salve a tutti, vorrei qualche informazione tecnica sull'efficacia di una pdc monoblocco da 8kw, con collegamento idrico che però verrebbe alimentata dall'accumulo del termocamino. Siccome ho sempre letto che le splittate hanno maggiori rese rispetto alle monoblocco (anche se dai dati mitsubishi questo non si evince), vorrei sapere se invece in caso di collegamento ad acqua già calda la situazione si invertirebbe a vantaggio delle seconde
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pdc monoblocco vs splittate
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Non vi sono differenze riguardo all'efficienza di una pompa di calore aria/acqua splittata o monoblocco.
Tu dici di posserne una monoblocco. Se sei quello che ha scritto sull'altro forum, hai avuto tutte le risposte in merito al problema.
Comunque, visto che non riesci a comprendere, ti spiego io il problema.
La tua pompa di calore è una Mitsubishi electric Ecodan inverter che lavora ad una temperatura massima di 60°C.
Il termocamino a legna deve lavorare ad una temperatura ben superiore ai 60 °C, poichè altrimenti avrai problemi di condensa. Questo mi porta a concludere che il termocamino non potrà funzionare con la pompa di calore ecodan.
L'unica soluzione valida è quella di collegare il termocamino ad un puffer (dimensionato 50 l per kw termico lato acqua del termocamino) e dal puffer collegarti con uno scambiatore a fascio tubiero al ritorno della PDC.
Tale collegamente andrà fatto utilizzando un gruppo di rilancio miscelato, in modo tale che la temperatura di mandata del gruppo dovrà essere uguale a quella della temperatura di mandata della PDC.
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Il quesito posto in questo forum non è l'abbinamento ecodan-termocamino, perchè come hai detto tu ho già avuto risposta ma la differenza tra splittate e monoblocco. Nell'altro forum, come per il pre-riscaldo (tranne due utenti) sono tutti convinti che le monoblocco perdano in resa, visto che producono acqua calda/fredda stando all'esterno. Confrontando tutte le macchine mitsubischi invece, si nota che le rese sono pressochè identiche (in alcuni casi migliori per monoblocco) come pure i consumi energetici a parità di T prodotta. Se poi aggiungiamo che la ecodan ha collegamenti idrici, volevo capire se fosse possibile alimentarla con acqua del termocamino (come dici tu accumulata) per stabilizzare ed eventualmente aumentare il cop. Grazie
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Il problema delle monoblocco è la parte idraulica posta all'esterno. Se hai un blackout e fuori ci sono -5 °C spacchi lo scambiatore gas/acqua.
Le diverse efficienze da te indicate riguardano i diversi protocolli utilizzati per stabilire le prestazioni della macchina. Io mi preoccuperei più dei problemi di ghiaccio durante i blackout e la possibilità di preriscaldare l'aria in ingresso.
Se sei ancora in tempo, valuta il cambio con una macchina zubadan tipo la PUHZ-HRP71VHA2-EHSC-VM6A-PAC-IF031B-E . Tale modello è completo di idrobox e quindi tutta la parte interna è già integrata in un chassis per caldaie.
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l'unica sarebbe power l'inverter perchè ho bisogno anche di raffrescare. Per il pre-riscaldo aggiro l'ostacolo collegandola all'accumulo del termocamino, quindi caricherebbe acuqua già calda. Il black out è possibile ma comunque io non l'ho mai vissuto oltre che dalle mie parti il gelo è un optional
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Originariamente inviato da yamasushi Visualizza il messaggiovorrei sapere se invece in caso di collegamento ad acqua già calda la situazione si invertirebbe a vantaggio delle seconde
Che sistema di distribuzione hai? Il COP, o il rendimento della macchina, dipende dalla temperatura di mandata e quindi dal sistema di distribuzione.
CiaoBattezzato "Uomo capellone del Monte---llo"
Rilievi consumi-produzione PDC aria/acqua:
https://www.energeticambiente.it/cas...ermico-fv.html
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scusate il ritardo, il riscaldamento/raffrescamento verrà fatto con mitsubishi ecodan e radiante a pavimento con 2 accumuli, acs e tecnica (per sfruttare al massimo il termocamino). Forse la parte riguardo il collegamento all'accumulo per aumentare il cop è stata una caxxata anche coadiuvata dal venditore, quindi la ritiro o meglio se qualcuno sa spiegarmi meglio come funziona una pdc con attacchi idrici eviterò ulteriori figuracce. Mi preme comunque capire se in effetti ci siano vere differenze di rese tra splittate e monoblocco, considerando che nel mio caso starebbe vicinissima al muro di casa.
