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punto sulla produzione da rinnovabili Luglio 2013

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  • punto sulla produzione da rinnovabili Luglio 2013

    Buon giorno a tutti,

    Non se ne sente molto parlare in giro ma in questi ultimi mesi le rinnovabili stanno assestando un record dietro l'altro.
    La diminuzione dei consumi obbligata dalla crisi e favorita da nuovi sistemi a risparmio, e l'aumento della produzione rinnovabile legata in primis a idroelettrico e fotovoltaico, stanno portando la percentuale di copertura dei consumi da rinnovabili a livelli impensabili già solo 2-3 anni fa.

    Così vi snocciolo un po di dati per fare il punto della situazione:

    MAGGIO 2013: A maggio 2013 le vendite di energia elettrica da impianti a fonte rinnovabile hanno segnato il loro massimo storico (13.925 MWh medi orari) in crescita tendenziale del 36,1%, ancora sostenute soprattutto dalla fonte idraulica ( 46,5%) ed eolica ( 107,3%). Prosegue, invece, la flessione delle vendite da impianti a fonte tradizionale (-24,9%), scese, per contro, al minimo storico. A maggio 2013, per la prima volta dall’avvio del mercato elettrico, le vendite da impianti a fonte rinnovabile hanno superato le fonti tradizionali con una quota pari al 51,9% del totale venduto (37,8% a maggio 2012). La quota delle vendite da impianti a gas è, invece, precipitata al 26,0% (38,9% un anno fa); fonte dati: Gestore del Mercato Elettrico (GME).

    GIUGNO 2013: nel mese di giugno 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 25,8 TWh, ha registrato un crollo di ben il 6,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

    Se da un lato si registra il crollo dei consumi elettrici, l’altro dato che salta agli occhi è la crescita incontrastata delle energie rinnovabili, che a giugno hanno raggiunto più della metà della produzione nazionale (54,6%) di energia elettrica. Infatti, dei 22,7 TWh elettrici prodotti in Italia, solo 12,4 sono frutto della generazione termoelettrica (che, tra l’altro, comprende anche la produzione di una fonte rinnovabile, cioè le biomasse). La produzione da termoelettrico, infatti, crolla del 22,8% rispetto ad un anno fa.

    Di contro, salgono le produzioni di energia da fonte idroelettrica (6,2 TWh, con un aumento del 21,8%, dovuto ad un inizio di anno all’insegna delle precipitazioni), fotovoltaica (2,7 TWh, +33,0%), eolica (1 TWh, +34,6). Resta sostanzialmente stabile la geotermia (430 Mwh).
    Il crollo dei consumi e l’aumento della produzione nazionale da fonti rinnovabili fanno migliorare il saldo con l’estero, che rimane negativo (-3.215 MWh), ma si riduce del 2,1%

    Ricordo che a giugno addirittura si è riusciti a coprire TOTALMENTE la richiesta di elettricità per ben 2 ore: http://www.energeticambiente.it/disc...nnovabile.html

    Insomma... la strada intrapresa è buona e bisogna continuare a installare impianti per sfruttare le immense quantità di energia rinnovabile disponibile sul nostro pianeta.
    Per comprendere meglio allego un'immagine delle potenzialità (incredibili) date dalle rinnovabili: un immagine vale più di mille parole!!
    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   potenzialità energetiche__2011.png 
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ID: 1982210
    Ultima modifica di eroyka; 10-07-2013, 08:27.
    Essere realisti e fare l'impossibile

  • #2
    Quando le fonti rinnovabili copriranno il 50% della produzione nazionale, si avrà il problema della overgeneration.In giorni di bassa domanda e di alta produzione FER (es. festivi estivi), può aversi un eccesso di generazione, tenendo conto anche dei minimi tecnici degli impianti termoelettrici da mantenere in servizio per garantire sufficiente capacità regolante/inerzia.L'evoluzione del sistema elettrico nazionale e i problemi della overgeneration da rinnovabili | Smart City | Lug-13

