti pesi nel mio terreno....trebbie e quant'altro creano compattazione....se non vuoi arare devi anche raccogliere a mano....volontari?? P.s. anche le pesche che mangiate sono brevettate!!!! Nessuno però si batte "contro il brevetto della vita" ???
                                                              Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
                                                              cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html

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