Buongiorno a tutti
Mi presento, mi chiamo Paolo e sono di Pesaro
Posto questa mia domanda nella sezione giusta (spero), dopo aver letto qualcosa in merito in altre sezioni e aver letto che non era quella la sede adatta ">
Il problema:
Insieme a mio fratello e mia madre posseggo una palazzina con 6 unità abitative e riscaldamento centralizzato con bruciatore a metano.
Già dal 2001 ho fatto installare su ogni elemento radiante (in ghisa) delle valvole termostatiche Siemens RT56.15 ed un sistema di contabilizzazione del calore, per rendere ogni unità abitativa "responsabile" del proprio consumo.
L'anno scorso, in occasione della verifica della caldaia, il tecnico incaricato mi ha suggerito di sostituire il bruciatore perchè ai limiti delle emissioni e così è stato fatto, quindi ho già un bruciatore nuovo.
Quest'anno, si è rotta la caldaia (Kalard Mod. VR7 in ghisa con potenza termica utile 129.93 Kw e portata termica focolare 133.72 Kw), e mi trovo nella necessità di sostituirla con un modello nuovo.
Stanti gli incentivi del governo, vorrei optare per una caldaia a basso consumo, e sto quindi richiedendo dei preventivi a vari installatori.
Però, dai vari installatori, oltre ai preventivi, sto ricevendo anche tante informazioni, che mi stanno un po' scombussolando l'ottica.
- Il primo consiglio che ho ricevuto è stato di diminuire di poco la potenza della (o delle, nel caso di + caldaie in parallelo) caldaia per scendere sotto i 100 Kw e quindi evitare tutte le problematiche legate ai VV.FF. (anche se il Certificato di Prevenzione Incendi è stato appena rinnovato e scadrà nel 2011)
- Il secondo consiglio ricevuto mi parla di potenziale indeguatezza della caldaia a basso consumo per una palazzina realizzata negli anni '70, e quindi con i criteri di quell'epoca; isolamento dei tubi del riscaldamento pressochè inesistente, radiatori calcolati per funzionare con temperature di esercizio alte, mentre una caldaia a basso consumo, per funzionare bene, non dovrebbe andare a temperature di esercizio maggiori di 50°; in poche parole, dovrei ampliare anche i radiatori, oppure sostituirli tutti con impianti a pavimento - soluzione del tutto impraticabile.
Per ora i preventivi mi parlano indicativamente di 14000 euro + iva per 2 caldaie BAXI da 50 Kw a basso consumo, contro 2400 + iva per una caldaia in acciaio Riello convenzionale (con la quale potrei riutilizzare anche il bruciatore appena acquistato).
Qualche suggerimento in merito?
Nel caso dovessi optare per la caldaia convenzionale, è meglio tornare su un modello in Ghisa o su uno in acciaio?
Grazie in anticipo per i suggerimenti che vorrete fornirmi
Mi presento, mi chiamo Paolo e sono di Pesaro
Posto questa mia domanda nella sezione giusta (spero), dopo aver letto qualcosa in merito in altre sezioni e aver letto che non era quella la sede adatta ">
Il problema:
Insieme a mio fratello e mia madre posseggo una palazzina con 6 unità abitative e riscaldamento centralizzato con bruciatore a metano.
Già dal 2001 ho fatto installare su ogni elemento radiante (in ghisa) delle valvole termostatiche Siemens RT56.15 ed un sistema di contabilizzazione del calore, per rendere ogni unità abitativa "responsabile" del proprio consumo.
L'anno scorso, in occasione della verifica della caldaia, il tecnico incaricato mi ha suggerito di sostituire il bruciatore perchè ai limiti delle emissioni e così è stato fatto, quindi ho già un bruciatore nuovo.
Quest'anno, si è rotta la caldaia (Kalard Mod. VR7 in ghisa con potenza termica utile 129.93 Kw e portata termica focolare 133.72 Kw), e mi trovo nella necessità di sostituirla con un modello nuovo.
Stanti gli incentivi del governo, vorrei optare per una caldaia a basso consumo, e sto quindi richiedendo dei preventivi a vari installatori.
Però, dai vari installatori, oltre ai preventivi, sto ricevendo anche tante informazioni, che mi stanno un po' scombussolando l'ottica.
- Il primo consiglio che ho ricevuto è stato di diminuire di poco la potenza della (o delle, nel caso di + caldaie in parallelo) caldaia per scendere sotto i 100 Kw e quindi evitare tutte le problematiche legate ai VV.FF. (anche se il Certificato di Prevenzione Incendi è stato appena rinnovato e scadrà nel 2011)
- Il secondo consiglio ricevuto mi parla di potenziale indeguatezza della caldaia a basso consumo per una palazzina realizzata negli anni '70, e quindi con i criteri di quell'epoca; isolamento dei tubi del riscaldamento pressochè inesistente, radiatori calcolati per funzionare con temperature di esercizio alte, mentre una caldaia a basso consumo, per funzionare bene, non dovrebbe andare a temperature di esercizio maggiori di 50°; in poche parole, dovrei ampliare anche i radiatori, oppure sostituirli tutti con impianti a pavimento - soluzione del tutto impraticabile.
Per ora i preventivi mi parlano indicativamente di 14000 euro + iva per 2 caldaie BAXI da 50 Kw a basso consumo, contro 2400 + iva per una caldaia in acciaio Riello convenzionale (con la quale potrei riutilizzare anche il bruciatore appena acquistato).
Qualche suggerimento in merito?
Nel caso dovessi optare per la caldaia convenzionale, è meglio tornare su un modello in Ghisa o su uno in acciaio?
Grazie in anticipo per i suggerimenti che vorrete fornirmi
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