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    • #3
      Il problema dell'overgeneration e della produzione alternante è verissimo e conosciuto da tempo.
      La soluzione ormai non può che essere quella di una decisa direzione di investimenti nella smart grid e nei sistemi di accumulo.
      Su questo forum qualche anno fa erano numerose le persone che cercavano di "aprire gli occhi" agli iperentusiasti delle FER mettendo in evidenza questo problema che allora consideravano come ostacolo insuperabile. I fatti stanno dimostrando che la pretesa "ritirata" dalle FER nel momento della concretizzazione di queste problematiche era illusoria.
      L'Italia ha fatto scelte precise e ora si devono fare i conti con le necessità che comportano. Serve innovazione tecnologica, sperimentazione, ed ovviamente questo avrà un costo. Inutile illudere la gente con promesse irreali. Il costo dell'energia in Italia, soprattutto per il settore privato non andrà a diminuire... anzi!
      Le scelte nel settore energetico sono alla base dell'economia reale di una nazione. Anche se la cosa non farà piacere al mio amico Eroyka credo sia ormai innegabile ammettere che la scelta del referendum antinucleare dell'87 ha avuto lo strascico pesantissimo in termini di costi che molti allora paventavano. Avevano ragione. E gli effetti si sono riverberati e moltiplicati per decenni, indebolendo la nostra produzione industriale e caricandola di un costo energetico molto superiore ai competitors esteri. anche la maggior fragilità italiana di fronte alla crisi attuale è in parte riferibile alla preesistente debolezza industriale italiana.
      Questo non significa certo che ora sia conveniente tornare al nucleare! a parte le difficoltà politiche post-Fukushima non vedo assolutamente alcun vantaggio ora a rifondare tutto l'ambaradan e a mettere un'altro settore strategico in mano altrui (useremmo sicuramente tecnologia francese, inglese o americana).
      Per la scelta sulle rinnovabili si è percorso un sentiero simile. L'Italia ha fatto una scelta e deve portarla sino in fondo.
      A differenza però della fuga dall'atomo, basata al tempo solo sull'emotività popolare e senza alcun reale motivazione economica o strategica, credo che la scelta di imporre una produzione rinnovabile possa rappresentare per l'Italia del futuro un posizionamento strategico importante, se solo si decide di sfruttarne le conseguenze.
      Insomma, è tempo di considerare la rete termoelettrica di pronto intervento come una fase tecnologica in superamento. Cosa che non vuol dire chiuderle e smantellarle domani in stile referendum antinuke, ma cominciare a considerare seriamente le alternative, investendovi.
      Tra l'altro solo un sistema efficiente di accumulo e distribuzione può creare le condizioni per la produzione diffusa. Che a sua volta io vedo come promettente sistema di redistribuzione reddituale e creazione di ricchezza non parassitaria in un paese che ormai ha perso e non recupererà la componente di produttività industriale a cui molti erano abituati.
      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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      • #4
        BrightingEyes hai il mio plauso più totale!
        Non avrei saputo scrivere di meglio!

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        • #5
          Mi associo ad Alfagammatronico
          Basterebbe credere ed investire un pochino di più nella ricerca scientifica mirata alle rinnovabili, anzichè costringere i nostri cervelli ad emigrare ell'estero!!! Sig.sig
          Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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          • #6
            Originariamente inviato da felicelucia Visualizza il messaggio
            ...In giorni di bassa domanda e di alta produzione FER (es. festivi estivi), può aversi un eccesso di generazione...
            Nei periodi estivi gli impianti idroelettrici sono a funzionamento ridotto per evidenti problemi di portata d'acqua nella stagione estiva, mentre gli impianti FV sono all'apice della loro produzione diurna: una felice coincidenza, piuttosto che un problema, direi.

            Certamente la cosa va valutata sul lato pratico e la necessità di un sistema d'accumulo non può essere ignorata, però sono ottimista e credo che non sia un problema insuperabile, specialmente se non si ragiona per opposti estremismi, accompagnando con gradualità le soluzioni tecniche che si vorranno adottare.

            Il FV ha il pregio di dare la massima produzione quando la richiesta è anch'essa al massimo e di ridurla al minimo proprio quando al minimo è anche la domanda energetica.