Stabilo, ho detto al termotecnico dello scambiatore a fascio tubiero ma lui è convinto essere sufficiente uno a piastre
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per non sbagliare ho appena controllato sul progetto dell'impianto e lui lo scambiatore lo ha messo tra l'accumulo e il termocamino, questo perchè uno è a vaso aperto mentre l'altro a vaso chiuso, quindi per la differenza di pressione. Tra l'accumulo e la pdc non c'è niente (non so se cambi ma in questo caso era previsto il sistema rotex con un accumulo unico da 500lt)
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Originariamente inviato da yamasushi Visualizza il messaggioTra l'accumulo e la pdc non c'è niente
Termocaminetto con potenza massima di 10 kW.
Teoricamente fra PDC monoblocco e splittata non esiste nessuna differenza di rendimento.
Il bello di Mitsubishi è che sulle splittate lascia libera scelta sui componenti.
CiaoBattezzato "Uomo capellone del Monte---llo"
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Jekterm sbagli. La PDC è inverter, ergo devi collegarla direttamente all'impianto di distribuzione. Sul ritorno della PDC installi lo scambiatore a fascio tubiero, il quale è collegato a sua volta al puffer del termocamino attraverso un rilancio in curva climatica. Tal curva climatica deve essere la stesse di quella programmata nella PDC. Se si vuole aumentare la sicurezza dell'impianto, quando la PDC è in raffrescamento, l'alimentazione del termocamino viene disinserita.
Nel caso di accumuli Rotex (secondo qualcuno i migliori) il discorso cambia. Devi collegare ciascun generatore ad una serpentina.
Ciao
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Jek cosa sono quei cilindri giallo/rossi?
Stabilo, come faccio ad usare la curva climatica se l'acqua parte dall'accumulo e non dalla pdc se non quando la T accumulo è troppo bassa?
...ma soprattutto è bello vedere che c'è uguaglianza di veduta su come formulare l'impianto, mi ricorda termotecnico/venditori sulla deumudificazione con vmc in raffrescamento estivo, il primo "si può fare" i secondi "assolutamente impraticabile"
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Originariamente inviato da Stabilo Visualizza il messaggiodevi collegarla direttamente all'impianto di distribuzione
La mia macchina lavora da quasi due stagioni con lo stesso principio su un accumulo Rotex e mai nessun problema, anzi ti posso dire, da prove fatte, che con con l' accumulo inerziale la macchina lavora meglio!
Il tipo di collegamento garantisce anche con temperature estreme ACS a volontà data dal preriscaldo ottenuto con il ritorno del riscaldamento, ed eviti resistenze booster di supporto di solito installate in via precauzionale...
Se usi accumuli Rotex, con la PDC scelta io andrei su un HybridCube 544/32/0, che purtroppo non ha la serpentina di carico secondaria e quindi la faccenda si complica un pò. Potresti caricare l' accumulo nell' acqua tecnica a vaso aperto, comunemente usata per il solare, ma diventerebbe un problema scaricare l' energia per integrare il riscaldamento.
I cilindri gialli e rossi simboleggiano scambiatori a piastre, l' accumulo ACS scarica l' energia data dal termocamino sull' impianto di distribuzione tramite un sistema adeguato in regolazione climatica. Potrebbe essere gestito tramite una pompa a portata variabile o con una valvola miscelatrice motorizzata
CiaoBattezzato "Uomo capellone del Monte---llo"
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secondo la mia idea di risparmio in corso di riscaldamento e quindi coadiuvato (con qualche resistenza) dal termotecnico, c'è il termicamino, scambiatore a piastre (per la differenza di pressione), accumulo, miscelatrice e pdc, oltre un altro accumulo acs ed un'altra miscelatrice per il radiante. Mentre sto scrivendo mi viene una domanda però, può il termocamino alimentare 2 accumuli dando precedenza all'acs?
La pdc sarà ecodan di mitsubishi
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Originariamente inviato da yamasushi Visualizza il messaggiomiscelatrice
CiaoBattezzato "Uomo capellone del Monte---llo"
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