            ••••••••••••

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            • #7
              Ciao bright e tutti,Il problema dell'overgeneration è squisitamente tecnico e quindi superabile solo con la buona volontà. Che sia un costo sproporzionato non lo penso proprio e poi è semplicemente obbligatorio oramai adeguare le nostre linee elettriche con smart grid e sistemi efficienti di gestione. Per cui.... Avanti tutta rinnovabili e avanti tutta a rinnovare le nostre linee elettriche. La protezione della salute e dell'ambiente sono soldi ben spesi.
              Essere realisti e fare l'impossibile

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              • #8
                saluti a tutti e buon sole...
                ma i sistemi di accumulo quali sono? mi vengono in mente solo le pompe che riempiono bacini idroelettrici...

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                • #9
                  Originariamente inviato da eroyka Visualizza il messaggio
                  Ricordo che a giugno addirittura si è riusciti a coprire TOTALMENTE la richiesta di elettricità per ben 2 ore: http://www.energeticambiente.it/disc...nnovabile.html
                  In realtà non è così, nonostante il risultato sia di rilievo.
                  Qui si trova un post che credo possa interessare.

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                  • #10
                    Originariamente inviato da eroyka Visualizza il messaggio
                    ...Che sia un costo sproporzionato non lo penso proprio e poi è semplicemente obbligatorio oramai adeguare le nostre linee elettriche con smart grid e sistemi efficienti di gestione. Per cui.... Avanti tutta rinnovabili e avanti tutta a rinnovare le nostre linee elettriche. La protezione della salute e dell'ambiente sono soldi ben spesi.
                    Dici bene il costo non è "sproporzionato". Non significa che sia basso, ma deve essere proporzionato ai vantaggi raggiungibili!
                    Il discorso è abbastanza semplice.
                    Stiamo facendo una scommessa sul futuro. Se l'evoluzione della produzione energetica comporterà una virata verso le tecnologie di smart grid, FER, accumulo (come credo) è ovvio che chi avrà le capacità e le competenze date dall'esperienza ne trarrà giovamento.
                    L'Italia ha sempre seguito questa strada, specie nel secondo dopoguerra, proponendosi sempre all'avanguardia. A volte con successo, a volte un pò prematuramente. Ricordo che nel FV l'Italia è stata una delle primissime a sperimentare ed utilizzare, per poi perdere ogni competenza per scelte politiche ed economiche, anche giustificate in parte.
                    Nel campo della soluzione del problema overgeneration e alternanza siamo partiti in ritardo, ma stiamo recuperando terreno. Se la miopia politica non decide di intervenire a gamba tesa...
                    A questo punto un serio programma di investimento nelle infrastrutture di rete dovrebbe essere anche già escluso dai vincoli monetari di debito.
                    Si tratta solo di decidere se questi investimenti saranno più fruttiferi nelle infrastrutture 'classiche' come ponti, strade, ecc o in queste nuove infrastrutture.
                    Considerando però che le strade e i ponti sugli stretti servono per portare merci che il nostro sud NON ha prodotto in 100 anni... figuriamoci ora! Mentre la produzione energetica ha problemi di overgeneration proprio nel sud!
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                    • #11
                      Originariamente inviato da cacasenni Visualizza il messaggio
                      ma i sistemi di accumulo quali sono?
                      Uno è senz'altro quello che hai citato, che per la verità non ha un rendimento elevato, ma permette di distribuire meglio nel tempo l'offerta d'energia elettrica in relazione alla domanda, senza stravolgere gli impianti già esistenti (il ripompaggio lo si faceva e lo si fa anche per gestire i flussi dell'acqua stessa nei bacini idroelettrici, giusto per fare un esempio solo dei diversi casi d'impiego di questo sistema)

                      Esistono anche i sistemi d'accumulo chimico (le batterie, per intenderci) o quelli fisici dei condensatori a scarica lentissima. Sistemi che hanno dei pro e dei contro sui quali si sta studiando. Vi sono problemi di costi che potranno ridursi per effetto delle economie di scala, ma possono anche crescere all'aumentare della domanda, per la nota legge di mercato.

                      Esiste il solare a concentrazione, che può generare energia elettrica anche la notte quando il sole è ormai tramontato, sfruttando il calore dei sali fusi grazie al calore del sole accumulato durante le ore diurne.

                      Ci sono anche le problematiche ambientali per il reperimento dei materiali e per lo smaltimento degli stessi quando saranno alla fine della loro vita operativa.

                      Si spera che questi fattori vengano seriamente e ampiamente valutati, in modo da non rischiare di creare più danno di quello che vorrebbero evitare.
                      Ultima modifica di nll; 11-07-2013, 10:27.

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                      • #12
                        Originariamente inviato da cacasenni Visualizza il messaggio
                        ma i sistemi di accumulo quali sono?
                        C'è una sezione apposita nel forum dove se ne discute.
                        Comunque Nll ti ha già fatto un riassunto efficace.
                        Io non darei ancora per superato il sistema con idrogeno per via elettrolitica. Non tanto per la sola funzione di accumulo (dove il rendimento non è eccezionale e i costi per ora alti) quanto in ottica proprio di produzione idrogeno nel caso in cui i combustibili per autotrazione tradizionali dovessero diventare eccessivamente costosi e le alternative elettriche faticare ancora.
                        Soprattutto nel campo del trasporto merci su strada e su lunghe distanze l'elettrico non sembra avere potenzialità enormi.
                        A quel punto la funzione di accumulo diventerebbe una azione sinergica alla produzione con prospettive economiche diverse.
                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                        • #13
                          Grazie BrightingEyes, mi stavo dimenticando della produzione di carburanti alternativi e puliti, quale l'idrogeno, che può costituire un validissimo sitema d'accumulo della sovrapproduzione delle FER.

                          Aggiungo anche una proposta d'accumulo meccanico che, personalmente, giudico poco valida, ma per completezza d'informazione riporto comunque: il mega-volano (mi fa sorridere solo a pensarlo, ma poi riflettendo su alcuni sistemi che già ne impiegano il principio anche in stumenti così tecnologicamente avanzati come i satelliti....)

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                          • #14
                            il "mega-volano" come quello a frascati... ma forse, come ha già detto qualcuno, la cosa più interessante sarà la produzione di idrogeno, un po pericoloso... ma con grande contenuto di energia... (ci mandano su i missili) e soprattutto perché il risultato dell'ossidazione è acqua.
                            avendone "tante" a casa escluderei le batterie lasciandole per le emergenze e per i sistemi a isola. forse un sistema misto geotermico/solare con sali fusi, potrebbe sfruttare l'energia dei sali fusi per "caricare" di giorno il serbatoio geotermico...
                            Dopo aver scritto tutte ste cavolate ho trovato un pdf dell'enea di cui metterò il link http://old.enea.it/produzione_scientifica/pdf_brief/Capriccioli_IdroMetano.pdf
                            c
                            he parla proprio di questo argomento... anche se probabilmente non vi sarà sfuggito...
                            e questa è l'evoluzione...
                            http://www.afs.enea.it/capricci/defa...Idrometano.htm
                            Ultima modifica di cacasenni; 11-07-2013, 15:34.

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                            • #15
                              Ecco, vero. Dimenticavo anche l'ulteriore sinergia del riciclaggio della CO2 tramite produzione di idrometano.
                              E, come citavo, l'Italia con ENEA è sempre in prima fila in queste innovazioni.
                              Certo è una scommessa, ma qualche tempo fa avevo letto un documento della UE che indicava come la sola Italia potesse essere in grado di coprire, tramite produzione di idrogeno solare, l'intero fabbisogno teorico di carburante europeo. Ovviamente non si parla di costi e fattibilità economica, ma solo di potenzialità.
                              P.S. L'idrogeno si deve ottenere con un processo industriale, non certo nel garage della villetta. Quindi la sua pericolosità sarebbe non superiore a quella di qualsiasi impianto industriale.
                              Del mega-volano o meglio supervolano basta chiedere a Mario Maggi che ne è un esperto autorevole. Comunque anche di questo si è già trattato in passato e le discussioni ci sono nella sezione adatta. Sono ottimi per alcune applicazioni, ma non ideali per l'accumulo della produzione alternante.
                              Ultima modifica di BrightingEyes; 11-07-2013, 17:02.
                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                              • #16
                                Originariamente inviato da Hydraulics Visualizza il messaggio
                                Qui si trova un post che credo possa interessare.
                                bravo Hydraulics

                                sembra assurdo, ma parecchia gente ha davvero creduto che per due ore avessero spento gli impianti termoelettrici.

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                                • #17
                                  E' senz'altro vero che sulla notizia è stato alzato un pò di polverone con varie imprecisioni.
                                  Quello che conta però è che in alcuni periodi il 65% dell'energia generata era da rinnovabile.
                                  La situazione è in evoluzione ed evolverà verso ulteriori aumenti di energia da rinnovabile disponibile. Mettendo sempre più in difficoltà gli impianti termoelettrici di picco. E se questi non saranno più remunerativi qualcuno forse li spegnerà anche!
                                  Insomma, per quanto non sia ancora successo, resta più probabile che siano le FER a spegnere il termoelettrico. Soprattutto se, come cita giustamente l'articolo stesso, i costi reali delle fossili dovranno coprire anche i danni ambientali e di salute che ora vengono appaltati alla comunità!
                                  Chi produce energia lo fa per business. Non esiste più la produzione nazionalizzata! Se le convenienze economiche cambieranno chi ci mette i capitali farà presto a farsi i conti!
                                  Dato che non si possono obbligare i produttori a tenere in funzione in perdita gli impianti o si gettano soldi in tariffe ad hoc per coprire tali perdite (mi pare infatti che chiedano questo o produttori) o si investono soldi in altre tecnologie sostitutive.
                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                  • #18
                                    speriamo bene... quando si tratta di soldi gli umani non sempre si comportano bene... anzi...
                                    la comunità scientifica dovrebbe tirare fuori un "algoritmo" per trasformare la produzione "sporca" in "pulita" senza spendere troppi soldi...
                                    non so di una stazione termoelettrica a carbone o a gasolio quanto ne rimanga se viene trasformata che so a metano? o magari a sali fusi... dallo scambiatore primario in poi dovrebbe essere simile...

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                                    • #19
                                      non so di una stazione termoelettrica a carbone o a gasolio quanto ne rimanga se viene trasformata che so a metano? o magari a sali fusi...
                                      GIà stiamo ridotti così, la maggior parte della generazione elettrica da fonte fossile è svolta col metano in Italia, altro motivo per cui siamo rovinati dal prezzo dell'energia più alto dell'OCSE...
                                      Non capisco invece cosa centri l'uso di sali fusi nelle centrali termoelettriche, non è né un reattore nucleare di 4° generazione né una centrale solare a concentrazione.

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                                      • #20
                                        emmm... non ho specificato, sono andato un po avanti con la fantasia forse...
                                        l'utilizzo del metano era riferito ad una sua produzione con l'idrometano (quello del ProGeo...) quello dei sali invece era riferito ad una immaginaria trasformazione della termoelettrica sostituendo il bruciatore con i sali caldi provenienti dal sistema a concentrazione...
                                        dico almeno il cancello e la recinzione di una centrale termoelettrica si potrà riciclare...
                                        nel senso che turbine, generatori e trasformatori di una centrale termoelettrica non dovrebbero essere troppo diversi da quelli per una centrale solare a concentrazione con trasporto dell'energia a sali fusi...
                                        e da qui la domanda, costerebbe di meno buttare "giù" l'impianto vecchio per costruirne uno con tecnologia diversa (sempre con le turbine) o si possono sfruttare le strutture/apparecchiature esistenti aggiungendo il necessario campo fotovoltaico/solare-concentrazione per risparmiare soldi?
                                        dice... se fai il fotovoltaico ti conviene metterlo in rete... e di notte? che perdita di efficienza ci sarebbe a elettroprodurci metano (idrometano) stoccabile? basta vado a lavare i miei pannelli solari per risollevare le sorti dell'Italia...

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                                        • #21
                                          Overgeneration, variabilità delle fonti rinnovabili....

                                          Ragazzi, ma ce lo vogliamo mettere in testa che le fonti fossili a buon mercato finiranno prima o poi?

                                          Il picco della produzione del petrolio convenzionale si è avuto del 2005, a questo seguiranno anche il carbone e il gas naturale. Anzi, purtroppo di carbone ne rimane ancora parecchio, ma se lo bruciamo tutto ci conviene traslocare su un altro pianeta.

                                          Ovvero, le fonti rinnovabili sono l'unica soluzione sostenibile sul medio lungo periodo, sennò si ritorna tutti al medioevo con le candele, con i pochi nobili che si potranno permettere il lusso degli idrocarburi.


                                          Tra qualche anno, racconteremo ai nostri figli: "Sai, una volta usavamo un'automobile per andare al lavoro, e l'automobile funzionava con la benzina..." E loro: "Ma... eravate tutti matti?"

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                                          • #22
                                            Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                            La situazione è in evoluzione ed evolverà verso ulteriori aumenti di energia da rinnovabile disponibile. Mettendo sempre più in difficoltà gli impianti termoelettrici di picco.
                                            Ormai sono anche quelli intermedi (CCGT) che soffrono della riduzione delle ore di funzionamento.

                                            E se questi non saranno più remunerativi qualcuno forse li spegnerà anche!
                                            E dopo li dismetterà. In Germania alcune moderne unità a ciclo combinato (Irsching 4 e 5) sono state "salvate" di recente da un contratto particolare che le ripaga dei costi fissi se sono obbligate a lavorare in modalità dispacciamento su ordine del TSO per più del 10% del tempo.

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                                            • #23
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                                              Buon giorno a tutti,


                                              GIUGNO 2013: nel mese di giugno 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 25,8 TWh, ha registrato un crollo di ben il 6,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

                                              Se da un lato si registra il crollo dei consumi elettrici, l’altro dato che salta agli occhi è la crescita incontrastata delle energie rinnovabili, che a giugno hanno raggiunto più della metà della produzione nazionale (54,6%) di energia elettrica. Infatti, dei 22,7 TWh elettrici prodotti in Italia, solo 12,4 sono frutto della generazione termoelettrica (che, tra l’altro, comprende anche la produzione di una fonte rinnovabile, cioè le biomasse). La produzione da termoelettrico, infatti, crolla del 22,8% rispetto ad un anno fa.
                                              Il problema è ancora più grave di quanto dici, nel termico tradizionale oltre alle biomasse che citi, sono compresi anche impianti a biogas, gli impianti a bioliquidi e la parte ritenuta rinnovabile di 63 termovalorizzatori.
                                              C'è inoltre una notevole produzione elettrica dovuta ad impianti di Cogenerazione Alto Rendimento, che entrano in produzione per la maggior parte proprio quando cala il fotovoltaico.

                                              Dai documenti del GSE a questo link:Rapporti delle attività
                                              si può scaricare il pdf "Rapporto attività 2011".
                                              a pag. 64 c'è un impressionante elenco di impianti entrati in esercizio entro il 31/12/2011 ed un elenco ancora più lungo di impianti a progetto che avrebbero dovuto essere attivati antro il 31/12/2012. Compresi il rifacimento parziale di un impianto idroelettrico a serbatoio di 170 MW e 108 MW di impianti idroelettrici ad acqua fluente.

                                              Una tabella come questa:
                                              http://www.terna.it/LinkClick.aspx?f...d=464&mid=2497
                                              con i valori inseriti giusti darebbe subito la giusta visione di cosa stà succedendo.

                                              Purtroppo il vistoso errore di valutazione sul potenziale fabbisogno nazionale (non è solo conseguente al calo per la crisi in atto), ha portato ad un esubero di investimenti nel termico tradizionale che adesso ricadono sulla collettività. I costi delle centrali termiche in esubero vengono inesorabilmente scaricati sul prezzo del kWh, con un incidenza che sarà anche superiore al totale degli incentivi al fotovoltaico, che tra le altre cose adesso potrebbe continuare ad essere installato anche senza incentivi.
                                              Potremmo diminuire i flussi in importazione, ma i contratti a lunga scadenza stipulati quando si pensava che fosse l'unico modo di far fronte ad un possibile default elettrico, vanno rispettati, così ci troviamo a sostenere i costi di centrali ferme e di questo diamo la colpa al solito fotovoltaico.

                                              Aggiungo un nuovo documento GSE che fotografa la situazione al 31/12/2012, con gli impianti a progetto per il 2013:
                                              http://www.gse.it/it/Qualifiche%20e%...tre%202012.pdf

                                              Un'altra considerazione.
                                              Curiosando nei numeri precedenti del rapporto mensile di TERNA, ho trovato consumi per ripompaggi fino a 480 GWh, contro i 226 GWh a pag.5 del rapporto di giugno.
                                              Pur dando per scontato che difficilmente conviene ripompare quando continua a scendere acqua, la possibilità aggiuntiva di stoccaggio non utilizzata dà la misura di quanto si potrebbe ancora intervenire per abbassare il PUN.
                                              Ultima modifica di nll; 12-07-2013, 21:40. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                                              • #24
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                                                In realtà non è così, nonostante il risultato sia di rilievo.

                                                Qui si trova un post che credo possa interessare.

                                                Ho letto le precisazioni indicate nel post ma non vedo niente di particolarmente saliente.

                                                Il 16 giugno è successo qualcosa di veramente sorpendente anche per una previsione di esperti fatta solo un paio di anni fà!..

                                                Ce ne siamo accorti tutti che la bolletta domestica non ne ha risentito ma la sensazione di grandissime potenzialità che le rinnovabili hanno dato è altrettanto forte!

                                                Guai a cambiare indirizzo ora!
                                                Avanti tutta con smart grid, accumolo di tutte le tipologie, solare, eolico, marino!!

                                                L'autonomia energetica nazionale ha valore intrinseco enorme che coincide pari pari con il potenziale benessere di tutta la nazione stessa!

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                                                • #25
                                                  Aggiorno la discussione con gli ultimi documenti disponibili.



                                                  da nextville:http://www.nextville.it/news/1406



                                                  Nel complesso le energie rinnovabili passano dagli 82.961 GWh lordi prodotti nel 2011 ai 92.222 GWh del 2012 per un totale installato che si attesta sui 47.345 MW, passando dal 24 al 27% del consumo interno lordo di energia elettrica, calcolato sulla base della produzione lorda più il saldo estero meno la produzione da pompaggi.



                                                  da TERNA:http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=DMrDJisPWJA%3d&tabid=379&mid=3013



                                                  pag.6 produzione primi 6 mesi 2013



                                                  49.383 GWh, a cui però vanno aggiunti almeno altri 7.000 GWh per biomasse, biogas e bioliquidi, che sono compresi qui nel termico tradizionale.



                                                  Ce nè da richiedere un netto cambiamento di rotta sulla politica energetica e la messa in prepensionamento di alcuni "responsabili amministrativi", che oltre a non tener conto di come stà cambiando la situazione, cercano anche di "ammorbidire" i dati già disponibili per non fare un ulteriore pessima figura.

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                                                  • #26
                                                    Originariamente inviato da Pioner Visualizza il messaggio
                                                    Avanti tutta con smart grid, accumolo di tutte le tipologie, solare, eolico, marino!!

                                                    L'autonomia energetica nazionale ha valore intrinseco enorme che coincide pari pari con il potenziale benessere di tutta la nazione stessa!
                                                    Esistono studi che fanno previsioni di spesa per la modernizzazione della rete italica in questo senso?

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                                                    • #27
                                                      quegli "scienziati" che hanno fatto i contratti con i nostri fornitori esteri quanto ci hanno messo nei guai? questo (credo) sia un argomento direttamente collegato alla crescita della produzione "rinnovabile" in Italia...

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                                                      • #28
                                                        segnalo questo articolo molto attinente al tema di questa discussione:
                                                        Fossili e nucleare: il rivale è sui tetti - Mario Agostinelli - Il Fatto Quotidiano

                                                        e quest'altro sui costi di dispacciamento:
                                                        Bolletta: il mistero costi di dispacciamento tra speculazioni, regali e rinnovabili | QualEnergia.it

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